Sulle orme dei Buddenbrook tra Lubecca, Travemunde e Amburgo

Fra guglie e tetti a punta che si riflettono sulle acque placide del fiume Trave, casette di marzapane come nelle favole dei fratelli Grimm evocando i fantasmi di Tom e Tony Buddenbrook, onnipresenti e immortali
Scritto da: Marialuisa Bianchi
sulle orme dei buddenbrook tra lubecca, travemunde e amburgo
Partenza il: 23/07/2012
Ritorno il: 27/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Una bellissima vacanza di 5 giorni, io e mio marito per il nostro 25° anniversario di matrimonio, in queste città del nord della Germania, molto romantica. Guida Lonley Planet. Alberghi prenotati tramite Venere.com. Clima molto molto caldo: ci siamo abbronzati. Temperatura max 32 gradi – Mai freddo o pioggia Volo Ryan Air da Pisa (costo 150 euro A/R a testa)

1° giorno

Partenza da Pisa molto presto, ore 6.40. Arrivati a Lubecca due ore dopo in perfetto orario. Per andare in città dovete uscire dall’aeroporto, tenendo la destra attraversare il piazzale antistante l’aeroporto, sulla strada principale girare a destra (avendo l’aeroporto alle spalle) e attendere il bus numero 6 alla fermata con la pensilina, senza attraversare la strada. Il biglietto si paga all’autista, e per il centro il biglietto costa 2.70 euro a persona e dura circa mezzora. I bus hanno una frequenza di 30 minuti circa, quindi non dovrete aspettare molto.

Siamo arrivati allo Zof, cioè la stazione degli autobus e dietro c’era il nostro albergo, Treff Hotel, 4 stelle, accanto alla stazione ferroviaria. Comodo, pulito, nuovo, camere molto piccole e forse poco romantico. (meglio altri hotel sul fiume, ma di questi non abbiamo verificato l’interno) Ad ogni modo sono stati gentilissimi e ci hanno dato subito la camera, anche se avremmo dovuto attendere le 15, secondo quanto letto sulla prenotazione. Ci siamo riposati, eravamo in piedi dalle 4 di mattina per raggiungere Pisa da Firenze e poi il volo per Lubecca.

Dopo un oretta siamo andati in centro, dieci minuti a piedi, passando dall’Hostentor, le vecchie porte della città, simbolo di Lubecca. Lì accanto c’è un ufficio turistico, molto carino e funzionale, dove si può fare anche un’ottima colazione a base di cappuccino e muffin. Abbiamo preso la piantina e continuata la passeggiata lungo il fiume Trave per ammirare i magazzini del sale. Di fronte ci sono dei ristorantini sul fiume dove abbiamo mangiato pesce in uno di fronte all’albergo Jensen. Poi continuando lungo il fiume siamo arrivati al quartiere dei pittori, case piene di fiori e cortiletti molto caratteristici e ben tenuti. Si chiamano Stifsgange e Stifscholfe. Erano case a schiera per operai ed artigiani dal medioevo in poi (per recuperare tutti gli spazi possibili sono stati costruiti sul retro delle case) e poi sono diventati ricoveri per i poveri. Potete prendere la Glockengiesserstrasse, nella zona nord della città. Su questa strada si aprono due belle corti: Glandorpsgang del 1612, e il Fuchtingshof del 1639. Ma la cosa più piacevole è camminare e osservare gli abitanti che prendono il sole sul lungotrave o fanno un barbecue fra panni stesi ad asciugare e barche che attraversano lo sguardo. Il tutto in una distesa rilassante di alberi e fiori coloratissimi, fra le guglie dei campanili che si specchiano nel Trave. Se vi capitasse di andare la settimana di ferragosto, non perdetevi il “Duckstein Festival, nell’“Holstenhafen“ lungo il fiume Trave: musica, artisti, buon cibo, birra, gente simpatica.

Proprio una bella passeggiata che ci ha portato attraverso via dell’inferno e poi via del Purgatorio al Duomo. Il paradiso! dove ci siamo sdraiati sui giardinetti intorno, sempre molto verde e piacevole rilassatezza.

Dopo raggiungiamo la Markt Platz con il Rathaus (municipio), che si distingue dal resto per i mattoni scuri, quasi neri, diversi da quelli rossicci che caratterizzano questa bella cittadina. Di fronte c’è il Cafe’ Niederegger, la famosa pasticceria, con tantissimi turisti alla cassa e allineate sui banchi confezioni colorate: il marzapane è la specialità della pasticceria e di Lubecca, pare si usasse in passato come medicina, oggi è un gusto friabile e morbido sul palato. Gustosissimo, come la casetta della fiaba che avranno incontrato Hansel e Gretel. Per fortuna qui manca la strega! Ma l’atmosfera è quella delle favole dei fratelli Grimm.

La sera stanchi siamo usciti lo stesso verso le 9 per scoprire che a quell’ora la città è deserta, nonostante la luce forte del sole che dura fino alle 10. Abbiamo girato un po’ alla ricerca dei ristoranti consigliati, ma poi non trovando quello che cercavamo esausti ci siamo fermati in un Bar caffè “Barcio”, sul lungotrave a sinistra venendo dalla stazione, Era l’unico aperto in zona, con ragazzi e ragazze ai tavoli per l’ aperitivo, musica, cameriere carine e cibo discreto. Atmosfera piacevole, prezzi ottimi, in due solo 17 Euro!

2° giorno

Abbiamo dedicato la giornata agli interni delle chiese e alla visita della casa dei Buddembrook. In realtà uno dei motivi che ci ha spinto fino a Lubecca è stato proprio la ricerca dei luoghi del romanzo, uno dei più belli che siano mai stati scritti. La casa-museo è interessante per i documenti e le foto, ma soprattutto per la ricostruzione degli ambienti. C’è persino il teatrino regalato ad Hanno l’ultima festa di Natale, prima della fine. E’ la sensazione bellissima di vivere dal di dentro nel romanzo, come fossimo i personaggi; il senso di insicurezza, di dubbio, di sgretolamento delle certezze, Non un libro che ti parla della decadenza, ma che ti trascina dentro le vicende.

Ma torniamo al nostro giro, di fronte allla casa-museo si erge la Marienkirche, famosa per le campane crollate durante la 2° guerra e lasciate lì come monumento contro la guerra. Abbiamo catturato il diavoletto all’ esterno della Marienkircke, nelle nostre foto! Il diavolo piange perché hanno costruito una chiesa e non una taverna, come sperava!

Continuiamo il giro visitando la piccola chiesa di S.Egidio per poi andare in Konigstrasse che con Breitestrasse e altre traverse costituiscono le vie dei negozi. Ma le vetrine non ci interessano molto, almeno non qui.

Nel frattempo si è fatta l’ora di cena e seguendo suggerimenti trovati in rete andiamo a mangiare al Kartoffel-keller. E’ un curioso ristorante nel quale le patate sono alla base di quasi tutti i piatti, l’ambiente è allegro; sulle pareti e sul soffitto si trovano pupazzi, oggetti in ferro o legno, patate. Attenzione non hanno il menù in inglese, così andiamo a intuito. Il cibo è molto buono e abbondante… Prezzi contenuti, ( 20 euro a persona). Si trova sotto l’ospedale di S.Spirito, una costruzione grande in stile gotico, che dal Medioevo a oggi, salvo qualche periodo di chiusura ha sempre assolto la sua funzione di ricovero. Oggi è un ospizio per anziani. Che tenerezza i vecchietti, ognuno nella propria stanzina con lettino e comodino, tutto minuscolo. Anche noi ce ne andiamo a dormire nel nostro hotel con stanzina formato mignon.

3° giorno

Partenza per Travemunde, località balneare in auge già dall’800, quando ci si impiegavo 3 ore in carrozza e oggi 40 minuti in autobus, n° 31 o 32 dallo Zof, costo 2,60 Euro. E’ qui che Tony Buddenbrook vive il suo unico grande amore per il giovane studente di medicina! Siamo sul Baltico, molto molto a Nord eppure fa caldo e il sole picchia, abbiamo fatto il bagno ma l’acqua è un po’ freddina, soprattutto di un colore verdastro, e piena di meduse. Queste meduse non fanno niente e viene voglia di catturarle come fa Tony per estrarre le stelline. Sappiamo già che ci troveremmo con un mucchietto di niente in mano. Bello il lungomare, col le barche attraccate di fronte ai negozi e bancarelle di specialità gastronomiche, dove poter gustare (sempre per stomaci forti) il panino con l’aringa. Sulla spiaggia abbiamo affittato per 8 euro un tipico riparo in paglia e cotone a strisce, lo strandkober, una sorta di conchiglia per due, molto romantica. Serve a ripararsi dal vento sempre forte da queste parti, tranne oggi.

La sera tornati a Lubecca siamo andati a magiare al ristorante della tradizione è lo Schiffergesellschaft, dove aveva sede nel centro storico lungo la Breite Str. I prezzi sono sostenibili, la cucina è buona e soprattutto l’ambiente è suggestivo, pieno di modellini di navi e lanterne cinesi appese al soffitto di legno, panche e tavoli da chiesa in legno scuro. Non è cambiata dal 1535, quando fu inaugurata come la sala da pranzo della Corporazione dei marinai. Proprio uguale alla descrizione nel romanzo. Abbiamo preferito però cenare in giardino, dove ci attendeva un panorama mozzafiato sulla chiesa illuminata dal tramonto.

4° giorno: giornata dedicata ad Amburgo

La mattina alle 9 andiamo in stazione e facciamo il biglietto regionale schleswig-holstein-ticket, non alle macchinette automatiche perché troppo complicato, ma alla biglietteria. Al costo di 32 euro circa ci permette di viaggiare in 5 per tutto il giorno nella regione, metro comprese. Noi siamo in due, ma conviene lo stesso. Puntualità e pulizia teutoniche. Niente da eccepire. Ragazzi con le bici salgono per andare al lavoro nella metropoli. Durata del viaggio 1 ora circa. Arrivati alla stazione di Amburgo, ci siamo diretti prima verso la parte antica e poi al porto, distanze ravvicinate 15 minuti a piedi. In pratica abbiamo visto la chiesa di S.Giacomo, quella di S.Pietro, il municipio, il Binnenalster,(opera notevole imponente) i giardini, un giretto per la Repperbahn, discesa sul fiume Elba, chiesa di S.Michele e resti della chiesa di S. Nicola. Insomma un assaggio della città. Obbligatoria la salita al campanile di Sain Nickolai con panorama di tutta Amburgo, (è rimasto solo il campanile dopo i bombardamenti della Seconda Guerra mondiale) Paghiamo 3 euro per l ‘ascensore, ed è compresa la visita alla mostra sotterranea (fotografie di città prima e dopo i bombardamenti molto molto impressionanti.) Ad Amburgo la presenza della guerra è ovunque a testimoniare l’orrore della distruzione della Germania, a sua volta distruttrice di altri popoli! Proseguiamo per il Porto, attraversiamo la zona dei docks, antichi magazzini gotici con i tetti di rame e saliamo sulla balaustra della metropolitana. Pranziamo in un ristorante a caso, portoghese, ottima grigliata di pesce fresco per un prezzo veramente equo. Alla gita organizzata in barca sull’Elba abbiamo preferito il traghetto n. 62 dal molo del porto (fa lo stesso tragitto ed è pieno di turisti); costo 0, perché compreso nell’abbonamento ferroviario, come pure la metropolitana per tornare alla stazione. E’ mancato il tempo per una visita a Sank Pauli, (famoso per essere il quartiere a luci rosse) peccato soprattutto per il locale dove si sono esibiti i Beatles ad inizio carriera. Non si può far tutto in un viaggio! Nell’enorme stazione di Amburgo c’è davvero ogni genere di cibo, tedesco, italiano, cinese, giapponese, ma noi preferiamo tornare a Lubecca.

In serata cena sul trave in un vecchio mulino “Alte Muhle” trovato su guida. Ottima bistecca con funghi e strudel, vino del Reno. Spesa 47 Euro in due.

5° giorno

Ultimo giretto della città e dei suoi negozi. Oggi decidiamo per la gita in battello sul Trave, (12 Euro, potete utilizzare lo sconto del 20 per cento sul biglietto dei musei!) molto rilassante e piacevole, anche se ormai conosciamo a memoria gli scorci che offre la vista sul fiume. Ci sono altre possibilità in battello fuori Lubecca, in un parco naturale, che sembrano molto più interessanti!).

Seguendo il percorso della cartina dell’ufficio del turismo arriviamo alla chiesa di S.Caterina, il cui frontone è ornato da tre famose sculture di Barlach. Dal lato opposto si trova la chiesa di S.Giacomo, dedicata ai naviganti, con una barca vicino all’altare e imponente un organo che pare sia il più grande in Europa! Andando sempre dritto si incontra la porta Burgtor. Da lì percorrendo vicoletti fioriti, siamo andati di nuovo verso il lungofiume, dalla parte opposta rispetto al primo giorno. Osserviamo bei panorami e bei velieri e ci dirigiamo verso la chiesa di S.Pietro, nella quale, per 3 euro a persona, saliamo sulla torre, godendo uno stupendo panorama della città. Lungo la strada davvero carino il vicolo dove si trova il museo delle marionette che non abbiamo visitato, perché ormai stanchi e vicini alla partenza. I nostri bambini sono ormai grandi e per la prima volta non ci hanno accompagnato in questo viaggio!

In 20 minuti di bus arriviamo all’aeroporto ( in realtà poco più di un tendone da circo), partenza comodissima ore 20 da Lubecca, in pratica il venerdì si guadagna un giorno intero. Ma all’imbarco sorpresa, ci pesano i trolley, che risultano 12 chili, quindi dobbiamo spedirne uno alla folle cifra di 50 euro. Ma che sarà mai dopo un bel viaggio un piccolo inconveniente! Comunque fate attenzione ai chili di troppo con Rayaneir!

Buon viaggio da Luisa e Stefano

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Lubecca, Travemunde, Amburgo:Sulle orme dei Buddenbrook



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