Una allegra famiglia a Londra

Questo viaggio a Londra è nato quasi per caso, dopo aver trascorso una serata con amici che avevano volato con Ryanair l’anno precedente. Tornati a casa, a tempo perso, faccio la simulazione e vedo che per il periodo dal 13 al 18 settembre il volo A/R Palermo-Londra per 5 persone sarebbe costato soltanto 397 € ! Premetto che sono laureata in...
Scritto da: Frenchy
una allegra famiglia a londra
Partenza il: 13/09/2007
Ritorno il: 18/09/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Questo viaggio a Londra è nato quasi per caso, dopo aver trascorso una serata con amici che avevano volato con Ryanair l’anno precedente. Tornati a casa, a tempo perso, faccio la simulazione e vedo che per il periodo dal 13 al 18 settembre il volo A/R Palermo-Londra per 5 persone sarebbe costato soltanto 397 € ! Premetto che sono laureata in lingue (specializzazione Inglese) e in Inghilterra c’ero stata solo una volta 23 anni fa! Nel giro di un giorno prendiamo la fatidica decisione. Per chi teme di mettere la carta di credito su internet (come mio marito) Ryanair accetta Postepay (del circuito Visa electron) e quindi il gioco è fatto.

Comincia un lungo studio su internet sia sui posti da visitare che sugli alberghi e alla fine la nostra scelta cade su Windsor House a Earl’s Court, anche perché non era facile trovare un albergo con stanza da 5. Con colazione la stanza ci viene 92£ al giorno. L’albergo richiede una caparra di 100£, anch’essa pagata con Postepay. Il lungo studio su internet mi consente di stilare un itinerario, ma vi do un consiglio: non fate itinerari troppo ambiziosi, perché poi qualcosa rimane forzatamente fuori, cercate di sfruttare i giorni in cui i musei stanno aperti fino a tardi e tenete conto del tempo che occorre per gli spostamenti.

Giovedì 13 settembre Piccadilly circus – Trafalgar square – shopping Arriva il giorno tanto atteso e alle 11.00 partiamo con 25 minuti di ritardo che comunque saranno recuperati in volo perché arriviamo puntualmente alle 12,40 ora locale. Siamo partiti con grandi preoccupazioni sul peso e sulle misure dei bagagli, ma nessuno controlla, soprattutto il bagaglio a mano. All’arrivo a Stansted recuperiamo velocemente le valigie e scegliamo di prendere il pullman Terravision che arriva alla stazione Victoria in 1 ora e 20 circa e costa 14£ per gli adulti e 7 per i bambini (5-12) A/R. Avrei potuto acquistarli anche sull’aereo ma non avevano i biglietti per i bambini e costavano una sterlina in più.

Dal pullman si ha già un primo assaggio della città in quanto passa sul Tower bridge e sui lungofiume. A Victoria andiamo subito al punto informativo per i trasporti e ci consigliano per noi adulti la Oyster caricata con una weekly travelcard nonostante ci fermassimo solo 6 giorni al costo di 23,30 (zone 1-2) e per i bambini (fino a 15 anni, ma nessuno chiede il documento) un biglietto giornaliero off-peak, cioè da usare dopo le 9,30, zone 1-6, al costo di 1£. La piccola che ha 8 anni viaggia gratis. La oyster, che comprende la metro zone 1-2, gli autobus zone 1-6 e i DLR, sarà la nostra fedele compagna di viaggio, perché abbiamo usato la metropolitana in maniera selvaggia, e basta sfiorare con la carta i sensori gialli all’entrata e all’uscita di ogni metro e si aprono le porte. A Victoria prendiamo la District (linea verde) per Earl’s court e scendiamo dopo due fermate. Chi teme di non sapersi orientare sulla metro non deve preoccuparsi perché è quanto di più semplice ci possa essere nonostante ci siano 12 linee di diversi colori. In ogni stazione ci sono decine di mappe sui muri e ai punti informativi ve ne danno in quantità.

Il nostro albergo è proprio a 1 minuto a piedi dalla stazione in una zona tranquilla e ben servita. All’arrivo saldiamo in anticipo il conto in contanti ma questo lo sapevamo già dalle e-mail di conferma e per questo prima di partire avevo scambiato circa 500£ alle poste, più convenienti rispetto alla banca. Certo non ci aspettavamo il Grand Hotel ma un po’ di delusione la proviamo vedendo la stanza e soprattutto il bagno che è sì in camera ma è veramente microscopico. Gli aspetti positivi sono invece che è pulito e la stanza (al 1° piano) sufficientemente grande per i 5 letti. Moquette e plaid in abbondanza, ma questo si sapeva. Ah, ricordatevi di comprare in Italia degli adattatori per le prese inglesi con una spina tripla perché per es. Da noi c’era una sola presa.

Disfatti velocemente i bagagli usciamo subito destinazione Piccadilly Circus come da itinerario che avevo minuziosamente preparato anche con l’aiuto prezioso di Monik guida per caso. Arriviamo lì verso le 17,30 (quindi quasi 5 ore dopo l’arrivo) e il colpo d’occhio è magnifico con i cartelloni pubblicitari che scorrono e la statua di Eros sopra la fontana. Prendendo per Regent street arriviamo a Trafalgar square: altra veduta da cartolina, con i famosi leoni, la colonna con l’ammiraglio Nelson in cima e l’ancora più famosa National Gallery. Da qui si ha anche un bello scorcio sul Big Ben.

Che cosa ti colpisce appena arrivi a Londra? Per me sono state le strade piene di gente e nonostante questo non troppo caotiche. Sembrerà impossibile ma in una città con 7 milioni e ½ di abitanti non ci sono clacson che suonano, ingorghi e liti fra gli automobilisti , cose a cui qui in Italia siamo abituati, quantomeno nelle grandi città. E poi mi sono piaciute tantissimo quelle enormi fioriere pendenti dai pali della luce che non potevi fare a meno di chiederti chi li annaffiava. Fra parentesi con il tempo siamo stati fortunatissimi: non una goccia di pioggia e molti giorni in maniche corte. I maschietti poi sono rimasti piacevolmente colpiti dalle belle ragazze bionde in minigonna che si incontravano veramente in quantità. A Trafalgar ci avviamo verso St. Martin in the Fields ma ci accorgiamo con disappunto che è chiusa per restauri e riaprirà ad ottobre. Ritorniamo verso Piccadilly perché vogliamo andare per lo shopping da Lillywhites, un negozio a 5 piani tutti di abbigliamento sportivo. E’ stata la nostra rovina: ne siamo usciti dopo quasi 2 ore con 3 sacconi pieni di magliette, felpe, cappellini, giacconi Lonsdale e Barbie. Cito solo le 2 cifre più eclatanti: un bellissimo giaccone blu autunnale 5.99£ (9 €) e magliette a maniche corte 2£ (3€). Non solo, ci siamo ritornati un altro giorno a prendere cose che la prima volta avevamo evitato sorvolando sul problema di come portarli indietro; in tutto abbiamo speso 140£ (210€) per un controvalore a prezzo pieno di 605£ (910€). Nel frattempo si era fatta sera e così abbiamo visto una delle piazze più famose del mondo illuminate dai cartelloni scorrevoli. Dopo una passeggiata per Shaftesbury avenue, piena di teatri e con il graziosissimo Rainforest café, prendiamo la Piccadilly line per arrivare distrutti in albergo verso le 21.00.

Venerdì 14 King’s cross – Covent Garden – Hyde park – British museum – Oxford street Quando sono in vacanza divento iperattiva: sveglia alle 6:30 per prepararmi prima degli altri, visto che nel microscopico bagno non si può andare più di uno alla volta. Scendiamo per la colazione alle 8:30. Colazione veramente spartana: the, latte caffè (per modo di dire) burro, marmellata, pane tostato e un uovo sodo a testa; niente a che fare con le famigerate colazioni inglesi con fagioli, bacon ecc.. Come prima tappa decidiamo di andare alla stazione di King’s Cross per cercare il binario 9 e ¾ di Harry Potter e in effetti, sul lato sinistro della stazione hanno incastrato un carrello porta bagagli nel muro con su scritto Platform 9¾ per simulare il passaggio che i “babbani” non possono vedere. Foto di rito per i ragazzi e via per Covent Garden. Qui troviamo un ex mercato di frutta oggi trasformato in un caratteristico insieme di bancarelle con eleganti corridoi coperti. Avrebbero dovuto esserci artisti di strada ma noi non ne abbiamo incontrato neanche uno. Approfittando della bella giornata vogliamo pranzare in uno dei tanti parchi della città. Scegliamo Hyde Park e, sempre in metro arriviamo intorno a mezzogiorno. Incrociamo una poliziotta a cavallo, ma più entusiasmanti sono i nostri primi incontri con gli scoiattoli che si avvicinano tante volte, riuscendo anche a fare la foto nel momento preciso in cui prendono il cibo dalle mani dei bambini. Per noi cittadini questi incontri sono veramente inaspettati e ci lasciano pieni di stupore. Camminando, arriviamo al Serpentine con cigni molto intraprendenti, oche e altri uccelli. Continuando si arriva al parco in memoria della principessa Diana dove c’è una fontana circolare molto originale dove i visitatori sono invitati a rinfrescarsi mani e piedi. Praticamente attaccati ad Hyde Park ci sono i Kensington Gardens dove delle chiare indicazioni conducono alla statua di Peter Pan, molto fotografata dai turisti. I Kensington Gardens sono più brevi di Hyde Park e in mezz’ora li percorriamo tutti arrivando agli Italian Gardens dove fa bella mostra di sé un airone. Il pomeriggio lo dedichiamo al celeberrimo British Museum (fermata metro Holborn) dove proprio il giorno prima è cominciata la mostra dell’esercito di terracotta che rimarrà ospite fino al 6 aprile. Questa mostra è a pagamento: 9£ gli adulti i ragazzi gratis, ma purtroppo i biglietti per la giornata sono esauriti. Ci consoliamo con la visita al British (gratuita) e fra le altre cose apprezziamo la Stele di Rosetta, il vastissimo reparto egizio, le sculture del Partenone, il bellissimo vaso di Portland, un vaso di vetro blu con cammeo bianco rappresentanti eleganti figure greche. Peccato che le opere non siano esposte di seguito per cui per esempio l’Egitto si trova su diversi piani (in particolare le sculture egizie sono alla portata di tutti e non è raro vedere, nonostante i cartelli di divieto, migliaia di giapponesi che toccano le opere, con nostro grande disappunto). Bellissimo l’ingresso alle sale con la Great Court, una meravigliosa galleria coperta da vetrate che danno una luce particolare. Dopo 3 ore siamo distrutti e decidiamo di uscire. Ma prima di finire la giornata, ripreso un po’ di fiato, facciamo un giro per Oxford Street. Ormai è tardi e i negozi stanno chiudendo. L’unico in cui siamo entrati è stato il Disney Store dove tutto è dedicato ad High School Musical II che usciva a Londra il 21 settembre. Cena veloce da McDonald e poi a nanna.

Sabato 15 Greenwich – Crociera sul Tamigi – National Portrait gallery – National gallery – Tate modern Oggi, visto che le previsioni danno bel tempo, andiamo a Greenwich. Sabato e domenica con i biglietti off-peak dei bambini si può viaggiare anche prima delle 9:30 e perciò alle 8:30 prendiamo la metro che ci porta alla Canary Wharf Station, la più nuova delle stazioni metro, dove prendiamo il DLR o trenino leggero come lo chiamano, che viaggia su rotaie sopraelevate ed è molto carino. Dopo circa un’ora dalla partenza siamo a Greenwich davanti al molo dove c’è il Cutty Sark, ma purtroppo per un incendio scoppiato credo a maggio è tutto coperto da impalcature e teloni e non è assolutamente visibile. Peccato perché era un bel veliero e in tempi normali si sarebbe potuto salire a bordo. Decidiamo di andare subito all’osservatorio attraverso il Greenwich Park e la zona è assolutamente deliziosa con le sue tipiche casette basse con giardinetto. Il parco poi è uno dei più belli che abbia visitato, nonostante non ci siano corsi d’acqua o aiuole fiorite è una grandissima distesa di prato all’inglese (!!) con alberi sparsi che dà una meravigliosa sensazione di serenità. Peccato non avere il tempo per distendersi al sole come fanno in quel momento tante famiglie. Continuano i nostri incontri con gli scoiattoli e dopo una ventina di minuti arriviamo all’osservatorio. Anche qui tutto gratuito.

Cerchiamo subito il meridiano zero simboleggiato da una striscia metallica per terra con mappamondo stilizzato dove torme di turisti scattano foto a ripetizione. Da qui si gode un bellissimo panorama di Londra: proprio in primo piano si vede la Queen’s house, a cui si sono ispirati per la Casa Bianca. Visitiamo la casa ottagonale, che era l’abitazione di Flamsteed, un astronomo del 1700 che lì svolse tutti i suoi studi; veramente piacevoli le ricostruzioni dei vari ambienti e gli strumenti da lui usati. Nel piccolo museo abbiamo faticato a tirar via i ragazzi che non si stancavano di usare degli interessantissimi tavoli interattivi e simulazioni dei movimenti dei pianeti. Un’altra cosa graziosissima è una ricostruzione in movimento del meccanismo interno del Big Ben che si può vedere aprendo uno sportellino. Non appena lo si fa si viene investiti da una folata di vento che ti fa sembrare di essere veramente lì, davvero delizioso. Consiglio vivamente di visitare questo posto a chi ha ragazzi,che rimarranno veramente entusiasti. All’osservatorio alle13.00 comincia una proiezione sui pianeti ma abbiamo deciso di prendere il battello per tornare a Londra e non possiamo assistervi, così come non visitiamo la Queen’s House e il Maritime museum, anch’essi gratuiti e interessantissimi. Come forse si può capire dalla quantità di superlativi usati, Greenwich è stato uno dei posti che mi è piaciuto di più.

Arriviamo per un pelo a prendere il battello delle 12,45 che in circa ¾ d’ora ci porterà a Westminster. Mostrando la travelcard ci fanno uno sconto del 20% e paghiamo 16,80 con la Thames river service, ma ci sono diverse compagnie. Vediamo la City con il famoso “cetriolo” , abbiamo la fortuna di vedere il Tower bridge aprirsi per fare passare la barca a vela della Tate gallery, poi St. Paul cathedral, London Eye, e di fronte il palazzo del Parlamento con il Big Ben (che in questi giorni è muto per restauri) e qui scendiamo. Il sole continua a splendere e dopo un breve spuntino in un giardinetto, dove una splendida gazza si lascia tranquillamente avvicinare, ci avviamo alla ricerca della Temple church, una piccola chiesetta dedicata ai templari resa famosa dal “Codice da Vinci”, ma dopo un tortuoso cammino e diverse richieste di indicazioni abbiamo la seconda delusione del nostro viaggio: la chiesa è chiusa causa malattia del personale. Un altro turista ci dice che per lui è la terza volta e ancora non riesce a visitare questa chiesetta. Ai prossimi turisti per caso consiglio però di provarci perché deve essere veramente suggestiva con le statue tombali dei tamplari distese sul pavimento. Un po’ abbacchiati torniamo verso Trafalgar Square per visitare la National Portrait Gallery che è proprio alle spalle della più famosa cugina. In questa galleria, dove non si può né fotografare né filmare, sono raccolti i quadri degli Inglesi più famosi, da Enrico VIII a Elisabetta I a Shakespeare a Byron ecc… Per me è una grande emozione trovarmi davanti agli originali dei quadri visti centinaia di volte sui miei libri di studio come quello delle sorelle Brontë dipinto dal fratello. Al pianterreno una bella mostra fotografica su Diana. Usciti guardiamo per qualche minuto un concerto in occasione della London Week of Peace con artisti che per noi sono sconosciuti. Subito dopo entriamo alla National Gallery e alla velocità della luce nell’ora che rimane prima della chiusura alle 18:00 vediamo decine e decine di capolavori (questa visita avrebbe meritato almeno mezza giornata). Fra quelli che mi hanno colpito di più i Girasoli di Van Gogh che emanavano una luce davvero particolare, il Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio e i Coniugi Arnolfini di Van Eyck. Veramente distrutti siamo convinti che non faremo un altro passo ma dopo una mezz’ora di riposo ci incamminiamo verso la Tate Modern. In realtà io non amo l’arte moderna e questo museo l’avevo incluso perché avevo letto che dal 7° piano si godeva uno spettacolare panorama (che invece mi ha molto deluso) e soprattutto perché si parlava di strani scivoli per scendere da un piano all’altro. Invece (seconda delusione della giornata) questi fantomatici scivoli non ci sono da nessuna parte e l’unica opera che mi sarebbe piaciuto vedere, il Bacio di Rodin, era stata trasferita. Ridiscesi ci troviamo in mezzo a una fiera sulle rive del Tamigi con bancarelle e banchi di birra e mangiucchiando delle mandorle caramellate ci avviamo alla ricostruzione del Globe di Shakespeare dove hanno girato “Shakespeare in love”. Quella sera davano “Il mercante di Venezia” alla modica cifra di 100£. Una cosa che ho notato nei tanti cartelloni pubblicitari sulle scale mobili della metro è che a Londra ci sono decine e decine di musical, commedie, tragedie e spettacoli messi in scena contemporaneamente.

Passeggiando sul Millennium bridge, inaugurato in occasione del 2° millennio, vediamo Londra che si comincia a illuminare e vi posso dire che è uno spettacolo che sono contenta di aver visto. Ci troviamo davanti a St. Paul e veramente distrutti torniamo in albergo. Per cena un panino al tonno da Baker’s Oven, proprio di fronte alla metro di Earl’s Court che nei giorni londinesi è stata la nostra unica fonte di cibo insieme a McDonald. Peccato che schiaffino i cetrioli proprio dappertutto! Domenica 16 London butterfly house – Strawberry hill – Westminster – Trocadero Oggi è il giorno del motivo principale del nostro viaggio qui. Proprio 20 anni fa io mi laureavo scrivendo la tesi su Strawberry Hill, il castello in stile gotico che Horace Walpole, un autore del ‘700, si fece costruire negli allora sobborghi di Londra. Prima di partire faccio diverse ricerche su internet e vedo che il castello si visita solo di domenica in 3 tour guidati:14.00, 14.45, 15,30. Poiché voglio arrivare per le due, nel mio itinerario ho inserito un posto non lontanissimo dal castello: la London Butterfly House. Si trova fuori dalle zone 1-2 e per arrivarci paghiamo un supplemento per la metro di 2£ sulle nostre oyster. Troviamo il posto abbastanza facilmente all’interno del Syon park. Prima di partire abbiamo simulato diversi itinerari sul sito dei trasporti londinesi http://journeyplanner.Tfl.Gov.Uk e devo dire che sono molto minuziosi e si sono rivelati molto utili. Per arrivarci abbiamo preso anche un autobus a due piani e abbiamo ammirato dall’alto pub e casette con giardino veramente caratteristici. Alla butterfly house mi aspettavo di vedere delle farfalle all’interno di grandi voliere, invece appena entrati rimaniamo senza fiato per due motivi. Il primo è che mentre fuori c’è un bel freschetto qui ci sarano30° e ci si appannano tutti gli occhiali; il secondo è che ci troviamo all’interno di un giardino tropicale dove centinaia di farfalle di tutti i colori, forme e dimensioni volano intorno a noi. Rimaniamo veramente estasiati e più di una volta le farfalle si posano su di noi. Fra le più belle, delle farfalle di un azzurro-blu meraviglioso e altre con l’interno delle ali trasparente che riesci a vedere solo quando si posano, perché mentre volano sembrano scomparire. Favoloso!!! Trascorriamo qui due ore abbondanti rischiando di finire la scheda della macchina fotografica fra le esclamazioni di stupore non solo dei miei figli. Proprio accanto alla Butterfly c’è un rettilario, ma dopo le emozioni appena provate questo ci delude molto. Ci sono coccodrilli, serpenti e tartarughe, ma niente di eccezionale. Fra parentesi abbiamo pagato 20£ per la Butterfly e 15 per il rettilario. Nel frattempo si è fatta l’una e con vari autobus ci rechiamo nelle vicinanze di Strawberry hill. Chiediamo delle indicazioni e a questo proposito devo dire che ho notato un bel cambiamento negli Inglesi: 25 anni fa li avevo trovati scortesi e poco disponibili, stavolta ad ogni indicazione richiesta abbiamo trovato persone gentilissime e qualche volta ci aiutavano anche se non avevamo chiesto nulla. Alla fine raggiungiamo il castello, il cui ingresso non è tanto ben visibile, e insieme ad altre persone abbiamo la ferale notizia: E’ CHIUSO!!! Non ci posso credere, la delusione è a livelli astronomici. Avevo sempre detto che almeno una volta nella vita avrei dovuto visitare Strawberry e ora…Per mitigare un po’ la delusione visitiamo i giardini che invece sono aperti così possiamo fare qualche foto con il castello sullo sfondo, ma la delusione è comunque enorme. Fra parentesi tornata a casa mi sono ricollegata al sito degli “amici di Strawberry Hill” e c’era l’avviso che il castello si visita dal 6 maggio al 28 ottobre TRANNE domenica 16 settembre. Si può essere più jellati di così? E vi assicuro che fino al 10 l’annuncio non c’era.

Con le pive nel sacco torniamo verso Londra dirigendoci verso Westminster con la speranza di beccare una messa e aggirare il biglietto di 10£ a persona per visitare l’abbazia. In effetti ci sono diverse persone in coda perché alle 18.00 ci sarà un concerto per organo. Ma dopo aver aspettato ci rendiamo conto che fanno entrare, ma i cancelli delle navate sono chiusi, quindi la chiesa non si può assolutamente vedere. Insomma, oggi non è giornata! A piedi arriviamo a Buckingham palace e vediamo i famosi cancelli dorati ma naturalmente non ci sono le guardie a cavallo vista l’ora. Una sosta al St. James park e poi alla ricerca dell’Hard Rock café che si trova proprio ad Hyde park corner, ma i prezzi delle magliette e cappellini sono proibitivi. Sempre con la metro (ormai siamo dei professionisti) andiamo a Baker street 221/B, l’indirizzo del mitico Sherlock Holmes. Dal marzo del ’90 esiste un museo che chiude alle 18.30, ed è veramente carino, con la porticina nera e le finestre verdi dove c’è il negozio dei souvenirs. Anche se non era in programma ci ripromettiamo di tornare, se troviamo il tempo. Tornando a Piccadilly Circus facciamo un salto al Trocadero, un palazzo a 4 piani tutti pieni di negozi di souvenirs, musica assordante e videogiochi, macchinette mangiasoldi, bowling e così via. Dopo aver perso un paio di sterline ce ne andiamo frastornati. Sempre più distrutti ci dirigiamo a Leicester square dove ho letto che c’è una statua di Charlie Chaplin di cui sono grande ammiratrice, ma arrivati lì vediamo che la statua è all’interno di un giardinetto che a quell’ora è chiuso. E così siamo a quota 3! L’ultima tappa della giornata è Embankment, perché Monik, guida per caso, ci ha informato che alle 10.00 ci sarebbero stati dei fuochi d’artificio. Abbiamo giusto il tempo di uscire dalla metro e salire sul ponte su cui c’è una quantità inimmaginabile di gente (speriamo bene per la stabilità), che inizia il primo botto e andiamo avanti per un quarto d’ora ad ammirare dei fuochi d’artificio veramente belli e colorati. La mia piccola è al settimo cielo per la sorpresa e tutti siamo contenti. Alla fine un lungo applauso. Almeno una piccola ricompensa alle delusioni della giornata! Sul “free newspaper” (uno dei tanti giornali gratuiti che distribuiscono per la città) ho letto il giorno dopo che ai fuochi hanno assistito circa un milione di persone. E c’eravamo anche noi!! Lunedì 17 Torre di Londra – Natural History museum – Museo di Sherlock Holmes Oggi è la giornata della Torre di Londra. I biglietti li avevamo acquistati via internet al sito http://www.Hrp.Org.Uk/ alla modica cifra di 45£ per il family ticket. Sono arrivati ad appena 2 giorni dall’ordine, senza spese di spedizione, e ci hanno consentito di evitare le code. Si possono utilizzare nell’arco di una settimana dalla data che si indica e sono stati veramente comodi. Si entra nella Middle Tower e all’ingresso c’è subito un colossale Yeoman che accetta di farsi fotografare con noi. Nel cortile c’è un’altra guardia che a orari stabiliti conduce in giro per le torri raccontando episodi storici in maniera umoristica e tutti si fanno grandi risate ma tutto rigorosamente in inglese per cui se non si conosce la lingua alla perfezione non si colgono tutte le battute. Dopo un po’ decidiamo di abbandonare il beefeater (che si chiamano così perché in passato erano fra i pochi ad avere il privilegio di avere della carne nella loro dieta) e girare seguendo la piantina. Vediamo le diverse torri, il prato con i corvi della leggenda secondo la quale quando i 6 corvi lasceranno la torre la monarchia inglese cadrà, la Bloody tower dove furono giustiziati diversi sventurati fra cui Anna Bolena, la mostra delle armature e finalmente i gioielli della corona. Naturalmente la cosa che impressiona di più e il celeberrimo Koh-i- noor incastonato in una delle corone reali, ma ci sono decine di corone e di gioielli stupefacenti. Facciamo il giro sul nastro trasportatore per 3 volte, i gioielli sono… come dire? Abbaglianti. Fra le cose “secondarie” ci colpisce una ciotola per punch grande quanto un tavolo rotondo tutta in oro massiccio! Stiamo per andarcene quando veniamo attratti da una donna in costume che richiama i presenti. E così assistiamo a una rappresentazione in costume che rievoca una giornata alla torre ai tempi di Elisabetta I. Anche se tutto in inglese stavolta anche i miei figli si divertono e capiscono la storia. All’una, dopo un pasto a base di uova sode prelevate dalla colazione, banane e biscotti comprati da Somerfield, un supermercato vicino all’albergo, con il Tower bridge sullo sfondo (e chi lo può fare?) raggiungiamo quest’ultimo per qualche foto, ma non andiamo a vedere i meccanismi per l’apertura del ponte.

Scendendo a South Kensington raggiungiamo il Natural History Museum, ospitato in un bellissimo palazzo dell’800 in stile gotico. Nell’atrio c’è un enorme scheletro di tirannosauro che assomiglia a quello di “Una notte al museo”. I bambini naturalmente impazziscono, soprattutto nel reparto dei dinosauri dove c’è anche un modellino semovente insieme a centinaia di reperti fossili e tanti cartelloni interattivi. Viene anche ricostruito il terremoto del 1995 di Kobe in un supermercato. Specchi deformanti, centinaia di animali, pesci,ecc., la ricostruzione di una balenottera azzurra fanno il resto.

Siccome vogliamo arrivare al museo di Sherlock Holmes andiamo di corsa e arriviamo mezz’ora prima della chiusura. Stavolta davanti alla porta c’è un poliziotto in uniforme che ci consente di entrare dopo aver pagato il biglietto (6£ ad. 4 ch). Entriamo in una perfetta ambientazione dei romanzi di Conan Doyle, accolti da un anziano Sherlock che molto gentilmente ci dice che se vogliamo possiamo fare delle foto sulla poltrona accanto al camino con cappellino e lente di ingrandimento. Poi saliamo nello studio di Watson e nella stanza di Sherlock, con tanto di pavimento scricchiolante. Delle statue di cera ricreano i personaggi dei racconti più famosi. Mio figlio ne riconosce due che ha letto per la scuola e anche se non si è lettori affezionati il tutto è davvero carino. Usciti, riproviamo ad andare a Leicester square, ma quando arriviamo il giardinetto è di nuovo chiuso. Ma a che ora chiudono? Lungo la strada però abbiamo visto il St. Martin’s theatre , dove per il 55° anno consecutivo va in scena “The Mousetrap” , la commedia di Agatha Christie. Persone eleganti si recano a teatro e molte ne abbiamo incontrate in metropolitana, che è frequentatissima anche di sera.

Martedì 18 Leicester square – Notting hill – Partenza E oggi è il giorno della partenza. I bagagli sono stati preparati ieri sera. Il borsone vuoto che avevo messo in valigia è strapieno e siccome oggi c’è freddissimo i giacconi acquistati da Lillywhites ce li mettiamo. Con grande cortesia in albergo ci tengono le valigie oltre le 10.00 e quindi usciamo per qualche ora. Per testardaggine torniamo per la 3° volta a Leicester square e stavolta riesco a fare la mia foto con Charlot. Poi andiamo a Notting hill. Naturalmente oggi non c’è il famoso mercatino di Portobello che si svolge il sabato, ma siccome abbiamo il Terravision prenotato per 13.15, non ci dilunghiamo molto nella visita del quartiere che è molto elegante. Nel tornare indietro ci imbattiamo in un negozio dal nome chiaramente italiano “Arancina” con una 500 arancione in vetrina. Ci ricordiamo di aver visto un servizio in una tv locale : è di un palermitano che si è trasferito a Londra e che fa arancine, lasagne, pizza. Noi prendiamo un pezzo di pizza veramente buona (faccio pubblicità ad un mio concittadino:19, Pembridge road). Alla metro di Notting hill abbiamo l’attesa più lunga in assoluto, circa mezz’ora, ma capiamo che ci deve essere stato qualche problema sulla linea, anche perché non abbiamo mai aspettato più di 3-4 minuti. Andiamo a prendere i bagagli, arriviamo a Victoria , mi informo al tourist se nelle oyster c’è ancora un po’ di credito, ma per quanto le abbiamo usate non c’è rimasto nulla e l’impiegato mi consiglia di tenerle per una eventuale prossima volta. Arriviamo al Terravision per le 13.00 e ci fanno salire perché c’è ancora posto. Per il ritorno il pullman si prende nello stesso posto dell’andata, nonostante nel dépliant che danno sembra il contrario. Infatti facciamo un bel giro dell’isolato inutile con valigie al seguito. Dal pullman le ultime vedute di Londra, i lavoratori della City in pausa pranzo, la Tower e così via. Arriviamo all’aeroporto in anticipo sulle 2 ore richieste e con tranquillità imbarchiamo i bagagli, che per fortuna non superano il peso (ce lo hanno controllato solo per il bagaglio imbarcato). Qui a Londra i controlli sono molto più severi : ci domandano se qualche estraneo ci ha consegnato qualcosa, se abbiamo oggetti appuntiti o liquidi. Poi ci fanno togliere le scarpe e personalmente mi perquisiscono, mentre i miei familiari non hanno lo stesso trattamento.(avrò la faccia da terrorista!). Nei duty free spendiamo le ultime sterline rimaste, comprando acqua e biscotti che consumiamo sull’aereo, perché su Ryanair anche un bicchiere d’acqua è a pagamento. L’aereo parte un po’ in ritardo ma arriviamo in perfetto orario, passando dai 10° di Londra ai 30° di Palermo.

Ci sono diverse ragioni che mi spingono a tornare, dai posti che non siamo arrivati a visitare, alla necessità di vedere Strawberry hill, al fatto che da novembre ci sarà il tesoro di Tutankamon in mostra al 02 Dome (ho già visto che a marzo si fa andata e ritorno con 20€. Chissà se…) Orari e prezzi British museum 10.00– 17.30; gio.-ven. 20.30 ingresso gratuito National gallery 10.00 – 18.00 ; merc. 21.00 ingresso gratuito National Portrait gallery 10.00 – 18.00; gio. – ven. 21.00 ingresso gratuito Natural history museum 10.00 – 17.30 lun. – sab. ingresso gratuito Tate modern 10.00 – 18.00;ven. – sab. 22.00 ingresso gratuito Torre di Londra 9 – 18 mart. – sab.; 10 – 18 dom. – lun. Adulti 16£ child 9.50£ Madame Tussaud’s 9.30 – 17.30 tutti i giorni Adulti 22,50 £ , child 18,50 Westminster abbey 9.30 -15.45 ; sab. 13.45 Adulti 10£ child 7£ St. Paul’s cathedral 8.30 – 16.00 lun. – sab. Adulti 9.50£ child 3.50£ London butterfly house 10.00 – 17.00 tutti i giorni Adulti 5.25£ child 3.95 £



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