Un cielo che non si scorda

Ciao, anche se con un anno e mezzo di ritardo, leggendo vari itinerari di turisti per caso mi è venuta voglia di condividere con gli appassionati di viaggi come me l'esperienza africana. Già dal titolo che ho scelto per il viaggio avrete capito qual'è la cosa che mi è piaciuta di più . . . Dopo un Milano - Roma - Mombasa e un trasferimento...
Scritto da: Giorgia 11
un cielo che non si scorda
Partenza il: 12/12/2003
Ritorno il: 19/12/2003
Viaggiatori: in gruppo
Ciao, anche se con un anno e mezzo di ritardo, leggendo vari itinerari di turisti per caso mi è venuta voglia di condividere con gli appassionati di viaggi come me l’esperienza africana.

Già dal titolo che ho scelto per il viaggio avrete capito qual’è la cosa che mi è piaciuta di più . . .

Dopo un Milano – Roma – Mombasa e un trasferimento di quasi 3 ore su un pulmann scassato senza aria condizionata (siamo talmente abituati noi, pensare a quello che ho visto là . . .Altro che aria condizionata . . . . ) pieno di gente con 35 gradi fuori e un’umidità da stare male arriviamo al villaggio Blue Bay della Gradi Viaggi. Il villaggio è spettacolare, inserito in una baia bellissima, con una spiaggia lunga che invita a delle fantastiche passeggiate e un’acqua cristallina che ti chiama a tuffarti. Alla fine della spiaggia c’è un mercatino gestito dai locali con ogni sorta di prodotti, dal legno a oggettini di pelle fatti da loro veramente belli. Dietro il mercatino c’è un piccolo sentiero piuttosto breve che porta ad un’altra spiaggia, più piccola ma molto bella. Il villaggio offre tutti i comfort, le stanze sono ampie, belle e dotate di pale e aria condizionata. Si mangia benissimo, e alle 5 del pomeriggio mettevano la musica del film “La mia Africa” come richiamo per la “merenda”: frutta fresca, brioches, pasticcini e crepes fatte al momento con te al profumo di limetta . . .Caldo bollente ma dissetante e buonissimo!!! Comfort e cibo a parte (che pure dopo un anno di lavoro non guastano), le 2 esperienze più belle sono state senz’altro il contatto con le persone (tutti sempre sorridenti e ti chiedi “come fanno?”) e il safari allo Tsavo Est. Vedere tutti quegli animali in piena libertà ti ripaga della fatica che senti per arrivare al parco (4 ore di pulmino), per non parlare degli elefanti con piccoli al seguito che si abbeverano al fiume la mattina all’alba . . . Una cosa non da tutti i giorni. Come vi dicevo prima la cosa in assoluto che mi è rimasta scolpita nella mente è il cielo. Allla sera dopo cena nel lodge (fantastico ma senza corrente – per fortuna, si gusta molto più l’ambiente) hanno spento tutte le candele e ci siamo sdraiati sui cuscini a faccia in su e lo spettacolo di milioni di stelle che sembrano incollate ad un lenzuolo nero immenso che sembra essere visinicssimo non mi abbandonerà mai più. Ho avuto la grande fortuna di fare svariati viaggi, vicino e lontano, e prima di partire per l’ultimo che ho fatto (l’australia) mi avevano detto che avrei visto un cielo meraviglioso . . . No mi dispiace, l’Africa ha un cielo incomparabile. Bisogna andarci e vederlo per cpire, non si può descrivere a parole.

Dulcis in fundo l’ultima sera festa in costume e pareo sulla spiaggia con mega buffet e orchestra locale, con la sabbia ancora tiepida che ti solletica i piedi rigorosamente scalzi!! Insomma, il Kenya non è cosi vicino, bisogna valutare se fare la profilassi o no (io non l’ho fatta – sono piuttosto fatalista) gli orari dei voli e i trasferimenti non sono quello che si può definire comodo ma quando ripenso a quel cielo non mi viene in mente la scomodità ma sono una gran voglia di ripartire . . . Giorgia



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