Le nostre Malidve: Velidhu

Diario di viaggio (senza grandi pretese) di Francesca ed Antonio sperando possa essere d’aiuto, come lo sono stati per noi i diari letti su questo sito. Maldive; meta agognata dalla mia dolce metà (che vi era già stato e di cui è un patito), decisamente meno da me che sono partita con un po’ di scetticismo riguardo la destinazione ...
Scritto da: kicca
le nostre malidve: velidhu
Partenza il: 29/08/2006
Ritorno il: 05/09/2006
Viaggiatori: in coppia
Diario di viaggio (senza grandi pretese) di Francesca ed Antonio sperando possa essere d’aiuto, come lo sono stati per noi i diari letti su questo sito.

Maldive; meta agognata dalla mia dolce metà (che vi era già stato e di cui è un patito), decisamente meno da me che sono partita con un po’ di scetticismo riguardo la destinazione (forse sono poco romantica); ma ho comunque lasciato che Antonio mi trascinasse in questa avventura e soprattutto sopra un aereo per circa nove ore di viaggio.

Abbiamo trovato una buona offerta, un quasi-last-minute in reale all-inclusive che è costato, in due, poco meno di 3.000 euro; pacchetto Swantour, che però normalmente non vende il Velidhu, acquistato tramite la Caesartour Lasciam perdere il viaggio d’andata, anzi no ! Invece che da Roma siamo dovuti partire da Milano, nel fallito tentativo di tamponare il ritardo dell’aeromobile che da Male veniva a prenderci. Ma pur avendo fatto il sacrificio di spostarci noi tutti vacanzieri romani (anticipando la partenza di diverse ore, immaginate il panico) per partire da Milano all’ora in cui saremmo dovuti partire da Roma, una volta a Linate abbiamo poi accumulato un ritardo di oltre tre ore; insomma per farla breve il viaggio è cominciato alle 18.00 (ora italiana) e si è concluso alle 18.00 circa del giorno dopo (ora maldiviana).

La Livingstone con la quale abbiamo viaggiato, in economy, è abbastanza confortevole, il personale di bordo SPLENDIDO; si sono tutti prodigati per cercarci un posto confortevole, dato che io, al mio battesimo sul lungo raggio, soffrivo di una discreta apprensione. A nostro avviso cibo ed intrattenimenti lasciano un pochino a desiderare. Arrivati a Male siamo stati accolti con la cordialità e disponibilità che contraddistingue la gente del luogo. Male purtroppo l’abbiamo vista solo dall’aereo: tanti palazzotti coloratissimi, compressi in un soffocato isolotto. Dall’aeroporto internazionale passiamo all’aeroporto nazionale per imbarcarci sull’idrovolante. Il viaggio è simpaticissimo ed anche molto bello da vivere; si vola a bassa quota e si vedono gli atolli proprio come nelle foto dei cataloghi e delle cartoline.

Eccezionale il servizio di condizionamento a bordo: due fantastici ventilatori di circa 20 cm di diametro rinfrescano e ristorano l’accaldato ed affaticato viaggiatore.

Dopo meno di mezz’ora arriviamo finalmente al Velidhu Island Resort. Evviva.

Non c’è alcun operatore SwanTour ad accoglierci, solo il personale del resort; inizialmente rimaniamo sconcertati, ma poi in fondo a noi che ci importa ? Perché il tempo di scambiare i brevi convenevoli e le formalità alla reception e via , di corsa a fare il primo bagno nelle cristalline e calde acque maldiviane, con il sole che, calando, ci offre subito lo spettacolo del tramonto maldiviano.

L’isola non è molto grande; è curata e pur essendo ricca di vegetazione non è proprio quel paradiso terrestre che mi aspettavo. La grandezza dell’arenile varia a seconda del lato dell’isola; in alcuni punti è quasi inesistente, in altri non molto grande, in alcuni decisamente più profonda.

Quello che ci è davvero piaciuto dell’isola e pensiamo sia assolutamente da segnalare è che offre due diversi modi di vivere il mare: da un lato una laguna protetta da frangiflutti con fondo di sabbia, per bagni tranquilli e rilassanti, dall’altra un reef molto ricco e facilmente accessibile (praticamente già dalla spiaggia ). Mi spettavo una barriera corallina “mezzamorta” e invece non sta proprio malaccio Il bungalow, sulla spiaggia e in mezzo alla vegetazione, era un pò spartano ma spaziosissimo – nota dolente aria condizionata e ventilatore rumorosissimi -. C’è un piccolo patio con sdraio e tavolino, e per la spiaggia due lettini corredati da materassino ed asciugamano. Ci sentiamo di sconsigliare i water bungalow perchè vicinissimi al porticciolo che funge sia da “attracco” per i rumorosissimi idrovolanti, che, naturalmente, da attracco per i donhi. Ma non possiamo dire per certo se il via vai dei mezzi sia effettivamente fastidioso per chi vi soggiorna L’animazione è decisamente soft (cioè quasi inesistente) ed in inglese, ma questo noi lo abbiamo davvero apprezzato. (n.B. Abbiamo vinto 2 gare su 2 della corsa dei paguri: Italia campione del mondo, visto le molteplici nazionalità partecipanti, anche in questa nobile disciplina) La ristorazione, per usare un detto a noi caro, è senza infamia e senza lode. Non abbiamo avuto alcun problema di stomaco e similari.

Diversi gli sport d’acqua, tutti a pagamento e a mio avviso un po’ cari .

Ma Antonio dice che io sono tirchia, mentre io sostengo di essere semplicemente oculata; comunque lui ha fatto lezione di catamarano e io no. L’insegnante, che credo sia anche il responsabile dei water sport, è il clone maldiviano di George Michael anni ’80: fantastico ! Ci sono poi diverse escursioni da fare con i donhi; senza elencarle (in fondo sono sempre le stesse) noi abbiamo fatto quella per nuotare con le mante, che è stata molto bella; abbiamo fatto la pesca serale, che è divertente e la pesca al traino, che invece non ci è piaciuta e qui cedo la tastiera ad Antonio che pratica la pesca: “il massimo della disorganizzazione; il mare molto mosso era secondo me da rinuncia; ci aspettavamo almeno le canne da pesca e minimo una a testa visto che comunque si paga a persona, invece ci hanno dato un pezzo (uno per coppia) di spago; e per fortuna non ha abboccato nulla, perchè la vedevo dura per le mani tirare a bordo anche solo un pesce medio (visto che allo spago, già difficile da salpare a bordo, lungo circa 10 metri, vi era attaccata la lenza madre un filo di Nylon del diametro di 1- 1,50. I pescatori mi capiranno, li sarebbe stata una tortura per le manine; il nylon, per chi non lo sapesse, già taglia le mani di suo figuriamoci se poi ti da degli strattoni da 50 kg in su”.

C’è un piccolo centro benessere gestito da tre signorine, che noi chiamavamo le tre grazie, una gioielleria ed un piccolo negozio di souvenir. Qualche zanzara e molte formiche. Il personale del resort è molto disponibile, estremamente cordiale e, molto sorridente.

Il tempo è stato abbastanza clemente; ha piovuto prevalentemente la sera e comunque per pochi minuti (il resort mette a disposizione dei clienti ombrelli ed impermeabili). Ha piovuto incessantemente solo a partire dall’ultima sera fino alla mattina dopo, quando siamo partiti. Un vento fortissimo mi inquietava parecchio perché pensavo al viaggio in idrovolante; ma a parte la difficoltà di imbarco, il volo è andato benissimo, senza scossoni. Ancora non capisco come sia stato possibile, ma naturalmente va bene così.

Ed ora le dovute conclusioni finali.

Il nostro giudizio (di novella maldiviana e di conoscitore maldiviano) sul resort è : struttura un po’ spartana, ma apprezzabile Da parte mia, che ero poco convinta e che avrei dato la precedenza ad altri itinerari, posso dire che è una esperienza che sono stata molto contenta di fare.

Le Maldive sono belle, sicuramente. E, al di là dei luoghi comuni, si vive davvero in una dimensione totalmente diversa, che si assapora di giorno in giorno; la tranquillità che offrono è data sia dalla bellezza della natura che dal tipo di vita che si conduce. Il cielo è ad un passo e sembra avvolgerti in una sfera accogliente, soprattutto la notte. Il contrasto del verde, del bianco della sabbia e di tutte le tonalità di azzurro del mare e del cielo è uno spettacolo indimenticabile.

Non ci si annoia (come temevo) e forse 7 giorni sono pochi, considerando anche il lungo viaggio per arrivarci. Antonio, che non ne è mai pago, vuole tornarci al più presto, io invece ho in mente un safari (l’ho premesso, non sono romantica…). Note tecniche – sull’aereo munitevi di snack e di diversivi, soprattutto se non dormite e soprattutto per il viaggio che si fa di notte. – Accertatevi che l’aeromobile offra sedute se non spaziose quantomeno non strette – attenzione alle date/orari di partenze perché la partenza all’andata è quasi sempre di sera e quindi non solo non si fruisce del primo giorno, ma si arriva generalmente a metà inoltrata del secondo giorno. Poi l’ultimo giorno si parte di mattina. Noi, per esempio, con questi orari e con il ritardo accumulato abbiamo “perso” tre giorni; alla fine abbiamo fatto 6 giorni effettivi, contro i nove che vengono indicati nel pacchetto.

– Alle Maldive le bevande costicchiano ma non sempre è consigliabile prendere l’all inclusive dall’Italia. Inoltre l’all inclusive spesso significa che si hanno le bevande ai pasti ma niente extra fuori pasto. Conviene fare un po’ di conti prima di decidere. – Per abrasioni da corallo (che a causa del placton si infettano rapidamente e vistosamente) portarsi un antibiotico specifico e più che pomate è preferibile il mercuro cromo.

– D’obbligo occhiali da sole, per il forte riverbero della sabbia bianca – Infine se acquistate da Swantour sappiate che noi abbiamo avuto scarsissima attenzione ed assistenza sia in aeroporto (dove non sono stati in grado di effettuare una segnalazione alla compagnia area come da noi richiesto per risolvere un importante nostro problema; per fortuna come già detto il personale Livingston è fantastico) sia nella struttura Velidhu, dove l’unico contatto, per altro telefonico, è stato latitante e poco disponibile.

Buone Maldive a tutti !



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