Maiorca, la Ruta de Pedra

Conosciuta per le spiagge e la vita mondana, l’isola riserva la sorpresa di un trekking incantevole tra pietra e mare
Scritto da: clagiula
maiorca, la ruta de pedra
Partenza il: 09/05/2016
Ritorno il: 16/05/2016
Viaggiatori: 7
Spesa: 500 €
Maiorca conosciuta per le spiagge e la vita mondana, riserva la sorpresa di un trekking incantevole tra pietra e mare. La Ruta de Pedra en Sec.

Indice dei contenuti

6/5 Bologna- palma di Maiorca volo Ryanair( 48 euro). Lasciamo l’auto al Parcheggio Bologna (bologna@parcheggilowcost.it) convenzionato con Ryanair (29 euro di 8 giorni). Arrivati a palma prendiamo il bus A1 per piazza di spagna e poi il n. 14 per Port de Pollenca.

Assaggiamo le tapas e girovaghiamo per il porticciolo, ci incamminiamo verso Pollenca dove si trova il nostro primo rifugio il Refugi Pont Roma. A piedi sono circa 10 km lungo la strada forse conviene prendere il bus.

Ci sistemiamo tutti insieme in una camerata. Il rifugio è molto carino e accogliente, ma non avendo prenotato la cena dobbiamo cercare un posto a Pollenca e si fa il bis di tapas (circa 14 euro ciascuno).

7/5

Dopo una buona colazione dolce e salata alle 9 partiamo per la prima tappa. La prima parte del percorso è fianco la strada poi si inizia a salire lungo le strade di sassi con muretti a secco. Ambiente molto particolare. Sul percorso troviamo poche persone e fanno delle escursioni giornaliere con pulmino al seguito. Ci fermiamo al mirador de forment e arriviamo al Refugi son Amer. Anche questo rifugio è molto accogliente. Lasciamo gli zaini e andiamo al monastero di Lluc (dove si potrebbe anche dormire). Ceniamo al rifugio (la sera prima abbiamo chiesto al gestore del pont roma di prenotarci la cena). La cena costa 10 euro e fanno lo sconto ai soci CAI, consiste in un piatto unico di polpette in umido e verdure miste acqua vino e frutta.

11/5

All’ufficio informazioni di Lluc prendiamo la chiave per il bivacco Gorg Blau, unica soluzione trovata per passare la notte in quanto al refugi tossal Verds non siamo riusciti a trovare posto, e ci accordiamo di lasciarla sotto il bidone giallo per non doverla riportare indietro. A Lluc facciamo anche acquisti per il pranzo e la cena. Cominciamo subito a salire lungo le mulattiere in pietra, vediamo le carbonaie e le ghiacciaie e incontriamo degli operai che ci spiegano che stanno ricostruendo i tetti come in origine. Il percorso è molto vario, arriviamo ad una grande spianata, poi il sentiero scende ripidamente per risalire subito e ridiscendere fino ad arrivare in una zona di vegetazione tropicale. Poco dopo l’indicazione per Font de prat prendiamo la deviazione per Gorg Blau. Su consiglio del gestore arrivati ad una canaletta d’acqua, passiamo una passarella in cemento e ci addentriamo in una fitta boscaglia, il proprietario del fondo ostacola il passaggio sul sentiero con rami, ma noi riusciamo a passare e usciamo proprio sopra il lago.

Il bivacco Gorg Blau è molto spartano, ma c’è un grande camino con legna a volontà, dei wc chimici nell’area pic-nic e un po’ di luce dal pannello solare, si dorme su delle tavolozze in legno (48 euro max 8 persone)

12/5

Si riparte primo tratto lungo la strada poi a Font de Noguer prendiamo il sentiero per Cuber. Nel parcheggio c’è un autista di pulmino in attesa dei clienti. Gli chiediamo se ci porta gli zaini al refugi Muleta gli diamo 15 euro e viaggiamo leggeri. Dopo una prima parte non molto ripida arrivati al Coll de l’Ofre cominciamo a scendere per il famoso Barranc di Biniaraix una gola profonda lastricata e con muretti di contenimento in pietra a secco. Il primo paese che si incontra è Biniarix, troviamo un unico bar/alimentari/tabaccheria che però ha solo delle torte il nostro pranzo è quindi torta e succo d’arancia. La strada che ci porta a Soller passa tra aranceti limonaie e case in pietra gialla. Soller è un paesino molto vivace, ci sono molti turisti. Prendiamo il tipico trenino (6 euro) che ci porta al porto. Il nostro ultimo rifugio è il refugi mulleta, si trova su uno sperone sopra il porta vicino al faro e ci si arriva dalla strada principale. Non trovano la prenotazione per la cena; che avevamo chiesto di fare al gestore del Son Amer, ma qui sono più disponibili e la cena è di più portate sempre a 10 euro.

13/5

Partiamo verso le 9, il sentiero che parte da dietro il rifugio sale dolce. Passiamo da una grande corte con casa rurale che affaccia sulla valle. Luogo incantevole con anche affitto camere. Servono torte fatte in casa e succo d’arancia fresco. Da qui in poi il sentiero è a picco sul mare. Arrivati a Deja abbiamo giusto il tempo per una visita veloce per poi prendere il bus per Valdemossa dove pranziamo a Ca’n Pedro segnalato sulla guida, grande varietà di piatti tipici. Valdemossa è molto turistica e affollata ma carina. Prendiamo il bus per Palma dove ci sistemiamo all’ostello Fleming facilmente raggiungibile a piedi da P.zza di Spagna. Ci assegnano una camera da sei (17euro/notte).

14/5

Con il bus andiamo alla spiaggia Illetas dove ci crogioliamo al sole per tutto il giorno. Ceniamo, su consiglio delle addette alla reception, a Classic Blanquena.

15/5

Colazione al bar 1916 in p.zza di spagna, consigliato dalla guida, ma è meglio la pasticceria sotto l’ostello dove fanno delle ottime e grandi ensemadas. Con il bus turistico (17euro) girovaghiamo tutto il giorno per Palma. Visitiamo il castello , gratis la domenica e mangiamo dell’ottima paella ad una sagra sul lungo mare. 16/5 con il bus A1 si torna all’aeroporto volo puntuale e rientro a casa. www.conselldemallorca.net per prenotare i rifugi.



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