Londra, amore a prima vista 2

Il nostro primo viaggio in questa sorprendente città che ci ha da subito affascinato
Scritto da: lorisole
londra, amore a prima vista 2
Partenza il: 14/06/2016
Ritorno il: 16/06/2016
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Nell’ottobre scorso, per contrastare la malinconia di una grigia giornata autunnale, abbiamo deciso di organizzare una breve vacanza primaverile. E’ stato così che, con largo anticipo, abbiamo prenotato un volo Ryanair per maggio 2016. Destinazione: Londra!

In realtà questa città non ci aveva mai attratto particolarmente a causa dei soliti pregiudizi: Londra è grigia e piovosa, la lingua un mistero impenetrabile che gli inglesi non vogliono condividere con noi stranieri… Il costo del biglietto (70,00 euro a persona) però non era male così ci siamo convinte: tre sorelle alla conquista della capitale del Regno Unito.

Da allora sono passati i mesi, tante cose sono successe e, quasi senza rendersene conto, ci siamo ritrovate a metà maggio. Era quasi ora di partire e noi (panico!) non eravamo pronte, non ci eravamo assolutamente documentate. Per fortuna abbiamo potuto fare affidamento sulla più giovane del trio, l’unica ad avere già visitato la città.

Il 14 maggio sveglia all’alba per non perdere il volo: partenza alle 06,30 da Bergamo e arrivo a Londra verso le 07,30 locali. All’aeroporto di Orio al Serio prima di partire, presso l’apposito stand situato alle partenze, ci siamo munite di Oyster Card. Il costo di euro 35,00 consigliato per un soggiorno di tre giorni si è rivelato calcolato con precisione: alla fine della vacanza ci resteranno sulla card soltanto 20 centesimi!

Arrivate a Stansted con un bus navetta (ce ne sono di varie compagnie con un costo attorno di €. 8,00 / 10,00 circa) ci siamo spostate in Liverpool Street e, iniziando da subito a utilizzare la nostra Oyster, con la metro (o meglio Tube) linea gialla abbiamo raggiunto Paddington, zona in cui si trovava il nostro hostel.

Non siamo frequentatrici abituali di ostelli, ma soggiornare a Londra non è per nulla economico e all’Equity Point London abbiamo trovato una stanza tripla con bagno al costo di euro 33,00 a notte per persona, prima colazione compresa. La prima impressione è stata buona: la stanza aveva spazi forse un po’ ristretti (soprattutto il bagno) ma era comoda e pulita. Bello anche il quartiere tranquillo ed elegante, servito da due linee metro, una stazione ferroviaria e numerosi bus.

Archiviata la pratica “localizzazione hostel e check in” è iniziata la nostra prima giornata londinese in cui il primo inaspettato incontro è stato un tiepido sole che ci ha poi accompagnato per tutto il fine settimana. Naturalmente siamo partite da quelli che sono i simboli di Londra:

• Buckingham Palace dove siamo arrivate poco prima del cambio della guardia, scoprendo che sul posto si erano riversati assolutamente tutti i turisti presenti in città.

• Westminster, che abbiamo raggiunto dopo una piacevole passeggiata attraverso St James Park (dove abbiamo incontrato i nostri “primi” scoiattoli.)

• Big Ben, che mi immagivano più alto e maestoso, e il Parlamento. A questo punto, pur non avendo incontrato sua Maestà la Regina, ci sentiamo già un po’ più inglesi ma decisamente affamate e stanche (conseguenza questa della sveglia alle 04,30?).

Siamo quindi tornate a Paddington, zona ricchissima di ristoranti e fast food per tutti i gusti, e dopo un veloce spuntino a base di pollo da KFC siamo tornate in ostello dove “we take a nap”… piuttosto breve. Essendo sabato infatti non volevamo perderci il mercato settimanale a Camden Town coloratissimo e alternativo dove abbiamo passeggiato tra le bancarelle, fatto un po’ di shopping nei negozi, bevuto un succo di frutta e approfittato della sensazionale offerta di fine serata: 3 brioches al prezzo di una!

Altra sosta golosa al negozio M&M in Leicester Square: tre piani di cioccolato, gadget e oggetti regalo. Da lì ci siamo spostate alla vicinissima Piccadilly Circus che, essendo ormai sera, sfavillava di mille luci. Abbiamo infine raggiunto Covent Garden concludendo positivamente la nostra prima giornata londinese con una cena al ristorante Jamie’s Union Jacks: cucina “sana”, in stile tradizionale British a un prezzo “normale”.

Il giorno successivo, domenica, approfittando dello splendido sole abbiamo programmato qualche attività outdoors. Prima tappa Notting Hill dove siamo arrivate molto presto quando i negozi lungo Portobello Road stavano ancora aprendo. Meglio così, una volta tanto abbiamo evitato la folla e abbiamo potuto ammirare le case tinteggiate in colori pastello: un angolo caraibico a Londra. Purtroppo non abbiamo potuto “vivere” il famoso mercato che si svolge solo di sabato, anche in un giorno qualunque però si possono trovare molte bancarelle dal sapore vintage.

A piedi ci siamo poi dirette ai vicini Kensington Gardens dove ci siamo rilassate tra i fiori e le fontane degli Italian’s Garden, fotografate davanti al laghetto e abbiamo disturbato alcuni scoiattoli! Abbiamo proseguito la nostra passeggiata “sconfinando” nell’adiacente Hide Park con sosta Pic Nic nei pressi della Diana Princess Memorial Fountain, una fontana moderna un po’ particolare dove immergere i piedi non è proibito anzi è consigliato. Infatti l’abbiamo trovata piena di bambini che sguazzavano felici. Le mamme italiane sarebbero inorridite (la giornata era tiepida per i nostri standard) ma credo che la Principessa Diana avrebbe apprezzato!

Dopo tanta splendida natura abbiamo cercato un po’ di mondanità da Harrod’s (fermata tube Knightsbridge linea Blu) tempio del lusso pieno di meravigliosi articoli… che noi naturalmente ci siamo limitare ad ammirare. I grandi magazzini sono bellissimi, sfarzosi e il personale gentile anche con noi che abbiamo acquistato solo la classica souvenir bag, l’unico articolo economicamente alla nostra portata.

Almeno un museo dovevamo inserirlo nel nostro programma e, anche se ormai cominciava a essere un po’ tardi, abbiamo deciso di fare una capatina al British Museum. L’ingresso è gratuito, come consuetudine inglese. L’edificio è enorme e per una visita completa non basterebbe un’intera giornata. Noi avevamo davvero poco tempo a disposizione ma già l’entrata, la Great Court, era stupenda e siamo comunque riuscite a visitare alcune sale e a vedere la mitica Stele di Rosetta. Ne valeva la pena!

La giornata era stata intensa ma non potevamo farci mancare una brevissima sosta al mitico Binario 9 ¾ alla Stazione di King’s Cross. Niente foto, c’era una coda davvero lunghissima, ma un po’ di shopping “Harry Potteroso” nel vicino negozio a tema.

Per la serata, dopo la cena al Raffles di Paddington un grazioso ristorantino dall’atmosfera romantica (totalmente sprecata nel nostro caso) che serve piatti gustosi e abbastanza economici, abbiamo provato un’altra esperienza tipicamente londinese: un tragitto in Double Decker Bus, anche questo compreso nella Oyster Card. Abbiamo quindi preso il 9 direzione Aldwych e siamo arrivate sino a Trafalgar Square passando attraverso Piccadilly Circus. Non c’era molta gente quindi siamo riuscite a occupare i primi posti al piano superiore. Da qui abbiamo potuto ammirare da un punto di vista diverso la città, i quartieri elegantemente illuminati, la gente che si affrettava per strada. Davvero affascinante!

Trafalgar Square era praticamente deserta, c’erano soltanto alcuni tifosi dell’Arsenal un po’ “allegri” che inneggiavano alla loro squadra del cuore. Dopo una passeggiata sino al Millennium Bridge da dove abbiamo ammirato il London Eye e il Big Ben illuminati, abbiamo fatto ritorno in ostello sempre con il “nostro” bus 9.

Eccoci quindi a lunedì 16, il nostro ultimo giorno di vacanza. Sulla tube l’atmosfera è un po’ cambiata, non più una marea di turisti ma tanti londinesi diretti al lavoro. Molte signore curiosamente abbigliate con tailleur scuro tipico da ufficio, ma con le sneakers ai piedi, certamente più comode per chi va di fretta. Il nostro programma prevedeva la visita alla Torre di Londra (fermata metro Tower Hill) nella speranza, grazie al giorno feriale, di evitare un po’ di coda alla biglietteria. Così è stato infatti: la coda è stata breve, 15 minuti circa, e il biglietto non molto economico: £. 25,00 Ne è valsa comunque la pena: la torre è davvero maestosa e ricca di storia. Si possono ammirare i gioielli della corona, le armature, il museo dei fucilieri, le prigioni, i camminamenti sulle mura. Presenze caratteristiche sono le guardie Yeomen e i corvi, veri padroni di casa.

Dopo aver raggiunto il Tower Bridge per le foto di rito e avere sbranato una porzione di Fish & Chips ci siamo accorti che il tempo era letteralmente volato e che l’ora della nostra partenza si stava avvicinando.

Abbiamo voluto dare un’ultima occhiata a Trafalgar Square (effettivamente più interessante alla luce del sole) e fare le nostre ultime compere prima di ritirare i bagagli e avviarci verso Liverpool Street dove ci attendeva il bus navetta per l’aeroporto.

Il bilancio finale di questo nostro week end un po’ improvvisato è assolutamente positivo. Ancora una volta un viaggio ha avuto, come spesso succede, il potere di sconfiggere ogni pregiudizio. Londra ci ha stupito, ci ha affascinato, il tempo è stato perfetto, i londinesi amichevoli e la lingua… beh un po’ ostica lo è (ma in caso di bisogno si trovano italiani ovunque!) Il fascino della capitale inglese ha colpito nel segno, per noi è stato love at first sight.

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