Nella mia terra…! Mantova e il Mincio

Patrizio ci porta indietro nel tempo… sulla scia dei suoi ricordi
Patrizio Roversi, 04 Mar 2015
nella mia terra…! mantova e il mincio
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Il Mincio è il fiume che nasce dal Lago di Garda e si butta nel Po, dopo avere creato, attorno a Mantova, i tre laghi: Superiore, di Mezzo e Inferiore. Mi fa quasi impressione parlarne così, in modo asettico, perché io lungo il Mincio ci sono nato. Nell’acqua del Mincio ho imparato a nuotare: infatti la piscina della Canottieri Mincio, quando ero bambino, era alimentata dall’acqua verde del Lago Superiore, dove peraltro ho imparato anche a remare e dove andavo con due miei amici in barca a vela. A proposito: la prima volta che ho timonato da solo un Flying Junior ho rischiato di finire nel Vasarone, che è appunto un dislivello pericolosissimo che separa il Lago Superiore da quello di Mezzo.

Quando ero piccolo si poteva andare col motore-fuoribordo da Cittadella (dove comincia il Lago Superiore, al Ponte di San Giorgio) fino alle Grazie, dove c’è il Santuario immortalato da Bernardo Bertolucci in Novecento – nella scena in cui gli agrari mantovani decidono di finanziare le prime squadracce fasciste – e dove ogni anno si tiene la Fiera dei Madonnari, che disegnano a terra immagini sacre coi gessetti. Mio padre nuotava molto bene: ricordo che andava a nuoto da Cittadella a Belfiore. Lui nuotava a rana e io lo seguivo remando sulla barca. A proposito: il Mincio crea poi una fitta rete di canali artificiali, creati per irrigare, che una volta erano pieni di rane e in cui si poteva fare il bagno, percorrendo dei chilometri spinti dalla corrente. Sul Lago c’erano le baracche su palafitte che costituivano l’Isola delle Oche, una vera comunità di pescatori/mangiatori/affabulatori che passavano il loro tempo libero sul lago. Poi, con una decisione forse legalmente ineccepibile, ma socio-culturalmente molto discutibile, è stato smantellato tutto. Sul Mincio, quando appunto si allarga nei Laghi, crescono i fiori di loto (unico caso, salvo il Giappone) e si pescavano le castagne di lago (i Trigoli), che si vendevano lessate in Corso Garibaldi, a Mantova.

Dal Lago di Mezzo e da quello Inferiore partono le motonavi che arrivano fino al Po, fino a Governolo: è una gita magnifica, in un contesto naturale incredibilmente ricco. È la patria di Virgilio, che non a caso compose i suoi veri capolavori (le Bucoliche e le Georgiche) grazie alle sue origine contadine. Ha dedicato anche un’ode alla zanzara, che qui non manca (Culex). Dal Mincio e sul Mincio ci sono e si vedono le meravigliose Regge dei Gonzaga, da Castel San Giorgio in poi, e appunto a Governolo ci sono ancora tracce delle imponenti opere idrauliche da loro promosse per controllare il flusso delle acque. Perché si può dire che il Mincio abbia aiutato il Po e tutti gli altri affluenti a costruire, a creare (letteralmente) la Pianura Padana, lentamente accumulata dai detriti delle acque e poi strappata alle acque dalle Bonifiche. Nella tratta fra il Lago di Garda e Mantova il Mincio è navigabile in canoa, e ora mi risulta che ci sia una bellissima ciclabile che lo affianca.

Potrei continuare per altre 10 pagine. Quanto spazio e quanto tempo ho? Quanto posso andare avanti con questo genere di (malinconici) ricordi??? Basta così? Finito? Va bene, finito.

Patrizio