In Brasile… per una vacanza indimenticabile

Maranhão, girovagando tra le dune e navigando sui fiumi del nord est
Scritto da: verdianablu
in brasile... per una vacanza indimenticabile
Partenza il: 16/11/2011
Ritorno il: 28/11/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
Questo racconto di viaggio delle nostre vacanze 2011 è scritto da Paola anche a nome di Luigi, Luca e Rosa. Grazie al fondamentale aiuto datoci da Giovanni, un italiano di Rovereto trapiantato da diversi anni in Brasile assieme alla moglie Mery, italiana anche lei. La nostra vacanza è stata indimenticabile.

1° Giorno

Partenza da Milano al mattino ed arrivo a Fortaleza alle ore ventuno. Siamo usciti dal ritiro bagagli dopo circa un ora, nella hall dell’aeroporto ad aspettarci c’era l’autista con la sua macchina che Giovanni ci aveva mandato per il trasferimento fino a Jeri dove siamo arrivati verso le due e trenta. Mery e Giovanni erano a dormire ma ad aspettarci c’era il gentilissimo portiere di notte che seguendo le direttive date ci ha assegnato le due stanze. Due stanze molto belle spaziose ed arieggiate. Ogni stanza aveva piano terra con salotto e bagno ed all’esterno una veranda abbastanza spaziosa con due indimenticabili amache, al primo piano la camera con una grande finestra che aperta arieggiava in modo perfetto la stanza, poi un letto matrimoniale piú grande dei soliti letti che avevamo incontrato nel viaggio precedente in Brasile, ed un letto singolo, quindi la stanza era per starci in tre persone molto comodamente. Giá con questo inizio la prima impressione é stata che il nostro viaggio sarebbe stato un successo.

2° Giorno

Ci siamo svegliati al mattino quando il sole giá entrava dalla finestra e si udiva il leggero tintinnio di piatti e posate ed il vociferare a bassa voce degli altri ospiti della pousada mentre facevano colazione, dopo un sonno profondo nella tranquillitá piú assoluta sui comodissimi materassi (é stata la prima volta in Brasile che ci siamo alzati senza mal di schiena) finalmente abbiamo avuto il grande piacere di conoscere Mery e Giovanni, il loro figlio Moabio e la sua fidanzata italiana. La giornata l’abbiamo trascorsa praticamente assieme al dolce non far nulla tra la vicinissima spiaggia e le amache delle nostre stanze. Per cena volevamo sperimentare la cucina di Mery di cui ci avevano letto molto bene, ma per la sera non aveva la possibilitá di preparare anche per noi perché impegnata per un banchetto per un gruppo numeroso di altri turisti, quindi su suo consiglio siamo andati in un ristorante gestito da un simpatico italiano Marco, dove abbiamo cenato veramente bene ed ad un giusto prezzo con piatti di pesce e gamberi. Quindi la cena da loro l’abbiamo rimandata al giorno seguente. La notte a Jeri é incredibile: fino alle undici di sera, lungo le stradine rimangono aperti una moltitudine di negozi di artigianato e souvenir, abbigliamento, bijouteria peró con dei prezzi sicuramente non convenienti, direi addirittura esagerati. Dopo le undici, fino dopo mezzanotte, sembrava che tutto si fosse addormentato, ma il giorno seguente ci siamo resi conto che la vita iniziava dopo l’una del mattino per protrasi fino all’alba.

3° Giorno

La nostra idea per trascorrere la giornata era quella di fare un escursione con il dune buggy per due laghi che si trovano in prossimitá di Jeri, ma invece tutti e quattro abbiamo optato ancora per un giorno di relax rimandando l’escursione al giorno seguente. La cena questa volta l’abbiamo fatta in pousada, Mery ci ha preparato una delle sue specialitá, un pesce al forno cotto assieme ad un frutto tipico della zona che si chiama cajú, con dei contorni di verdure grigliate ed alla fine una mousse de maracuja altro tipico frutto tropicale paragonabile, ma un po’ differente al frutto della passione e del pane buonissimo fatto da lei; insomma una cena degna di merito. Visto i ritmi di vita di Jeri abbiamo deciso di andare a dormire un po’ ed uscire a mezzanotte. A mezzanotte in punto la nostra sveglia ha suonato ed abbiamo svegliato anche i nostri compagni di avventura, quindi siamo usciti e ci siamo recati al “Forró di dona Amelia”. Si tratta di una pista da ballo per danzare il tipico ballo locale, appunto il “forró” peró oltre alla pista é annesso un ristorante. Il locale ha iniziato a riempirsi veso l’una continuando le danze penso fino all’alba, quando siamo usciti alle due tutto era in piena attivitá.

4° Giorno

Giovanni ci aveva organizzato la gita prenotandoci un dune buggy, quindi, dopo una meravigliosa colazione siamo partiti alla volta dei laghi Azul e Paradiso. Il primo tratto l’abbiamo fatto, per uscire dal paese, su stradine di sabbia battuta ma un volta usciti tutto su piste sabbiose e lungo la spiaggia che unisce Jeri ai laghi. La giornata l’abbiamo trascorsa tra una spiaggetta e l’altra con soste, bagni ed un ottimo piatto di pesce in un buon ristorante.

5° Giorno

Al mattino abbiamo deciso di fare una piccola gita a cavallo per arrivare alla famosa pedra forada, si é trattato di un percorso di un paio d’ore e molto divertente con dei cavalli molto docili e con un ragazzo con il suo cavallo che ci ha fatto da guida. La pedra forada é un arco di roccia erosa dalle acque, a dire il vero non é chissa che cosa, ma soltanto é una cosa unica in Brasile.

6° Giorno

Alle ore 08, puntualissimo, arriva il nostro autista… sempre il solito il magnifico Elias. I nostri bagagli giá pronti e dopo saluti ed abbracci a tutta quella famiglia che resterà per sempre nei nostri ricordi siamo partiti per Parnaiba per poi proseguire per l’Isola Canarias. Il compito di Elias era anche quello di rintracciare il barcaiolo al porto di Parnaiba giá contattato da Giovanni, per farci accompagnare lo stesso giorno con la barca all’isola. Il tragitto da Jeri fino a Parnaiba avevamo deciso di farlo lungo la strada asfaltata per arrivare il piú presto possibile all’isola per avere a disposizione l’intero pomeriggio. Giunti al porto verso mezzogiorno ed incontrato il barcaiolo siamo saliti su di una canoa a motore e dopo aver navigato una parte di fiume dentro stretti canali incontrando svariati animali di cui scimmie arrampicate sugli alberi, iguana perfettamente mimetizzate sui tronchi ed un piccolo coccodrillo abbiamo raggiunto l’isola attraccando a ridosso della bella pousada posta sulla sponda del rio. L’isola Canarias é un oasi di tranquillitá assoluta, ancora abbastanza selvaggia, qualche casupola e qualche capanna di paglia. La pousada dove abbiamo dormito é molto ospitale ed accogliente, i gestori gentilissimi, l’isola é l’ideale per trascorrere un giorno o due di relax. Il pranzo verso le due del pomeriggio é stato meraviglioso con del pesce, grossi granchi e dei contorni tipici brasiliani, farofa (una specie di farina gialla granulosa), fagioli e delle verdure cotte dal sapore inconsueto. A parte la sua natura selvaggia e l’ospitalitá dei suoi abitanti, l’isola non offre di piú e speriamo che rimanga tale. Per trascorrere la serata in modo particolare la decisione é stata quella di fare l’escursione notturna in barca a remi dentro i canali sperando di vedere qualche coccodrillo nascosto tra la vegetazione. L’escursione é durata circa un paio d’ore dalle sette di sera fino alle nove e con grande soddisfazione di coccodrilli ne abbiamo visti tre, di cui uno di notevoli dimensioni; si avvistano grazie al colore dei loro occhi che se illuminati diventano di un rosso rubino.

7° Giorno

Alle nove e trenta la partenza per Tutoia, quattro ore di barca che sono trascorse molto veloci costeggiando varie isole e dove possibile qualche breve sosta. Una in particolare è molto suggestiva. Dopo aver ormeggiato la barca siamo saliti sopra una duna altissima dalla cui cima si gode il panorama del delta con la sua moltitudine di isole. Arrivati al porticciolo di Tutoia un taxi era pronto ad attenderci assieme al proprietario della pousada prenotata che dista un paio di chilometri ed anche quella é situata quasi sulla sponda del Rio. Anche Tutoia e la sua spiaggia si integra nel paesaggio semi selvaggio della zona e fa da preludio a quello che sarebbe stata la parte successiva del nostro viaggio. Il proprietario della pousada di nome Marcus é una persona gentilissima e la sua pousada accogliente e pulita. Anche lui, come Giovanni, è molto disponibile per chiarire qualsiasi nostro dubbio e pronto per organizzarci qualsiasi trasporto per proseguire il nostro intinerario. Oltre alla prenotazione che avevamo fatto era giá stato messo al corrente che ci serviva un mezzo per raggiungere Caburé il giorno seguente ed una barca per arrivare, da Caburé, a Barrerinhas in giornata.

8° Giorno

Partiti con un fuoristrada dopo un’ottima colazione, dopo circa tre ore abbiamo raggiunto Caburé facendo una breve sosta presso la cittadina di Paolino Neves, che si trova all’inizio dei piccoli lencois. E’ una cittá molto carina, circondata da dune e zone verdi. Caburé che divide il rio Preguica dall’oceano é molto particolare, praticamente ci sono soltanto due o tre pousade. Quella che abbiamo visitato durante la sosta per il pranzo nel suo ristorante é abbastanza semplice e spartana, con delle casette in legno e colorate che servono da stanze. Non c’é corrente elettrica e di conseguenza niente ventilatori ed aria condizionata, ma visto che la zona molto è ventilata si suppone che non ce ne sia bisogno. Dopo il pranzo ricco di pesce, gamberi e granchi ad aspettarci c’era il barcaiolo pronto a portarci, navigando il rio Preguica, fino a Barrerinhas. Anche questo tragitto é stato molto interessante, e simile al delta del rio Parnaiba. Poco dopo la partenza la barca si é fermata a Mandacarú dove c’é un faro che si puó visitare e salire fino in cima e vedere un paesaggio fantastico. Finita la visita, la ripartenza per Vassuras, un villaggetto tra Caburé e Barrerinhas popolato da molte piccole scimmie. L’arrivo a Barrerinhas é stato alle cinque e mezzo del pomeriggio, attraccando direttamente la barca al pontile della suggestiva pousada affacciata sul Rio. Immediatamente abbiamo chiesto ai gentili gestori di organizzarci per il giorno successivo l’escursione alle lagune del parco. Pure in quella pousada ci siamo trovati molto bene e devo dire che tutte le pousade che ci ha consigliato e prenotato Giovanni sono state scelte a puntino. A questo punto il nostro programma prevedeva il giorno successivo la partenza per l’escursione di tre giorni dentro il parco fermandoci a dormire la prima notte su amache nelle case degli abitanti del villaggio di Betania e la seconda notte in pousada a Santo Amaro.

9° Giorno

Dopo la colazione é arrivata una toyota a prenderci per iniziare l’avventura nel parco. Nella prima parte del percorso abbiamo visitato i tre laghi vicini a Barreirinhas ancora con abbastanza acqua, sufficiente per fare una nuotatina. Le lagune si raggiungono percorrendo una decina di chilometri in macchina e poi qualche centinaio di metri a piedi. La visione del luogo é indescrivibile, l’altalenarsi delle ombre sulle dune e sull’acqua cristallina create dal movimento delle piccole nubi davano dei toni cromatici quasi surreali. Dopo queste soste la ripartenza é stata per Betania una piccola oasi ancora abitata da generazioni che vivono di agricoltura e piccola pastorizia, anche questo tratto di percorso su strada sterrata, sabbiosa contornata da una verde vegetazione ha dato ancora una spinta al nostro entusiasmo e spirito di avventura. Il pranzo l’abbiamo consumato presso una casa dei locali, un semplice piatto di pollo contadino del riso bianco e la farina di manioca con dei fagioli; in tono con l’ambiente che ci circondava il pranzo é risultato piú che ottimo. Al pomeriggio una guida del villaggio giá avvisata del nostro arrivo ci fatto attraversare con una barca il Rio Allegre per poi raggiungere con una breve camminata un’altra laguna. I paesaggi sono indescrivibili. Appena dopo il tramonto dietro front e ritorno a Betania per trascorrere la notte dormendo su amache poste sotto una tettoia, appositamente costruita per ospitare a poco prezzo i rari passanti. La notte senza luci artificiali ma soltanto con il chiarore della luna e delle stelle, le case capanna dei nativi, il silenzio assoluto e qualche animale davano un tono di presepe, l’emozione é stata unica.

10° Giorno

Risveglio poco prima del sorgere del sole e quindi pronti a proseguire il nostro intinerario che prevedeva una camminata fino ad un altro villaggio che si chiamava Espingao. Ad attenderci ad Espingao c’era il solito fuoristrada che ci ha caricati e trasportati fino alla piccola Santo Amaro dove abbiamo pranzato nella pousada (e dove in seguito abbiamo dormito). L’alloggio non era male, abbastanza spartano, e il personale non ci é sembrato molto gentile, ma forse era il loro modo di fare o forse perché eravamo abituati alla bella pousada di Jeri… straviziati da quella famiglia. Alle tre del pomeriggio con la toyota siamo partiti per la laguna Gaivota. Si dice che quella laguna non si prosciughi mai nonostante periodi di siccitá prolungata, ma in realtá di acqua ce n’era molta peró anche di questo eravamo stati messi al corrente, quindi nessuna sorpresa. Nonostante questo anche in quel punto la natura non si é certo risparmiata per creare dei paesaggi unici. Abbiamo aspettato il tramonto… altra visione fantastica, dopo di che siamo ritornati in pousada per trascorrere la notte.

11° Giorno

La nostra avventura stava per finire, ancora qualche ora di spensieratezza in mezzo alla natura incontaminata ed alla semplicitá dignitosa degli abitanti della zona e poi il ritorno alla vita frenetica. Siamo partiti di buon mattino con il fuoristrada per raggiungere una localitá di nome Sangue percorrendo una strada sterrata abbastanza impervia. Il tragitto é durato circa tre ore e siamo arrivati in giusto tempo per prendere l’autobus che proveniva da Barrerinhas che ci avrebbe portato a São Luis. Siamo arrivati a metá pomeriggio alla stazione degli autobus e di li con un taxi abbiamo raggiunto la nostra pousada prenotata tramite il nostro super organizzatore di Jericoacoara. La pousada si trova nel centro storico in un palazzo coloniale, é molto bella e curata, molto caratteristica ed arredata con cura, le stanze sono belle pulite e capienti. Questa pousada Portas da Amazonia e quella di Jericoacoara Peixe d’ouro sono stati gli alloggi sicuramente migliori del nostro viaggio al disopra delle nostre aspettative, nonostante anche le altre come la pousada Jagata di Tutoia e la pousada do Rio a Barrerinhas di buonissima qualitá e ben gestite. La sera abbiamo fatto un giro nel centro storico, ma São Luis ci ha un po’ deluso, abbastanza decadente e trascurata. E’ una cittá da visitare, ma da fermarsi al massimo uno o due giorni.

12° Giorno

Il nostro volo per Fortaleza era alle ore 17 quindi dopo aver raggiunto l’aeroporto con un taxi ci siamo imbarcati e dopo un’ora siamo atterrati, aspettando poi l’imbarco in serata per il rientro da questa meravigliosa e, anche se breve, indimenticabile vacanza.



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