A zonzo per le Repubbliche baltiche

Da Vilnius a Tallinn con auto a noleggio. Città, paesini, campagne, penisole in riva al mare costellate di pini e dune immacolate
Scritto da: gp.elena
a zonzo per le repubbliche baltiche
Partenza il: 15/08/2016
Ritorno il: 23/08/2016
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
Quest’anno abbiamo deciso di esplorare le Repubbliche Baltiche, sempre in auto e sempre con viaggio autogestito. Di seguito riportiamo l’itinerario che abbiamo seguito – tralasciando le informazioni storico/artistiche, che si possono trovare su qualsiasi guida di viaggio – e qualche consiglio pratico per visitare queste terre splendide.

Primo giorno, 15 AGOSTO 2016: Da Caselle a Vilnius

Come sempre, pur abitando a Caselle ci dobbiamo appoggiare ad altri aeroporti per i nostri voli. Questa estate partiremo da Orio al Serio con Ryanair, che ha collegamenti sia con Vilnius che con Tallinn. Ecco perché alle ore 7.45 siamo all’Orio Big Park, da dove in un attimo veniamo portati al terminal partenze.

Il volo per Vilnius parte puntuale alle 10.25 e dopo due ore di volo atterriamo in Lituania e spostiamo avanti di un’ora l’orologio. L’aeroporto di Vilnius è piccolo e grazioso: visto da fuori ha una facciata a linee neoclassiche che lo assomigliare a un liceo, più che una aerostazione. Mentre cerchiamo la fermata del bus per andare in città incrociamo la navetta Aliexpress che per un euro a testa ci porterà a Vilnius, alla stessa stazione dei bus di linea. Ci saltiamo sopra e in un attimo siamo in città.

L’albergo (City Gate Hotel, prenotato su Booking.com come tutti gli altri del viaggio) non è distante e ci andiamo a piedi, con una passeggiata di dieci minuti. Albergo situato in una via tranquilla a due passi dalla Porta dell’Alba, principale accesso alla città vecchia. Camera deliziosa, con un salottino e un paravento che separa le zone giorno e notte. Ci riposiamo per un’oretta e poi andiamo a esplorare la capitale della Lituania.

Dalla Porta dell’Alba scendiamo verso la piazza del Municipio. Ci fermiamo a visitare la Chiesa dello Spirito Santo e ammirare le cupole di San Casimiro. Pieghiamo verso l’Università e la zona del Palazzo Presidenziale, con uno spuntino a base di torte in una pasticceria dal nome vagamente italiano. Arriviamo fino alla enorme piazza della Cattedrale, dalle linee austere con un magnifico colonnato bianco neoclassico, e ci spingiamo fino al fiume poco lontano. La giornata è stata lunga e rientriamo in albergo per la via Pilies, stracolma di locali e negozi. Siamo distrutti e per cena andiamo poco lontano dall’albergo, al “Bunte gans”, che propone specialità lituane e tedesche. Con meno di 30 euro soddisfiamo la fame e ci riconduciamo con fatica in albergo, distrutti.

Secondo giorno, 16 AGOSTO 2016: Vilnius

La giornata è dedicata a esplorare Vilnius. Il tempo si è guastato e piove a tratti, infatti a metà giornata compreremo tre ombrelli che terremo sempre a portata di mano nel corso della vacanza. Prima tappa è la visita dell’Università, una delle più grandi dell’Europa Orientale. Ci si aggira per cortili e portici affrescati di bianco; raccomandiamo una visita agli affreschi della libreria e del vestibolo della facoltà di filologia lituana. Soprattutto i secondi riprendono temi della mitologia nordica, rappresentati in chiave moderna. Bella la chiesa dei Gesuiti all’interno del complesso, e particolare la salita al campanile (biglietto a parte), da dove si gode di una vista superba sulla città. Dall’Università dirigiamo alla chiesa di Sant’Anna, di stile gotico in mattoni rossi: una meraviglia, così come lo è il vicino monastero dei benedettini. Ritorniamo alla Cattedrale e di qui facciamo due passi in Gedimino Prospektas, il viale elegante della città, dove si affacciano le statue delle tre muse del teatro presenti in mille fotografie e cartoline. Pranzo in torteria al centro commerciale GO9 e si riparte, per la torre di Gedimino, alle spalle della cattedrale. Anche da qui panorama superbo della città, sulla quale incombono nuvole cariche di pioggia.

Ritorniamo sul lungo fiume e dirigiamo verso la chiesa ortodossa dei Santi Pietro e Paolo, che sbuca in fondo a un viale alberato. Il percorso è assai lungo, ma come entriamo in chiesa restiamo a bocca aperta: 2000 statue in stucco bianco e un lampadario enorme in cristallo a forma di nave sono valsi davvero la scarpinata.

Torniamo indietro e ci trasciniamo sfiniti in albergo. Due ore di relax e usciamo per la cena. Sotto la pioggia battente troviamo posto alla brasserie “12 Istoriju”: un posto tranquillo dove gustiamo una cena sostanziosa a base di salmone, insalata di formaggio di capra e birra gustosissima. Infine siamo in albergo, barcollanti e sfiniti. Da domani inizia il viaggio on the road.

Terzo giorno, 17 Agosto 2016: Vilnius – Trakai – Kaunas – Klaipeda

Oggi inizia la fase itinerante della vacanza. Andiamo alla stazione degli autobus dove prendiamo l’Aliexpress che ci riporta in aeroporto. Sportello di EUROPCAR e in pochi minuti siamo alla guida di una Peugeot 208 praticamente nuova (con tanto di GPS che sarà molto utile nei giorni seguenti). Prima destinazione è Trakai, una amena località a pochi chilometri da Vilnius famosa per il castello costruito su un’isoletta (alla quale si accede camminando su di un pontile). Lo visitiamo con cura perché è molto interessante per la ricostruzione di diversi ambienti storici. Il tempo è uggioso, condito da rovesci e schiarite che inducono a tenere a portata di mano giacche impermeabili e ombrelli. Da Trakai dirigiamo per Kaunas, antica capitale della Lituania quando Vilnius era accorpata alla Russia. Esclusa la periferia industriale, la città si divide in una parte moderna, neoclassica, e una più antica, barocca. La parte moderna è abbellita da uno splendido viale alberato attorno al quale ci sono diversi edifici interessanti. Il viale termina di fronte alla chiesa ortodossa di San Michele, con un colpo d’occhio molto scenografico. La città vecchia si trova alla confluenza dei due fiumi che difendevano il nucleo più antico. Il cuore di questa zona è la piazza del municipio, dove si affacciano il palazzo comunale, la chiesa di San Francesco Saverio e la basilica dei Santi Pietro e Paolo. Proprio qui ci coglie un acquazzone violento, durante il quale abbiamo appena tempo per infilarci sotto a un provvidenziale portone. Terminata la pioggia proseguiamo verso la chiesa gotica di Vytautas, in riva al fiume, e di qui costeggiamo per un po’ la sponda lungo un bel parco verde. Raggiungiamo poi il castello di Kaunas, con le sue possenti mura e le caratteristiche torri cilindriche con il tetto a cono. Un ultimo giro in centro e siamo all’auto.

Da Kaunas prendiamo la comoda autostrada – senza pedaggio – che in poco più di 200 chilometri ci porta a Klaipeda, sulla costa del Baltico. Triboliamo un po’ a trovare l’Hotel Promenada, dove alloggeremo due notti, ma alla fine ci siamo! Stanza ancora più spaziosa di quella di Vilnius, con un salotto soppalcato delizioso. Note negative: siamo al quarto piano senza ascensore, il ristorante è chiuso e piove. Non ci perdiamo d’animo e partiamo a piedi verso il centro della città, distante dieci minuti a piedi. Ci imbattiamo nella Jola Kavine, che offre una tavernetta riscaldata e una cena di specialità lituane strabiliante. Ci asciughiamo e rifocilliamo con calma, spendendo meno di 30 euro in tre, mancia compresa. E poi via, sotto la pioggia, al nostro hotel con soppalco!

Quarto giorno, 18 agosto 2016: Klaipeda – penisola di Neringa – Collina delle streghe – dune di Nida – Klaipeda

Dedichiamo questa giornata alla penisola di Neringa, una sottile lingua di terra tra il Mar Baltico e una laguna costiera. Dal porto di Klaipeda si prende un traghetto (circa 12 euro per dieci minuti di traversata) e poi si dirige verso Nida, famosa per le dune di sabbia bianca che più volte hanno sommerso il paese.

Dopo pochi chilometri si entra nel parco nazionale di Neringa, pagando il biglietto (20 euro per auto). La prima fermata la facciamo a Juodkrante, un piacevole villaggio costiero, per esplorare la “collina delle streghe”, un sentiero ad anello che si inoltra nei boschi, adornato da sculture in legno di animali fantastici, demoni, streghe, maghi e altre creature della mitologia e tradizione locali. L’inizio del sentiero è segnalato da una enorme strega in legno, piazzata in un prato a bordo strada. Terminata la visita tiriamo diritto verso Nida, mentre la pioggia purtroppo aumenta. La cittadina di Nida è una località turistica molto frequentata da lituani e russi. Per vedere le dune consigliamo di imboccare la terza uscita del paese (se si prosegue si arriva in Russia) e lasciare l’auto al parcheggio a pagamento prima della discesa verso il paese. Da qui scendere in paese raggiungendo la spiaggia e proseguire verso la duna che compare all’orizzonte, lungo il sentiero costiero con i pannelli illustrati. Con una scalinata in legno si sale ad un punto panoramico spettacolare, costituito da un orologio solare in granito. Da qui si dominano le dune, la laguna, i boschi circostanti. Un sentiero in piano riporta al parcheggio. Il posto è stupendo, l’atmosfera particolare… peccato che stia diluviando!! Eppure noi, come tanti altri, sopportiamo stoicamente la pioggia per riempirci gli occhi di questi contrasti.

Sulla via del ritorno ci fermiamo in un piccolo villaggio a comperare qualcosa da mangiare, e poi ripartiamo per Klaipeda. Fermata ancora a Juodkrante, dove scoviamo una stradina strettissima che ci porta sulla costa del Baltico. Spiaggia lunghissime di sabbia gialla, completamente deserta e separata dal bosco da una serie di dune. Pioggia a scrosci, vento teso, mare mosso: atmosfera da brividi!! Di nuovo traghetto, hotel, doccia bollente per combattere l’umidità che ci ha permeati per bene, e poi via a cena da Jola. Intanto smette di piovere, e si apre qualche squarcio di sereno in cielo. Domani si riparte, destinazione Riga, e pazienza per la pioggia di Nida, ne resterà comunque un bel ricordo, magari un po’…umido!

Quinto giorno, 19 agosto 2016: Klaipeda – Museo Orvidas – Collina delle Croci – Palazzo di Rundale – Riga

Saldati i conti all’albergo Promenada e vista la bella giornata di sole, decidiamo di fare due passi in Klaipeda. Bello il tre alberi “Meridiana”, un tempo nave scuola russa e ora ristorante di lusso. Bellissime le case a graticcio di chiara origine tedesca, bella la piazza del teatro con fontana e monumento dedicato all’eroina locale. Ripartiamo infine con destinazione finale Riga, in Lettonia.

Prima tappa è la fattoria Orvidas, un singolare museo disperso in mezzo alle campagne. Qui Vilius Orvidas, scultore, artista e monaco, ha raccolto e realizzato una incredibile accozzaglia di pietre scolpite, legni incisi, croci in ferro, decorazioni di chiese e palazzi destinati alla demolizione. Si cammina circondati da oggetti improbabili, statue di santi e madonne, croci, ometti di pietre, immersi in una atmosfera a metà tra la fiaba e l’incubo. Un luogo da visitare se siete appassionati del kitsch e della provocazione, altrimenti tirate diritto!

Seconda tappa alla collina delle Croci, presso Siaulai, al confine con la Lettonia. In mezzo alla campagna piatta e anonima, si trova questo montarozzo ricoperto di croci in legno e metallo di ogni dimensione e fattura, a testimoniare la cocciutaggine dei lituani che di notte ricostruivano ciò che i russi di giorno distruggevano. Nonostante la folla di gente non si sente volare una mosca. E’ davvero un luogo dello spirito. Pochi chilometri e siamo in Lettonia: la frontiera è formata da due vecchie caserme e i pali delle rispettive bandiere nazionali. Deviamo in aperta campagna per raggiungere il palazzo di Rundale, costruito nel ‘700 dal favorito della zarina come residenza di campagna. Dopo vari chilometri nel deserto verde si resta stupiti davanti alla magnificenza di questo palazzo, perfettamente restaurato, e dei sui giardini all’italiana. L’interno è ancora più splendido dell’esterno: stucchi, arredi, immense stufe di terracotta, una testimonianza incredibile dello sfarzo e del lusso dei duchi d Curlandia.

Ripartiamo per Riga, la più brillante delle capitali baltiche. Un milione di abitanti e un traffico proporzionato, anche se ordinato e tranquillo. Il navigatore ci porta diritti in centro al nostro albergo, il Monica Centrum Hotel, collocato in un bellissimo palazzo nella zona liberty della città. La nostra stanza è superlativa: camera d’angolo con balconcino, letto a baldacchino e bagno sontuoso. Paghiamo il parcheggio per l’auto e cerchiamo un ristorante per la cena. Visto che non abbiamo troppa voglia di camminare fino in centro, ci fermiamo da Mister Panda, simpatico cinese dietro l’angolo, e ne siamo interamente soddisfatti. Come al solito, non superiamo i trenta euro in tre, mancia compresa. E infine siamo a letto, nella nostra splendida dimora!

Sesto giorno, 20 agosto 2016: Riga

La giornata è dedicata ad esplorare Riga. In cielo non c’è una nuvola, oggi, e sarà così fino al tramonto. La visita comincia da dietro l’angolo, in Via Alberta, dove ci sono gli splendidi edifici in stile Liberty ideati per la maggior parte da Michail Eisenstein, il padre del regista della famigerata Corazzata Potiomkin. Edifici splendidi, un susseguirsi di decorazioni floreali, figure mitologiche, animali ruggenti o striscianti. Dopo aver girato un po’ con il naso all’insù dirigiamo verso il centro, attraversando la cintura di parchi che lo separa dalla città nuova. Sfiliamo di fronte all’accademia delle Arti, edificio eclettico dei primi del Novecento, e ci fermiamo ad ammirare la cattedrale russo-ortodossa, con le classiche cupole a cipolla. Per il viale Brivibas entriamo in città, costeggiando il bellissimo Monumento alla Libertà. Ai suoi piedi sono schierati centinaia di soldati, in assetto di marcia: oggi si festeggiano i 25 anni di fondazione delle forze armate lettoni e ci sarà una grande festa sul lungofiume, come scopriremo più tardi. Il centro storico di Riga è ricchissimo di edifici particolari; noi li elenchiamo secondo l’ordine in cui li abbiamo visti, ma si può girare a piacimento per ore e incrociare mille percorsi differenti.

Torre delle Polveri, caserme di San Giacomo, la Porta Svedese, la cattedrale di San Giacomo, i Tre Fratelli, il castello, il Duomo, la chiesa di San Pietro, la casa delle Teste Nere, il monumento ai fucilieri lettoni: mille spunti per fermarsi a guardare, fotografare, riflettere, imparare qualcosa sulla storia di questo popolo. Sul lungofiume è allestito un palco immenso e ci sono decine di stand delle forze armate lettoni, con spiegamento di mezzi e distribuzione di cibi e bevande: ne approfittiamo per riposarci un po’, ascoltare le bande musicali e osservare turisti e visitatori che si aggirano tra carri armati, cannoni, fucili e soldati in divisa. Dopo esserci rifocillati con dei gustosi cornetti dolci e salati, ripartiamo alla volta del Quartiere Mosca, una zona più dimessa al di là dei mercati generali di Riga. Già i mercati stessi sono particolari, ricavati all’interno di cinque hangar metallici costruiti nella prima Guerra Mondiale come ricovero per i dirigibili Zeppelin. Ora al riparo degli hangar si vende di tutto, dai vestiti alla carne al pesce. Poco oltre c’è il palazzo dell’Accademia delle Scienze, ispirato all’Empire State Building o alle “sette sorelle” di Stalin, a seconda delle versioni. Rispetto al centro della città, il quartiere Mosca è più dimesso: edifici in legno che avrebbero bisogno di una sistemata, parchi con erba da tagliare, qualche vagabondo in giro. Comunque sia, noi non ci siamo mai sentiti a disagio o fuori posto.

Ritorniamo alla festa sul lungofiume e infine riattraversiamo il centro per tornare in albergo, passando per la bella piazza Livu, dove si affacciano alcune delle casa più particolari di Riga (casa dei Gatti, Casa della Grande Gilda e Casa della Piccola Gilda). Infine, rush finale verso l’albergo. Doccia, relax e siamo di nuovo a cena dal nostro vicino “Mister Panda”. Domani saluteremo Riga e passeremo in Estonia.

Settimo giorno, 21 agosto 2016: Riga – Turaida – Liepupe – Haapsalu

Lasciamo a malincuore Riga e ci rimettiamo in strada, direzione nord per entrare in Estonia. A pochi chilometri da Riga fermata a Turaida per visitare il castello medievale e il parco tematico. Siamo nel parco nazionale del Gauja, fiume che ha scavato suggestive gole sulle quali si affacciano castelli e grotte. Dal parcheggio di Turaida si paga un biglietto per entrare nell’area “a tema” del castello di Turaida. Andando verso il castello ci fermiamo prima nella chiesa luterana in legno ove alcuni personaggi in costume ci introducono nel XVIII secolo. Poco oltre c’è la casa del giardiniere, con una interessante esposizione sulla vita nella regione. Si arriva infine al castello, in buona parte ricostruito rispettando quanto documentato da carte e disegni. Si visitano diversi ambienti dove sono esposti reperti e cimeli rinvenuti durante gli scavi archeologici nelle aree circostanti.. Il luogo è piacevolmente fresco, circondato da boschi e campi.

Risaliti in macchina dirigiamo verso il mare, che raggiungiamo a Saulkrasti. Da qui puntiamo la prua dell’auto a nord, seguendo la costa. Il mare si intravede a tratti in mezzo a boschi estesi di pini. Ci fermiamo a Dunte, dove visse per alcuni anni il barone di Munchausen. La locanda di un tempo è diventata un parco divertimenti a pagamento: lo osserviamo perplessi e poi ce ne andiamo senza entrare. Pochi chilometri a nord c’è la chiesetta biancadi Liepupe, dove il barone si sposò. Ne facciamo il giro da fuori perché è in corso la messa. Ancora pochi chilometri e siamo a Salacgriva, dove ci fermiamo a mangiare un boccone a base di torte di mele comperate in un supermercato. Passeggiata fino in riva al mare: distesa di dune sabbiose, acqua bassa, mare calmo e densità di bagnanti davvero esigua, anche se c’è un bel sole e fa caldo.

Il paese successivo, Ajnazi, si trova al confine con l’Estonia. Facciamo due foto alla chiesa ortodossa e al museo della scuola per marinai e poi siamo in Estonia. Paesini bucolici si susseguono uno dietro l’altro, con angoli e scorci da fotografare e ricordare. Da Parnu ci inoltriamo in una regione di pascoli, campi e radi boschetti dove non incontriamo anima viva. Arriviamo infine ad Haapsalu, di nuovo sul mare, in un paesino di belle casette di legno dominate da un castello poderoso, unico edificio in pietra della regione. Raggiungiamo la nostra residenza per la notte, Villa Marienholm, collocata in un posto splendido a cavallo tra il mare e un bacino costiero. Ci sistemiamo nella nostra stanza (carina ma un po’ angusta, in verità…) e poi usciamo per cena. E’ in corso l’ultima serata di un festival locale, perciò nella via principale sono allestiti tavoli e sedie per visitatori e turisti. Ci fermiamo al Black Garlic, un coffe-bar dall’aria piacevole, con un bel dehor, e mangiamo pollo, salmone e insalata annaffiati da birra estone, sempre per meno di trenta euro. Infine facciamo ancora due passi nel centro, acquistiamo yogurt e cornetti per colazione e ce ne andiamo a dormire.

Ottavo giorno, 22 agosto 2016: Haapsalu – Tallinn

Dedichiamo la prima parte della giornata alla passeggiata per le vie e il lungomare di Haapsalu. Iniziamo dal castello, in pietra grigia e molto austero, dove si è appena concluso il festival della Dama Bianca. Dal castello andiamo alla Promenadi, passeggiata sul mare che inizia dal bellissimo Kursaal in legno bianco, quasi un sogno a metà tra mare e nebbia. In giro non c’è nessuno, l’atmosfera umida e una vaga nebbiolina rendono il luogo particolarmente suggestivo. Transitiamo di fronte alla panchina che ospitava Tchaikovsky durante il suo soggiorno da queste parti e infine siamo di nuovo alla nostra dimora, immersa nella pace.

Dirigiamo alla volta di Tallinn, sotto un cielo grigio. Visto che nel pomeriggio dobbiamo restituire la fedele 208, la utilizziamo ancora un poco per esplorare i quartieri periferici di Tallinn. Ci fermiamo a Pirita, per di visitare i ruderi del convento di Santa Brigida. Purtroppo è in corso un festival e le visite sono sospese. Ci consoliamo con una passeggiata in riva al Baltico, di fianco al centro nautico, e riscopriamo che Pirita fu sede delle regate olimpiche di Mosca 1980.

Un piacevole spuntino in una simpatica caffetteria e ripartiamo alla volta dell’albergo, il St. Barbara Hotel, a due passi dal centro. Lasciamo il bagaglio pesante e ripartiamo alla volta del centro Europcar dove lasciamo l’auto. Ora siamo appiedati, ma proprio per questo ci godiamo la passeggiata attraverso il centro storico di Tallinn, dalla zona del porto fino alla porta Viru, poco distante dal nostro albergo. Costeggiamo il Bastione di Margherita la Grassa e percorriamo la bellissima via Pikk in mezzo a casa sontuose di differenti epoche e stili, dal gotico medievale al Liberty del ‘900, fino alla splendida Piazza del Municipio, con il giro di negozi e locali gremiti di folla. Ancora due passi e siamo di nuovo in albergo. Siamo un po’ mogi perché è l’ultima sera che passiamo in questi paesi stupendi, e allora ci consoliamo con una cena luculliana nel locale sotto l’albergo, il “Baieri Kelder”, dove con i consueti trenta euro ci rimpinziamo di ghiottonerie.

Nono giorno, 23 agosto 2016: Tallinn – Caselle

Ultimo giorno di vacanza prima del rientro di questa sera a Caselle. Ci alziamo con calma e, dopo una corroborante colazione, siamo pronti per scoprire Tallinn. Saliamo a Toompea, la collina che ospita la città vecchia, originariamente costruita attorno al castello. Sulla piazza principale si affaccia la cattedrale ortodossa dedicata a Aleksandr Nevskij, in un tripudio di cupole a cipolla. Da qui dirigiamo verso il duomo luterano, anch’esso maestoso seppure meno appariscente. Ci rechiamo infine ai due migliori belvederi sulla città vecchia e tutta la zona portuale. Il numero di turisti è considerevole, anche perché qui sbarcano parecchie navi da crociera. Scendendo dalla città vecchia andiamo a curiosare tra le torri che un tempo facevano la guardia al borgo. Ognuna ha un nome, le più famose sono la torre della Stalla, la torre della Donzella, la Kick in de Kok e Margherita la Grassa, che abbiamo già visto ieri. Costeggiamo la cinta muraria che conduce al porto, allietata dalle aiuole fiorite di un concorso floreale internazionale. Giunti al porto sfiliamo di fronte al monumento in ricordo del naufragio del traghetto “Estonia” . Da qui proseguiamo lungo vie traverse e un po’ anonime per portarci verso i giardini e i palazzi di Kadriorg, un enorme polmone verde al bordo della città.

Costeggiamo di nuovo il Baltico, sfioriamo il monumento commemorativo ai marinai della nave Russalka, perduta in una tempesta qui davanti, e siamo a Kadriorg. La perla del parco è la palazzina fatta costruire dallo zar Pietro il Grande: facciata coloratissima, linee barocche e un giardino all’italiana che è un vero gioiello. Nel parco ci sono altre costruzioni graziose, una tra tutte il palazzo presidenziale, una costruzione quasi modesta rispetto alle altre circostanti. Non siamo ancora stanchi e allora camminiamo verso l’enorme obelisco in cemento che svetta sul lungomare, poco avanti. Scopriamo una serie di monumenti celebrativi fatte costruire da estoni, russi e tedeschi per celebrare ognuno i propri morti e tutti assieme richiedere la pace, dopo le varie guerre e rivoluzioni succedutesi in Estonia tra le due guerre mondiali.

Ci voltiamo indietro e scopriamo che il centro di Tallinn ora è davvero lontano. Niente paura, saltiamo sul primo bus che passa, paghiamo il biglietto in contanti e scendiamo alla Porta Viru, di nuovo in centro. Ancora un giro veloce nelle vie medievali e infine rieccoci in albergo, a prelevare il bagaglio e ripartire per l’aeroporto. L’Estonia ci saluta con un temporale che si dissolve mentre aspettiamo in aeroporto. Poi ci resta il volo per Bergamo, la navetta per il parcheggio e due ore di auto per arrivare a Caselle alle 3 di mattina. Anche questo viaggio è andato a buon fine. Al prossimo!!

Considerazioni e consigli

Alberghi. Prenotati su Booking.com con discreto anticipo, considerato che in estate le tre capitali sono frequentate da turisti che arrivano sia da Est che da Ovest. Alberghi con camere spaziose – soprattutto in Lituania e Lettonia, personale cordiale e disponibile, lingua inglese parlata da tutti coloro con i quali abbiamo avuto a che fare.

Cambio e carte di credito. Dal 2015 le repubbliche baltiche hanno adottato l’euro. Evviva per noi che non abbiamo dovuto impazzire con tre diverse monete. Carta VISA accettata sempre, tranne che a Riga dove però c’erano evidenti problemi di connessione al circuito elettronico.

Auto e parcheggi. Rete stradale efficiente e ben segnalata, anche nelle strade di campagna più sperdute delle campagne lituane. I parcheggi in centro a Riga e Tallinn sono salatissimi (si parte da 3 euro all’ora in Lettonia e si arriva a 5 euro in Tallinn). Chiedete se l’albergo ha un suo parcheggio, verificate quanto costa e valutate se arrivare in città il sabato pomeriggio o nei giorni festivi, durante i quali il parcheggio è gratuito – ma non dappertutto!

Cibo. Verdure, carne e pesce. C’è soltanto da scegliere, ogni paese ha le sue specialità che vanno assaggiate e apprezzate. Per noi resta indimenticabile il maiale lituano, una fetta tenerissima impanata e servita con verdure del posto. La birra locale è fenomenale, soprattutto in Estonia.

Noi eravamo in tre e non abbiamo mai speso più di 30 euro in tutto, mance comprese (circa il 10% dell’importo).

Visite varie. Non abbiamo visitato tutti i monumenti, castelli, musei e attrazioni che abbiamo incrociato, altrimenti non sarebbe bastato un mese. Per quel che abbiamo visto, possiamo consigliare:

– L’Università di Vilnius

– Il castello di Trakai,

– La penisola di Neringa

– La collina delle croci,

– Palazzo Rundale

– Il duomo di Riga e il quartiere Liberty

– Il castello di Turaida

– La costa del Baltico

– La città vecchia di Tallinn



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