Nosy Be, sapori d’Africa

Quest’anno con mia moglie ci e’ tornata nostalgia dell’Africa e visto che viaggiamo con una figlia di cinque anni abbiamo preferito andare al villaggio bravo dell’Andilana beach. A noi che siamo rimasti sull’isola di nosy be, e’ stato consigliato di non fare alcun vaccino. Il periodo effettivamente coincide con la stagione secca, le...
Scritto da: robyalle
nosy be, sapori d'africa
Partenza il: 01/10/2007
Ritorno il: 09/10/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
Quest’anno con mia moglie ci e’ tornata nostalgia dell’Africa e visto che viaggiamo con una figlia di cinque anni abbiamo preferito andare al villaggio bravo dell’Andilana beach.

A noi che siamo rimasti sull’isola di nosy be, e’ stato consigliato di non fare alcun vaccino. Il periodo effettivamente coincide con la stagione secca, le piogge iniziano a novembre e le zanzare non le abbiamo praticamente viste. Da quello che ho saputo a giugno c’e’ stato un membro dello staff che ha contratto una leggera forma di malaria subito curata. Alcuni turisti hanno fatto la profilassi per l’antimalaria, secondo me non serve, ma ad ognuno la propria scelta.

Portate con voi tutto quello che potete, da penne, matite e quaderni da dare possibilmente ad asili e scuole, ad abiti che non usate più sia di piccoli che grandi, oppure telefonini od occhiali. Tutto quello che per noi non ha più valore per loro e’ oro. Se volete li potete anche barattare con qualsiasi cosa da una tovaglia ad un manufatto di legno da portare come ricordo.

Il viaggio l’abbiamo fatto con Air Italy. Il volo, nonostante le mie paure per precedenti esperienze con i charter di altre compagnie, e’ stato tranquillo e puntuale, anche i pasti erano decenti. Fate attenzione, al ritorno la valigia da imbarcare non deve superare i 20 kg, altrimenti per ogni kg in eccesso c’è una sovrattassa di 11 €, il bagaglio a mano dovrebbe pesare 5 kg, ma il peso di questo non l’hanno controllato a nessuno.

L’Africa non c’e’ niente da fare, e’ unica! Ha quel fascino particolare che ti lascia dei ricordi indelebili… L’isola si presenta subito in tutto il suo splendore e la sua povertà. Le case malgascie, sono semplici capanne di due stanze, la luce è fornita da candele e per lavarsi vanno al fiume. Sulla strada incontriamo persone con macete, che fanno decine di chilometri a piedi per andare a lavoro. Il paesaggio è affascinante, dalle piantagioni di Ylang ylang, alle molteplici varietà di alberi, molto dei quali endemici del Madagascar, ai campi di canna da zucchero ora secchi, dove pascolano i caratteristici e ossuti zebù. La costa ti colpisce con il suo mare azzurro orlato di mangrovie e gruppi di isolette disseminate qua e là.

Il villaggio è perfettamente ubicato sulla più bella spiaggia dell’isola.

In qualsiasi posto ti trovi; camera, bar, ristorante o piscina che sia, si può godere della vista del mare con le sue caratteristiche palme e di sera coloratissimi tramonti.

La stanza è spaziosa e pulita, la cucina buona e varia. Ci sono due spiagge, una con giochi e animazione, l’altra riservata e appartata. Per chi piace fare snorkeling, a circa 300 mt al largo del ristorante Pili pili, ci sono delle zone con coralli e variopinti tipi di pesci. Non aspettavi scenari tipo Maldive o mar rosso, ed anche l’acqua non è trasparente come speravo, però si possono trascorrere piacevoli ore. Fate attenzione all’arrivo della bassa marea, in Madagascar il mare rientra di diversi metri e la corrente provocata può essere difficoltosa da superare anche per nuotatori provetti, possibilmente uscite in coppia.

Nel villaggio si parla italiano e’ di proprietà e gestito da italiani ed anche le prese elettriche sono del nostro tipo.

L’euro ci e’ stato accettato ovunque, dai negozi di Hell Ville, alle bancarelle delle isole dove abbiamo fatto escursioni, anche il resto ci e’ stato dato in euro.

Se volete un po’ di moneta locale, l’Arary, vi conviene andare dai beach boys. Il modo più comodo e’ in reception, ma il cambio e’ decisamente sfavorevole, attualmente 1 € = 2500 Arary, ma l’inflazione e’ alta, quindi tra un po’ questo dato non sarà molto attendibile.

Un encomio particolare va a tutto il personale del villaggio, dai camerieri malgasci veloci e simpatici, agli addetti alla logistica efficienti e precisi, a tutta l’animazione, divertente e discreta, pronta ad organizzare giochi e coinvolgerti nei vari sport, senza però essere troppo opprimenti. La maggior parte della gente, le escursioni, le hanno fatte con personale del villaggio, noi come sempre ci siamo affidati ai ragazzi del posto. Le differenze sono minime. Sicuramente ho risparmiato molto, anche perché, mia figlia non ha pagato, mentre al villaggio prendono il 50% per i bambini. Per arrivare alle isole più visitate, Nosy Komba, Tanikely, Iranja, i beach boys usano per il primo tratto, pulmini e poi motoscafi, mentre con l’Andilana si parte direttamente dal villaggio in barca. Fatto sta, che tipo per Nosy Iranja occorrono più due di barca, che sommate a quelle del ritorno alla fine possono anche stancare. Ad onor del vero però, così si ha più opportunità di vedere le balene, che in questo periodo transitano in questi mari e, infatti, loro hanno avuto la fortuna di ammirarne una da vicino. Noi invece, l’unica l’abbiamo vista dalla spiaggia del villaggio, però, era molto distante.

Tra le varie escursioni comunque, molto caratteristica è Nosy Komba. La spiaggia con il villaggio di pescatori, è da cartolina. Vicino c’è la foresta dei lemuri; effettivamente questi animali oramai sono abituati alla presenza dei turisti, però è molto divertente vederli saltare sugli alberi fin sopra le tue spalle per prendere pezzi di banana.

Tanikely è famosa per il suo parco marino, il mare è cristallino, ma anche qui non aspettavi colori mozzafiato dai coralli, però oltre a diversi tipi di pesci ho ammirato anche razze e tartarughe. Volendo sulla spiaggia, c’è un francese che per otto euro vi fa guardare per mezz’ora i fondali da una barca con il fondo in vetro. Qui, seduti su dei tronchi, all’ombra delle mangrovie e a pochi metri dal mare, abbiamo consumato un ottimo pasto a base di pesce, comprese aragoste, chele giganti di granchio e gamberoni. Molto bella è la vista in cima al faro sulla sommità dell’isola. Volendo dietro a questo, c’è un sentiero che vi porta fino a degli alberi dove nidificano delle volpi volanti (pipistrelli).

Nosy Iranja è composta da due piccole isole unite da una lingua di sabbia bianchissima che scompare con l’alta marea. Il mare è trasparente ed è davvero fantastico passeggiare sulla striscia di sabbia con le onde che ti arrivano da entrambi le parti. Anche qui la vista più bella si gode dalla cima del faro.

Una visita a Hell Ville capoluogo e unica cittadina degna di questo nome, potrebbe essere interessante per capire meglio il modo di vivere di questa gente, ma per il resto non ha molto altro da offrire ad un turista. Sicuramente allegra e movimentata con i suoi vari negozietti e mercati colorati. Per le strade trovi di tutto da scassate renault a trattori a carri trainati da zebù. Anche noi al mercato della carne e del pesce non abbiamo resistito più di un minuto. La puzza è insopportabile e la presenza di mosche che banchettano tranquillamente sulla merce esposta certo non aiuta.

Carina è la cascata di Ampasindava, invece il tramonto sul Mont Passot con i suoi laghi sottostanti e il mare che si tinge di rosso è davvero meraviglioso.

Per finire voglio cogliere l’occasione per salutare ancora tutto lo staff del bravo club e gli amici che ho avuto il piacere di conoscere.

Un bacione a tutti da Roberto Agnese e Sofia.



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