Da Treviso a Londra attraversando la Manica

Il 1. Agosto siamo partiti, mio marito, mia figlia di 12 anni ed io, da Treviso in macchina per raggiungere Londra. Di ritorno dalla capitale inglese abbiamo proseguito per la meravigliosa Normandia, della quale ho già raccontato nella sezione dedicata alla Francia. Da casa ho organizzato tutto il viaggio, per cui avevo prenotato la nave, il...
Scritto da: Carlabecky
Partenza il: 01/08/2009
Ritorno il: 14/08/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Il 1. Agosto siamo partiti, mio marito, mia figlia di 12 anni ed io, da Treviso in macchina per raggiungere Londra. Di ritorno dalla capitale inglese abbiamo proseguito per la meravigliosa Normandia, della quale ho già raccontato nella sezione dedicata alla Francia. Da casa ho organizzato tutto il viaggio, per cui avevo prenotato la nave, il parking long term a Dover ( dove abbiamo lasciato l’auto poiché a Calais non c’era la possibilità ) e il bus da Dover a Londra. La prima notte l’abbiamo passata a Bourg en Bresse, la seconda a Tinqueux, vicino a Reims, dove abbiamo potuto visitare la bella cattedrale. Il mattino del 3 agosto sveglia alle 6, e partenza per Calais. Due ore e mezza per giungere al porto in tempo per prendere il traghetto delle 9.20 della P.&O. Ferries. In realtà il nostro traghetto sarebbe stato quello successivo ma ci hanno fatto imbarcare senza problemi. L’unica difficoltà è stata rappresentata dal funzionario della polizia di frontiera inglese che pretendeva che la carta d’identità per minori di 15 anni valida per l’espatrio di mia figlia non andasse bene per la Gran bretagna, sebbene ci fosse scritto a chiare lettere “Valido per l’espatrio in Gran Bretagna”. Ho dovuto discutere un bel pò, e alla fine secondo lui ci avrebbe fatto la concessione di farci passare per non rovinarci le ferie. Non ho ancora archiviato questo avvenimento poiché lo trovo molto ingiusto e vorrei segnalarlo alle giuste autorità sebbene non sia riuscita a trovare l’ufficio adatto.

Comunque la disavventura è stata presto dimenticata una volta saliti sul ponte della nave dove abbiamo potuto godere dello splendore delle acque della Manica liscia come l’olio. L’ora e mezza di traversata è passata in un attimo, e presto si sono profilati all’orizzonte i contorni delle bianche scogliere di Dover, sempre un’emozione vedere quelle meraviglie della natura, immortalate da poeti e cantanti. Giunti al porto abbiamo raggiunto l’uscita e siamo entrati al long term parking, per trovare il quale ho dovuto chiedere ad un paio di persone anche se in effetti era proprio di fronte a noi. Non c’è stato bisogno di alcun biglietto poiché avevo pagato tutto da casa, e la sbarra si è sollevata al nostro arrivo così come alla nostra partenza in base alla lettura del numero di targa. Per 6 giorni di parcheggio 51.60£. Prese le valigie siamo usciti e proprio fuori dal parcheggio ci attendeva la fermata del “coach” della National Express che è arrivato subito e ci ha portato a Londra in meno di 2 ore. Il costo di andata e ritorno per 3 persone è di 60£ compresa l’assicurazione di 3 £.

Arrivo a Victoria Coach station, a fianco della stazione di Victoria, dove abbiamo preso un taxi che per 13 £ ci ha portato a destinazione. Il taxista, gentilissimo, parlava il vero inglese della regina, talmente chiaro che perfino mia figlia di 12 anni riusciva a capire tutto, e ci ha fatto da cicerone mentre ci conduceva in hotel. Io avevo abitato a Londra per 6 mesi ma per mio marito e mia figlia era la prima volta per cui è stata una bella accoglienza. L’hotel l’avevo scelto tramite il racconto di un Turista per caso, si tratta del Phoenix Hotel della Best Western a Kensington Gardens square.Anche in Trip Advisor avevo letto buone recensioni e l’aspettativa non è stata delusa. La stanza era ampia con un bagno molto comodo con vasca, e pulita. Alcuni viaggiatori avevano lamentato stanze piccole ma forse si trattava delle singole poiché la tripla era più che comoda. La colazione più che abbondante e la notte c’è sempre stato silenzio. L’unico neo, sebbene possa sembrare insolito per Londra, il caldo, poiché non c’era l’aria condizionata ( a disposizione un grande ventilatore ), ma a noi non ha disturbato perché uscivamo la mattina presto per tornare dopo cena e la notte si stava bene. La posizione dell’hotel era ottima, a due passi dalle fermate del metrò di Queensway e bayswater, ma anche a portata di mano di diversi autobus che in poco tempo raggiungevano il centro. Noi abbiamo scelto di viaggiare in autobus, poiché il servizio è davvero eccellente, e seduti comodamente spesso al piano superiore ci siamo visti tutta Londra durante i nostri spostamenti. Avevamo fatto la Oyster card, con il sistema “Pay as you go” . Il sistema è semplicissimo: si va in una qualsiasi stazione del metro, si chiede una Oyster, si pagano 3 £ di deposito e ci “carica” la tessera per la cifra che si valuta di poter consumare nel periodo del soggiorno. Noi abbiamo caricato 20 £ che sono stati sufficienti per 6 giorni di spostamenti salendo e scendendo almeno 6 volte al giorno dai bus. La tessera va vidimata ogni volta che si entra in metrò o si sale in bus, e prima di partire ci si rivolge ad una qualsiasi stazione di metrò dove verranno restituiti i 3£ di deposito più la cifra che eventualmente non sia stata spesa. Per mia figlia ho ordinato una Oyster da casa, tramite internet: per i minori di 15 anni si invia una foto tessera compilando un modulo e indicando la stazione dove si intende ritirare la tessera e a partire da quale data. Si pagano 5 £ e il minore viaggia gratis. In autobus non sempre viene chiesto di esibirla ma un paio di volte ci è capitato.

Il primo giorno del nostro soggiorno siamo arrivati alle 16, quindi abbiamo provveduto a munirci di Oyster, approfittando per fare un giro nella zona di Westminster. La prima impressione è di grande, grande, confusione. Si fatica ad abituarsi, non c’è paragone con Parigi o Roma o qualsiasi capitale che mi sia capitato di visitare ( non sono stata a New York ma immagino sia così visto che gli abitanti sono ormai gli stessi ). Ricordo che ferma ad un semaforo sono stata ad osservare la folla all’ora di punta, verso le 17.30, lungo un marciapiede, e sembrava di vedere le onde del mare…Pur avendo vissuto e lavorato a Londra molti anni fa non ero preparata ad un simile cambiamento. Difficile sentire parlare inglese, ho letto che a Londra si parlano 300 lingue, ed in effetti non ho avuto difficoltà a crederlo. Fatto un giretto per la zona di Westminster, dove abbiamo tralasciato di andare sulla ruota preferendo osservare il panorama dalla cima di St.Paul qualche giorno dopo, siamo tornati nella zona dell’hotel a Queensway, ricca di negozi, ristoranti e luoghi in cui cibarsi di ogni ordine e grado. In mmolti racconti avevo letto che a Londra si mangia ancora male: mi sento di smentire, perché se non si è determinati a mangiare inglese ad ogni costo si trova un pò di tutto. Abbiamo provato il Pizza Hut dove tutto sommato la pizza non era male, ( è ovvio che non pretendo di trovare la pizza di Capri…) e il Pizza Express, un’altra catena che serve discrete pizze in locali un tantino più curati. Ovviamente abbiamo provato il fish and chips, ma confesso che per ben quattro sere ci siamo buttati su ristoranti italiani, un paio dei quali erano gestiti da “veri” italiani, in Nottingh Hill, mentre gli altri erano della catena Bella Italia che di italiano avevano solo il nome ma il cibo non era male e i prezzi contenuti. Diciamo che in genere abbiamo mangiato sempre con 50 euro in tre. Ovviamente non mancano ristoranti cinesi, orientali, etnici di ogni tipo per cui c’è solo l’imbarazzo della scelta. Tra l’altro è strabiliante vedere come tutti i locali fossero pieni, qualsiasi pietanza e prezzo offrissero! A dispetto del pericolo dell’influenza suina c’erano moltissimi turisti in giro e nessuno dava l’impressione di preoccuparsi: locali, mezzi di trasporto, musei, tutto era strapieno! Il secondo giorno la mattina abbiamo visitato il British Museum, dove finalmente abbiamo potuto vedere la Stele di Rosetta e la notevole collezione di mummie, che neppure al Louvre avevamo visto così numerose, ma interessantissimi anche i marmi del Partenone, i reperti assiri…Purtroppo abbiamo dovuto velocizzare un pò perché avremmo potuto sicuramente passare un intero giorno al British mentre invece ci siamo diretti alla National Gallery per poterci gustare alcuni inestimabili capolavori quali I Girasoli di Van Gogh, pe rpoi passare a fare un salto anche dietro l’angolo alla National Portrait. Dopo le foto di rito a Trafalgar square ci siamo portati a Piccadilly, e oramai s’era fatto pomeriggio inoltrato, noi eravamo sfiniti e la confusione era divenuta quasi insostenibile. A quel punto la mossa vincente: ritorno verso l’hotel e passeggiata in Hyde Park, oasi felice, dove ci siamo seduti in riva alla Serpentine noleggiando uno degli sdrai offerti a 1.50£ e prendendo il fresco in riva al lago. Una nota particolare a proposito degli scoiattoli, che sono numerosissimi e per nulla timidi. Va detto che noi possediamo uno scoiattolino addomesticato per cui conosciamo le bestiole, ma quando uno dei roditori si è arrampicato su di mia figlia ovviamente reclamando la pastina che portavamo in borsa, un pò mi sono preoccupata perché quando si arrampicano addosso graffiano e se si tenta di staccarli mordono… Per fortuna una volta avuta la sua pastina si è allontanato velocissimo e da quel giorno siamo sempre andati al parco senza cibo! Il giorno dopo, 5 agosto, un altro tour de force: visita a Buckingham Palace, possibile solo nei due mesi estivi, ma prima…Cambio della guardia! Devo dire che assistere al cambio della guardia richiede doti di resistenza e sopportazione notevoli, io mi sono sottratta, avendolo visto più volte, mentre mio marito si è gettato nella calca- miglia di persone – assistendo a episodi di gente che si è sentita male e al borseggiatori catturati dai policemen. Mia figlia dopo aver tentato di rimanere vicino alle sbarre in prima fila si è arresa – la schiacciavano – ed ha preferito arrampicarsi sulla cancellata, un pò scomodo ma almeno più “safe” come dicono loro! Alle 12.15,alla fine della cerimonia ( il cambio della guardia ha luogo ogni giorno dispari a partire dalle ore 11 ) siamo entrati al palazzo della regina, per la modica cifra di 16.50 £ ad adulto e 9.50£ a bambino più il Guide Book 4.95. Muniti di audio guida ci siamo visitati le 16 stanze aperte al pubblico del palazzo ed è stato davvero emozionante, poiché, pur avendo visto in precedenza altri palazzi reali il bello è ovviamente che qui immagini che la regina c’è ancora e guarda un pò dove vive! Alla fine del tour, prima di uscire passeggiando per i giardini abbiamo consumato una buona merenda presso la caffetteria, dove ci sono stati serviti panini e pastine con tanto di stemma reale! Dopo la visita a palazzo abbiamo pensato di concludere la giornata con giro di shopping da Harrods’ per l’acquisto dei classici souvenirs.La sera ottima cena al ristorante cinese e a letto presto, poiché la mattina la sveglia era sempre alle 7.30 ( 8.30 italiane dopo tutto ).

Il sei agosto ci aspettava la Torre di Londra. Trasferimento i bus attraverso la città, passeggiata fino al Tower Bridge, accesso alla Torre dove sotot un caldo bestiale per Londra ( 28 gradi ) facciamo le necessarie code per accedere ai gioielli della corona e alla mostra Dressed to kill, molto interessante, sulle armature ed armi di Enrico VIII. Dopo la visita, non ancora del tutto distrutti, passaggio a St.Paul cathedral che però alle 16.30 era già chiusa e foto di rito sul Millennium Bridge, percorso ogni giorno da 10.000 persone, e che collega St.Paul alla Tate Modern. Un salto a Carnaby street per fare un pò di shopping a buon mercato per adolescenti, qui le All Star che in Italia si pagano 72 euro si trovano a 39 £ e con il cambio favorevole un pò di acquisti ci stanno bene.

La sera un acquazzone terribile, e nonostante gli ombrelli ci siamo bagnati fino alle ossa, cosi che la sera l’abbiamo trascorsa ad asciugare le scarpe con il phon! Il giorno dopo è la volta dei musei di Kensington: history museum e scienze museum. Iniziamo con il secondo visto che non c’è coda, e troviamo la visita davvero interessantissima, compreso lo spettacolo in 3D del cinema Imax che avwvamo già avuto modo di gradire in Italia ma che è sempre molto affascinante. Dopo pranzo passiamo al museo di storia naturale dove in un clima asfittico vista la calca di persone e passeggini riusciamo a vedere i dinosauri, per poi proseguire verso i mammiferi. Qui, siamo sorpresi dall’annuncio di emergenza che invita i visitatori ad evacuare il museo al più presto mantenendo la calma. Confesso che a noi è andata molto bene perché eravamo accanto ad un’uscita di emergenza ed ho capito subito cosa diceva l’annuncio, per cui siamo stati tra i primi ad uscire. Penso però che per quelli che si trovavano nella calca dei dinosauri chiusi tra le transenne sia stato un brutto quarto d’ora. Non abbiamo mai saputo cosa fosse successo perchè ci siamo allonanati di corsa e abbiamo festeggiato lo scampato pericolo in un bellissimo pub con due ottime birre. Passeggiata per Kensington, Nottingh Hill, zona molto carina, e ritorno in hotel dopo cenetta in ristorante italiano.

Ultimo giorno a Londra dedicato a visita di St.Paul, con salita sulla cupola da cui ammiriamo il bel panorama. Ci sono, è vero circa 300 gradini da salire ma ne abbiamo fatti di peggio, molto più stretti e ripidi, per cui nessun problema. Dura due ore e mezza la visita, poi proseguiamo per un giro del centro, che ancora ci manca: Covent Garden con gli spettacoli di strada e il mercato, Soho, China Town, Oxford Street dove un’imbonitrice assegna profumi a prezzi irrisori per un fuori tutto: mi assicuro 110 £ di profumi deliziosi per 20 £ e torno felice in hotel. La mattina dopo partenza alle 7.45 dall’hotel, taxi ordinato la sera prima, è domenica mattina e in 10 minuti siamo a Victoria. Con nostaglia osservo le strade di Londra che scorrono fuori dal finestrino, chissà quando la rivedrò? Il coach parte regolare alle 8.30 e alle 10.20 siamo a Dover, imbarco senza problemi alle 12.15 e altra gradevole traversata sulla Manica calma sotto il cielo sereno. Arrivo a Calais puntualissimi e partenza per la Normandia. Una bellissima esperienza.



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