Lussemburgo low cost

Una bellissima idea per trascorrere un weekend diverso
Scritto da: Gianlu95
lussemburgo low cost
Partenza il: 29/04/2017
Ritorno il: 01/05/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Per il ponte del 1° maggio la mia fidanzata ed io cerchiamo un viaggio che ci permetta di stare via da sabato a lunedì senza farci spendere uno sproposito. Perciò scegliamo il volo Ryanair Bergamo-Lussemburgo per il prezzo di 56€ a/r a testa. Il volo parte alle 16.30 e per le 17.45 atterriamo pronti ad iniziare questo viaggio.

Indice dei contenuti

GIORNO 1

All’uscita dell’aeroporto c’è subito la fermata dell’autobus che ti porta verso la capitale e non appena arrivati alla pensilina abbiamo subito la prima sorpresa piacevole del viaggio: il sabato i trasporti sono tutti gratis! In 25 minuti si arriva alla stazione centrale di Lussemburgo (le fermate del pullman sono indicate in vettura attraverso un pannello luminoso, facilitando la vita ai turisti) e lasciamo i bagagli in un hotel molto vicino Hotel Carlton, gestito da Gianni, simpaticissimo e gentilissimo proprietario italiano. Il prezzo per una doppia con colazione inclusa si aggira intorno ai 50€ a testa a notte. Dopo aver espletato tutte le formalità in hotel, ci incamminiamo per raggiungere il centro a piedi, che dista solo 10 minuti.

La prima “attrazione” che ci colpisce è la Spuerkees, ossia il museo della banca che è ospitato in un edificio di stile art noveau che assomiglia quasi ad una cattedrale. In seguito arriviamo nella Place d’Armes, la piazza centrale della città dove si affacciano molti ristoranti di ogni tipo di cucina. Dal momento che vogliamo visitare parte della città al tramonto, privilegiamo la cultura rispetto alla cena e quindi ci fermiamo a mangiare un hamburger da McDonald’s. In seguito vediamo in rapida successione Place Guillaume II, col monumento equestre del granduca al centro della stessa, e Place Clairefontaine con la statua della granduchessa Carlotta. Da qui si ammirano le torri della Cattedrale di Notre Dame. L’ultima tappa nel centro città è costituita dal Palazzo Granducale, con l’attigua Camera dei Deputati. Purtroppo il palazzo non è visitabile tranne che nei mesi estivi quando la coppia granducale si trasferisce per le vacanze estive. Poichè la visita si è rivelata più veloce del previsto decidiamo di scendere verso lo Chemin de la Corniche, passeggiata lungo gli antichi bastioni della città patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, da cui si ammirano scorci ideali per foto artistiche del Grund (città bassa) sottostante.

Giorno 2

Visto che le previsioni del tempo prevedono possibilità di pioggia per il giorno successivo, decidiamo di vedere la città di Lussemburgo nella sua completezza alla domenica. Partiamo dal Grund, la città bassa, che è formata da piccole vie che seguono il corso del fiume Alzette che scorre sotto il bastione su cui poggia la città vecchia. Nel Grund vediamo la Neumunster Abby, costruita come convento benedettino nel 1606 sulle macerie di quella antica distrutta da un incendio ed oggi centro culturale d’arte contemporanea. Dal Grund si può risalire nella città vecchia attraverso un ascensore. Camminiamo poi verso Place de la Constitution dove si trova il monumento Gelle Fra (letteralmente “signora dorata” per via della statua dorata che si trova in cima al monumento), dedicato ai caduti lussemburghesi che si arruolarono volontari nella Prima Guerra Mondiale. Poco distante si può fotografare la Biblioteca Nazionale. In seguito ci imbattiamo nella Cattedrale di Notre Dame, simbolo della capitale lussemburghese, in cui la messa che si sta celebrando proprio in quell’istante ci permette di scattare qualche foto di nascosto dal fondo della navata centrale. Compriamo all’ufficio turistico (Place Guillaume II) la Luxembourg Card valida 2 giorni al prezzo di 20€, una tessera che ti permette di usufruire di tutti i trasporti nello Stato di Lussemburgo liberamente e inoltre consente l’ingresso gratuito in quasi tutti i musei e le attrazioni più importanti. Il nostro intento era di vedere il Museo della Città per inaugurare la nostra carta, ma il rifacimento di alcune sue sale espositive ha provocato la sua chiusura sino al 5 maggio. Così ci rechiamo immediatamente alle Casematte del Bock (lungo la strada percorsa vi è anche la Chiesa di San Michele), splendide postazioni difensive scavate all’interno dei bastioni di roccia, dapprima luogo di residenza dei primi conti di Lussemburgo (963), poi trasformate in vere e proprie fortezze inespugnabili, sino alla loro demilitarizzazione sotto Napoleone. All’entrata ci viene fornita una cartina completamente in lingua italiana che ci spiega la storia della costruzione e dà le indicazioni del percorso, il quale è comunque ben segnalato all’interno. La visita si snoda su vari livelli inframezzati da scale a chiocciola ripide e strette che ti fanno fare un po’ di fatica ma lo spettacolo vale sicuramente lo sforzo. Dalle aperture che danno sul Grund si scattano foto che regalano scorci emozionanti. Dalle casematte è possibile raggiungere in 10 minuti di cammino il sobborgo di Pfaffenthal dove è stato costruito un ascensore panoramico alto 65mt che nella parte terminale è completamente costruito in vetro in modo da farti provare l’ebbrezza di avere la città letteralmente sotto i tuoi piedi. Sempre con qualche minuto di cammino si raggiungono la Fondazione Pescatore, interessante per la villa e il giardino molto curati (ideali per una foto da fuori), ed un parco pubblico dove campeggia la scritta gigante “Luxembourg”, sul modello di quella ben più famosa di Amsterdam, che infatti è presa d’assalto dai turisti.

Dopo esserci rifocillati con un breve spuntino andiamo verso la stazione centrale e prendiamo il treno per Diekirch (durata 40 minuti circa), prossima meta del nostro viaggio. La cittadina in sè non è nulla di speciale, ma ospita, per chi fosse interessato alla materia, un piccolo capolavoro: il Museo Nazionale di Storia Militare, che, in realtà, tratta solo la parentesi dell’Offensiva delle Ardenne, ultimo azzardo di Hitler nell’inverno 1944 per vincere la guerra. Il museo è presentato da tutte le guide come il migliore sull’argomento e non posso che confermare questa affermazione, dal momento che i reperti esposti, inseriti in ricostruzioni a grandezza naturale degli ambienti e delle condizioni di quei giorni, permettono di immedesimarsi nella battaglia più che leggendo molti pannelli. La nostra giornata finisce, dopo esserci riposati in hotel, con una cena in centro. La domenica, purtroppo, quasi tutti i ristoranti non in centro o vicino alla stazione sono chiusi e, soprattutto, non esistono molti ristoranti che propongano solamente cucina lussemburghese. Optiamo quindi per Le Cafè Francaise, nella Place d’Armes, ristorante di cucina prevalentemente francese, che propone alcuni piatti della tradizione lussemburghese come il Judd mat gaardebounen, colletto affumicato di maiale servito con patate e fave. Il cibo era buono ma nulla di eccezionale e il prezzo è più alto di quello standard di un ristorante in Italia, ma questa è una caratteristica di tutta la città. Da segnalare che la domenica anche i negozi sono chiusi, compresi quelli di marche straniere.

GIORNO 3

Per l’ultimo giorno ci siamo lasciati un’altra gita fuori porta: il castello di Vianden. Per arrivarci bisogna riprendere il treno per Diekirch e poi aspettare il pullman 570 che porta alla stazione di Vianden (20 minuti). Da qui una camminata in salita attraverso la Gran Rue (via principale del borgo) di 15 minuti porta al castello. La struttura poggia su una collina che domina la vallata ed è stata restaurata pesantemente negli ultimi 30 anni, poichè prima imperversava in una condizione di abbandono totale. Avvalendosi di fotografie e resoconti dell’epoca in cui era abitato (dall’XI secolo), è stato ricostruito fedelmente e presenta davvero ambienti stupendi come la Cappella Alta o la Cantina scavata nella roccia. All’entrata vi è la possibilità di noleggiare un’audioguida in lingua italiana (scarse le spiegazioni in inglese all’interno del castello) al prezzo di 2€. Purtroppo il tempo rimastoci a disposizione non ci permette di vedere altro, così il Quartiere Europeo a nord della città lo intravvediamo solamente dal finestrino del pullman che ci riporta in aeroporto. Devo dire che il Lussemburgo è stato una bellissima sorpresa, un luogo che spesso viene considerato di passaggio per raggiungere i suoi vicini più famosi (Belgio e Olanda su tutti) ma che invece può essere un ottimo posto dove passare un weekend tranquillo e culturalmente appagante. Il prezzo di alcuni servizi (cibo e alloggio) è effettivamente alto rispetto ai nostri standard, ma viene bilanciato certamente dal bassissimo prezzo di musei, attrazioni e trasporti, permettendo di fare una vacanza essenzialmente low cost.



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