Impara a vivere “pole pole”!

In Kenya a ritmo slow. Effetti collaterali? Alto rischio Mal d'Africa!
Scritto da: andrea-ugo
impara a vivere pole pole!
Partenza il: 02/03/2011
Ritorno il: 09/03/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Dopo gli ultimi viaggi in Messico e Austria, abbiamo deciso di far girare il mappamondo nuovamente. Questa volta la scelta è stata per il Kenya, un luogo che ci affascinava più che altro per la possibilità di fare un safari. Ok, detto e fatto! Ci affidiamo alla nostra consulente che ci manda a Watamu nel villaggio Veraclub Crystal Bay. Ora, noi eravamo molto restii a stare in un villaggio, per paura di essere troppo stressati dagli animatori… Invece ci siamo ricreduti! Ok, partenza la notte del 2 marzo e dopo un volo veloce arriviamo. La prima cosa a tirarmi su il morale è il caldo, finalmente! Eravamo partiti con la neve e ci troviamo a 30°: un sogno! Durante il trasferimento per Watamu, cominciamo a vedere che le cose non sono tutte rose e fiori li, specie per chi ci abita. Case fatte in fango, tanta povertà, bambini che a vederli si stringe il cuore…. Ma contemporaneamente vedi la gente ridere e ballare in strada. Strano per noi occidentali. Il villaggio è meraviglioso, pieno di fiori, piante e la spiaggia, corallina, è talmente bianca da fare male agli occhi! Ci fiondiamo in spiaggia e facciamo la conoscenza (inizialmente pesante) dei beach boys, gente del luogo che ti chiama per venderti qualsiasi cosa o per proporti safari e altro. Al momento sono fastidiosi, poi ti abitui e con qualcuno fai anche amicizia! Insomma, di una settimana vissuta in Kenya, non mi posso lamentare di niente: è stato tutto meraviglioso. Di sicuro mi ricorderò il safari di due giorni (fatto con la Veraclub e non con i beach boys), meraviglioso. Questo giro nello Tzavo East a bordo di una bella jeep a “caccia” naturalmente fotografica, di leoni, ippopotami, elefanti, giraffe, ecc… Facendo foto davvero belle! La cosa che sicuramente non mi dimenticherò è però la notte nel campo tendato sito accanto al fiume, l’essere davvero a contatto con la natura e poter vedere guardando il cielo TUTTE le stelle e la via lattea: meraviglioso! E protetti comunque dai masai! Altra cosa che abbiamo trovato giusto fare è stata quella di comperare 50 kg di farina per distribuirla ad alcune famiglie durante il viaggio di ritorno. Si, perché lungo la strada per il parco ci sono tante case sparse, tutte famiglie in grosse difficoltà e donare loro un po’ di farina oltre che vestitini per i bimbi e matite (che avevamo portato dall’Italia), speriamo davvero possa dare loro un po’ di sollievo… Altri giri molto belli e che consiglio. Sono stati il safari blu e il giro delle isole del parco marino di Watamu. Anche il safari blu l’abbiamo fatto con il villaggio: siamo riusciti a fare l’unico snorkeling della settimana, abbiamo visto tanti delfini ma soprattutto… abbiamo mangiato tanto pesce! In un luogo tra l’altro paradisiaco ovvero la Sardegna 2, una piccola isoletta in mezzo al mare che esiste solo con la bassa marea. Infatti poco dopo il nostro arrivo, l’isoletta velocemente si è inabissata (a dir la verità è stata coperta da 50 cm d’acqua….): comunque siamo riusciti lo stesso a fare il bagno mentre, sempre nell’acqua, i ragazzi del luogo ci cucinavano aragoste, tonno, gamberetti ecc… L’altra cosa interessante è stato il giro del parco marino. Come dicevo prima, le maree a Watamu rendono il mare sempre diverso: la mattina, fino a mezzogiorno, c’è la bassa marea che rende visitabile parecchie centinaia di metri di spiaggia, ovvero fino alla barriera. Ed è una meraviglia: con i nostri amici beach boys, abbiamo effettuato questo lungo giro e mentre camminavamo ci facevano notare cose che noi non avremmo mai visto: granchi, stelle marine (enormi), spugne, anemoni e pure una murena! Davvero un bel giro! Infine una cosa che ci tenevamo a fare: dall’Italia come ho detto prima, c’eravamo portati dietro un bel po’ di roba; questo perché volevamo portarli a qualche bambino o famiglia che ne aveva bisogno. E ce l’abbiamo fatta grazie ad un ragazzo del luogo che ci ha portato in un orfanotrofio in un paese li vicino. Sinceramente, mi ha fatto piacere vedere che la situazione in quel luogo era più che buona (hanno adozioni a distanza dall’Italia). Ma la cosa che mi ha stretto di più il cuore è stata la voglia di affetto di questi bimbi, di un contatto umano. Il tenere in braccio specie i più piccoli è stata un’esperienza che mi ha commosso e che mi ha fatto fare parecchie riflessioni e domande sul perché le adozioni specie in Italia sono così difficili. Ultimo pensiero va per gli animatori del villaggio: ne avevamo “paura”. Invece si sono dimostrati molto bravi, divertenti e soprattutto non stressanti! Aspettavamo la sera per vedere lo spettacolo e divertirci con loro! Insomma, una delle vacanze più belle mai fatte! Dove abbiamo visto molto e anche se si è fatto poco mare… Akuna matata (nessun problema)!!!! Speriamo di tornare a casa e continuare per un po’ a vivere alla loro maniera “pole pole” (piano piano). Di sicuro una cosa la so: ho capito che vuol dire avere il mal d’Africa… e ne soffro particolarmente!!!!
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pesce palla

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stella marina

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volo di uccelli

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noi e i beach boys

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mezzi di trasporto....

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bassa marea

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a tu per tu con il polipo

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tramonto in savana

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leoni a caccia

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leoni dopo il pasto

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con i masai

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allegria

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i colori del mare



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