Madagascar-Tonur Sud e Nord

Un'avventura incredibile nell'altro emisfero
Scritto da: mucca lilla
madagascar-tonur sud e nord
Partenza il: 01/08/2011
Ritorno il: 16/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Viaggio di Nozze, va premesso che l’Air Magagascar non ha confermato i voli interni pertanto il nostro T.O. ha riorganizzato il viaggio invertendo il Tour e putroppo abbiamo perso delle escursioni preziose che ad oggi il TO vuole “barattare” con un semplice pernottamento in uno dei suoi alberghi in Italia…

1° giorno – Martedì 2 agosto Nosy Be / Antananarivo

Arrivati all’aeroporto di Nosy Be, abbiamo pranzato ad Hell Ville in un grazioso ristorante con una veranda vista mare e nel pomeriggio volo per Antananarivo.Cena accompagnata da un bravissimo pianista e pernottamento all’Hotel Royal Palissandre, ambiente molto curato in stile coloniale.

2° giorno – Mercoledì 3 agosto Antananarivo / Tulear/Ifaty

Guidati da una simpaticissimo ragazzo di nome Patrick abbiamo visitato la città, i tipici quartieri ed i monumenti storici con il Palazzo della Regina, il mercato dei fiori ed il mercato artigianale. Città strane ai nostri occhi dove la gente cammina scalza ma ha il cellulare in mano, dove le donne lavano i panni nei fiumi tutte le mattine e sull’altra sponda si fanno i mattoni, dove a decidere dove fare le tombe e quando sposarsi è il “Signore del giorno” (una specie di astrologo col potere del bene) e poi c’è anche lo stregone (che è quello che si occupa di malocchi e fatture con il potere del male). Ci siamo poi spostati a visitare il Lemur’s Park nel quale abbiamo incontrato tantissime razze di lemuri, tartarughe e piante strane. Qui abbiamo anche pranzato. Già a questo punto, visto che era sempre presente nel piatto, abbiamo capito l’importanza dello zebù: per mangiare, come dote nel matrimonio, per i sacrifici nei matrimoni, riesumazioni e circoncisioni, bigiotteria fatta con le corna, il grasso per le lanterne, le pelli per rivestire e quello sacro con la testa bianca nel passato era riservato a re e regine . Nel pomeriggio visita ad un mercato artigianale e poi volo per Tulear. Da qui ci ha preso in consegna Naivo (si pronuncia Naivu) una guida veramente competente che tra le prime cose ci ha spiegato che la parola “malgascio” (usato solo da noi e dai francesi) deriva appunto dal francese e significa fannullone, buonannulla. Sui dizionari italiani però è indicato “malgascio: dell’isola del Madagascar, nativo del Madagascar…” ma non dovrebbe essere allora “madagascarese”? Ci ha così chiesto di sostituire per tutto il tour del sud MALGASCIO con MALAGASY Dall’aereoporto, con 25 Km di strada dissestata su jeep, siamo arrivati al favoloso Hotel Dunes d’Ifaty dove abbiamo sostato per due notti.

3° Giorno Giovedì 4 Agosto Ifaty

Purtroppo non abbiamo partecipato all’ escursione sulla barriera corallina in piroga (tipiche imbarcazioni) e alla visita al parco dei baobab causa vomito e dissenteria. Siamo riusciti però a visitare un villaggio: un ritorno al passato con la strada in terra battuta e la gente che la vive esponendo e vendendo su modeste bancherelle riso, carbonella, frutta e verdura o quello che ha. E poi polli, cani, zebù liberi di scorrazzare insieme a bambini ed adulti e noi lì nel mezzo, gli unici dalla pelle bianca (“vasa” come ci chiamano loro): una strana sensazione… Vi consiglio di non sottovalutare i farmaci da portarsi dietro.

Venerdì 5 Agosto Ifaty / Tuléar /Ranohira (ISALO)

Dopo gli stessi 25 Km in fuoristrada (e una gomma forata nel tragitto) abbiamo raggiunto la città di Tuléar: innanzitutto sosta in farmacia per prendere il Colicalm, simpaticamente soprannominata “bomba malagasy” perché mura tutto! La città ha le strade piene di gente ed anche qua banchi con pasti, frutta, verdura, chincaglierie e moltissimi pousse-pousse (si pronuncia “puspus”) che sono dei risciò coloratissimi. Abbiamo pranzato nel ristorante di un modenese che ci ha raccontato di essere tornato in Madagascar dopo essrci già stato da turista perché con una cifra ragionevole ha messo in piedi un’attività… e che attività, il giardino è bellissimo! Menù: spaghetti e pizza. Con un comodo bus che ci ha accompagnato per tutto il sud abbiamo preso la Strada Nazionale 7 che porta verso nord. Nel tragitto abbiamo sostato per vedere immensi baobab, le tombe fasambezo tipiche del sud e degli splendidi camaleonti. Sosta e foto al tramonto (nell’altro emisfero è inverno e le giornate sono corte) per poi arrivare all’Hotel Relais de La Reine: una splendida struttura incastrata nelle rocce degli altipiani, qui abbiamo sostato per due notti.

Sabato 6 Agosto Isalo La giornata è stata dedicata alla visita parco nazionale di Isalo (passeggiata di 16 km). Il paesaggio arido con i suoi canyon, le piante, con animali come insetti stecco, camaleonti, l’amantide religiosa, scorpioni, ragni, cavallette dai colori sgargianti, i termitai, le pietre dai profili fantasiosi (la regina coronata, il coccodrillo, la tartaruga). Siamo arrivati dopo un paio di ore ad un’oasi dove un torrente si apre in una piscina naturale (nella quale Tiziano ha fatto un rinfrescante bagno). Proprio qui si aggirano dei lemuri catta. Abbiamo poi pranzato al sacco in un campeggio dove una coppia di lemuri coronati, che la guida chiamava “porco lemure” perché grugniscono, si avvicinavano al tavolo per prendere del pane. Nel pomeriggio dal campeggio abbiamo risalito un corso d’acqua che ci ha portato a due conche che creano la Piscina Blu e la Piscina Nera.In serata ritorno in albergo.

Domenica 7 Agosto Ranohira (Isalo) / Fianarantsoa

Avanti sulla Nazionale 7! Durante il percorso abbiamo attraversato Ranohira dove oltre agli edifici coloratissimi a due piani (rigorosamente al piano terreno attività commerciali e sopra abitazioni), abbiamo anche sbirciato una messa cattolica animista: sembrava di stare ad un concerto alla festa di paese, tutti a cantare tipo gospel. La successiva sosta è stata alla riserva di Anja dove, oltre al volo delle anatre dalle risaie, abbiamo incontrato nuovamente i lemuri catta e dei camaleonti. Qua abbiamo affrontato anche un percorso molto pericoloso su delle rocce a strapiombo nel vuoto, anche se assistiti da diversi malagasy che si arrampicavano scalzi come dei lemuri (in previsione di una mancia molti abitanti del posto si aggregano alle guide locali per fare da accompagnatori), un nostro piede in fallo sarebbe stato fatale. Dopo pranzo (spaghetti al pomodoro!) abbiamo visitato la fabbrica di carta degli Antaimoro e un artigiano che dal bozzolo del baco da seta ricava il filo che, tessuto con un telaio manuale, crea sciarpe, borse e cappelli. Qui mi sono anche concessa un giro su un carretto adibito a trasporto merci. Successiva tappa in un piccolo villaggio nel quale dalle foglie dell’agave sisalana viene sfilata la polpa e rimangono ciuffi di filamenti che intrecciati tra loro danno corde resistentissime. Ovviamente per i turisti vengono create borse, cappelli, ceste. Qui abbiamo fotografato una signora che, mostrandole sul display della fotocamera la sua immagine, è rimasta felicemente stupita! Cena e pernottamento nell’Hotel Zomatel nella città di Fianarantsoa.

Lunedì 8 Agosto Fianarantsoa/ Antsirabe

Visita alla città vecchia di Finarantsoa con degli scorci veramente belli. Le facciate delle case e le strade sono un po più curate perché sono arrivati dei finanziamenti dopo che la città è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO. La sosta successiva è stata ad un mercato agricolo. La guida ci ha mandato da soli in quanto essendo fuori città non ci sarebbero dovuti essere problemi invece… purtroppo sono è stata spinta su delle stuoie e mi è stata rubata la fotocamera…pace. Un’altra breve sosta da dei bambini che vendevano arachidi per poi arrivare ad Ambositra. Dopo aver pranzato intrattenuti da un piccolo spettacolo di “operetta malagasy” e da due musicisti con chitarra e valiha (lo strumento nazionale costruito con una canna di bambù di grande diametro e 21 corde) siamo stati a visitare una piccola falegnameria nella quale vengono realizzati dei bellissimi lavori con l’intarsio: cofanetti, scacchiere, scatole, ciondoli, quadri. Qua c’è scappato un bell’acquazzone e le strde sono diventate piccoli torrenti… chi sa cosa succede nelle estati piovose allora… Qualche altra sosta lungo la strada per qualche paesaggio con i fiumi rossi: rossi perché la terra, privata per l’agricoltura ed il pascolo dalla foresta (che fino a cinquanta anni fa copriva il 70% del Madagascar), si sgretola e viene erosa dai corsi d’acqua. Si dice che sia sangue della terra che soffre. Successiva cena e pernottamento all’Hotel Arotel di Antsirabe.

Martedì 9 Agosto Antsirabe / Antananarivo

Nella città di Antsirabe abbiamo dedicato la giornata a visitare tanto artigianato locale: lavorazione del corno di zebù (sempre con utensili di fortuna come il motore della lavatrice come mola), produzione di giocattoli (costruiti a partire da lattine, fili elettrici e tubi da flebo scaduti), ricamo, lavorazione di pietre semi-preziose, caramelle (zucchero ed aromi per tante chicche colorate e chiusura dei sacchetti con candela). Proseguendo in direzione della capitale lungo la Nazionale 7 abbiamo incontrato delle bancherelle con dei camion-giocattolo in legno coloratissimi delle grandi aziende multinazionali: gli abitanti realizzano i camion che vedono passare da questa strada. Dopo pranzo un’altra sosta ad un piccolo mercato e siamo arrivati all’Hotel Palissandre dove abbiamo dovuto salutare il nostro prezioso Naivo. Così è terminato il tour del sud. In due coppie siamo usciti per una piccola passeggiata al mercato della capitale, poi cena e pernottamento.

Mercoledì 10 Agosto Mercoledì – Antananarivo/ Nosy Be

Per questo giorno alla capitale ci ha accompagnato una ragazza di nome Anithra. La mattina abbiamo visitato la Collina Blu: sulla vetta la residenza di re e regine dei due secoli scorsi. Nel pomeriggio volo per Nosy Be e cena e pernottamento all’Ambaro Ora Resort Beach. Dovevamo andare direttamente a Diego Suarez ma….

Giovedì 11 Agosto Nosy Be /Ambilobe/Ankarana

Dopo

la prima colazione via al tour del nord: abbiamo traversato in barca Nosy-Be/Ankify per ritornare sull’isola principale e proseguire per Ambilobe. Dopo pranzo visita al parco del massiccio del Ankarana con il suo Tsingy grigio che in lingua malagasy significa “camminare sulla punta dei piedi”: questo è dovuto alla forma straordinaria di queste pietre erose nel tempo sulle quali riescono a passare solo i lemuri. Anche in questo parco abbiamo incontrate dei lemuri coronati. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto il Camp Iharana; ad accoglierci Fara, una guida che ci aveva accompagnato anche il primo giorno a Nosy-Be: simpaticissima. La struttura ha una splendida vista su un lago con il massiccio per sfondo e nella stagione umida diventa una piccola isola. Qui abbiamo cenato e poi pernottato in una bellissima capanna immersa nella natura con rana in valigia e nella tazza del wc, senza acqua calda e stuoie come pareti!!

Venerdì – 12 Agosto Ankarana / Antisirarana

Dopo

la prima colazione siamo partiti verso Joffreville, città di commercianti di zaffiri. Lungo il tragitto ci siamo fermati a togliere un camaleonte dalla strada che…è salito sul mio braccio! Successivamente abbiamo visitato il parco della Montagne D’ambre che raggiunge il suo punto più alto a 1475 m di altitudine. Come una vera oasi, la foresta verde appare come un vero paradiso per gli amanti della natura, qui abbiamo preso anche un po’ di pioggia, è infatti la parte più umida del Madagascar e la sua bellezza si può notare in numerosi laghi e cascate. Alberi immensi, orchidee ovunque (non fiorite perché è inverno) ed i camaleonti più piccoli del mondo (meno di due centimetri da adulti). Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Antisirarana (Diego Suarez) nella quale abbiamo fatto un breve giro panoramico della città: La sua baia è la più grande al mondo dopo Rio De Janeiro. Cena e pernottamento presso l’Hotel Terrasse Voyageur

Sabato 13 Agosto Antisirarana /Nosy Be

Dopo

la prima colazione siamo partiti in 4×4 per tornare a Nosy Be. Ci siamo fermati per la visita alle piantagioni di cacao ed essenze come il ylang-ylang e citronella. Simpaticissima la proprietaria soprannominata “Mama” che faceva battute sulla politica italiana e ci ha mostrato il sistema di raccolta, fermentazione ed essiccazione del cacao. Ci ha poi mostrato piante ed alberi immensi con foglie profumatissime e dopo pranzo un favoloso rum al cacao ed alla vaniglia. Ovviamente in un ambiente così ampio (la piantagione ha 800 dipendenti) non potevano mancare gli zebù. Abbiamo poi proseguito per Ankify e nel primo pomeriggio attraversato in barca per raggiungere il porto di Nosy-Be. E’ così terminato anche il tour del nord: proseguimento all’hotel Amarina Ora Resort.

Da Domenica 14 a Martedì 16 Agosto Soggiorno mare a Nosy-Be e rientro in Italia Ci siamo rilassati due giorni prima di rientrare in Italia nello splendito Amarina Ora Resort serviti e riveriti, in una splendita suite affacciata sul mare. Il tempo di fare le cose non è stato molto: uscita in canoa tra le mangrovie, cena romantica sulla spiaggia, passeggiate sulla barriera corallina morta quando c’era la bassa marea, massaggio relax e momento “gioco cane” con i cuccioli del villaggio. Il martedì alle ore 7.00 abbiamo lasciato la camera e salutato il Madagascar, i lemuri, gli zebù ed siamo volati verso casa.

Vorrei raccomandare di non promuovere la corruzione soprattutto negli aeroporti del paese dove TUTTO IL PERSONALE ti chiede la mancia per non farti aprire la valigia o solo per farti passare!! Questo viaggio ci ha arricchiti molto, vi consiglio di portarvi dietro le saponette dell’albergo che non usate per regalarle ai bambini che incontrate ma non le mostrate quando sono in tanti (rischiate di essere assaliti) e non mostrate mai il vostro rotolo di soldi!!



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