Maldive low cost

In giro per le isole con meno di 1000 euro
Scritto da: eachdream
maldive low cost
Partenza il: 17/03/2014
Ritorno il: 24/03/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Le Maldive nell’immaginario collettivo risultano essere un arcipelago con un mare da sogno ma economicamente molto costoso. In questo viaggio non possiamo far altro che confermare la bellezza di quel mare paradisiaco ma fortunatamente riusciamo a smentire il luogo comune dei prezzi da capogiro.

A Febbraio troviamo un’offerta della Meridiana con sconti del 50% su tutti i voli, volendo partire il prima possibile cerchiamo il posto con il clima ideale quindi scartiamo tutto ciò che sta a Nord del tropico del cancro, e tra le mete di Meridiana ci interessano solo Fortaleza in Brasile e le Maldive. Essendo 2 amici siamo molto più attratti da Fortaleza ma leggiamo che mentre alle Maldive i mesi ideali sono proprio Febbraio e Marzo, a Fortaleza è la stagione umida e che piove solitamente per 22-23 giorni al mese. Quindi rinunciamo al Brasile e optiamo per le Maldive anche se un po’ dubbiosi per il fatto che qui possiamo scordarci una vita notturna come quella brasiliana, ma preferiamo l’ombrellone all’ombrello.

Grazie a quell’offerta il prezzo del volo a/r Milano-Malè è di soli 400€, quindi non perdiamo molto tempo a decidere. Invece di chiuderci per una settimana in un isola-resort decidiamo di prendere un hotel economico a Hulhumalé e visitare un’isola al giorno. Troviamo un hotel 4 stelle(colazione inclusa)a 190 euro ciascuno così, con meno di 600 euro, abbiamo volo+hotel, ottimo.

17 Marzo

Il volo parte da Milano la sera del 16 e dopo 9 ore ci porta a Malè, la piccola capitale delle Maldive. Siamo fortunati perché lo scomodo aereo della Air Italy viene sostituito da uno decisamente migliore di una compagnia portoghese, quindi arriviamo alle Maldive in piena comodità. Partire con 8°C e arrivare con 34 non lascia nessuno indifferente.

Per andare dall’aeroporto ad Hulhumalé ci sono 2 modi, o prendere il transfer degli alberghi che costa in media 30 dollari o prendere l’autobus all’uscita del terminal dei voli nazionali che costa 16 rupie(75 centesimi), ovviamente noi scegliamo la seconda opzione. Di fronte alla fermata dell’autobus c’è un porticciolo; il colore dell’acqua è incredibile, viene voglia di tuffarsi pure la.

Nonostante l’autobus ci lasci vicino l’hotel, trovarlo non è stato per nulla facile visto che non ci sono numeri civici e anche perché nella zona ci sono decine di piccoli hotel, nessuno per strada riconosce il nome del nostro ma alla fine ci aiuta un ragazzo del posto che chiama l’hotel e si fa spiegare dov’è. Dopo il lungo volo e la mezz’ora sotto il sole cocente alla ricerca dell’hotel, appena lo raggiungiamo ci facciamo una bella doccia e ci buttiamo a letto per riposarci qualche oretta. A circa 30 metri dall’hotel c’è una bella spiaggia bianca così appena svegli ci andiamo a fare il primo bagno, l’acqua è calda e ci ridà energia più della dormita appena fatta.

Torniamo in hotel per ora di cena e ne sfruttiamo subito il ristorante al piano terra, paghiamo in rupie e con circa 3-4 euro ciascuno mangiamo bene e a sazietà, più che soddisfatti. Prima di andare a dormire prenotiamo un’escursione per l’indomani.

18 Marzo

Stamattina si parte per la prima escursione, 40 euro per il trasporto e per l’attrezzatura da snorkeling, l’organizzatore è un grande e ci mette da soli con 2 belle ragazze filippine anche loro in vacanza fai-da-te.

Partiamo dunque per Kuda Bandos, con un dhoni, la classica imbarcazione maldiviana. Appena arrivati restiamo allibiti dalla bellezza delle spiagge e del mare, è la classica isola da sogno che uno immagina quando pensa alle Maldive. Iniziamo l’esplorazione dell’isola ma non ci mettiamo molto visto che non è certo enorme. Passiamo la giornata a farci il bagno e ad esplorare i fondali, sono talmente belli che ogni tanto dimenticavo di risalire per prendere ossigeno con il tubo. Pesci coloratissimi e coralli dalle forme più assurde.

Nonostante le creme il sole picchia duro quindi ogni tanto dobbiamo ripararci sotto qualche palma per evitare di bruciarci visto che arriviamo bianchissimi dal nostro inverno.

Anche se c’è un piccolo locale, per pranzo la scelta migliore è una grigliata di pesce vicino l’ingresso dell’isola. Senza manco accorgercene arriva l’ora di ripartire ma giusto il tempo di tornare al pontile che arriva una fortissima tempesta e rimaniamo bloccati per un’oretta. Appena il tempo sembra migliorare risaliamo nel dhoni e ripartiamo ma poco dopo la tempesta torna a colpirci ancora più forte. La barca ondeggia tantissimo, le finestrelle arrivano a livello del mare ed entrano spesso spruzzi d’acqua. All’orizzonte non si vede più niente e i 3 ragazzi dell’equipaggio non hanno idea di dove siamo, è assurdo nel 2014 fare affidamento solo alla vista per la navigazione. Dopo 1 ora e mezza siamo ancora sperduti in mare (all’andata ci avevamo messo mezz’ora), pensiamo di consolare le ragazze ma alla fine sono loro a rassicurare noi, in seguito riflettendo sul fatto che anche le Filippine sono un arcipelago capiamo perché erano più tranquille di noi. Fortunatamente la tempesta ci dà un attimo di tregua e raggiungiamo sani e salvi Hulhumalé.

Pioverà per l’intera notte ma sarà anche l’ultima volta che vedremo pioggia in tutto il viaggio.

19 Marzo

Oggi, nonostante le precauzioni di ieri, ci svegliamo semi-bruciati, in cielo non c’è una nuvola così decidiamo di dedicarci alla visita della capitale almeno passeggiando tra i palazzi potremo sfruttare l’ombra per evitare di peggiorare la situazione.

Di fronte l’hotel c’è la fermata dell’autobus che con sole 3 rupie(0,15€) ci porta al porto, anche qui il biglietto del traghetto per Malè costa poco 0,25€. Dopo 15 minuti siamo già a girare per la piccola capitale, la prima cosa che ci colpisce è che non c’è 1cm libero, tutto è occupato da strade e palazzi, il traffico è spesso congestionato in più è periodo di elezioni quindi tutta la città è in fermento.

Visitiamo la Jumhooree Maidhaan che è la piazza più grande delle Maldive e ci dirigiamo verso la majeedhee magu una via piena di negozi, anche se molti criticano l’euro, avere una moneta così forte all’estero è piacevole, il cambio favorevole ci permettere di acquistare tutto quello che vogliamo a prezzi ridicoli. Girando per tutta la città, chiudiamo la visita al National Museum, anche se chiamarlo museo è un po’ azzardato, in 10 minuti si può girare tutto…2 volte.

Quando cala la sera torniamo per cenare nel ristorantino dell’hotel.

20 Marzo

Stamattina notiamo con piacere che le bruciature si sono ridotte a semplice rossore, così programmiamo la visita di un’altra isola senza passarci però tutta la giornata in modo da poterci ristabilire del tutto.

Tornati a Malè attraversiamo a piedi praticamente tutta la città per raggiungere il porticciolo a Sud-Ovest dell’isola, stando bene attenti ad evitare il sole. Durante il tragitto visitiamo anche il mercato del pesce, molto caratteristico. Una volta al porto prendiamo un traghetto per la vicina Villingili, anche in questo caso il prezzo del biglietto non raggiunge 1 euro, l’isola non è molto turistica, anzi non lo è affatto ma c’è un piccolo bar sulla spiaggia con panorama su Malè. Avendo camminato parecchio e con temperature intorno a 35° non perdiamo molto tempo a decidere di sederci per prendere un bel tè freddo.

Tornati a Malè, preferiamo prendere un taxi invece di attraversare tutta la città a piedi, 0,50€ a testa ben spesi!

Arriviamo in hotel quando il sole era sulla via del tramonto, così ci tuffiamo a mare per qualche oretta, fino a che diventa buio del tutto.

21 Marzo

Finalmente delle bruciature non c’è più traccia, finora abbiamo speso pochissimo così scegliamo la più cara delle escursioni che offre il nostro hotel, 75$ per il trasporto più 118$ che pagheremo direttamente sull’isola dove andremo, in totale sono circa 140€ ma è tutto incluso.

Invece del solito lentissimo dhoni questa volta abbiamo un bel motoscafo che in tempo di niente ci porta sull’isola di lankanfinolhu, dove si trova il Paradise Island, un Resort a 5 stelle, mai nome fu più azzeccato! E’ un vero paradiso.

Non riusciamo a fare un metro senza fermarci a fare un sacco di foto, giunti dove ci sono le water villas(le palafitte sull’acqua) facciamo il primo bagno, ed entriamo in una casetta direttamente dalle scalette sul mare, spettacolare! Da qui avvistiamo uno squaletto e una manta di circa 2 metri, così ci ributtiamo in acqua sperando di intercettarli ma mentre il piccolo squalo scappa, la manta ci gira attorno incuriosita, anche se ci avevano detto che non erano pericolose, vedere a pochi centimetri quella coda che sembra una lancia pronta a trafiggerti mette un po’ in soggezione. Poco dopo ci spostiamo più a nord dove c’è una spiaggia con una sottile lingua di sabbia che quasi porta ad un’altra isola, incredibile.

Ci sembra di essere in questo paradiso da pochissimo invece è già ora di pranzo, avendo pagato una somma non trascurabile per stare qui decidiamo di recuperare mangiando il più possibile e in effetti esageriamo un bel po’ provando tutto quello che avevano da offrire. Per smaltire l’enormità di cibo mangiato facciamo un giro per l’isola, all’interno c’è un centro massaggi talmente ben fatto che ci fa dimenticare, per un attimo, di trovarci in un isola sull’oceano indiano dandoci l’impressione di essere in Giappone. In ogni caso la parte più bella dell’isola è quella che abbiamo visto durante la mattina.

Torniamo in hotel molto soddisfatti della giornata.

22 Marzo

Mentre usufruivamo della colazione gratuita dell’hotel conosciamo 2 giovani serbi, lui regista e lei una bella hostess. Ci dicono che l’indomani volevano fare un’escursione nuotando con gli squali balena ma che dovevamo essere almeno 10, non gli facciamo nemmeno finire la frase che ci aggreghiamo a loro. Inoltre il fatto che lui aveva una telecamera subacquea e voleva riprendere tutto per un documentario ci rendeva ancora più eccitati. Però mancano ancora 6 persone quindi prendiamo il primo dhoni per Malè e iniziamo a chiedere a tutti i turisti che incontriamo se vogliono unirsi a noi per questa escursione. In molti ci dicono che sarebbe meraviglioso ma che sono là per l’ultimo giorno, a quanto pare, Malè è l’ultima tappa della maggioranza dei turisti prima di ritornare a casa dopo una vacanza in qualche isola resort. Dopo aver chiesto praticamente a tutti siamo costretti con amarezza a rinunciare.

Il ragazzo serbo ci dice che aveva qualche amico del posto, ne chiama uno che arriva dopo poco e ci fa da guida culinaria maldiviana, facendoci acquistare della buona frutta tropicale e portandoci in un locale dove mangiamo del pesce che definire delizioso sarebbe un eufemismo.

Torniamo a Hulhumalè verso le 10 di sera, e notiamo un turista cinese accanto al nostro hotel, gli parliamo dell’escursione alla quale abbiamo ormai rinunciato perché non siamo riusciti a raggiungere il numero minimo, lui ci dice di aspettare, torna nel suo hotel e dopo 5 minuti esce dicendoci di aver trovato altri 30 cinesi che vogliono unirsi a noi; ritornata la speranza corriamo dall’organizzatore del nostro hotel che però ci smorza definitivamente l’entusiasmo ritrovato, dicendoci che oramai era tardi per questo tipo di escursione. Questa volta rinunciamo davvero e “ripieghiamo” prenotando un altra isola resort.

23 Marzo

Oggi è l’ultimo giorno, siamo un po’ delusi per l’opportunità persa ieri ma le Maldive sono talmente belle che basta prendere il mare che torna il sorriso.

La nostra meta di oggi è l’isola di Centara Ras Fushi a circa 12-13km a Est di Hulhumalè, paghiamo 90$ per il classico pacchetto All inclusive ma questa volta in più è incluso qualcosa di molto interessante. Sbarcati sull’isola ci facciamo il classico giretto esplorativo, come al solito tutto è bellissimo anche se Paradise Island è di un’altra categoria. Presa l’attrezzatura per lo snorkeling iniziamo ad immergerci ma anche in questo caso, i fondali delle altre isole erano più colorati e più affollati. Al centro dell’isola c’è una mega tenda ristorante e, ancora una volta, ci abbuffiamo come se non vedessimo cibo da anni. Dopo pranzo ci rechiamo nella vera chicca dell’isola, una piscina/bar a fil di mare dove, udite udite, ogni cosa è gratis, che per me voleva dire tracannare tutto l’alcool possibile, mentre il mio astemio amico si godeva l’atmosfera.

Torniamo in hotel poco prima che cali il buio e dopo aver sistemato i bagagli passiamo la serata a chiacchierare con qualche turista alla reception.

Ripartiamo l’indomani lasciando le calde e soleggiate Maldive per una fredda e cupa Milano, tristi per la fine della vacanza ma soddisfatti per aver visto il paradiso in terra spendendo davvero poco.

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Paradise Island, Maldive

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Paradise Island, Maldive

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Kuda Bandos

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Paradise Island, Maldive

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Centara Ras Fushi, Maldive

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Paradise Island, Maldive

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Paradise Island, Maldive



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