Capodanno a Lanzarote: che bella sorpresa

Alle Canarie tra arte, natura e colori
Scritto da: ziadenny 1
capodanno a lanzarote: che bella sorpresa
Partenza il: 30/12/2015
Ritorno il: 06/01/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Dopo tanti anni di montagna e neve viene voglia di cambiare e provare a festeggiare il nuovo anno al caldo. Ma se il budget non è elevato e il periodo di vacanza non può essere spostato cosa si può fare?

Sì, potrebbero esserci le Canarie, ma… posto tristino, ci vanno gli anziani a svernare…(oddio, non che noi siamo poi ‘sti teenagers!).

Ok, provo ad informarmi un po’. Le immagini non sono poi così male e i racconti di chi ci è stato (a qualunque età) sono pieni di entusiasmo. Vuoi vedere che ci sbagliamo? Però come sarà il clima? Caldo? Caldino? E se… E se… Dai, proviamo, mal che vada non ci torneremo più. E allora si parte con la programmazione. La scelta cade su Lanzarote, dopo un po’ di indecisione il cuore mi spinge lì anche se, per il periodo, forse non è la più indicata.

Costi dei voli accessibili, costo dell’appartamento molto invitante, costo del noleggio auto incredibilmente economico. Questa vacanza inizia ad intrigarci. Ma è solo Settembre. Con tanta pazienza dobbiamo aspettare la fine di Dicembre.

30/12

Sono le 16 quando atterriamo ad Arrecife, la capitale di Lanzarote. Sole splendente, temperatura ideale, il tempo di ritirare l’auto e ci dirigiamo verso Puerto del Carmen. Il paese è carino, una lunga via pedonale orlata di palme costeggia il mare, un susseguirsi di negozi e locali e alla fine la zona del porto. Unica pecca: perdersi è facilissimo. Le case sono tutte uguali, le vie sono strette e a senso unico e questo fa si che prima di trovare il nostro appartamento giriamo un bel po’ a vuoto. Non che sia una novità per noi, ci succede più spesso di quanto non si riesca ad immaginare. Comunque dopo aver parcheggiato, scaricato le valigie e fatto la spesa nel vicino supermercato, scendiamo verso il mare e questo è il benvenuto che riceviamo.

Relax totale. Quest’isola ci piace proprio tanto fin da subito.

Quando il sole scende l’aria diventa fresca, ma basta coprirsi e diventa piacevole anche cenare all’aperto, particolarmente nei ristorantini nella zona del porto.

31/12: Sole!

Iniziamo la scoperta dell’isola partendo dalle opere di Cesar Manrique, artista poliedrico, pittore, scultore, architetto, ecologista, conservatore del patrimonio artistico, disegnatore urbanistico e paesaggistico. Convinse i suoi compaesani ad investire nel turismo, senza però cadere negli errori commessi in altre zone del paese o del pianeta, impedendo di deturpare il paesaggio con costruzioni che non sarebbero state in tono con la natura vulcanica dell’isola.

Alle 9 partiamo per Jameos del Agua, caverne vulcaniche abbellite dalla mano ispirata di Manrique. La visita è piacevole, il lago con i granchietti bianchi sembra un cielo stellato e la piscina bianca, anche se artificiale, è in perfetta armonia col resto.

A poca distanza c’è la Cueva de los Verdes, altre grotte create dall’eruzione vulcanica. Ci mettiamo in fila per l’inizio della visita guidata, anche questa molto suggestiva e con sorpresa finale. Ci dirigiamo poi verso il Mirador del Rio (Lanzarote è un’isola piccolina e le distanze tra le varie attrazioni sono brevi). Da qui il colpo d’occhio sulla bella isoletta de La Graciose e il mare che la circonda è fantastico. Se il tempo è buono nei prossimi giorni ci si potrebbe andare a trascorrere una giornata, vedremo. Belli anche gli ambienti interni. Col passar delle ore la temperatura sale, sembra quasi di essere in estate!

Sulla via del ritorno facciamo tappa al Jardin de Cactus. Anche questo opera dell’artista che, ormai ho deciso, adoro.

Rientrati a Puerto del Carmen, naturalmente dopo esserci ripersi per le vie del centro, ci concediamo un po’ di tintarella in piscina. Non ricordo, chi era ad essere così indeciso sulle Canarie?

È l’ultimo dell’anno, ma non ci preoccupiamo minimamente in merito a cosa fare. Usciamo, ordiniamo una paella nel primo locale dove troviamo posto, passeggiamo sull’Avenida e attendiamo la mezzanotte imbucandoci in un locale all’aperto stracolmo di persone che con mascherine, cappellini e trombette si divertono come matti. Brindisi, trenino e via a nanna, che domani c’è tanto da fare.

01/01: Sole!

E fa anche più caldo.

Partiamo verso il Monumento al Campesino, dedicato da Manrique ai contadini della zona. Poi visitiamo la casa-museo del campesino dove è possibile ammirare numerosi oggetti e strumenti legati alla cultura dell’isola e all’agricoltura e acquistare prodotti dell’artigianato locale. Ci dirigiamo poi verso la valle de La Geria, famosa per i suoi vigneti. Qui il paesaggio ha un aspetto del tutto singolare, una distesa immensa di piccoli crateri scavati nella lava e ricoperti di cenere dove vengono messe a dimora le piante di vite. Ci sono tante aziende agricole dove fermarsi per una degustazione, ma a quest’ora meglio di no.

Scendiamo verso El Golfo che con lava nera, casette bianche e mare blu non può lasciare indifferenti. A pochi passi c’è il Charco de los Clicos, un laghetto che grazie ad un’alga ha un colore verde intenso. Il contrasto dei colori anche qui è forte: il verde del lago, il rosso della roccia, il nero della spiaggia e il blu del mare.

Poco più avanti è la volta della visita a Los Hervideros. L’oceano impetuoso si infrange contro una scogliera di lava nera creando alti sbuffi d’acqua. La natura su quest’isola non conosce mezze misure. Non esiste un solo centimetro di questa terra che non lasci a bocca aperta.

Andiamo verso Playa Blanca, località balneare nel sud dell’isola, ma ci fermiamo prima per una foto alle Saline del Janubio.

Dopo uno stop in paese per mangiare un boccone e fare una passeggiata in riva al mare prendiamo la strada sterrata che va verso Playa de Papagayo e, quasi increduli, ci stendiamo al sole. E’ capodanno, fa caldo, tante persone fanno il bagno (anche se io non vado oltre le ginocchia) e del tanto temuto vento finora niente. Non oso chiedere di meglio.

Nel tardo pomeriggio rientriamo salendo a Femes, un balcone naturale da cui ammirare il tramonto sulla valle e la costa sud.

La giornata è stata lunga e bellissima. Chiudiamo con un’ottima pizza in un ristorantino italiano e via a letto.

02/01: Ancora Sole!

Meglio approfittarne per visitare La Graciosa. Alle 10 siamo ad Orzola da dove partono i traghetti che in meno di mezz’ora raggiungono l’isoletta. Ci accolgono poche casette bianche, una bella spiaggetta e una moltitudine di persone che offrono biciclette in affitto. Ne noleggiamo un paio, studiamo i percorsi, scegliamo il più lungo, quello sul lato destro e partiamo. Consiglio spassionato: lasciate perdere la bici e fatevi il giro a piedi. Una faticaccia immane, tra sterrati, salite, caldo e sabbia. Col risultato poi che per tutto il tempo siamo stati al pari di chi era a piedi.

Comunque il paesaggio è veramente bello, primo fra tutti la bellissima spiaggia de Las Conchas.

Dopo una molto movimentata traversata per il rientro facciamo sosta in una piantagione di aloe che produce e vende prodotti biologici.

Ci fermiamo anche al Caleton Blanco, una spiaggia nei pressi di Orzola con una sabbia di un color bianco abbagliante. Inutile dire che tra bianco, nero e blu le foto si sprecano.

Visto che si sta facendo sera decidiamo di fermarci a cena ad Arrecife e, pensate un po’, ci perdiamo. Ci impiegheremo un’ora per capire dove parcheggiare e raggiungere a piedi Calle Leon y Castillo, la via centrale. Eh insomma, siamo fatti così.

Comunque Arrecife non ci entusiasma particolarmente, sarà forse anche a causa del fatto che il lungomare è tutto chiuso per lavori.

03/01: Tanto per cambiare… Sole!

Alle 9 siamo già nella bella cittadina di Teguise per il mercato della Domenica. Col passare delle ore arriverà un’infinità di persone, auto, bus. La mattina vola veloce tra bancarelle, curiosità e acquisti. Tramite una bella strada panoramica raggiungiamo Haria nella zona conosciuta come valle delle mille palme. Manrique scelse questo incantevole paesino per vivere e lavorare negli ultimi anni della sua vita. E non è difficile capire il perchè. Oggi rientriamo abbastanza presto e ci godiamo la spiaggia di Puerto del Carmen. Per cena ci spostiamo a Las Caletas, una piccola località tra Arrecife e Costa Teguise dove il tempo sembra essersi fermato e ceniamo benissimo in una semplice trattoria letteralmente sull’acqua.

04/01: Ahi ahi, stamattina il cielo è coperto

Peccato perchè andiamo al Parco del Timanfaya, il grande parco vulcanico che occupa una larga parte della zona meridionale dell’isola, e sarebbe bello vedere i colori di questo luogo col sole. Comunque partiamo presto per essere all’ingresso prima dell’apertura, almeno cercheremo di visitarlo con poca ressa. Dopo le interessanti dimostrazioni dell’attività vulcanica pochi metri sotto i nostri piedi inizia il giro del parco. Purtroppo tutto il giro si svolge sul pullman senza poter scendere, con buona pace per le foto che devono essere scattate da dietro i finestrini. Tuttavia lo spettacolo è affascinante, panorami fantascientifici a 360 gradi.

Sulla via del ritorno facciamo una sosta per visitare la bella cittadina di Yaiza poi andiamo ad Arrecife al Castillo de S. Josè. Lo visitiamo unicamente perchè l’ingresso è compreso nel biglietto cumulativo fatto per le altre attrazioni, ma, a nostro avviso, si poteva tranquillamente saltare. In compenso però è uscito il sole così anche oggi si approfitta della spiaggia di Puerto. La sera facciamo un giro al centro commerciale Biosfera e ceniamo in un ottimo (ma veramente ottimo) ristorante di tapas al porto.

05/01: Oggi il meteo dice… sole con possibili rovesci

Fiduciosi ci mettiamo in moto, come al solito, presto. Iniziamo con la Fundacion Cesar Manrique, che poi altro non era che la suo casa. L’ho già detto che adoro quest’uomo? Ha utilizzato le bolle vulcaniche sotto la superficie ricavandone stanze e corridoi e creando ambienti particolarissimi. Il risultato lascia a bocca aperta. Posto da non perdere assolutamente. Ci sono anche dei video molto interessanti sulla sua vita quotidiana e sul suo lavoro.

Terminata la visita andiamo verso la spiaggia di Famara, spiaggia frequentatissima da chi pratica surf. Ma oltre ai surfisti c’è anche un preoccupante cielo nero all’orizzonte. La spiaggia però è lunga e affascinante, con una bella scogliera modellata dal vento alla fine. Tanto affascinante che la percorriamo in tutta la sua lunghezza e quando arriviamo in fondo capiamo che i rovesci previsti come possibili sono ora una certezza. Dieci minuti di diluvio e ce lo prendiamo tutto senza il minimo riparo. In condizioni pietose ci fermiamo a pranzo a San Bartolomè. Il resto della giornata sarà un continuo alternarsi di nubi e sole e lo trascorriamo a Puerto sulla lunga passeggiata pedonale che va da playa de Los Pocillos al porto. E’ bellissimo anche così, passeggiare tranquillamente, guardandosi intorno e godendosi il clima… ooops non è che questo sia da anziani che vengono a svernare alle Canarie?

Conclusioni

Abbiamo dovuto rivedere completamente le nostre convinzioni. Essendo la nostra prima volta non abbiamo termini di paragone, forse siamo stati particolarmente fortunati col meteo, o forse è sempre così. Quello che è certo è che abbiamo trovato un’isola bellissima, con panorami incantevoli, rilassante ma con tante cose da vedere e da fare. E, cosa che non guasta affatto, si mangia (e si beve) bene.

Il tutto a non molta distanza da casa e con costi decisamente contenuti.

Per le altre isole ovviamente non so, ma se tanto mi da tanto…

Info pratiche

Volo: Ryanair acquistato ad inizio Settembre € 350 a testa a/r Bologna-Arrecife + 1 valigia da stiva in due € 70

Alloggio: Apartamentos Tysalaia € 289 x 7 notti prenotato sempre ad inizio Settembre su Booking.com con tariffa cancellabile. Residence semplice con appartamenti ampi e puliti e una bella piscina. Si trova in una zona tranquilla ma non lontano dal lungomare. Davanti parcheggi sempre disponibili.

Auto: Cabrera Medina € 149 x una settimana Opel Corsa (ci hanno poi dato una Seat Ibiza) tariffa tutto incluso.

Traghetto per la Graciosa: Lineas Romero € 20 a testa a/r

Noleggio bici: 8 € l’una tutto il giorno

Visite: si possono fare biglietti cumulativi. Noi abbiamo scelto quello da 6 ingressi risparmiando 11 euro sul costo delle visite singole. Centros de Arte Cultura y Turismo.

Ristoranti consigliati

Mardeleva al porto di Puerto del Carmen. Pesce fresco, ottima paella e dolce tipico “bienmesabe” irresistibile. Spesa 25 € a testa.

Casa Thomas a Las Caletas (tra Arrecife e Costa Teguise): ottima cucina canaria, spesa € 17 a testa.

Taberna del Nino sempre in zona porto. Bel locale, tapas superlative con presentazione curatissima. € 24 a testa

Ristorante Pizzeria Italia: sulla Avenida a Puerto del Carmen, gestito da una simpatica famiglia romana. Ottima pizza. € 12 a testa.

Supermercati: Hyperdino, ce ne sono ovunque, uno nella stessa via del nostro residence, si trova di tutto.

Shopping: Casa Museo del Campesino per artigianato locale.

Lanzaloe prodotti biologici a base di Aloe Vera (attenzione ai prodotti scadenti a bassissimo prezzo che si trovano in giro)

Mercato domenicale di Teguise, di tutto un po’.

Ovunque si trovano gioielli con l’olivina (peridoto), pietra tipica di Lanzarote. Sono per la maggior parte importati dall’Asia ma carini e a buon mercato.



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