Nosy Be, Madagascar

Siamo partiti mia moglie ed io per Nosy Be il 13 luglio 2007 da Malpensa con il TO Alba Tour che ha avviato da pochi mesi una campagna decisamente favorevole sulla destinazione. Abbiamo infatti acquistato il pacchetto completo per Eur 799 più spese varie ed il pacchetto sub da Nosy Tour per Eur 300: spesa totale per una settimana di pensione...
Scritto da: stefano.pa
Partenza il: 13/07/2007
Ritorno il: 21/07/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Siamo partiti mia moglie ed io per Nosy Be il 13 luglio 2007 da Malpensa con il TO Alba Tour che ha avviato da pochi mesi una campagna decisamente favorevole sulla destinazione. Abbiamo infatti acquistato il pacchetto completo per Eur 799 più spese varie ed il pacchetto sub da Nosy Tour per Eur 300: spesa totale per una settimana di pensione completa al Madiro Hotel più pacchetto immersioni per cinque gg Eur 1.170. Decisamente conveniente rispetto alle tariffe presenti finora dove al minimo occorreva aggiungere 500/600 Euro e oltre.

La compagnia aerea è la Air Italy, spartana, ma buona complessivamente, anche se i sedili dell’aereomobile del ritorno parevano aver superato un paio di guerre… Unica nota dolente la lunghezza del viaggio. Per riempire l’aereo infatti è previsto uno scalo a Roma ed un altro a Nairobi sia all’andata che al ritorno: ARGH! Un viaggio di una decina di ore diventa così di circa 15, contando gli scali e tenendo conto che a Nairobi si lascia l’aereo per provvedere a pulizia e carburante. In effetti non sono aeromobili da volo intercontinentale, almeno come autonomia.

Arriviamo abbastanza sul cotto all’aeroporto di Nosy Be nella prima mattina, ma mancano ancora un bel po’ di KM per l’albergo dove arriviamo circa alle 11,30.

Intanto l’assistente dell’Alba Tour, tale Valentina, si è defilata; poco male, ci accoglie il proprietario del Madiro Hotel che ci fa una presentazione lunga da morire finchè prendiamo possesso delle stanze, doccia e andiamo a pranzo. Qui è la prima sorpresa: il menu (ricordo che eravamo in pensione completa) prevede un antipasto e un primo o un secondo a scelta, dolce e via. A dire la verità le pietanze non si potranno mai dire sotto il livello di sufficienza come qualità, anzi in alcuni casi decisamente buone, ma è dura pranzare con un’insalatina e una fettina di carne di zebù e ancora insalatina. Nei giorni successivi impariamo a prendere la pasta asciutta a mezzogiorno e carne o pesce alla sera, ma a volte occorre riempirsi di pane per bene per arrivare al pasto successivo.

No, certamente non è questo che si intende nel mondo per pensione completa.

L’hotel è semplice, ma carino. Tutte le stanze si affacciano su una piscina interna. Le camere sono pulite e spaziose con zanzariera e pale e, a necessità, l’aria condizionata (attenzione: 8 eur al giorno). A noi senz’altro non serve, visto che è il loro inverno e la temperatura è ottimale, abbastanza caldo di giorno senza mai soffocare e giusta la sera.

Il problema è la mancanza di energia elettrica.

L’hotel è dotato di generatore come tutti gli altri esercizi della zona, perché i generatori dell’isola dovrebbero essere tre, ma due sono in riparazione da sempre e dunque per manutenzione e/o raffreddamento viene spento l’unico che funziona. La cosa accade normalmente nel pomeriggio, ma qui cominciano i guai.

Nel nostro hotel l’energia viene staccata alle 8,30 del mattino e riusciamo a riottenerla dopo una dura battaglia con la reception (il titolare a pranzo non c’è mai) quando rientriamo dalle immersioni verso le 13,00. Poi viene staccata di nuovo alle 14,30 e restituita all’imbrunire.

Attenzione che quando non c’è energia non è che semplicemente non funzionano le lampadine, ma manca pure l’acqua per lavarsi e per andare in bagno (leggasi: sciacquone). Inutile dire che abbiamo protestato vivamente senza successo e anche l’assistente Alba Tour ha dato man forte (al titolare, mica a noi!) raccontandoci una storia infinita che la colpa è del generatore centrale ecc ecc Non fatevi abbindolare: gli altri alberghi, venduti peraltro sempre da Alba Tour, avevano l’energia sempre, salvo brevi interruzioni per far partire il generatore e la pensione completa era veramente tale (anzi l’all inclusive).

Quindi croce sul Madiro Hotel per carità e croce sulla cara V. Che ha la pessima tendenza di menare per il naso il cliente anche su altre questioni.

Vabbè, noi eravamo lì per fare immersioni, il diving, Mantadive Club, è confinante con il Madiro e il tutto è a poche decine di metri dalla spiaggia, dunque comodità massima.

La spiaggia è veramente bella, per arrivarci si attraversano le poche case del paesino locale e ci si affaccia su una baia deliziosa. Poche costruzioni nascoste fra la vegetazione e spiaggia libera. Il mare non è mai limpido perché ci sono delle maree elevate e muovono la sabbia intorbidando l’acqua, ma ci si può stendere tranquillamente, sabbia pulita e niente mosquitos. Attenzione a non lasciare niente di incustodito perché i locali sono veramente poveri oltre l’immaginabile. La popolazione è bella, di origine asiatica (dicono indonesiana), e non hanno nessuna caratteristica negroide, sono sorridenti e bene o male tutti sono affaccendati a fare qualcosa. Consiglio anche il giro dell’isola; si affitta un taxi con pochi euro per tutto il giorno e si può vedere la cittadina e le poche altre cose che hanno, ma la natura è veramente splendida e altre spiagge sono meravigliose.

Per chi è interessato alle immersioni come noi qualche notizia.

Con il diving che abbiamo scelto noi (attraverso la Nosy) si esce con delle lance con motori ben potenti verso le 8 del mattino per fare due immersioni fuori dalla baia, a volte con più di un’ora di navigazione. Immersioni passabili, con molta sospensione e una barriera che a volte lascia a desiderare; raccontano di passaggio di pesce notevole, ma a noi non è capitato. L’unica immersione degna di nota è a Nosy Iranya che comporta una giornata fuori e quattro ore di lancia fra andare e tornare con scarso beneficio per la schiena (e per il portafoglio visto che prevede un extra di Eur 60). Lì abbiamo trovato un muro con una discreta corrente e, posato sul fondo, un leopardo di ca. Tre metri, ma era oltre i 60 metri. Di veramente entusiasmante non s’è visto nulla, beato il Mar Rosso, senza voler scomodare Maldive e lontano Oriente.

Molto buona l’organizzazione del diving con tutta l’attrezzatura già pronta in barca e della quale si occupano loro anche al ritorno, unica uscita da evitare quella che offrono su un pseudo relitto.

Mi chiedo se è un viaggio se consiglierei: la risposta è sì al prezzo offerto, cambiando sicuramente hotel e cercando di andare lì a novembre quando c’è il passaggio sicuro di mante e squali balena. Per chi non è sub, con questi prezzi è senz’altro una alternativa valida rispetto ad altre mete a lungo raggio.



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