Scozia: un viaggio nei miei sogni

Mancano 4 giorni alla tanto agognata partenza per la mia prima fantastica vacanza in Scozia e mi ritrovo nell’open space del mio ufficio a sghignazzare per la siepe ammazzata da Steve nel suo racconto “Scozia, un viaggio non ancora terminato”. E’ un anonimo martedì d’agosto e dalla mia scrivania ogni tanto mi giro a guardare dalla...
Scritto da: Libra73
scozia: un viaggio nei miei sogni
Partenza il: 28/08/2004
Ritorno il: 04/09/2004
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Mancano 4 giorni alla tanto agognata partenza per la mia prima fantastica vacanza in Scozia e mi ritrovo nell’open space del mio ufficio a sghignazzare per la siepe ammazzata da Steve nel suo racconto “Scozia, un viaggio non ancora terminato”.

E’ un anonimo martedì d’agosto e dalla mia scrivania ogni tanto mi giro a guardare dalla finestra il tempo che, come se avesse voluto farmi un regalo, è uggioso e piove. Mi sembra quasi di essere catapultato ad Alba (l’antico nome della Scozia) con i suoi infiniti scrosci d’acqua ed i repentini mutamenti meteorologici.

La voglia di lavorare non è molta, decido quindi di tirare fuori dalla borsa i fogli con gli itinerari stampati dal bellissimo sito http://www.Turistipercaso.It/ e di riprendere a sognare grazie a questi splendidi racconti scritti da persone che, come me, hanno nel loro cuore un angolino di Scozia rubato durante una vacanza sempre troppo corta.

Perché la Scozia? Semplicemente perché è un sogno celato in un cassetto da tanti anni e che ora è il momento di rispolverare. Perché i Paesi anglosassoni mi hanno colpito a tal punto da ottenere in pianta stabile un posto nel mio cuore di turista.

Come si potrebbe partire col nostro viaggio se non con l’inizio… Un giorno di marzo mia sorella mi dice: “Facciamo le ferie assieme quest’anno? Si potrebbe andare a Londra”, al che mi si è accesa la classica lampadina (che più che altro è un faro che abbaglia le possibili altre direzioni) “Perché non andiamo in Scozia?”. Da quel giorno è iniziato il nostro viaggio.

Per tutto ci siamo affidati ad internet, documenti, prenotazioni B&B e biglietti aerei sono stati acquisiti sulla rete globale. In particolare: • Per documentarsi un po’ sul Paese in cui stavano per andare ci siamo affidati al sito www.Historic-scotland.Gov.Uk dove sono catalogate e spiegate tutte le attrazioni presenti sul territorio scozzese a partire dai siti archeologici fino ai posti d’interesse floro-faunistico, passando per siti d’interesse storico, parchi di divertimento e siti socio culturali.

• Per notizie d’itinerari e così via ci siamo affidati al sito www.Turistipercaso.It dove compaiono tanti racconti su viaggi effettuati da altri turisti come noi e nei quali sono presenti innumerevoli consigli pratici.

• Per l’acquisto di cartine, atlanti e guide turistiche ci siamo rivolti al Touring Club Italiano acquistando l’atlante stradale di Gran Bretagna ed Irlanda della Michelin e la Guida Verde Michelin risultati entrambi estremamente utili.

• In aereo abbiamo viaggiato tramite Ryanair con volo da Milano Orio al Serio a London Stansted. I biglietti sono stati acquistati sul sito www.Ryanair.Com al prezzo irrisorio di 60 euro a testa andata e ritorno compreso le spese aeroportuali.

• Per l’autonoleggio mi sono affidato alla Maggiore Car Rental telefonando al numero verde 848 867 067. • Tutti i Bed & Breakfast sono stati prenotati dal sito www.Visitscotland.Com (http://www.Visitscotland.Com/it/ se preferite l’italiano) dove compare anche la disponibilità. Al centro turistico scozzese comunque si può telefonare (0044 0845 2255 121) o inviare una mail (info@visitscotland.Com) per avere materiale informativo o delucidazioni o ancor meglio per effettuare tutte le prenotazioni direttamente tramite l’operatore sempre molto gentile e cortese.

• Infine in rete esistono centinaia di siti interessanti sulla Scozia e sulle sue attrazioni; ne cito solo alcuni : o www.Edinburgh.Org : sito della capitale storica; o http://www.Sottocoperta.Net/itinerari/europa/scozia.Htm o http://www.Stonepages.Com/scotland/scozia.Html o http://it.Travel.Yahoo.Com/trguide/europa/scozia/ o http://www.Rabbies.Com/visitare_la_scozia_italiano_index.Asp?lng=it o http://www.Lochness.Co.Uk/livecam/nonjava.Html o http://www.Edt.It/lonelyplanet/microguide/text/089/storia.Shtml o http://digilander.Libero.It/viaggioinscozia/foto.Htm o …

Ed ora veniamo al diario del nostro viaggio.

La partenza per me è una doppia scommessa in quanto solo ieri sera avevo 39,5 gradi di temperatura per una febbre che era tutta la settimana che non accennava a diminuire e che rischiava di farmi saltare la vacanza tanto sognata.

Finalmente durante la giornata la temperatura si abbassa a livelli accettabili e quindi decido di partire convincendo la mia sorellona che era un po’ preoccupata per la mia salute.

Poiché il volo è alle 6.55 di mattina, abbiamo optato per passare la notte in aeroporto giusto per evitare di alzarci alle tre del mattino. Devo dire però che all’interno dell’aeroporto di Orio al Serio, per dormire, è più comodo il pavimento (un po’ freddo forse…) rispetto le poltrone.

Finalmente eccoci arrivati al gran giorno, è il 28 di agosto e forse la data più attesa di tutto l’anno. Ore 5.15 apre il check-in e noi siamo immediatamente in fila, diamo i bagagli e di corsa subito a fare colazione per poi attendere il passare degli odiosi minuti che anticipano l’imbarco. Sia io che mia sorella ed il nostro amico Andrea siamo impazienti di arrivare a Londra.

Il volo, come mi è sempre accaduto con Ryanair, parte in perfetto orario ed atterriamo anche un quarto d’ora in anticipo. I bagagli arrivano subito e la macchina noleggiata a Milano per telefono è già disponibile quindi ci riteniamo fortunati mentre ci incamminiamo verso il lontano parcheggio dove è stata messa. Questo è il preludio ai lunghi km fatti a piedi durante la vacanza.

Dopo più di mezzo miglio abbiamo la gradita sorpresa che la Peugeot 206 assegnataci è di tipo station wagon e quindi niente spostamenti stile emigrato italiano… EVVIVA!!!! Siamo in strada, direzione : THE NORTH! Da Stansted prendiamo l’autostrada M11 e poi direzione M6 fino a Carlisle dove prendiamo la A14 in direzione Edinbourgh. Su questa strada troviamo il confine tra Inghilterra e Scozia ed abbiamo il gradito benvenuto nella fantastica Alba.

Ad Edimburgo arriviamo verso le 20.00, venti minuti per trovare il nostro B&B di oggi e domani e poi finalmente ci possiamo sdraiare su di un letto per dieci minuti prima di uscire per trovare qualcosa da mettere nello stomaco. Ci avviamo a piedi verso il centro della città ma ben presto ci rendiamo conto che alle nove e mezza più nessun pub fa servizio ristorante, prendiamo quindi qualcosa in un supermercato e via a mangiare rilassati in camera. Finalmente dormiamo in un comodo letto sotto un soffice piumone.

29 Agosto Oggi la giornata non sembra un gran che, infatti, mentre siamo in sala a fare la prima delle molte sontuose colazioni scozzesi, inizia a diluviare; tempo mezz’ora però e già esce il sole (qui ad Edimburgo il tempo cambia ad una velocità impressionante).

Usciamo e prendiamo subito il pullman che ci conduce fino al The Royal Mile, la via che unisce simbolicamente il Castello al palazzo reale oggi sede vacanziera della regina madre, e da qui iniziamo la passeggiata per la bella via cittadina che ci porta di fronte al castello.

La via è un po’ caotica perché oggi inizia il Festival Internazionale di Edimburgo. In questo periodo, infatti, per tutto il Royal Mile si può assistere all’esibizione gratuita di una miriade di artisti da strada provenienti da tutto il mondo. Ci spiace però che non abbiamo fatto in tempo ad assistere all’ancora più famoso “The Royal Military Tatoo”, un fantastico festival folkloristico dove si esibiscono le fanfare di tutti i reggimenti scozzesi dell’esercito (un autentico tripudio alla cornamusa) e considerato un evento impedibile, tanto che i biglietti vanno esauriti mesi prima dell’inizio del festival stesso.

All’ingresso del Castello acquistiamo la “Explorer Pass”, una tessera che consente di entrare gratuitamente in oltre 70 siti di importanza storica disseminati sul territorio scozzese. E’ molto conveniente perché già col solo ingresso ai castelli di Edimburgo, Stirling e Blackness si andrebbe oltre il prezzo della carta stessa.

Il Castello di Edimburgo è magnifico ed immenso e noi lo visitiamo in lungo ed in largo. Vediamo i bellissimi “gioielli della corona scozzese”, chiamati “Le Insegne del Regno” e costituiti da spada, corona, scettro e dalla “Pietra del Destino” sulla quale sono stati incoronati tutti i re di Scozia, e giriamo un po’ ovunque compreso il museo dell’esercito al suo interno, dove vengono custodite sciabole, medaglie ed uniformi di una bellezza ed eleganza davvero impressionanti. La cosa però che mi colpisce di più per la sua tenerezza (cosa strana in un complesso che ha visto centinaia di battaglie) è un cimitero dedicato ai cani mascotte del reggimento stanziato al castello. Un altro splendore del castello è costituito dalla Sala Grande (The Great Hall), arredata da una collezione d’armi antiche davvero pregevole. Qui assistiamo al concerto di due artiste (voce accompagnata da un’arpa) che rievocano l’antica arte dei bardi con la musica che si poteva ascoltare in questa stessa sala alla corte degli antichi re di Scozia. Entrambe bravissime e di una grazia sorprendente.

Dopo aver passato diverse ore all’interno del castello decidiamo di percorrere tutto il Royal Mile nella direzione opposta per visitare se possibile la residenza estiva della regina, The Holyroodhouse. All’ingresso ci vengono consegnate assieme al biglietto le audioguide nella nostra lingua che ci indicano il percorso spiegando ogni particolare delle stanze visitate. Il palazzo è magnifico e pieno di decorazioni e suppellettili di grande valore e di dipinti unici ed interessanti. Particolare è la stanza denominata galleria, un locale lunghissimo le cui pareti sono ricoperte di ritratti, molti dei quali puramente immaginari, ma altri realmente ritratti di re scozzesi. Fra di essi si distinguono Fergus (VI sec.) e Giacomo VII. Tutti i ritratti furono dipinti da Jacob De Wet in circa due anni.

All’interno del palazzo inoltre ci sono numerosi ricordi legati a Maria Di Scozia (Mary Stuard) che visse in questo maniero gli anni più travagliati della sua vita. Particolare effetto fa trovarsi nella sala da pranzo privata della regina, adiacente agli appartamenti reali, dove, nel 1566, fu assassinato l’italiano Davide Rizzio, segretario ed amico stretto della regina Maria, dal secondo marito della regina stessa invidioso dell’ascendente dell’italiano sulla moglie.

Adiacente al palazzo rimangono in piedi alcuni resti di un’abbazia (The Holy Rood Abbey), un tempo grandiosa, risalente al XII secolo e dove sono stati sotterrati la maggior parte dei regnanti scozzesi. Rapido giro nello splendido Holyrood Park e poi via verso Calton Hill all’estremità est di Princess Street. Da qui si possono fotografare suggestive vedute della città in quanto s’innalza a 100 metri sul livello del mare. Qui è situato anche l’osservatorio costruito nel 1815, il monumento in memoria ad Orazio Nelson ed il National Monument in onore dei caduti dell’ultima guerra che assomiglia ad un Partenone in miniatura. Da qui scendiamo verso Princess Street per vedere il monumento a Scott (il romanziere tra i più illustri di Edimburgo) e fare un po’ di meritato shopping (nessun’altra via è più indicata).

Cena in un pub tipico con cibo strettamente scozzese e poi a piedi verso il nostro B&B (per vedere uno scorcio della Edimburgo notturna) nonostante lo sfinimento fisico portato dalla magnifica giornata.

30 Agosto Siamo giunti alla partenza da Edimburgo. Salutiamo la gentile signora del B&B Rosevale Guest House e ci dirigiamo verso Stirling sull’autostrada A9. Prima di giungervi abbiamo due tappe intermedie e quindi usciamo a Linlithgow perché vogliamo visitare il Linlithgow Palace, residenza reale e sede lavorativa di William Wallace. Molto bello anche se rimangono in piedi solo le mura e mancano completamente gli elementi costruttivi in legno (il tetto in alcuni tratti ed alcuni pavimenti non in muratura). Il paesaggio intorno poi è un piccolo paradiso, infatti il palazzo è stato costruito sulle rive di un laghetto sito in mezzo a tante basse colline verdi che conferiscono al posto una bellezza tutta sua. A circa 15 minuti di macchina troviamo sulle rive del Firth of Forth il Blackness Castle, una fortezza-penitenziario dove erano rinchiusi i nobili accusati di qualche crimine. E’ bellissimo ed ha un aspetto tetro e solitario, di una gelida forza. Famoso anche perché vi sono state girate alcune scene dell’”Amleto” di Zeffirelli.

Da qui si riparte alla volta di Stirling. Ci arriviamo nel primo pomeriggio e subito andiamo a vedere il monumento a William Wallace, il celebre eroe nazionale immortalato da Mel Gibson nel suo Braveheart. Il tutto qui è molto turistico ed il prezzo del biglietto, 6.5 pound, è troppo salato per entrare nel monumento, 246 scalini per vedere una spada verosimilmente appartenuta a Wallace stesso.

Facciamo un paio di foto perché comunque il sito è bello ed il paesaggio merita attenzione in quanto questo monumento spicca al centro di un’altura immersa nel verde alle porte della città.

Dopo il solito giretto all’immancabile negozio di souvenir ci dirigiamo verso il castello che troneggia sulla cittadina. Raggiungerlo è facile, grazie alla ricca segnaletica stradale (forse a tratti solo un po’ strana…). Parcheggiamo proprio nel parcheggio dinnanzi le mura (2 pound) e poi entriamo, un’altra volta senza pagare grazie alle nostre Explorer Pass fatte il giorno precedente.

Il castello esternamente è molto carino, anche se ricorda molto il castello di Edimburgo ma in versione ridotta. Gli interni invece ci deludono perché per via di alcuni restauri in corso siamo riusciti a visitare solo la ricostruzione delle grandi cucine di un tempo e poco altro. E’ stato interessante vedere le fotografie di come si presentava il castello circa un secolo fa e tutte le opere di restauro fatte nell’arco degli anni per tentare di ripristinare l’antico splendore di un castello che ha partecipato attivamente all’intricata storia politica e militare della Scozia.

Di tutti i castelli visitati finora però ci ha colpito la sporcizia delle pareti e dei muri esterni ed il pensiero comune di tutti e tre è stato che essi sarebbero apparsi maestosi ed imponenti dopo un’adeguata opera di pulizia… Alle 18.00 di sera però chiudono un po’ tutti i monumenti qui in Scozia e quindi non ci resta che andare a cercare il B&B di questa notte. Con non poche difficoltà alla fine riusciamo a trovarlo in un controviale dopo esserci passati di fronte almeno 3 o 4 volte. La fatica ne è valsa la pena però perché la camera, come tutta la struttura, è splendida ed arredata con molto buon gusto. La signora che ci accoglie è molto gentile ma molto distaccata (più sullo stile inglese che scozzese), ci accompagna in camera e ci lascia subito. Noi ci godiamo un po’ di riposo in questa splendida camera e poi via a fare un giretto in centro ed a trovare qualcosa da mettere sotto i denti. Sono le 20.00 ed è già tutto chiuso ma la cittadina risulta essere molto carina e secondo me anche molto vivibile anche se di giorno un poco caotica.

31 Agosto Oggi ci siamo svegliati con un favoloso sole accecante e subito ho avuto la sensazione che sarebbe stata una grande giornata.

Colazione da affamati e subito partenza da Stirling in direzione Perth sempre sull’autostrada A9 per una delle visite più belle ed interessanti effettuate finora: lo Scone Palace.

L’ingresso viene fatto in sordina attraverso un normalissimo cancello come tanti se ne vedono a Milano, ma come lo varchiamo ci troviamo subito dinnanzi un verdissimo parco pieno di impressionanti alberi secolari ed attraversato da una stradina in cemento attorniata da prati lussureggianti. Al termine di questa stradina ci si para davanti una delle costruzioni più imponenti che ho visto sinora in Scozia e non poteva essere altrimenti in quanto questo è il luogo in cui furono incoronati i re scozzesi da Robert Bruce fino a Giacomo VI sulla collina chiamata Moot Hill. A partire dai giardini fino ad arrivare alle sale interne tutto è magnifico ed ordinato. In giardino, dove si trovano una gran varietà di fiori, in cima alla Moot Hill è situata una piccola cappella ed una riproduzione della “Pietra del Destino” a ricordo del luogo esatto dove fu incoronato Robert the Bruce ed i suoi discendenti. La leggenda narra che essa sia stata formata dai nobili che giurarono fedeltà a Bruce, i quali portarono ognuno un po’ della terra dei loro possedimenti. Infatti, ai tempi il giuramento di un nobile era valido solo se fatto sulla propria terra di appartenenza e quindi ogni nobile che giurò fedeltà a Bruce versò un certo quantitativo della propria terra sulla quale giurare, formando così la Moot Hill. A circa un centinaio di metri dalla collinetta si trova l’antico cimitero del paese di Scone che avrà sicuramente parecchi secoli a giudicare dal suo aspetto tetro e malsano; poco distante si trova un giardino dedicato alle farfalle (The Butterflay Garden) e per tutto il parco gironzolano bellissimi ed eleganti pavoni, tra i quali alcuni esemplari albini.

Il palazzo è ancora abitato, quindi il tour allestito comprende solo in parte l’intero edificio, ma assicuro che ne vale assolutamente la pena, a cominciare dalla simpaticissima e gentilissima signora all’ingresso che, dopo aver saputo che eravamo italiani, ci ha accolti con uno scozzesissimo ‘Benvenuti!!!’.

Le stanze sono impregnate della storia della nobile famiglia che ancora oggi abita il palazzo ed in esse viene fatto sfoggio di preziosi arredamenti (tra i quali anche uno scrittoio appartenuto alla sfortunata regina francese Maria Antonietta), splendide decorazioni, delicate porcellane, antichi quadri raffiguranti regnanti transitati per il palazzo e tutti i conti che si sono succeduti come signori delle terre circostanti e tanto altro ancora componendo un variopinto tesoro racchiuso in uno splendido edificio e contorniato da un parco da favola con una pineta che presenta alberi secolari.

Per chi avesse dei bambini, c’è anche un attrezzatissimo parco giochi per bambini che fa venire voglia anche ai più grandi di buttarcisi a capofitto.

Sarebbe stato magnifico, infine, pranzare al sacco nella verdissima area pic-nic vicino l’ingresso… se solo avessimo avuto con noi il necessario per mangiare… Con dispiacere risaliamo in macchina alla volta di un’altra meraviglia della Scozia : il Castello di Glamis.

Rientriamo in Perth, bella cittadina, specialmente la parte residenziale, molto più tranquilla e con una villetta più bella dell’altra, mentre la via principale risulta molto più decadente, anche se racchiude in se un suo fascino particolare.

A questo punto raggiungiamo il paese di Glamis (240 anime che costituiscono un paesino molto grazioso addossato al castello) ed a piedi entriamo nella cancellata d’ingresso. Si potrebbe fare anche in macchina ma io consiglio a tutti di percorrere questo miglio e mezzo di strada che conduce di fronte al castello a piedi, in maniera tale da scoprire gradualmente la maestosa bellezza di questo castello. Ora sembra che l’attrattiva principale sia che in esso abbia visto i suoi natali la “regina madre” defunta nel 2003 alla veneranda età di 102 anni, ma esso nasconde in sé una bellezza sconcertante. Ogni stanza visitata vale il prezzo del biglietto, l’unico rammarico è che essendo anch’esso ancora abitato le stanze a cui era consentito l’accesso erano limitate. Inoltre è obbligatorio seguire uno dei tour guidati che vengono proposti, dove lo speaker, sempre molto simpatico e mai noioso, descrive tutte le bellezze presenti nelle varie stanze in inglese ( o meglio, in scozzese), cosa che per gente come il sottoscritto, che non ci azzecca poi così tanto con la lingua inglese, non è il massimo. La meraviglia però è tanta ed è con dispiacere che usciamo dall’edificio, a tour concluso, pur essendo coscienti di esserci riempiti gli occhi con qualcosa di unico.

E’ uno dei castelli più misteriosi della Scozia, si raccontano storie di fantasmi, streghe, fate e persino UFO. Il castello di Glamis, che nel suo attuale aspetto, risale al tardo Seicento, è descritto nel Macbeth di Shakespeare, anche se la storia di questi fatti é molto vaga.

Fu dimora della famiglia dei Bowes-Lyons, conti di Strathmore, da cui discende la madre dell’attuale regina, Elisabetta II. Nel’XI secolo a Glamis fu pugnalato a morte re Malcom II e si narra che ancor oggi una macchia di sangue sul pavimento stia ad indicare il punto in cui stramazzò al suolo.

Tra gli “ospiti” più assidui del castello, c’è il grande e barbuto spettro di Lord Crawford, detto “Earl Beardie”, che appare di preferenza su una torre disabitata (Alexandre, conte di Crawford era conosciuto come “il Conte Barbuto” è considerato un malvagio proprietario terriero, la leggenda narra che una notte il Conte stesse giocando a carte nel castello e la sorte non gli arrideva, suo fratello gli intimò di smettere, ma Alexandre montò su tutte le furie ed imprecò: “Giochiamo fino al giorno del giudizio”; a quel punto apparve al centro il Diavolo e la stanza ed i suoi occupanti sparì in un flash – la speranza è che la stanza invisibile sia ritrovata ed i suoi occupanti liberati dall’eterno gioco magari prima della fine del mondo); poi c’è “La Camera dell’Impiccato”, visitata dal fantasma di un maggiordomo che proprio lì pose fine ai suoi giorni; una “Signora in Grigio” che appare frequentemente presso una piccola cappella, e anche una “Signora in Bianco”, che invece si mostra altrove; e poi c’è anche “Jack the Runner”, una terrificante apparizione che corre nel parco solo nelle notti di luna, … E molti altri ancora.

Secondo la tradizione popolare Glamis possiede anche un tenebroso segreto, noto come “l’orrore”. Nessuno, al di fuori della famiglia Strathmore, ne conosce la natura. Sulla base di quanto si sa, si può escludere che si tratti di una leggenda. E’ più probabile invece che un mistero terribile si cela dietro le grigie mura del castello. Secondo una voce diffusa, nella famiglia Strathmore nacque un bambino mostruoso, tanto impressionante a vedersi da far rabbrividire. Questa creatura orrenda, che visse fino a tarda età e che secondo alcuni è ancora viva, fu chiusa a chiave in una stanza segreta. Alcuni anni fa, la storia di un essere mostruoso segregato in una stanza segreta mise in curiosità e agitazione alcuni ospiti del castello, che fecero un’indagine. Passando di stanza in stanza appesero un fazzoletto ad ogni finestra che trovavano e, alla fine della loro fatica uscirono in giardino per controllare se tutte le finestre avevano il segnale. Scoprirono così che circa dodici ne erano prive. L’allora lord Strathmore, che era assente, tornò inaspettatamente e rendendosi conto di quello che i suoi ospiti avevano fatto, ebbe una reazione violenta. Qualche anno dopo proprio Strathmore rispose ad un amico che si informava sul segreto di Glamis: “se tu potessi solo sapere, ringrazieresti Dio di non essere al mio posto”. Secondo quanto scrive Eric Maple nel suo libro “Il regno dei fantasmi”, secoli fa, durante una faida tra clan, gli Ogilvie, per sfuggire ai Lindsay, cercarono rifugio a Glamis. Il conte di Strathmore, per non infrangere le leggi dell’ospitalità fu costretto ad accoglierli, ma poiché non voleva prendere posizione favorendoli, li rinchiuse in una stanza remota del castello e li lasciò morire di fame. Per molti anni dopo che gli Ogilvie erano morti, di quando in quando, si sentivano ancora echeggiare le loro grida disperate in quell’ala del castello. Alla fine uno dei conti di Strathmore decise di indagare e aprì la stanza da dove provenivano le urla. Non appena ebbe socchiuso la porta e vide la scena che si presentava ai suoi occhi svenne. Il conte si rifiutò di dire a chiunque cosa avesse visto, e fece murare la porta d’accesso alla stanza. “Secondo la leggenda – scrive Maple – lo spettacolo che si offrì agli occhi del conte era allucinante: la posizione di alcuni scheletri lasciava intendere che prima di morire gli sfortunati reclusi avessero cercato di nutrirsi della loro stessa carne”. Sia questa storia sia quella del bambino mostruoso vanno considerate come un puro e semplice frutto della fantasia, perché la verità è conosciuta solo dal conte di Strathmore. Secondo la tradizione, ogni erede maschio della famiglia Strathmore viene messo a parte del segreto dal padre nel giorno del suo ventunesimo compleanno. Lady Granville della famiglia Bowes-Lyon riferì a J. Wentworth Day, uno studioso di tradizioni e costumi locali, che le donne della famiglia non venivano mai messe al corrente del segreto: “Non ci fu mai permesso di parlarne quando eravamo bambini. Mio padre e mio nonno rifiutavano categoricamente di discutere dell’argomento”. Verso le sei di sera siamo dovuti andare via perché il castello chiudeva ed allora, ripercorrendo lo splendido viale d’ingresso siamo rientrati in paese per recuperare l’auto e raggiungere la nostra sistemazione giornaliera a Pitlochry.

Troviamo subito il B&B “Sunnybank” e scopriamo che ci hanno riservato una stanza bellissima. La casa è appena stata rimessa a nuovo e non possiede un solo angolo di cattivo gusto, il legno è l’elemento predominante ed il tutto è molto caldo ed accogliente a partire dai due proprietari e dal loro simpaticissimo e coccoloso barboncino “Spanky”. Era quasi come essere a casa.

Cena in un ristorante tipico scozzese e giretto per l’incantevole paesino, noto per il passaggio dei salmoni, e poi a nanna.

1 Settembre Alla mattina siamo svegliati dal canto degli uccellini che ci induce a prepararci contro voglia.

Stamattina decidiamo per l’ennesima volta di fare uno strappo all’itinerario che ci eravamo prefissati e siamo rimasti un po’ nel magnifico paese di Pitlochry.

Dopo la colazione ed aver pagato il B&B (di più di quanto riportato sul sito…), siamo andati in giro in paese e fare un po’ di compere. Avrei preso molte più cose, ma il cambio sfavorevole ha condizionato fortemente le mie spese. Rapida visita al punto d’osservazione dei salmoni che risalgono il fiume, dove c’è anche un aggeggio che si occupa della conta dei pesci che transitano da qui nell’arco dell’anno. Dall’inizio dell’anno infatti ci dice che ne sono passati 4418, ma noi non ne vediamo nemmeno uno; forse non è il periodo o forse non gli sto molto simpatico visto tutto il salmone affumicato che mi sono mangiato il Natale scorso.

Verso le 11.30 decidiamo che purtroppo ci conviene partire altrimenti non arriveremo più al B&B di oggi. Riprendiamo quindi la A9 sempre in direzione nord e giungiamo al confine con le Highlands dove un cartello ci dà il benvenuto, il paesaggio è da mozzare il fiato e per me essere qui è un’emozione immensa, un sogno.

Proseguiamo fino ad arrivare ad Inverness, cittadina carina, ma un po’ troppo poco situabile nelle Highlands secondo me per il caos che vi abbiamo trovato. Facciamo di nuovo rifornimento di carburante e via verso il Loch Ness. Arriva all’improvviso e noi ci fermiamo subito in un punto panoramico presso XXXXXX dove possiamo scendere su di una spiaggetta proprio in riva al lago. E’ splendido! L’acqua è sempre leggermente increspata ma mai mossa e soprattutto non è nemmeno tanto fredda. Solite foto di rito e poi via verso l’Urquhart Castle. Troviamo il posto e se non fosse per il solito gruppo di italiani schiamazzanti la visita sarebbe stata perfetta. Si tratta delle rovine di un castello, datato XIII secolo, messe in una posizione estremamente caratteristica sulle sponde del lago a vigilare sulle sue acque (ai tempi era il crocevia del commercio della zona, tutto passava da qui). Molto bello ma anche molto turistico.

Un po’ di shopping nell’immancabile negozietto di souvenir e poi verso il B&B di questa sera a Fort Augustus.

La sistemazione è carina ed immersa nel verde e visitata da tanti splendidi animaletti selvatici (come il coniglietto che si è rifugiato sotto la macchina e fatto sloggiare dal padrone di casa…) ma un po’ fuori mano rispetto al paese e gestito da persone molto gentili ma particolarmente fredde (una rarità in Scozia).

In questo paese devo dire che la famosa ospitalità scozzese se la sono dimenticata o quantomeno la riservano per gli ospiti nazionali visto il doppio trattamento che ci è stato riservato (forse era dovuto ai pantaloni scozzesi di mia sorella che portavano i colori di un clan di un’altra zona…).

In serata si pensava di partecipare ad una crociera notturna sul lago della durata di un’ora, ma siamo arrivati tardi ed il battello era già al completo (dovevamo beccarci proprio l’unica sera in cui c’era in giro una scolaresca?!?!?). Poco male! Abbiamo colto l’occasione per andare a letto presto e riposarci un pochino meglio del solito.

2 Settembre Ci svegliamo sotto la pioggia e la malinconia di fine viaggio inizia a farsi viva. Solita colazione energetica e via, direzione Eilan Donan Castle (perché dopo “l’Amleto” di Zeffirelli ed il “Braveheart” di Mel Gibson non poteva mancare il primo ed indimenticabile “Highlander” con Christopher Lambert). Attraversiamo posti apparentemente ancora incontaminati dall’uomo; panorami fantastici in cui la fantasia cavalca leggiadra ed impetuosa verso miti e leggende remote, a battaglie sanguinose e gesta eroiche d’altri tempi.

Io mi sento in pace con me stesso qui e sarei anche capace di mollare tutto e trasferirmi stabilmente tra queste “alte colline”. L’emozione è forte e mai parole o fotografie potranno raccontare ciò che mi pervade mentre attraverso questi luoghi a lungo sognati.

Alla fine arriviamo e per mia sorella è una gran delusione. Effettivamente anch’io mi immaginavo qualcosa di più isolato e selvaggio, ma l’inesorabile macchina del turismo è giunta anche fin qui… Nonostante tutto gli esterni sono molto suggestivi, ma noi facciamo tesoro dei consigli dei miei amici, nonché ispiratori, “turisti per caso” e non buttiamo via 5 pound per visitare gli interni. Optiamo piuttosto per fare un giro nel vicino paesino XXXXX dove ripiombiamo in un posto dimenticato da tutto il resto del mondo ma con un fascino irresistibilmente solitario (qui indubbiamente non sanno di certo cosa significhi “stress”). Sotto una pioggia insistente decidiamo di partire verso il castello di Inveraray non dopo aver immortalato con la mia inseparabile macchina fotografica uno dei molteplici arcobaleni che ci hanno accompagnato in tutti questi giorni di vacanza. Sono le 11:40.

Giungiamo al castello verso le 15:50 dopo una breve sosta al XXXXX Castle per qualche foto.

Scattano subito le immancabili foto di rito perché esternamente è molto bello e molto ben tenuto (è ancora abitato dai duchi di Argyll). Per l’ingresso sono 4,5 pound ed è possibile visitare solo una minima parte del castello ma secondo me ne vale sicuramente la pena, fosse anche solo per vedere l’immensa collezione di spade, picche, moschetti e daghe. E’ inoltre conservata una lettera autografa del famoso brigante/eroe nazionale Rob Roy al duca di Argyll dei tempi (immancabile per gli amanti del genere) assieme all’impugnatura del pugnale, la cintura e la “sporran” (per intenderci la borsetta che viene indossata sopra al kilt) appartenuti allo stesso Rob Roy.

Purtroppo per mancanza di tempo non ci è stato possibile fare un giro nei giardini (sono indicati ben tre itinerari a seconda dell’impegno che si vuole mettere nella passeggiata), infatti anche qui la chiusura del castello avviene alle 18:00 con l’ultimo ingresso nell’edificio un’ora prima.

Riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso il B&B di stasera a Shandon, vicino ad Helensburgh. Il paese in cui soggiorniamo noi non c’è assolutamente nulla, mentre il confinante Helensburgh è la tipica cittadina di mare molto turistica come ce ne sono tante in Inghilterra.

Il B&B è carino e confortevole ed i padroni di casa molto gentili e simpatici.

3 Settembre Anche stamattina ci svegliamo all’insegna del brutto tempo, facciamo colazione e prima di partire mi concedo qualche minuto per giocare un pochino col simpaticissimo cocker di casa.

Oggi scenderemo ancora verso sud e verso il confine con l’Inghilterra ma non prima di aver visitato il famoso Loch Lomond. Il lago a noi si presenta senza il suo classico splendido colore blu intenso che l’ha reso famoso, questo per via del cielo grigio (infatti il suo colore lo deve gran parte al fatto che rispecchia molto il colore del cielo). Ci fermiamo a Balloch dove c’è un castello secondo la nostra cartina. Il maniero non è visitabile internamente in quanto non è stato mantenuto nulla ed oggi è sede di enti pubblici. Esternamente però è molto carino e possiede un parco immenso che arriva fino alle sponde del Loch. Facciamo un giro in questo parco nel quale si trova un bosco che pare incantato. E’ molto bello ma il tempo stringe e ci rimettiamo in viaggio verso sud per raggiungere, vicino a Dumfries, la Sweetheart Abbey.

Non guido io e quindi ho tutto il tempo che voglio per guardare fuori del finestrino la molteplicità di paesaggi che si susseguono dinnanzi ai miei occhi.

Il verde intenso dei prati contrasta col nero plumbeo del cielo creando un magnifico gioco di contrapposizione. Se solo potessi mi fermerei ad ogni angolo per scattare una foto, ma in questo caso non arriveremmo più a destinazione. Mi riprometto però di avere altre occasioni in cui scattare splendide foto di questa magnifica terra.

Arriviamo alla famosa abbazia un’ora prima della chiusura e quindi possiamo visitarla. Siamo soli ed io mi isolo anche dai miei compagni di viaggio per assaporare in pieno l’atmosfera storica di questo posto dal sapore mistico e romantico nello stesso tempo. Infatti l’abbazia fu fondata nel 1273 da Dervorgilla, moglie di John Balliol (re di Scozia dal 1292 – 1296), per avere un luogo in cui pregare per il marito morto. In essa vi fu seppellita assieme al cuore imbalsamato del marito dopo averlo custodito per una ventina d’anni.

Rapido giro all’antico cimitero annesso all’abbazia e poi di nuovo partenza in direzione Sud. Alle 18:22 una stretta al cuore mi dice che stiamo lasciando il territorio scozzese.

La notte la passiamo in un albergo sull’autostrada.

4 Settembre Ci svegliamo con un cielo sereno ed un sole caldo. Il mio primo sguardo è rivolto verso nord dove ho appena lasciato un sogno fatto ad occhi aperti.

Alle due del pomeriggio siamo già in aeroporto ad attendere il volo ma nel frattempo ho avuto di nuovo modo di ammirare fuggevolmente lo splendido Lake District dal finestrino della nostra auto.

Decolliamo proprio mentre il sole tinge di rosso il cielo, è il tramonto che preannuncia la notte ma questo non sancisce la fine del nostro viaggio ma l’inizio di un altro meraviglioso sogno che si concluderà col mio prossimo viaggio in quella meravigliosa terra che un tempo si chiamava Alba.

Come tante altre persone non sono stato per nulla deluso da questo viaggio. Non volevo una delle solite vacanze di divertimento, ma volevo intraprendere un viaggio dell’anima che s’infiltrasse nelle origini di un popolo meraviglioso quali i Celti ed il mio scopo l’ho raggiunto ma non avrei mai immaginato che sarebbe stato per me così penoso lasciare quella magnifica terra.

In conclusione vorrei solo aggiungere una cosa: Scozia, ritornerò…



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