Buone Tajine a tutti

Martedì 07 Agosto Roma-Marrakech Partenza da Roma Ciampino con EasyJet direzione Madrid - Marrakech. Non avendo trovato low cost diretti dall’Italia ci siamo un po’ arrangiati, il viaggio è stato piuttosto lungo ma ne è valsa la pena ed abbiamo risparmiato molto. Comunque, da Novembre sembra inaugurino una nuova tratta EasyJet Milano...
Scritto da: serenaf79
buone tajine a tutti
Partenza il: 07/08/2007
Ritorno il: 23/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Martedì 07 Agosto Roma-Marrakech Partenza da Roma Ciampino con EasyJet direzione Madrid – Marrakech. Non avendo trovato low cost diretti dall’Italia ci siamo un po’ arrangiati, il viaggio è stato piuttosto lungo ma ne è valsa la pena ed abbiamo risparmiato molto. Comunque, da Novembre sembra inaugurino una nuova tratta EasyJet Milano Linate – Marrakech… Siamo arrivati alle 20:30 ed andati direttamente in albergo (Ibis Hotel, prenotato via internet, comodo perché vicino all’aeroporto ed abbastanza pulito). All’uscita dall’aeroporto i tassisti ci hanno preso d’assalto, non siamo stati a contrattare ed abbiamo pagato circa 10€/120dh per il tragitto. Il tassametro c’è ma non lo accendono quasi mai, l’importo si contratta prima di salire e guidano come dei matti per cui non vi spaventate…È tutto normale! Mercoledì 08 Agosto Marrakech-Rabat Lasciato l’albergo, ci siamo diretti verso la Europecar per il ritiro della macchina. C’è una agenzia vicino all’Ibis, ci si arriva comodamente a piedi anche se non ci sono cartelli ad indicare le strade (per cui si deve andare un po’ a naso). L’idea di lasciarsi Marrakech alla fine della vacanza mi è stata data da una mia amica e, in effetti, se ti fai le ossa prima sarà più facile poi gestire i venditori di tappeti, babbucce, gioielli, cianfrusaglie varie che in questa città sono particolarmente “entranti”! Il primo approccio con il traffico marocchino è una esperienza travolgente. La prima regola è che non ci sono regole ad eccezione di: le macchine passano sempre prima dei pedoni, tutti suonano il clacson a prescindere dalla situazione, attenzione ai limiti di velocità sia dentro che fuori i centri urbani. L’ultima regola è davvero preziosa: di poliziotti ce ne sono a bizzeffe ed ovunque. Io stessa ho beccato una multa per eccesso di velocità (71 Km/h con un limite di 60Km/h) a due passi dal deserto, in pieno nulla… Per il resto, occhio ai muli, ai carretti ed agli autostoppisti! Per arrivare a Rabat, abbiamo preferito evitare l’autostrada e percorrere la strada secondaria per assaporare un po’ di Marocco (i venditori di fichi d’india ed i dromedari al pascolo ci hanno dato ragione). L’arrivo a Rabat – Hotel Mercure, molto europeo ma tranquillo e ben posizionato – in serata ci ha poi regalato una temperatura di 25 gradi inaspettata.

Giovedì 09 Agosto Rabat Città fuori dalle normali rotte turistiche, offre un tranquillo primo approccio e tante cose da vedere tra cui la Tour Hassan ed il Mausoleo di Mohammed V, la medina e la Kasbah des Oudaias all’interno della quale merita una sosta il Cafè Maure dove abbiamo bevuto uno dei migliori thè alla menta di tutto il Marocco! Da consigliare assolutamente il ristorante Tajine wa Tanja (Rue de Bagdad 9, nei pressi della stazione) per l’ambiente e la cucina davvero tipicamente marocchini ed accompagnati da musica dal vivo – anch’essa marocchina – di sottofondo. Per gli intrepidi, fanno anche la carne di dromedario.

Venerdì 10 Agosto Rabat-Volubilis-Fez Dopo aver prenotato telefonicamente l’albergo a Fez (un po’ in francese, un po’ in inglese) ci dirigiamo verso Volubilis non prima di aver lasciato la dovuta mancia al parcheggiatore. Non ci è ancora ben chiaro ma in Marocco c’è sempre qualcuno che spunta fuori dal nulla e si qualifica come parcheggiatore notturno. Al momento del ritiro della macchina, è sufficiente lasciare una mancia di 10dh (circa 1 euro) e ti ritrovi la macchina intatta e spesso anche lavata. Attenzione: all’entrata o all’uscita di ogni piccolo centro urbano ci sono sempre posti di blocco ai quali è obbligatorio SEMPRE fermarsi fin quando il poliziotto non ti fa cenno di passare! Trovare Volubilis non è molto semplice perché, come al solito, non ci sono indicazioni. Diciamo che una bussola ci sarebbe tornata utile in più di una occasione. Fortunatamente, le forze dell’ordine sono molto disponili e ti aiutano con tutti i mezzi per cui alla fine siamo arrivati. Credo che ogni viaggio in Marocco non possa prescindere da Volubilis (ingresso 10dh) perché è veramente bello e si ha la possibilità di ammirare i resti dei monumenti ed i mosaici davvero da vicino. Evitate le ore centrali della giornata perché lì il caldo si fa sentire. Nel tardo pomeriggio siamo arrivati a Fez e subito intercettati da una falsa guida che ci ha accompagnato all’albergo e si è prenotata per il giorno seguente (150dh per l’intera giornata, concordato in anticipo). Il Grand Hotel de Fez è risultato essere molto caotico, sporco e claustrofobico, ma ormai avevamo pagato… Sabato 11 Agosto Fez Puntuali, ci presentiamo all’appuntamento con la nostra falsa guida che alla fine si è dimostrata essere una buona scelta. Ci ha accompagnato nei vari punti panoramici ed anche alla fabbrica delle famose ceramiche dove non comprare è davvero impossibile. La medina è risultata essere quel labirinto che ci aspettavamo: senza una guida è impossibile orientarsi ed è utile anche per tenere lontani i venditori che hanno il brutto vizio di essere particolarmente invadenti. Chiaramente, la guida ti porta in tutti i negozi dove ogni tuo acquisto si trasforma per lei in una percentuale. E così al piatto si è aggiunto anche il primo tappeto dopo una contrattazione di un’ora, poi siamo passati al venditore di spezie, di gioielli, di tessuti… Non è certo mancata la visita alle concerie, uno spettacolo unico di colori ed operatività umana. Solo queste varrebbero un viaggio in Marocco ma ricordatevi che sono chiuse tutti i pomeriggi ed il Venerdì. Al rientro in albergo eravamo sfiniti ma d’altronde anche questo è il Marocco! Domenica 12 Agosto Fez-Meknès Stremati dalla seconda notte insonne, leviamo le tende per dirigerci verso Meknès dove l’ Hotel de Nice, a parità di prezzo per 420dh, risulta molto più gradevole del precedente. Anche questo si trova nella Ville Nouvelle (scelta obbligata, avendo la macchina) ma i petit taxi costano pochissimo – 5dh, circa 50 centesimi, dalla Ville Nouvelle alla medina – e per muoversi sono molto comodi. Tra l’altro, a Meknès abbiamo trovato l’unico tassista di tutto il Marocco che ha acceso il tassametro…Incredibile! La medina di Meknès è più piccola, eravamo intenzionati a girarla da soli ma poi ci ha agganciato un’altra falsa guida che credevamo essere solo un ingenuo ragazzo. Ingenuo mica tanto! Alla fine ci ha spillato 140dh per un giro non richiesto di un’ora, difficile non darglieli visto che eravamo in una strada sconosciuta e dietro di lui c’era un tipo molto sinistro che controllava la situazione. L’esperienza insegna e non è più capitato però il consiglio è quello di guardarsi sempre da chiunque vi voglia aiutare senza apparentemente volere niente in cambio. Contrattare sempre e subito, prima di qualsiasi spostamento! Comunque anche Meknès lascia un bel ricordo di sé e la piazza principale al tramonto si riempie di vita .

Lunedì 13 Agosto Meknès-Er Rachidia Il tratto di strada da Meknès verso il sud è uno dei più lunghi ed affascinanti del nostro itinerario. Personalmente, da Meknès in poi abbiamo iniziato a prendere veramente coscienza di quanto può offrire il Marocco a livello paesaggistico. I vasti altipiani, con le loro lunghe strade asfaltate dritte e un po’ solitarie mi hanno ricordato le pianure americane, e le Gole dello Ziz aprono su canyon profondi che al tramonto si illuminano di rosso fuoco. Non fosse per le palmeraie che si estendono lungo i pochi corsi di acqua che non sono in secca, per le kasbah, i muli e le donne con il velo sembrerebbe davvero di essere negli States! Compratevi tanti rullini o una buona scheda per la digitale…È veramente il paradiso dei fotografi!! Er Rachidia in realtà non offre niente, è solo una buona tappa intermedia per il pernottamento prima dell’arrivo al deserto (Auberge Tinit, tranquillo e pulito lungo la strada per Ouerzazade, ha anche la piscina ma in acqua c’erano solo ragazzi mentre le donne rimanevano a bordo vasca, come in buona parte degli alberghi che abbiamo frequentato).

Martedì 14 Agosto Er Rachidia-Merzouga Il deserto, finalmente, quello vero! Il fascino di una strada sempre più stretta ed intorno distese di sassi scuri che lasciano intravedere piste e cartelli che indicano alberghi chissà dove in mezzo a quel nulla. La strada per Merzouga è l’ultimo tratto asfaltato, da lì si arriva a Taouz e poi niente. Per raggiungerla, il percorso passa per Rissani dove ad ogni rallentamento la macchina viene circondata da nuvole di uomini e ragazzi che si propongono come guide, cammellieri o chissà cos’altro. Se possibile, cercate di andare avanti senza fermarvi altrimenti la sosta potrebbe farsi un po’ lunga! Merzouga dà molto l’idea di un paese ai confini del mondo, ti affacci dalla terrazza dell’albergo e quello che vedi è il deserto, per il resto sono strade sterrate ed un silenzio quasi irreale che accompagna i 50° del pomeriggio. L’albergo scelto è senz’altro il più caratteristico dove siamo stati (Chez Giulia) ed i ragazzi che lo gestiscono si sono dimostrati davvero tranquilli ed ospitali. Tra l’altro, la cena e la colazione sono molto buone. Unica pecca: la sporcizia. Ci siamo chiesti, però, se anche gli altri alberghi non fossero più o meno così…Un consiglio è quello di arrivare sul posto per prenotare l’escursione sul deserto a dorso di dromedario. Ad Er Rachidia ci avevano offerto una escursione per 100€ a testa (1000dh) mentre a Merzuoga abbiamo fatto la stessa per 15€ (150dh). Direi che la differenza è notevole! L’esperienza sul deserto al tramonto, comunque, è davvero impagabile anche se la “passeggiata” verso la vetta della duna più alta ci ha tolto dai dieci ai quindici anni di vita! Per chi lo desidera, a Merzouga organizzano anche pernottamenti in tenda berbera.

Mercoledì 15 Agosto Merzouga-Ouarzazade Altra tratta bellissima! La Valle del Dadès offre – come lo Ziz – paesaggi suggestivi ma a differenza di quest’ultimo in più c’è lo spettacolo offerto dai mille paesini che si incontra e di cui nella cartina non c’è traccia. Se è giorno di mercato, le strade brulicano di decine e decine di persone, muli, carretti e cavalli: un caos umano, dove l’unica cosa da fare è rallentare e cercare di riprendere il più possibile… Tra l’altro, non c’è traccia di turisti e questo rende il tutto ancora più affascinante! Superati i piccoli paesi, poi, si aprono distese dove l’unica cosa “vivente” sono i dromedari al pascolo, in lontananza si intravedono tende berbere ed improbabili pozzi a forma di cratere che meritano senz’altro una foto. Pochi minuti, ed un berbero ci aveva già venduto una catenina, tre fossili e chiedeva un paio di ciabatte in cambio di un altro fossile! Giovedì 16 Agosto Ouarzazade-Zagora-Ouarzazade La Valle del Draa, lungo la strada tra Ouarzazade e Zagora, è più famosa come “la via delle mille kasbah” e non a caso. Se una persona pensa al Marocco credo che non possa immaginarsi un paesaggio diverso: palme e case di fango e paglia che si alzano lungo la gola e fiancheggiano l’unica strada percorribile. Un caldo torrido, una terra rosso fuoco che sembra colorata per l’occasione ed un viavai di persone che meriterebbero almeno una foto da portarsi a casa: bambini che giocano con il cerchio, uomini a dorso di mulo, donne che portano le capre o le pecore a pascolare. E’ un po’ come tornare indietro nel tempo, non fosse per i poliziotti che spuntano dal nulla e ti fanno la multa (400dh, mi hanno detto di qualcuno che ha contrattato ed ha pagato meno ma io non me la sono proprio sentita…). Arrivati a Zagora, non si può che riprendere la strada verso Ouarzazade visto che non c’è assolutamente niente da vedere tranne il famoso cartello “Timbuctu 52 Giorni”… Nel pomeriggio abbiamo fatto una breve visita a Ouerzazade, famosa per essere stata il set di alcuni film hollywoodiani di cui, però, nel paese vero e proprio non c’è traccia.

Venerdì 17 Agosto Ouarzazade-Ait Benhaddou-Ait Ourir Lasciato Ouarzazade, altre due luoghi meritano senza dubbio una sosta. Il primo sono gli Atlas Studios (ingresso 50dh). Per chi è stato agli Studios di Los Angeles, questa ne è la versione marocchina: piccola ed un po’ approssimativa ma merita una visita per la sua “genuinità”. La guida ti spiega che tutto quello che vedi è finto ed è di gesso (!), dieci minuti ed il giro è finito. Per gli appassionati, ci sono i set delle Crociate, del Gladiatore, di Asterix e Cleopatra ed altri. Fatti pochi Km, una deviazione porta alla kasbah di Ait Benhaddou, conservata splendidamente e visitabile. Anch’essa set del Gladiatore, mille guide si offrono di accompagnarti ma in realtà è molto semplice girarla da soli. All’ingresso c’è una specie di pedaggio da pagare dopo aver attraversato a piedi un fiume in secca (!); in realtà, più che un ingresso vero e proprio si accede a case private che una guida ti fa visitare un cambio di pochi dirham. Veramente suggestiva! Il resto del percorso in direzione di Marrakech è una strada tortuosissima che sale fino a più di 2.000 m, con decine di venditori di sassi fosforescenti e finalmente una temperatura sotto i 30°! Facciamo tappa a circa 40 Km da Marrakech così da essere sicuri di riconsegnare la macchina entro i tempi.

Venerdì 18 Agosto Ait Ourir-Marrakech Il cerchio si chiude! Riconsegnata la macchina, prendiamo il primo petit taxi per la piazza Djemaa El Fnaa, dove ci facciamo venire a prendere da un ragazzo del riad prenotato prima della partenza su suggerimento di altri due Turisti per Caso. Il riad si chiama Les Jardins de Muassine ed è assolutamente da consigliare: l’atmosfera è veramente “marocchina”, l’accoglienza e l’ospitalità ottima, molto pulito e silenzioso, c’è una terrazza dove prendere il sole, una piscinetta con idromassaggio e l’hammam. Cucina ottima, colazioni abbondanti, ottimo rifugio dal caos di Marrakech soprattutto al termine di una giornata di contrattazioni… anche noi non volevamo più andare via! Tra l’altro, il rapporto qualità-prezzo è ottimo: a conti fatti, abbiamo pagato € 56 a notte con prima colazione, ci hanno offerto anche una cena ed un hammam.

Sabato 18 – Mercoledì 22 Agosto Marrakech Il primo approccio con la città è inebriante, Marrakech è davvero unica nel suo genere e vi abbiamo trovato molti più turisti che in qualsiasi altra città. La Djemaa El Fnaa è un viavai continuo di persone che offrono e fanno davvero di tutto: dall’incantatore di serpenti al venditore di spremute di arancia, dal giocoliere al venditore delle cose più improbabili. Da consigliare per un pranzo veloce, buono ed abbondante il ristorante Chez Chegrouni, dove con un po’ di fortuna si può mangiare seduti ad uno dei tavoli sulla terrazza che si affacciano direttamente sulla piazza. La cosa più incredibile, comunque, è lo spettacolo che la Djemaa El Fnaa offre la sera, quando si alza il fumo di chi vende ogni sorta di cibo, sullo sfondo si vede la torre Koutoubia illuminata e per le strade camminano centinaia di persone che cercano di evitare centinaia di macchine. I giorni seguenti li abbiamo dedicati ai vari giardini della città (majorelle- molto bello! – e menara), alle tombe saudite, al Palais de la Bahia ma soprattutto a tutto il relax che il riad poteva offrire. La medina, questa volta, siamo riuscita a girarcela da soli e a comprare gli ultimi souvenir in tranquillità…Siamo diventati degli ottimi contrattatori ed in Marocco è davvero una dote fondamentale soprattutto per chi, come noi, impazzisce per l’artigianato (quello vero!) ed in un paese come questo comprerebbe qualsiasi cosa.

Mercoledì 22 – Giovedì 23 Agosto Marrakech-Madrid-Roma Ciampino Il volo low cost includeva anche una notte all’aeroporto di Madrid ma ne è valsa davvero la pena! Un viaggio da vivere e consigliare…Buone Tajine a tutti da Serena e Matteo!!!



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