Magico Kenya

Dopo aver visitato parte dell’Africa Settentrionale volevo imbattermi nella vera Africa.. l’Africa nera
Scritto da: Momo68
magico kenya
Partenza il: 10/08/2011
Ritorno il: 21/08/2011
Viaggiatori: 12
Spesa: 2000 €
10 Agosto 2011 – Siamo partiti da Milano Malpensa alle h 11.00 in cinque e ci siamo ritrovati con gli altri sei partecipanti a Istanbul per arrivare a Nairobi alle h 00.35.Tutto perfetto se non fosse per il classico bagaglio smarrito di un nostro compagno di viaggio (che se lo vedrà recapitare 5 giorni prima della partenza…).Perdiamo molto tempo per il visto in entrata,a quell’ora c’è un solo omino a disbrigare le pratiche,poi sotto una pioggerellina battente (sigh!! in Kenya ad Agosto ???) ci trasferiamo in albergo con due pulmini da 7 posti ognuno, doccia veloce e poi nanna.

11 Agosto 2011 –Giornata di trasferimento, dobbiamo lasciare Nairobi per arrivare a Naniuky, sotto le pendici del Mt Kenya. Prima di lasciare Nairobi facciamo colazione e spesa all’interno di un grosso centro commerciale (Nakumatt),disbrighiamo i vari conti e cambi valute e poi via…partiamo finalmente per la prima meta. Lungo il ciglio della strada vedo bambini in divisa correre a scuola, tantissimi uomini in bicicletta andare chissà dove e donne a piedi chiacchierare tranquillamente tra loro, a volte anche con carichi pesanti portati sulle spalle..il tutto sempre con un sorriso meraviglioso. Le foto che non ho fatto dal finestrino del pulmino!!! Ci fermiamo verso mezzogiorno per una pausa pranzo in un “Autogrill” del posto. Mi piace chiacchierare,così inizio a conversare con uno dei nostri autisti e scopro che la zona è conosciuta per le piantagioni del thè, del melone e soprattutto del caffè. Arriviamo in albergo a pomeriggio inoltrato, dove tra una sigaretta di molti e i miei conti dall’altra (ahimè,sono stata scelta come cassiera del viaggio) attendiamo che arrivi l’ora di cena..che sarà incredibilmente ricca.

12 Agosto 2011 – Sveglia alle 6.00 del mattino, partiamo presto perché le nostre mete sono tre parchi: il Naniuki , il Samburu e il Buffalo Park. Siamo tutti eccitati all’idea del nostro primo Safari, vedremo finalmente determinati tipi di animali nel loro habitat naturale. Partiamo con animali molto molto semplici, gli uccellini (ce ne sono a centinaia e di varie specie in Kenya..non avrei mai detto !!), ma poi inoltrandoci riusciamo a vedere: Impala, Dik Dik, Cercopitechi (fate attenzione, si infilano ovunque pur di rubarvi da mangiare senza che voi ve ne accorgiate)e il nostro primo elefante con il suo “cucciolino”. Nel pomeriggio succederà una delle tante “disavventure” accaduteci durante questo viaggio..uno dei nostri pulmini rimane impantanato in una delle tante pozzanghere che si sono formate, nessuno dei pulmini e Range 4×4 incrociati riuscirà a farlo uscire dal suo “ guscio” (dovremo aspettare fino al giorno dopo per riaverlo), e così siamo costretti a lasciare il parco senza aver visto più di tanto. Siamo stati fonte di divertimento da parte di ragazzini in gita scolastica passati di là e scesi per vedere cosa stava succedendo e di bimbi fermi sulla riva di un fiume opposta alla nostra a custodire un gregge di capre. Ci trasferiamo al nostro albergo “tutti assieme appassionatamente” con un unico pulmino rendendoci conto poi di quello che ci sarebbe potuto succedere..impronte di leone sono state da me trovate poco più avanti rispetto a dove ci eravamo impantanati. Arriviamo a Isiolo, meta che ci serve solo come transfer,e la desolazione del posto ci dice che la città non ha proprio niente di sicuro!! In attesa di sapere se l’albergo da noi scelto ha camere disponibili veniamo circondati da ragazzini che sniffano colla come nulla fosse e una volta deciso che l’albergo non era abbastanza sicuro finiamo in un altro dove per salire nelle camere veniamo rinchiusi dietro una porta a sbarre chiusa con lucchetto e con guardia all’esterno. Lo definiremo “il Carcere”!!!La cosa che mi consola è la cena..incredibilmente buona e a buffet!!

13 Agosto – Ci alziamo presto perché giornata di trasferta,Baringo Lake ci aspetta!! Percorriamo la strada che attraversa in sequenza : la linea dell’Equatore dove, da bravi “turisti”,ci fermiamo per fare le tipiche foto; le cascate Thomson’s , non sono le Victoria Fall’s ma nel loro piccolo sono molto, molto carine; ed infine la Rift Valley. Che dire? Da lassù è uno spettacolo incredibile e vedere una vallata straordinariamente enorme e verde è quasi magia. Si dice che se questo panorama potesse parlare vi direbbe “ Benvenuti in Africa”. Ci fermiamo a fare foto e acquisti, da tutti i ragazzini che ci assalgono con le loro mercanzie ma niente di asfissiante. Ripartiamo per la nostra meta ma,ahimè,uno dei pulmini decide subito dopo una discesa di mollare il colpo,così ci addossiamo come il giorno prima su un unico pulmino. Quasi giunti a destinazione e stanchi tra l’altro di stare come sardine dentro una scatola sottovuoto,ci ritroviamo a scendere dallo stesso perché un torrente in piena, causa piogge della notte appena trascorsa, taglia con il passaggio dell’acqua quella che generalmente è una normalissima strada. La maggior parte del gruppo decide di attraversarlo a piedi ma alcuni irriducibili preferiscono rimanere sul pulmino..li abbiamo visti quasi cappottarsi..ma tutto e bene quel che finisce bene!! E così ripartiamo. Arriviamo sul tardi in quel meraviglioso piccolo camp con bungalow che si trova a Kampi Ya Samaki, paesino a ridosso del Baringo Lake, e un sano e piacevole aperitivo con birre e “olive e patatine nostrane” ci aiutano a rilassarci e a goderci finalmente una serata senza pioggia.

14 Agosto – Levataccia mattutina ma ne valeva la pena, l’alba ci ha regalato dei colori fantastici. Dopo avere percorso un piccolo tragitto arriviamo alle nostre barchette ( 6 posti ), veniamo subito catapultati nel magico modo del birdwatching. Sinceramente io non amo molto questo mondo ma vedere uccelli di varie dimensioni e colori hanno affascinato anche me alla fine!!! Dopodiché siamo andati a rompere le scatole a una famiglia di ippopotami che se ne stavamo beatamente a fare il bagno..Ripartiamo a metà mattinata verso Nakuru, ma non prima di fermarci al Baringo Lake. Se amate i fenicotteri e stravedete per il rosa..beh..è il massimo della vita!!Dire straordinario è dire poco, arriviamo in questa distesa enorme di colore rosa che si sposta man mano che ci avviciniamo noi, giocano con l’acqua, vibrano in cielo facendo giochi assurdi come se fossero aquiloni. Che meraviglia!! Infine ci spostiamo per andare a vedere dei geyser,già..geyser come quelli islandesi..piccoli ma che sputacchiano aria e acqua bollente (provare per credere,io l’ho fatto con un dito!!),uno dei nostri autisti ci fa cuocere un uovo!! E dopo una sana e piacevole “pausa pranzo e riposino” riprendiamo la strada per la nostra nuova meta, Nakuru. Arriviamo sotto la solita pioggia serale nell’albergo più misero del viaggio, non dico altro.

15 Agosto – Ferragosto – Dopo una sana colazione..scherzo..l’abbiamo saltata, ci dirigiamo verso il Nakuru Park. Con il giorno appena nato ci dirigiamo verso il lago per vedere ancora i fenicotteri, bianchi in questo caso. E poi bufali, zebre,impala,giraffe,rinoceronti, rari leopardi sonnacchiosi che se la godono da sopra il ramo di un albero e babbuini,tanti tantissimi babbuini. E qui mi diverte raccontare quello che mi è successo dopo pranzo. Picnic sull’erba, ho mollato il sacchetto con dentro le cibarie (vivande che mi sarebbero servite per tutto il viaggio) ai miei compagni che sonnecchiano sotto gli alberi. Volevo vedere una cascata piccolina nelle vicinanze, nel tornare vedo un babbuino correre come un pazzo giù da una collinetta e andare sparato sul mio sacchetto ben consapevole che dentro ci sarebbero state cose commestibili. Non siamo riusciti a fermarlo, ho salvato poco o niente ma vedere lui mangiarsi le mie noci e guardarmi mentre lo faceva “ non ha prezzo”!!! Attenzione, loro e le scimmiette sono velocissime quando si tratta di “rubare”,soprattutto cibo.

16 Agosto – Partiamo a un orario decente, oggi la meta è Naivasha. Facciamo con calma, ormai ci sentiamo pienamente kenyoti, la spesa nel supermercato di Nakuru e poi ci dirigiamo verso il prossimo albergo. Una volta sistemati i bagagli partiamo, destinazione Naivasha Lake. Il lago è incredibilmente bello quanto l’altro solo che stavolta non staremo solo in barca a fare birdwatching ma visiteremo anche due piccole isolette. La prima che facciamo la attraversiamo a piedi camminando tranquillamente, e la sensazione è bellissima, tra gnu, zebre, impala e giraffe che ci snobbano tranquillamente andandosi a rifugiare lontano da noi. La seconda isola è di conoscenza, o perlomeno così è stato per me. La guida che ci aspetta ci spiega le varie usanze delle erbe che troviamo lungo il sentiero che ci fa percorrere, spiega dell’andamento dell’isola, spiega ma onestamente io non lo ascolto. Ho avuto il piacere di chiacchierare per tutto il tempo dell’escursione con un ragazzo dell’isola, mi sono fatta dire come e di che cosa vivono, della vita dei numerosi bimbi presenti sull’isola..e di uomini, uomini anche italiani!! Esperienze bellissime che mi lasciano sempre tanto.

17 Agosto – Partiamo di mattina presto pensando ingenuamente che la giornata sarebbe stata una semplice passeggiata. Destinazione Hell’s Gate. Hell’s Gate è un parco che si può attraversare o a piedi o in bicicletta, ognuno può scegliere. Noi ci siamo divisi, chi a piedi e chi in bicicletta. Facciamo 7,5 km a piedi cercando di individuare in mezzo a un grosso canyon che animali potrebbero uscire da un momento all’altro per salutarci. E mentre camminiamo e chiacchieriamo tranquillamente tra giraffe, zebre, impala e quant’altro ci godiamo il caldo sole della mattinata. Dico mattinata perché poi, arrivati al punto iniziale, scopriamo di dover far altro..e l’altro sarà qualcosa di straordinario. Facciamo un trekking in un canyon (che mi ricorda tanto Petra), scavato dall’acqua nella roccia con movimenti flessuosi e con colori straordinari. Il tutto condito con arrampicate più o meno facili sulle rocce ( aiutati splendidamente dalla nostra guida ), tra gradini e gradoni e con un piccolo torrente a tratti di acqua calda e a tratti di fredda ( la zona è geotermica ) che c’ha seguito fino alla fine della nostra gita. Escursione che termina nella parte più alta del canyon da dove si vede tutta la vallata e da dove svetta la Torre di Fischer, una colonna di roccia vulcanica, e di cui si racconta una bellissima leggenda..scopritela. A detta di tutti i compagni di viaggio, la cosa più bella fatta fin ora!! La notte la passiamo a Narok, dove ci divertiamo noi donne del gruppo, praticamente 10 su 12 partecipanti, a visitare il paesino e a comprare l’Amarula (bevanda tipica africana), per festeggiare la giornata.

18 Agosto – È la giornata per me più attesa del viaggio, la meta è il Masai Mara. Si dice che chi sogna l’Africa sogna il Masai Mara, il parco più spettacolare con il Serengeti ( Tanzania ), io sono qui per sognare e vedere la migrazione degli gnu. Arriviamo a metà mattinata, dopo aver viaggiato come se fossimo stati sulle montagne russe (due ore di strada incredibilmente sconnessa),al River Camp dove abbiamo prenotato. Finalmente possiamo dormire, svegliarci e assaporare la magia di un Park. Sistemiamo tutti i bagagli nell’unica “banda” preparata e ci avviamo nel nostro primo e vero safari all’interno del Masai. Riesco a capire immediatamente perché questo Park è così conosciuto, un trionfo di animali ci aspetta subito come iniziamo il Safari: tre ghepardi sotto un albero ci guardano con aria sufficiente, un leone e quattro leonesse si defilano dal trambusto/ingorgo dei pulmini che hanno creato, e poi giraffe, impala, bufali, zebre ma soprattutto gnu. Gnu ovunque, anche nello spazio più infinito e lontanissimo che l’uomo possa cogliere. Uno spettacolo fantastico, uno spettacolo che solo la natura incontaminata ti può regalare, ovunque giriamo la faccia ci troviamo osservati e circondati da questi animali che ogni anno regolarmente migrano dal Serengeti al Masai Mara per andare a caccia di cibo e che a sua volta diventano cibo. E a proposito di ciò abbiamo assistito a una scena da National Geographic. Siamo gli unici due pulmini appostati sulla sponda alta del fiume per vedere gli gnu catapultarsi da una parte all’altra quando improvvisamente uno del gruppo ( bravo Alberto) si accorge che, nella parte bassa del fiume, c’è nascosto qualcosa che come un fulmine sferra il suo attacco. Ed è così che ci troviamo coinvolti e partecipi alla fine di uno gnu e alla caccia di una leonessa che, poi, stanca morta trascinerà la preda su per la salita e ci passerà davanti fermandosi a più riprese ( chiaramente le foto sono andate a ruba ), guardandoci negli occhi e andando oltre nascondendosi e nascondendo in un cespuglio ciò che ha cacciato. E dopo aver visto ciò tutto il resto ci sembrerà ridicolo!!!Anche se tutto il resto è: leoni che dormono tranquillamente a pochi passi da noi,coccodrilli sonnacchiosi a bordo fiume, ”isole” di ippopotami sonnacchiosi anche loro e tanto tanto altro ancora. Cibo e risate allieteranno la serata.

19 Agosto – Mi sveglio di mattina presto, alle 5.30, con Antonella per vedere l’alba, i giochi di luce sono fantastici e il sole alla fine sorgerà tra mille sfumature di rosa e di rosso. Una volta fatta colazione ci prepariamo per l’ultima giornata che passeremo nel Masai Mara. Partiamo subito con uno spettacolo che non ho voluto neanche fotografare talmente me lo sono voluto godere. I nostri autisti vengono avvisati che un gruppo di ghepardi (ben 7) sta facendo colazione..ma questo è ormai routine..lo spettacolo è dovuto al fatto che dei marabù e degli avvoltoi iniziano una danza attorno agli stessi per cercare di avvicinarsi “senza dare nell’occhio” alle interiora dell’animale ucciso lasciate da parte dai sette gattoni che nel frattempo,sazi, si allontanavano. La sequenza da filmato che ci è capitata di vedere è stata il gioco che uno di questi gattoni si è divertito a fare..lasciare avvicinare gli uccelli alla preda e poi scattare più e più volte verso di loro per farli scappare. Non mi sono mai divertita tanto, una scena stupenda!!! E poi una danza tra due giraffe, che io pensavo di corteggiamento e invece a detta dei miei compagni di pulmino di lotta. Di un’eleganza pazzesca!!!E vedere i colori della savana cambiare continuamente e costantemente a seconda se il sole riusciva a infilarsi tra certi nuvoloni che da una certa ora in poi arrivavano puntuali..sempre in serata, e gli alberi solitari, e gli alberi pieni di avvoltoi..sembrava di stare in un film western..e gli gnu solitari che ti mettevano addosso tenerezza perché già sapevi che “ la legge della natura non perdona, chissà se ce la farà!?!”e tanto, tanto altro. Masai Marai rimarrai parecchio nei miei occhi.

20 Agosto – Ci alziamo presto sperando di poter fare ancora qualche ora di Safari ma un po’ perché l’orario di uscita dal parco è tassativo per le h 10.00, un po’ perché la notte ha piovuto parecchio e le strade sono impraticabili e forse anche sazi di tutto quello che abbiamo visto nei giorni prima decidiamo di mollare il colpo e andare dritti all’uscita e dirigerci verso Nairobi. Si torna a casa…Arriviamo stanchi ma felici all’albergo che ci aveva ospitato la prima notte e, dopo una cena molto occidentale, salutiamo i due nostri autisti e ci infiliamo a nanna.

21 Agosto – Alle 02.00 di notte sveglia per poterci dirigere con tutta calma verso l’aeroporto..il volo delle 06.00 ci attende



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