Cinque giorni a londra 3

MERCOLEDI’ 17 GENNAIO Siamo partite dall’aeroporto di Perugia S.Egidio alla volta di Stansted, Londra. Avevamo prenotato il volo con la Ryanair a settembre; costo complessivo di due biglietti andata e ritorno: 81 euro!!! Un affarone!!! Avevamo precedentemente cambiato i soldi in sterline alle poste e abbiamo fatto bene vista la fila che...
Scritto da: Anto2
cinque giorni a londra 3
Partenza il: 17/01/2007
Ritorno il: 21/01/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
MERCOLEDI’ 17 GENNAIO Siamo partite dall’aeroporto di Perugia S.Egidio alla volta di Stansted, Londra. Avevamo prenotato il volo con la Ryanair a settembre; costo complessivo di due biglietti andata e ritorno: 81 euro!!! Un affarone!!! Avevamo precedentemente cambiato i soldi in sterline alle poste e abbiamo fatto bene vista la fila che avremmo dovuto fare altrimenti davanti agli uffici del cambio all’aeroporto.

Abbiamo acquistato sull’aereo i biglietti di andata e ritorno (RETURN) per il pullman della Terravision che, in tre quarti d’ora, ci ha portate dall’aeroporto a Liverpool Station. Conviene farli sull’aereo perché si ha la possibilità di pagarli in euro. E’ anche possibile prendere il treno, lo Stansted Express che magari ci mette un po’ di meno ad arrivare ma è sensibilmente più caro. Una volta arrivate a Liverpool Station ci siamo recate ad uno sportello dove abbiamo acquistato la TRAVEL CARD settimanale per le zone 1 e 2. Un po’ cara (23.20 sterline…) ma essenziale e comodissima perché ti permette di prendere metropolitana e autobus ogni volta che vuoi senza limiti. Noi abbiamo sempre utilizzato la metro perché davvero efficiente e capillare con le sue 12 linee. Inoltre è molto più comoda se non si conosce la città perché il nome della fermata ti viene segnalato, cosa che invece non succede con l’autobus. Fatta la travel card ci dirigiamo alla metro. Sulle scale mobili che conducono alla metro ci sono i cartelli con su scritto: “stand on the right”. Ci facciamo caso solo dopo che siamo costrette a spostarci in continuazione per far passare i numerosi “sorry” frettolosi… Il nostro albergo è il REEM HOTEL a Bayswater che avevamo prenotato da internet tramite Venere.Com; dunque dobbiamo prendere la linea gialla, la CIRCLE LINE. Arrivate a Bayswater, uscite dalla metro, svoltiamo a sinistra, poi dritte fino ad una chiesa e poi ancora a destra. A questo punto abbiamo girato il quartiere per un po’ per trovare il nostro albergo, ma non è stato difficile. E’ una zona davvero tranquilla, anche di sera. Le palazzine tutte bianche e un sacco di ostelli e di piccoli alberghi come il nostro. La collocazione poi è ottima, a dieci minuti a piedi da Hyde Park e Notting Hill.

Il personale dell’albergo è gentile. Dopo aver pagato l’intero prezzo del soggiorno (254 sterline) tramite postepay, ci dirigiamo nella nostra camera, la numero 12 al primo piano. Rimaniamo piacevolmente stupite. La camera doppia è spaziosa con un piccolo televisore perfettamente funzionante e il bagno, quasi in miniatura ma PULITO. Ed è questo quello che conta; gli asciugamani, se usati, venivano cambiati ogni giorno.

Consigliamo vivamente il Reem Hotel!!! Sistemate le valige decidiamo di fare un giro per Notting Hill. Forse inferiore alle nostre aspettative, ma non è male. È pieno di negozi di musica e i vinili non costano molto.

A questo punto pensiamo di andare a vedere i famigerati grandi magazzini Harrod’s. L’unico problema è che non sappiamo dove siano. A una ragazza che aspetta la metro dico semplicemente la parolina magica: “Harrod’s”, guardando verso la mappa della metro. Lei sorridendo mi indica la fermata: Knightsbridge.

Tutti quelli a cui abbiamo chiesto informazioni sono stati gentilissimi e per niente scostanti come si dice di solito degli inglesi.

Arriviamo all’illuminatissimo palazzo che ospita i grandi magazzini; all’entrata due guardie ci impongono di toglierci gli zaini dalle spalle e portarli a mano; sinceramente non abbiamo ben capito il senso di questa presunta misura di sicurezza. Comunque cominciamo il giro e ci rendiamo conto che l’unico piano dove sia accessibile l’acquisto ai comuni mortali sia il primo, dove acquistiamo qualche bel souvenir. La visita dell’immenso palazzo ci prende più tempo del previsto.

Si è fatto tardi e la fame si fa sentire. Tra l’altro ci accorgiamo che anche in un negozio che vende magari solo detersivi c’è il frigo con all’interno cibi in vaschetta pronti da mangiare.

GIOVEDI’ 18 GENNAIO La colazione continentale, inclusa nel prezzo, consiste in un ricco buffet; se si desidera la colazione all’inglese, invece, bisogna pagare un supplemento.

Ci dirigiamo a Westminister ma, visto il vento fortissimo e la tipica incessante pioggerellina, pensiamo di dedicare questa giornata alla visita dei musei.

Arrivate davanti al British Museum ci sembra quasi impossibile che non ci sia neanche un accenno di fila all’entrata, ma è una cosa naturale visto che non si paga nessun biglietto d’ingresso.

La prima cosa che vediamo è la stele di rosetta a cui si possono fare tranquillamente, come del resto a qualsiasi altra opera all’interno del museo, tutte le foto che si vogliono con tanto di flash senza che nessuno te lo impedisca. Ai fregi e ad alcune statue del Partenone è dedicata un’intera stanza che riproduce la struttura del tempio ateniese. In mezzo alla sala è disponibile prendere alcuni depliant nei quali viene dettagliatamente spiegato il fatto che il museo custodisce legittimamente i fregi… Pranziamo nel museo stesso, più precisamente nella Great Court dove, oltre al servizio ristorante self service, ci sono diversi negozietti di souvenir. Dopodichè, dal momento che il tempo non è migliorato, decidiamo di ripararci nell’altro importante museo di Londra, la National Gallery, che si trova a Trafalgar Square.

Inutile dire che anche qui non si paga. L’unica differenza col British è che qui è proibito fare foto. Nelle sale del museo sono conservati quadri di Caravaggio, Botticelli, Canaletto, Van Gogh, Monet, Manet e chi più ne ha più ne metta.

Quando usciamo il tempo è migliore e così ci dirigiamo di nuovo al palazzo del parlamento che non avevamo potuto apprezzare appieno la mattina. VENERDI’ 19 GENNAIO Il tempo è decisamente migliore del giorno precedente e ne approfittiamo per visitare Regent’s Park e Hyde Park che raggiungiamo tranquillamente a piedi dal nostro albergo e che praticamente costituiscono un unico enorme parco.

Regent’s Park è veramente ricco di vegetazione e animali tra i più vari. Vi consigliamo di portare con voi qualche manciata di noccioline da offrire ai numerosissimi scoiattoli che arriveranno a prenderle proprio dalle vostre mani! All’interno del parco c’è anche la villa in cui lady Diana ha vissuto dopo il divorzio.

Camminando sul sentiero che conduce ad Hyde Park è possibile vedere la Royal Albert Hall e, costeggiando il fiume Serpentine, la famosa statua di Peter Pan. Arriviamo allo Speak’s Corner ma è ovviamente deserto perché assolve alla sua funzione solo la domenica mattina.

Vogliamo mangiare the very typical english food…, cioè il fish and chips e per farlo ci rechiamo alla torre di Londra. Il castello medievale è forse il monumento più bello della capitale britannica. Al suo interno è possibile ammirare i gioielli della corona ma il prezzo del biglietto è un po’ troppo caro. Al ristorante rimaniamo perplesse vedendo un sacco di gente che beve il cappuccino con la pizza o col fish and chips… Di fronte alla torre di Londra c’è il Tower Bridge che attraversiamo per trovarci in una parte di Londra sicuramente meno frequentata dai turisti. Qui decidiamo di prendere la metro per arrivare al Globe Theatre, la fedele ricostruzione del teatro in cui Shakespeare rappresentava i propri drammi, andato distrutto nell’incendio del 1666. Tuttavia, diversamente dalle altre volte, la fermata della metro non corrisponde esattamente al monumento da visitare. Infatti seguiamo le indicazioni per il Globe e la Tate Gallery (il museo di arte moderna) ma la strada da fare è davvero troppa in una zona della città così poco frequentata. Spazientite, considerato che il Globe non si vede ancora e che la Tate Gallery è ormai proprio di fronte a noi, decidiamo di abbandonare il proposito originario e di visitare il museo; anche qui l’entrata è libera. Una volta entrati ci sembra strano che ci sia così tanta gente, mentre la strada da noi percorsa era praticamente deserta. Capiremo il perché all’uscita: il museo è infatti collegato dal Millenium Bridge alla cattedrale di St. Paul.

Appena cominciamo la visita nella galleria ci rendiamo conto che dopo tutto è stata una fortuna esserci imbattute per caso in questo museo la cui visita non era stata programmata. Al suo interno ci sono opere di Kandinsky, Boccioni, Fontana, Picasso, Dalì, ecc. Io vengo vigorosamente sgridata da una guardia che mi becca mentre faccio una foto col cellulare a un’opera di Alberto Burri.

Inoltre, in alternativa alle scale mobili per scendere ai piani inferiori, si può optare per una più divertente discesa in uno dei bob trasparenti che collegano il piano terra con i livelli superiori.

Decidiamo di andare a passare la serata a Piccadilly Circus che non avevamo ancora visto. Così allegra, vitale, piena di teatri, è la zona che ci piace di più!!! La metro a Piccadilly però era affollatissima infatti la prima volta sono costretta a uscire dal treno perché mia sorella è rimasta fuori; la seconda volta la cosa sembra ripetersi ma, non so come, ci facciamo spazio…Eravamo veramente strettissimi e abbiamo avuto un po’ di paura… SABATO 20 GENNAIO La mattina prestissimo ci dirigiamo a Buckingham Palace perché è proprio in questo giorno che si effettua il cambio della guardia. Tuttavia il palazzo reale non è all’altezza delle nostre aspettative e così pensiamo di andare al museo delle cere, più per curiosità che per interesse. Tuttavia una volta arrivate veniamo informate del prezzo del biglietto: la bellezza di 25 sterline!!! La cifra ci sembra ancora più scandalosa considerato il fatto che per entrare in ben 3 musei degni di questo nome l’entrata era libera. Dunque ce ne andiamo sdegnate e, ormai che ci siamo, decidiamo di andare a vedere la “casa di Sherlock Holmes” che si trova al numero 221b di Baker Street, proprio vicino al Madame Tussaud’s. Davanti al negozietto di souvenir al piano terra, un simpatico ragazzo in tenuta da poliziotto del XIX secolo ci offre la pipa e il cappello tipico dell’investigatore per farci una foto.

Il sabato mattina fino alle tre del pomeriggio a Portobello Road si tiene l’omonimo mercato; sappiamo che si trova dalle parti di Notting Hill ma ci arriviamo subito semplicemente seguendo la massa di gente che invade il quartiere e che (giustamente) supponiamo si rechi proprio lì.

Dal nostro arrivo a Londra non avevamo incontrato neanche un italiano ma, tra le bancarelle di Portobello, è l’italiano a farla da padrone. E’ un mercato molto vario: si va dai gadget e souvenir all’antiquariato, dai vestiti alla frutta e verdura.

E’ l’ora di pranzo e siamo curiose di assaggiare la pizza inglese. Non avessimo mai avuto questa curiosità…Andiamo a cercare un pizzeria a Piccadilly Circus e l’infausta scelta cade sulla catena Pizza Hut. Prendiamo due margherite perché le reputiamo “meno pericolose”. Consapevoli del fatto che una “pizza” inglese non potrà mai avere il sapore di una pizza italiana e, anche a causa della gran fame, non diamo troppo peso a quel retrogusto un po’ strano…Solo praticamente alla fine ci rendiamo conto che quella sostanza rossa sulla “pizza” non è salsa di pomodoro bensì…KETCHUP!!!! Rimaniamo sbigottite e perplesse… Ci incamminiamo verso Trafalgar Square che dista pochi minuti da Piccadilly. Dobbiamo imbucare le cartoline ma sulla tipica cassetta rossa della posta ci sono due diverse aperture. Discutiamo evidentemente preoccupate per qualche minuto sul da farsi quando noto che il pakistano del negozietto di souvenir che sta proprio di fronte a noi, ci osserva visibilmente divertito; ci grida: STAMPED MAIL!! Lo ringrazio e mi fido di lui.

Mentre ci incamminiamo ancora una volta verso il Big Ben per il lungo stradone che collega Trafalgar Square a Westminister, noto un quasi impercettibile movimento del London Eye, l’enorme ruota panoramica di Londra! Oggi il forte vento si è attenuato e così hanno potuto metterla in funzione. Nel frattempo la nostra attenzione viene catturata da una piccola folla di manifestanti munita di slogan e striscioni che manifesta contro un paio di guardie armate di mitra poste a difesa di un cancello nero. Ci avviciniamo incuriosite e capiamo tutto leggendo il nome della via: Downing Street. Arrivate alla London Eye però la fila è veramente interminabile e noi purtroppo non abbiamo tutto quel tempo…Tuttavia da quella postazione possiamo goderci alcune opere all’aperto di Salvador Dalì con sullo sfondo il sole che cala su Westminister… DOMENICA 21 GENNAIO Il nostro viaggio è purtroppo giunto al termine. La metro la domenica apre alle sette e così arriviamo a prendere al volo il pullman della Terravision che da Liverpool Station ci porterà all’aeroporto. N.B. La fermata della Terravision è sempre la stessa sia per l’andata che per il ritorno.



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