Tutto il bello di Kuala Lumpur

Tre le magiche Petronas, i templi delle splendide Batu Caves e i parchi della capitale malese
Scritto da: Ery81183
tutto il bello di kuala lumpur
Partenza il: 21/08/2015
Ritorno il: 05/09/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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NB Il diario verrà suddiviso in 4 parti (o meglio in 4 diari) in quanto unire il tutto diventerebbe tutto troppo lungo! Singapore, Hong Kong e Macao, perciò saranno nel mio profilo nella lista dei diari.

Indice dei contenuti

27 AGOSTO

Imbacuccati tra zaini e sudore riportiamo la Tourist card nell’ufficio della metropolitana e raggiungiamo l’aeroporto Changi a Singapore. In men che non si dica ci troviamo a Kuala Lumpur dopo un tranquillissimo volo con Airasia. L’impatto con la capitale Malesiana è piuttosto burrascoso, fa da padrone il caos e il caldo soffocante. L’aeroporto e’ piuttosto piccolo ma accogliente e ordinato, infatti ci impieghiamo pochissimo a capire che il mezzo piu’ veloce per raggiungere il centro è il KLIA Express, il treno che collega l’aeroporto con KL Central. La tratta costa circa 15€ (70 Ringgit) e in meno di un’ora porta a destinazione (l’aeroporto infatti si trova a Sepang).

Arrivati in stazione centrale abbiamo varie opzioni, taxi, monorotaia o bus, ma optiamo per la monorotaia che con solo 0,60 centesimi ci porta nel luogo più vicino al nostro hotel e dà l’opportunità di abituarci ai mezzi (infatti non lo prenderemo mai più nei 3 giorni seguenti! NB complice l’afa pazzesca, assenza totale di aria condizionata e spazio vitale inesistente). Con grande gioia ci facciamo subito raggirare da un simpatico tassista, nel senso che arrivati con la monorotaia nel complesso commerciale Berjaya Time Square sapendo di essere vicini piuttosto vicini all’hotel decidiamo di non perdere tempo e far guadagnare qualcosa a questo simpatico signore, che facendo un bel giro panoramico ci porta a destinazione. Scendiamo e tutti contenti gli diamo circa 10 Ringgit (2 euro) e ce la ridiamo perché la cifra ci sembra veramente irrisoria, peccato che poi ci renderemo conto di avere l’hotel esattamente dietro il centro commerciale quando lui furbamente ci ha fatto fare il giro dell’oca, e gli stessi soldi li spenderemo per farci molti piu’ kilometri… Va be, bel furbetto e noi gli stessi scemi di prima. Il quartiere è a tratti bello (vedi Berjaya centro commerciale) quasi lussuoso e a tratti degradato. Per esempio dal centro commerciale all’hotel, che sono neanche 5 minuti a piedi, passiamo da lussuoso, degradato a lussuoso… Non si capisce bene la motivazione di questi contrasti, sta di fatto che quando varchiamo l’entrata dell’hotel (Furama Bukit Bintang) veniamo assaliti dai vari concierge e facchini che fanno di tutto per farci sentire amati e coccolati, e noi… imbarazzati al massimo, con braghette da Indiana Jones,t-shirt con alone pezzato sotto le ascelle e puzzo di sudore marcio cerchiamo di entrare nella parte dei ricconi stranieri che anche se vestiti peggio di un turista tedesco abbiamo la parvenza di puzzare di denaro (la puzza in realtà arriverà appunto da altrove…). Prelevate le valigie ci portano nella nostra camerona/appartamento con camera da letto enorme, bagno elegante, sala tv e mini studio! Io piango dall’emozione, poi penso che abbiamo speso il triplo per quella stalla di Singapore mentre qui con 25€ a testa abbiamo mega camera, colazione a buffet degna di un albergo di lusso, piscina e cena a bordo piscina… vabbe. Che vada in malora quell’ostello maledetto.. arghhhhhh. Essendo ormai pomeriggio moooolto tardo decidiamo di fare un bel giretto nel centro commerciale di fronte e rimango veramente colpita dalle dimensioni, addirittura ha un piano con un rollercoaster interno! Prevalgono soprattutto negozi cinesi di abbigliamento, accessori e ristoranti. Ritorniamo in hotel e manteniamo la promessa fatta, finalmente ci godiamo il tanto atteso bagnetto in piscina! Che il cielo sia lodato… Amen!

Stanchi della giornata torniamo in camera, doccetta rigenerante e il mio moroso viene colto da un lato romantico, e mi propone cena romantica in hotel a bordo piscina (o forse voleva buttarmici dentro tenendomi bene sotto la testa), fatto sta che tramontando il sole si crea una bellissima e tranquilla atmosfera da mille e una notte fino a quando purtroppo il cameriere inizia con le portate. La cena era a menu’ fisso a tema Malesiano, e così il tutto inizia con l’arrivo di una ciotola con brodazza e bulbi oculari… no dai, era solo tofu galleggiante,ma e’ bastato per farmi passare l’appetito.Diciamo che l’approccio con il cibo Malese non e’ stato dei migliori, e mentre cercavo un McDonald’s con l’app Around me ecco che arriva il primo, tartare di pesce (che ovviamente non mangio) con contorni degni di una puntata di Adam Kadmo. Il pezzo forte è il dolce. Sicuri che almeno qui non avremmo potuto rinnegare la cucina Malesiana siamo trepidanti più che altro perché avremmo mangiato qualcosa senza esserne obbligati, quand’ecco che arriva una tazza con del liquido marrone, cubetti di ghiaccio, una sostanza viscida marrone e pezzi di Lychees… con un accenno da parte di entrambi e senza troppe parole parte il quiz annuale, per il quale chi avrebbe indovinato gli ingredienti avrebbe vinto un piccolo souvenir. Ringrazio tutti per la partecipazione. Intanto però ritorno in camera, triste e con il Big mac in testa.

28 AGOSTO

Stamattina abbiamo intenzione di comprare il biglietto Hop on Hop off per i seguenti due giorni di soggiorno a Kuala, quindi un po’ con l’aiuto del wi-fi e un po’ chiedendo in giro, cerchiamo la fermata più vicina che sara’ a circa 10/15 minuti a piedi dall’hotel. Al prezzo di 158 Ringgit (32€ circa) faremo il tour di infarinatura per farci un’idea della città, anche se devo dire che visto il traffico ci si perde parecchio tempo e il prezzo non e’ proprio econimicissimo. Comunque ormai è fatta, il bus si snoda già nel traffico nelle prime ore del mattino. L’afa è come al solito opprimente, ma dovendo fare le prime foto opto per la parte scoperta al secondo piano del bus. Dopo aver fatto un giro di ricognizione ci fermiamo di fronte alle Petronas. Pensiamo di poter entrare immediatamente e invece scopriamo che bisogna prenotare la visita, così facciamo due calcoli e rimandiamo per le 16 (erano i primi posti disponibili perciò vista l’affluenza consiglio di prenotare in anticipo onde evitare pienone). La prima fermata del bus decidiamo di dedicarla al KL Bird Park che contiene migliaia di esemplari esotici meravigliosi. Purtroppo molti di questi sono rinchiusi nelle gabbie mentre altri sono lasciati in semi liberta’. Infatti, nonostante il parco sia stato costruito in un’oasi verde è recintata a sfera in modo da non far scappare gli animali (e’ molto triste…) pero’ per lo meno hanno abbastanza spazio per poter volare al contrario delle gabbie (che odio). Inoltre, per il benessere degli animali alcune sezioni sono divise da doppie porte e il percorso è facilmente segnalato da cartelli. L’entrata costa circa 20€ e si conclude nel tipico negozietto ciucciasoldi di souvenir. Giudizio generale: bello ma mi spiace per quelli in gabbia. Una cosa interessante è che in alcuni punti le reti sono state rotte dalle scimmie che indisturbate occupano alcune parti del parco, vi dico solo che io e Fra siamo rimasti intrappolati nelle doppie porte circondati da un gruppo di scimmie indemoniate che tentavano di aprirci la porta e ci guardavano veramente male! Torniamo sul bus e notiamo una grossa moschea – Masjid Negara – e un museo Islamico. Infatti, Kuala Lumpur è un grande melting pot di culture; un mix di cinesi indiani e altri popoli minori hanno contribuito a mescolare le proprie tradizioni facendo nascere questo popolo dalle tante sfaccettature, e in ogni angolo di KL lo si può notare, dalla moschea al tempio indu’, dalle donne coperte dal velo a donne vestite normalmente, la varieta’ di piatti perfettamente plasmati dalle molteplici etnie, dai visi più scuri a quelli più chiari, ma con gli occhi a mandorla.

Durante il tragitto notiamo una grande folla tra le strade e chiedendo informazioni sul bus scopriamo che in questi giorni e’ in atto una grossa protesta per chiedere le dimissioni del primo ministro accusato di corruzione. Bersih 4.0 è la quarta manifestazione organizzata dal gruppo “Bersih”, che in lingua malese significa “pulito”. Ha come simbolo il colore giallo, è una coalizione di decine di organizzazioni non governative che chiedono elezioni libere e trasparenti e di porre un freno alla dilagante corruzione politica. Inoltre, ci viene detto che la protesta comprende il grande disagio a causa dell’aumento carburante,cosa che fa molto riflettere, considerando che la Malesia stessa ha notevoli giacimenti di petrolio. Oltretutto, in merito a queste proteste, viene chiusa la piazza Merdeka Square su ordinanza della polizia locale per evitare eventuali attacchi a danni anche dei turisti. Strada facendo ammiriamo le bellezze e le particolarita’ della citta’, da antico a moderno, dai palazzoni alti a strutture tipicamente asiatiche. Ci fermiamo al palazzo Nazionale per ammirarlo in tutta la sua grandezza e accuratezza anche se ne è impossibile l’accesso, ex residenza del Re Supremo di Malesia ora diventato museo Reale. Sono quasi le 16 e corriamo verso le tante agognate Petronas. Finalmente entriamo e dopo i vari controlli sulla sicurezza (bisogna lasciare zaini e borse in custodia) le varie guide formano dei gruppi assegnandoci un cartellino colorato da appendere al collo. La visita inizia in un angolo buio dove compare un ologramma delle torri e la spiegazione delle origini, dopodiche’ si entra in un’ascensore che piano piano passa da meta’ strada fino alla punta. Ad ogni piano danno il giusto tempo per contemplare e fotografare il panorama sottostante… da brividi. Finita la visita, che dura all’incirca un’oretta, ci ripromettiamo di tornarci la sera per fare delle belle foto. Ora, destinazione Chinatown. La si riconosce subito, per le porte tipiche colorate di rosso, qui tutto è rosso e non possiamo fare a meno che perderci nel mercato coperto che la caratterizza. Fatta Chinatown ovviamente non può mancare l’avversaria, Little India. Esattamente come a Singapore, queste culture si mischiano e si contraddistinguono formando i propri quartieri cosi’ caratteristici, colorati e ricchi di odori e profumi! Ciò che amo di più della cultura Indiana e’ la vivacita’ dei colori e degli odori, per strada e nei negozi vieni schiaffeggiato e intontito da tutto questo, o si ama o si odia. Si è ormai fatta sera e dobbiamo rifocillarci, ma nel caos dell’India stasera non ci vogliamo immischiare. Così, nel frattempo che decidiamo tra caos e ratti che ci passano quasi sotto i piedi facciamo conoscenza con una coppia di Italiani che ci da’ un po’ di info e consigli e così, ancora più indecisi sul da farsi, riescono a risalutarci esattamente nello stesso punto in cui ci hanno incontrati ma mezz’ora dopo! Alla fine, presi dalla stanchezza, ci infiliamo nel nostro bel Berjaya Square e ci mangiamo un bel piattone salutare di riso cinese!

29 AGOSTO

Oggi abbiamo in programma la visita alle Batu Caves, che consiglio assolutamente di andare a vedere. Sono a circa 15 km da KL di cui abbiamo pagato di taxi tra andata e ritorno solo 8€! La cosa che mi fa rimanere un po’ perplessa è che giunti a destinazione non pare vero di entrare in un ambiente totalmente diverso dalla superstrada che la precede! Varcata la soglia, ciò che c’è alle spalle viene subito dimenticato, anche perché c’è circa il 100% di umidità e davanti a noi si erigono 272 scalini da superare. Di sicuro, nel complesso, l’impatto è notevole. Dall’altissima statua dorata all’infinità di scalini la pelle d’oca e’ la prima cosa che mi viene da descrivere. Man mano che si sale e si suda, e si sale e si suda, si fanno un sacco di incontri simpatici, dalle scimmiette ladre alle centinaia di indiani che vengono in pellegrinaggio. E io ammiro le donne tutte intunicate nei loro vivacissimi colori sopportare questo caldo infernale. Gli scalini passano ma non finiscono mai e a un certo punto mi sembra di avere i miraggi… ah no… non e’ la luce eterna, finalmente siamo quasi arrivati, fortunatamente i macachi da fotografare contribuiscono alle pause per non far vedere che rischio l’infarto. Nel 1920 la scalinata, originariamente in legno, fu sostituita da una più solida in cemento, con i suoi attuali 272 scalini. All’arrivo una grande porta colorata rappresenta le divinità indiane che ci danno il benvenuto. Si arriva poi alla caverna che ha un’età geologica di circa 400 milioni di anni. In antichità i suoi anfratti sono stati utilizzati come riparo dalle popolazioni aborigene malesi. A partire dal 1982 le grotte divennero destinazione di una delle più importanti celebrazioni tamil: il Thaipusam. Ancora oggi questo rito viene celebrato ogni anno nelle caverne, attirando 1milione di devoti da tutta la Malesia. Con il passare degli anni il numero dei templi collocati al di fuori delle caverne e anche al loro interno è aumentato, diventando un elaborato complesso religioso. Uscendo dal complesso, svoltando a destra si trovano le Dark Cave, visitabili solo su prenotazione (anche sul posto) per via della pericolosità e dell’oscurità che la caratterizza, ecco perché il nome Dark. Ma la cosa che più mi ha fatto tirare indietro dal visitarla e’ stato un cartello indicante l’habitat di un ragno gigante… Tornando da questa spettacolare visita girovaghiamo per KL nei posti non visitati con il bus e rilassandoci sulle sponde del lago Titiwangsa non posso fare a meno di fotografare una bellissima coppia di sposi nelle loro vesti tradizionali. E’ arrivata sera e su consiglio della Lonely planet decidiamo di prenotare un ristorante dall’hotel per la quale anche in questo sono stati efficientissimi, oltre la prenotazione ci hanno fatto trovare fuori il taxi all’ora prestabilita (mi raccomando che siano rossi, cioe’ meno cari con tariffa di partenza piu’ bassa). Se vi capita di essere a Kl nel week end, il sabato viene preparato uno spettacolo con danze, musiche e ricco buffet al Saloma (vicino alle Petronas) per circa 47€ a testa della durata di due ore. A mio parere e’ stato molto carino e abbiamo mangiato bene. Inoltre e’ stato artefice dell’incontro con una coppia Bergamasca con cui siamo rimasti in contatto.

Sulle note del coro “Malaysia it’s the true Asia” salutiamo la nostra ultima giornata a KL mantenendo la promessa fatta… le Petronas di notte sono veramente magiche! A malincuore salutiamo questi nuovi amici e questo bel popolo ma… Hong Kong ci aspetta! Adios Kuala!



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