Alla scoperta di Lanzarote

On the road sull'isola alla scoperta di spiagge e parchi
Scritto da: simo01_d
alla scoperta di lanzarote
Partenza il: 19/03/2012
Ritorno il: 23/03/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
È quasi primavera, e per noi questo significa che è ora di cercare un’offertona RyanAir e partire per qualche giorno di mare! L’offerta più interessante è quella per Lanzarote! Il volo è costato un po’ più del solito (85€ a/r a persona), ma il posto ci ispirava parecchio! Da casa abbiamo prenotato anche l’hotel, che in realtà era un appartamento (100€ per 4 notti) e la macchina. Consiglio, prendete anche voi una macchina se avete intenzione di girare per l’isola. Gli autobus sono davvero pochi; non ne ho quasi visti per tutta la vacanza. E il motorino è troppo scomodo perché spesso le distanze sono maggiori di quello che si pensa e molti posti sono raggiungibili solo grazie a strade sterrate. In più si riesce a noleggiare una macchina con veramente poco. Noi ci siamo affidati a Goldcar, il prezzo pagato su internet al momento della prenotazione è stato di 65€ ai quali poi, al momento del ritiro, si sono aggiunti 120€ tra assicurazione all inclusive e benzina. Sì, la fregatura è che loro ti fanno il pieno, te lo fanno pagare e ti dicono di riportarla vuota. Il problema è che è difficile usare tutto il serbatoio; noi in 4 giorni abbiamo percorso circa 450 km e ne abbiamo usato solo metà, quindi 30€ regalati ai simpatici impiegati della Goldcar!

Sulle auto, niente da dire, tutta la “flotta” Goldcar è provvista di macchine nuovissime e super accessoriate. La nostra aveva solo 8000km ed era una bellissima Seat Leon rossa!

Giorno 1

Il primo giorno, atterrati verso le 6 di pomeriggio, abbiamo fatto giusto in tempo a prendere la macchina, orientarci un minimo (comprate una cartina stradale), altrimenti è impossibile andare in giro… ci sono pochissimi cartelli) e raggiungere l’hotel che era già ora di cena. Il residence in cui abbiamo alloggiato è il Tabaiba Center a Costa Teguise. L’hotel lo sconsiglio… cioè, se uno ha poche pretese e vuole spendere poco va benissimo; ma non fatevi ingannare dalle 4 stelle! Il problema è la doccia, che ogni volta che la fai si allaga tutto il bagno (non c’è né la tenda, né il canale di scolo sul pavimento; solo un mocho per raccogliere l’acqua) senza parlare dei 5 minuti scarsi di acqua calda. Poi non c’è nulla. Mancano saponi, phon, detersivi per pulire piatti/cucina. Il paesino invece è carino, ma abbiamo scoperto solo l’ultimo giorno una zona veramente popolata. La ragazza della reception dell’hotel ci aveva indicato come centro solo una parte di quello che era il centro vero. Pazienza … diciamo che, se alloggiate lì, cercate il lungomare!

La prima sera abbiamo cenato in un ristorante stile messicano dove ci siamo pappati qualche squisito antipasto, 2 belle paelle e mezzo litro di sangria; ne avevo davvero voglia.

Giorno 2

Il secondo giorno, sveglia di buon ora per andare verso il Papagayo che è una zona a sud dell’isola con diverse spiagge tutte bellissime. Per arrivarci si pagano 3€ di pedaggio e si percorre una strada sterrata lunga circa 2 km. Avevamo voglia di mare, perciò abbiamo scelto playa del Papagayo per prima e ci siamo rimasti fino ad ora di pranzo. Subito dopo ci siamo spostati a Caleta del Congrio, sempre nella zona, per altre 2-3 orette. Poi, quando ci siamo accorti di esserci scottati, siamo fuggiti a Puerto del Carmen per visitare un po’ il paesino. Per cena siamo tornati a Costa Teguise e abbiamo scelto un ristorante dove abbiamo assaggiato due tapas e due filetti buonissimi, uno al pepe e l’altro ai funghi, entrambi accompagnati da patate al forno buonissime e, ovviamente… Sangria!

Giorno 3

Oggi comincia la vera vacanza, per ora ci siamo soprattutto riposati. Cominciamo a visitare le attrazioni costruite dal famoso architetto che ha progettato gran parte di ciò che c’è sull’isola, Cesar Manrique.

Partiamo dal Jardin de Cactus. All’entrata c’è la possibilità di pagare 30€ per visitare 6 attrazioni e, visto che le avremmo visitate tutte, ne abbiamo approfittato. Sono le più belle, quindi consiglio a tutti di usufruire di questo biglietto. Il Jardin de Cactus è carino, niente di più. Immaginatevi un giardino tondo con 1500 tipi di cactus diversi piantati qua e là, un bar, un negozietto di souvenir e… un mulino a vento. Dopo una breve visita qui, siamo partiti alla volta del Jameos del Agua, la prima delle due grotte di Manrique. Qui vive una popolazione numerosissima di granchietti bianchi piccoli piccoli che non si trovano da nessun’altra parte del mondo. Gli abitanti di Lanzarote sono davvero un sacco attenti a preservare i luoghi dell’isola, qui, ad esempio, nonostante qualcuno faccia il furbo, c’è scritto ovunque di non buttare monete nell’acqua perché potrebbero modificarne la composizione chimica e mutare l’habitat di questi piccoli granchietti.

Dopo il Jameos abbiamo proseguito per arrivare alla Cueva de Los Verdes, altra grotta, ma molto più grande rispetto alla prima. Qui vi sono visite organizzate (obbligatorie) per entrare nella grotta e visitarla. La visita dura circa 45 minuti e alla fine del percorso la guida riserva una sorpresa “mozzafiato” che non ho intenzione di svelarvi perché, come scritto anche in altri diari di viaggio, vale tutti i soldi dell’entrata! Dopo la Cueva ci siamo diretti al Mirador del Rio, una terrazza panoramica dalla quale si può ammirare la Graciosa. Davvero bella! L’unica pecca è il vento, quasi non ci si sta! Non contenti siamo poi andati a Playa de Famara, la spiaggia dei surfisti. È spettacolare. Ci è piaciuta tantissimo! Ci sono le dune di sabbia dal gran vento che c’è! Ci sarei rimasta per ore se non fosse stato per il vento insopportabile! Dopo esserci fatti questo mega giro, siamo tornati in hotel a farci il nostro minuto di doccia e poi a cena in un altro locale del centro.

Giorno 4

Oggi ci siamo dedicati al Rally. No, scherzo, abbiamo visitato le scogliere di El Roque, solo che per arrivarci c’era una stradina di sassi quasi incredibile. Siamo anche passati di fianco a un vulcano, peccato non aver avuto delle scarpe adatte, altrimenti saremmo saliti. Il vento oggi non era fortissimo, quindi in realtà il vero spettacolo dell’acqua che si infrange sulle scogliere ce lo siamo persi, ma è stato bello lo stesso. Ogni tanto ci fermavamo in macchina ed esploravamo i dintorni. Tutte rocce nere, terra rossa, una gioia anche per la mia Nikon! 🙂

Dopo mezza mattinata di esplorazione siamo andati al Parque Nacional Timanfaya, zona iperprotetta e popolata dalla maggior parte dei vulcani presenti sull’isola. Qualcosa di meraviglioso. Anche stavolta si è vista l’attenzione per il patrimonio, l’unico modo per avvicinarsi ai vulcani è a bordo di un pullman dal quale, per tutta la durata della visita, è proibito scendere. Questo per evitare orripilanti scritte sulle rocce e il deterioramento da turista della zona. Sembra, ed è, un posto incontaminato. Non ci sono nemmeno impronte sui sentieri o sulla sabbia vulcanica.

Detta così si potrebbe pensare alla visita come una cosa “da pensionati”, in realtà è molto emozionante. Questa corriera si arrampica su per i crateri fino ad arrivarci proprio di fianco, tutto lungo stradine minuscole, grandi come la larghezza delle ruote, non un centimetro di più. Sono tutte a senso unico e a volte ti si mozza il fiato perché vedi lo strapiombo da tutte e due i lati della stradina. Emozionante un sacco!

Conclusasi la visita al parco siamo passati per le Salinas de Janubio per poi dirigerci verso El Golfo, dove c’è la spiaggia nera e il lago verde. Molto suggestivo. Dal vivo più che nelle foto. Siamo passati anche attraverso La Geria, dove coltivano la vite, per poi finire di nuovo a Puerto del Carmen; stavolta però in spiaggia.

Giorno 5

Purtroppo dell’ultimo giorno potevamo godercene solo metà, causa aereo alle 6 di pomeriggio. Abbiamo optato per una giornata in spiagga. Sempre a Puerto del Carmen che ci è piaciuto un sacco. Anche qui c’è un lungomare molto carino con un sacco di localini e negozietti. In conclusione, ci sentiamo di consigliare un soggiorno a Lanzarote a chi, come noi, piace il mare ma non si accontenta di stare tutto il giorno in spiaggia. Il mare infatti è stupendo ma ci sono molti posti interessanti da vedere. Inoltre è un posto perfetto per chi vuole andare in un posto caldo quando da noi è ancora inverno. Noi siamo andati in marzo e il clima è stato perfetto; c’è sempre stato il sole e in spiaggia si stava benissimo, anche se l’acqua del mare era piuttosto fredda. A marzo poi ci sono pochi turisti e i prezzi sono bassi; i mesi di alta stagione infatti sono dicembre, gennaio e luglio, agosto.

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Playa de Famara

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Parco nazionale di Timanfaya

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Playa de Papagayo

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