Per Caso in Kenya

11/11/05 …aereoporto di Malpensa e noi, quasi per caso, siamo in partenza per il Kenya!! Ci sembra strano, anche perché, fino a meno di tre settimane fa pensavamo ad un viaggio completamente diverso e in un'altra parte del globo….. Proprio così ..… l’uragano Wilma ha deciso che, anche per quest’anno, la mia sete di Messico dovrà...
Scritto da: Robin
per caso in kenya
Partenza il: 11/11/2005
Ritorno il: 26/11/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
11/11/05 …Aereoporto di Malpensa e noi, quasi per caso, siamo in partenza per il Kenya!! Ci sembra strano, anche perché, fino a meno di tre settimane fa pensavamo ad un viaggio completamente diverso e in un’altra parte del globo… Proprio così … l’uragano Wilma ha deciso che, anche per quest’anno, la mia sete di Messico dovrà restare tale … Vabbè, ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto fare un safari, no? Delusione ed eccitazione sono i miei stati d’animo: delusione perché sognavo il Messico da anni, eccitazione perché questa volta la scoperta del paese sarà totale: non sono mai stata in Africa. Mi spiace molto non aver tempo per documentarmi come vorrei … ho passato gli ultimi mesi a creare la mia Guida per il Messico sulla scia Maya … Mi ammalerò di mal d’Africa o il mio amore per l’America Latina vincerà ancora su questa terra tanto bistrattata, povera, malata, ma tanto amata da molti? Gli interrogativi sono tanti…

Mi documento più che posso con l’aiuto dei tanti Tpc che sono sempre disponibili e mi faccio invadere dall’ansia delle vaccinazioni. Malarone? Lariam? Vaccino Febbre Gialla? Più leggo, più mi confondo le idee… Alla fine optiamo per il Malarone. La vaccinazione contro la Febbre Gialla non la facciamo. In Kenya non è richiesta e comunque saremmo fuori tempo … Avrò fatto bene? Il dubbio mi tormenta a lungo … Il mio moroso, Stefano, invece, non ci pensa… meno male che lui non è come me, sul catalogo è specificato che non è richiesta la febbre gialla quindi lui non si pone il problema.

Atterriamo a Mombasa dopo circa 11 ore di volo (abbiamo fatto scalo a Roma) e una stupenda alba sul Kenya accoglie! La prima sensazione che ricorderò sempre del Kenya è l’aria calda, umida e pesante che ti avvolge non appena metti un piede fuori dall’aereo! Ne avevo sentito parlare… ma non ero pronta ad una sensazione così intensa di … Quasi apnea … passare dall’aria condizionata dell’aereo all’umidità è stato come tuffarsi in una piscina di acqua calda. Compiliamo il visto e già ci accorgiamo di non essere più in Brianza … La coda è bella lunga … Ma i Kenyota… Serafici, fanno tutto con calma … dovremo abituarci!!! Sbrigata la compilazione dei visti ci attendo un paio d’ore buone di pulmino su strada sterrata … Ci lasciamo alle spalle la periferia di Mombasa e la povertà che vedo mi lascia perplessa … È la prima volta che vengo in Africa e non so se e quanto mi piacerà … Le piantagioni di Agave sono immense e, qui e là, cominciamo a vedere anche i primi baobab. Anche il villaggio che abbiamo scelto non mi entusiasma, ma probabilmente, come mi accade spesso è la stanchezza, abbiamo viaggiato di notte e sono un po’ rinco. Dopo la doccia, infatti, il mondo torna a diventare mio amico … Comincio a realizzare che sono in Africa (era ora) … Partiamo in perlustrazione … fuori dal villaggio ci aspetta questa terra per noi assolutamente nuova!!! Purtroppo il primo impatto non è dei migliori!!! Come in aeroporto siamo stati travolti dall’aria umida … qui veniamo travolti dai famosi Beach Boys (ecco cosa significa fare un bagno di folla!!!). Ci offrono escursioni e ninnoli vari e a fatica riusciamo a raggiungere la spiaggia … naturalmente sotto la loro scorta premurosa… La spiaggia mi abbaglia!! Il biancore della sabbia ed anche la consistenza sono quelli del borotalco … Il mare cangiante da verde al blu, e la marea che comincia a far notare i suoi effetti … Impossibile fare una passeggiata … i Beach boys ci stanno alle calcagna e ben presto non li sopporto più. Tutti parlano italiano alla perfezione e cercano in tutti i modi di accalappiarti per i giorni successivi!!! Non eravamo preparati a questa accoglienza, così preferiamo ritirarci nel cerchio magico del villaggio … ormai il sole tramonta e dopo un bagnetto in piscina andiamo a cena e poi, finalmente a dormire … Ma sarà sempre così con i Beach Boys? … Riconosco i nomi di quelli citati sul sito di TpC … ma non approfondisco la conoscenza. Sono troppi e troppo insistenti.

L’indomani, dopo aver fatto colazione ci dirigiamo alla spiaggia … Ecco l’ennesimo assalto … Purtroppo (e un po’ mi dispiace) abbiamo già prenotato tutte le escursioni … Non conosciamo l’Africa e non abbiamo avuto molto tempo per documentarci quindi niente fai da te … Ci siamo affidati ad un’agenzia… Arrivati in spiaggia … scopriamo che c’è bassa marea … Ed il mare si è ritirato davvero molto … E’ la prima volta che assisto ad un fenomeno così imponente … Almeno 200 mt!! Ci dirigiamo verso il mare a piedi scalzi e di lì a poco ci accorgiamo che non è stata una buona idea … Ma i nostri angeli custodi (he sì i beach boys ci seguono come un’ombra), ci prestano le loro ciabatte … Tanto loro hanno le Timberlan al posto dei piedi!! Questa mattina, finalmente riesco a stabilire un contatto con questi ragazzi … Ci accompagnano lungo la barriera e ci portano a vedere le stelle marine di un loro amico che raccoglie per farle vedere ai turisti fino alla spiaggia dell’Amore … ragazzi che camminata … Il sole comincia a cuocerci … Insomma, questa mattina ci sono proprio stati utili. Conoscono alla perfezione la zona e… Sono anche molto simpatici!!! E poi che strano … Mi sono completamente dimenticata dell’iniziale ansia da malattie e zanzare… L’indomani la giornata passa tranquillamente tra bagnetti e sole e passeggiate. Al tramonto ci dirigiamo nuovamente verso la spiaggia dell’Amore, questa volta dalla spiaggia, accompagnati da un beach boys, silenzioso e tranquillo, che ti accompagna come un’ombra senza mai essere invadente. C’è bassa marea ed il paesaggio intono a noi si tinge dei toni caldi dell’arancio mentre il sole si riflette nelle piccole pozze d’acqua rimaste tra la sabbia. Intorno c’è silenzio, o meglio la calma che donano i tramonti e le albe sul mare, interrotto solamente dalla risata di qualche bambino che gioca spensierato sulla spiaggia. Rimango incantata da questo gioco di luci e suoni e, ad oggi, è una delle immagini del Kenya che ho nel cuore.

Il sole cala presto e noi ci godiamo ampiamente il divanone sulla veranda della nostra camera. Il villaggio è decisamente molto carino, sebbene diviso in due settori, e la sera molto suggestivo con la luce colorata di ogni veranda. Il caldo umido ci sfinisce e, dopo cena, fatichiamo a tenere gli occhi aperti … contando i tantissimi gechi che di sera popolano i muri del villaggio … Guadagniamo la nostra camera … Sarà anche abbiamo un bel po’ di stress da smaltire? Domani si va a Sardegna 2.

Raggiungiamo Malindi e ci imbarchiamo su questa barchetta con un vistoso marchio della “Barilla” (si proprio quello della pasta)…, rimango un po’ stupita di trovare tutta questa Italia in piena Africa, ma, come scoprirò più avanti, c’è anche una succursale dei grandi magazzini “Rinascente” di Milano (una bancarella sulla spiaggia), piuttosto che le offerte 3×2. Dopo una piccola immersione che ci consente di vedere una barriera corallina ormai morta e grigiastra, insieme a qualche pesce richiamato dall’abitudine di gettare pane dalle barche… ci dirigiamo a Sardegna 2. Sardegna 2 è: il mare. Bellissimo, turchese, l’acqua calda ed invitante ti induce a farti un bagno. Qua e là avvistiamo delle stelle marine (questa volta libere) … E scopro che quando si muovono non sono lente come pensavo. C’è bassa marea e intorno a noi affiorano dei piccoli atolli candidi mentre lontano vediamo la spiaggia davanti al nostro villaggio. La sensazione è stranissima … siamo in mezzo al mare … Alle nostre spalle la spiaggia e davanti a noi l’immensità del mare … E l’acqua ci arriva alle caviglie!! Un Kenyota prende un pesce palla, che si gonfia, per mostrarlo a noi turisti curiosi, un altro invece ci mostra una tartaruga che ci assicura sarà il suo pasto serale, nonostante ne sia proibita la cattura. Anna ed Io, una spumeggiante ragazza veneta, decidiamo di comprare la tartaruga per restituirla la mare, abbiamo con noi solamente monete di euro perché non avevamo previsto spese… Arriviamo a raggruppare circa 12 € … Ma lui vuole soldi di carta … ci rassegniamo a vedere quella povera bestia in padella … Sennonché, dopo un po’ lui la libera e torna a chiederci i soldi … Ci viene il dubbio che il suo non sia stato altro che un giochetto per abbindolare qualche turista di cuore tenero … Così non si becca nulla del tutto! Gironzoliamo, nuotiamo, il sole picchia implacabile .. Nel frattempo i nostri accompagnatori iniziano a cucinarci il pranzo su un vecchio barbecue comparso magicamente dal tetto della barca. Il menu prevede barracuda, gamberetti, aragosta e riso di cocco con la zuppa di polipo … Con un certo sollievo … finalmente un po’ d’ombra … Ritorniamo sulla nostra barchetta che è stata attrezzata di un tavolo e gustiamo tutto quanto preparato … in particolar modo il Barracuda … Nel frattempo la marea si alza ed inizia a lambire le gambe del nostro barbecue … È ora di andare … Incrociamo vari pescatori con le loro barchette a vela … alcuni carichi di ceste … E facciamo tappa ad un loro villaggio. Veniamo invasi letteralmente da un nugolo di bimbi dagli occhi di cerbiatto ed i sorrisi aperti. Molti di noi torneranno in barca più leggeri … chi lascia il cappellino, chi le ciabatte, una maglietta … Non amo questa specie di beneficenza … mi infastidisce la leggerezza con cui noi possiamo permetterci di lasciare un paio di ciabatte, una maglietta … Pulendoci un po’ la coscienza, ma d’altro canto non posso esimermi dal fare la mia donazione… Le mie remore vengono spazzate via dall’insistenza dei bambini e quindi … La cosa mi imbarazza un po’ meno … alla fine se gli possono essere utili … Ben venga …

Il giorno dopo ci rilassiamo in spiaggia e gironzoliamo per Watamu scortati dalle nostre immancabile guide … Finiscono per condurci nel cosiddetto “ghetto” di Watamu … Dove loro amici hanno allestito un mercatino di souvenir per i turisti … Un miscuglio di odori forti ci invade mentre attraversiamo i vicoli del “centro” di Watamu … Odore di rifiuti in decomposizione accentuati dal caldo umido, fritto delle donne che cucinano all’aperto, urina e sudore … Trattengo il fiato infastidita perché le mie narici europee non sono abituate agli odori così intensi e amplificati dal caldo umido … Ma non sono un’apneista … Quindi alla fine cedo … Tutti ci vogliono vendere qualcosa … È difficile non comprare nulla … quando usciamo da questo piccolo dedalo di viuzze (che potevamo risparmiarci poiché a queste bancarelline ci si arriva agevolmente da prendendo un stradina che parte dalla strada asfaltata … Ma non lo sapevamo) posso respirare a pieni polmoni … non ci rimetterò più piede mi dico … La sera andiamo a Malindi, nel discopub Fermento … è un discopub tipicamente europeo con l’aria condizionata a manetta … Arzilli vecchietti in compagnia di innamorate keniota e musica latina e … Non c’entra nulla col Kenya (non fosse per le bellezze di colore che vi transitano) … ma la serata trascorre in maniera piacevole. L’indomani Anna e gli altri partiranno per il safari, noi abbiamo due settimane e vogliamo diluire un po’ le escursioni (non l’avessimo mai fatto … Hanno visto le leonesse a caccia, i ghepardi!! Uffa!!).

Le giornate al villaggio trascorrono tranquille tra bagni in piscina, passeggiate lungo la spiaggia, chiacchierate con i vari beach boys e tentativi di shopping … sì perché non è semplice fare shopping quando tutti vogliono che si acquisti qualcosa da ognuno. … Ma alla fine, a parte qualche ninnolo e l’ordine di due paia di infradito con le perline, promettiamo a tutti di ripassare prima del nostro rientro in Italia.

Scopriamo, grazie ad un nostro accompagnatore occasionale, che nella stradina a lato del Turtle Bay ci sono delle scimmiette e ogni tanto andiamo a trovarle con qualche banana (dopo le 16:00 perché prima fa troppo caldo e anche loro non si vedono). E’ incredibile l’ingordigia delle due femmine dominanti … si riempiono la gola fino all’inverosimile … A me fanno anche un po’ paura … hanno certe unghiacce!!! L’animazione è tra lo scarso e l’inesistente, ma a noi non importa. Nel villaggio si fanno due chiacchiere e conosciamo Lucio, un signore sulla settantina che conosce e frequenta l’Africa da tanti anni. Ex cacciatore pentito di animali selvaggi ci racconta molti aneddoti sulla sua Africa. Battute di caccia emozionanti, fino all’incontro con il Kudu che l’ha fatto riflettere e abbandonare questo sport assurdo. Innegabilmente lui ha “il mal d’Africa”. E’ un piacere stare ad ascoltarlo, l’Africa è la sua seconda patria e l’ha conosciuta a fondo quando non era ancora una meta turistica piuttosto gettonata … I suoi racconti scorrono come film di tanti anni fa … altro che animazione!!!! La gita a Robinson si rivela una enorme delusione, non fosse per il tratto di strada in mezzo alla foresta dove incontriamo tanti piccoli villaggi e scuole che pullulano di bambini festosi ed il granchio a pranzo. Non l’avevamo mai assaggiato ed è delizioso … Ma avremmo potuto tranquillamente mangiarlo al ristorante a la cart del villaggio. La giornata è salvata dalla tappa al fiume Galana, fuori Malindi. La sabbia, più scura di quella di Watamu, è piena di pagliuzze dorate dietro di noi ci sono delle dune di sabbia più chiara e davanti a noi il mare … Rosso!! Si rosso, rosso come l’acqua stessa del Galana. Questo fiume, infatti, arriva dalla savana e porta con se la terra del tipico colore rosso … così facendo “tinge” anche il mare lì di fronte. Il gioco di colori è davvero affascinante … Mi incanta. Meno male che la giornata non è stata completamente buttata!!! Questa sera si terrà uno spettacolo dei cosiddetti Jungle Boys … Merita assolutamente. L’agilità e la forza di questi ragazzi affascina tutto il pubblico mentre si esibiscono in una serie di evoluzioni degne dei migliori circo… Il fisico perfetto, invece, affascina non poche donzelle!! Arriva il giorno del nostro safari!!! Non vedo l’ora di partire … Il racconto di Anna e gli altri è stato entusiasmante. Entriamo nel parco dello Tsavo e per prima cosa vediamo: Le leonesse!! Gasatissima spero che la mattinata prosegua altrettanto bene. Niente di più falso! Mi deprimo anche perché fino al Voi Lodge, salvo la fermata per vedere gli Ippopotami, non vediamo altro che qualche gazzella e Dik Dik. Stefano però è un po’ più fiducioso ed al contrario di me resta soddisfatto del Voi Lodge. Bellissimo per carità! ma io pensavo a qualcosa di molto più spartano, con le scimmiette in giro, invece è un villaggio super attrezzato in tutto e per tutto, dalla piscina al sala pesi … Dormiremo in tenda … per sentire i rumori della savana al risveglio. Alle 16.00 finalmente ripartiamo per il Safari pomeridiano. Appena fuori da Voi Lodge, troviamo gli elefanti!!! Vicinissimi e tantissimi. Che emozione (e anche un po’ di strizza .. Vista la vicinanza …Non sia mai che si innervosiscano!!!)!!! E’ stranissimo essere circondati da questi animali in assoluta libertà!! Mi sembra di essere a Quark. La savana è stupenda, nessuna foto ne rende appieno l’ampiezza, i colori e la magia. Intorno a noi regnano calma e silenzio, tra le nubi filtra qualche raggio di sole che sembra congiungere la savana ed i suoi animali direttamente al cielo. Vediamo tanti branchi di elefanti, bufali (lontani), una tartaruga e le manguste. Le zebre sono lontanissime e anche le giraffe!! Che tristezza!! Io volevo vedere le zebre e il musetto tanto carino delle giraffe … Beh, domani andrà meglio. Torniamo al Voi Lodge (qui l’Autan serve proprio! Soprattutto in bagno) qualche foto sulla veranda che da sul laghetto dove vengono ad abbeverarsi gli animali (solo due antilopi d’acqua), bagno, cena e poi a nanna … Sono molto stanca e domani ci aspetta la seconda parte safari …

Altro che rumori della savana!!! Dormo così profondamente che non mi sveglierebbe nemmeno una carica di elefanti!! Stefano invece si alza che è ancora buio per filmare l’alba … Finalmente vediamo anche le zebre e le giraffe … Non posso fare a meno di pensare alla giraffa nevrotica di un cartone animato … Le nostre guide hanno l’occhio allenato e avvistano gli animali a grande distanza ed anche seminascosti dalla vegetazione! Ecco infatti spuntare tra le fronde degli alberi il collo longilineo di una giraffa!!! Le zebre addirittura ci sbarrano il passo e ci fermiamo per dar loro la precedenza. Le possiamo così ammirare con calma ed a distanza, tutto sommato, ravvicinata.

Ma ormai siamo sulla via del ritorno … Con un po’ di tristezza penso che questo safari è stato troppo breve … Gli animali e l’immensità della savana meritano davvero un soggiorno più lungo… Tutto sommato mi posso accontentare … Ma prima o poi farò un safari nei grandi parchi Amboseli, Masai Mara… Kruger … Chissà, tutte e tre magari! Vorrò godermeli e gustarmeli con calma! IMPORTANTE: Quando si va al Safari, o qualunque altra gita, portatevi sempre penne, biscotti e quant’altro, perché i bambini sono sempre tantissimi e a differenza di quelli che vivono nella zona dei villaggi turistici e ricevono sempre qualcosa, quelli che trovate in giro sono molto meno fortunati e hanno maggiori necessità. Ormai ho accantonato un po’ il mio pregiudizio su questa forma di “elemosina” … la gioia dei bambini è talmente palese che ti si spezza il cuore non poter dare di più a tutti.

Poco distante dal villaggio Aquarius si trova la spiaggia di Ocean Breeze. Non è diversa dalle altre, ma è libera e non c’è nessuno. Ci andiamo per una mezza giornata, il sole è a picco e ci rifugiamo sotto alcune sporgenze rocciose … si sta bene e chi arriva… gli immancabili beach boys!!! Chiacchieriamo con calma e acquistiamo in batik con le giraffe ed il Kilimangiaro su fondo arancione (lo metterò all’ingresso di casa … Già lo vedo!) … Veronica è più veloce di me e si accaparra il batik con “mamma Africa”, una donna con legato un bimbo sulla schiena, è davvero bello. La sera, la luna piena ed il cielo terso ci regalano un momento magico. L’orizzonte ampio, e forse la latitudine, danno proprio l’idea di essere “sotto la volta” celeste. Le stelle sembrano sospese con fili d’argento e, mentre la sabbia bianca riflette la luna, i granchi si infilano veloci nei loro buchi al nostro passaggio.

Malindi è una città piuttosto caotica e non mi affascina minimamente. Visitiamo la fabbrica del legno e curiosiamo tra gli artigiani che stanno intagliando i vari pezzi proprio sotto ai nostri occhi … Nulla da dire, sono davvero bravissimi, con pochi attrezzi rudimentali sono in grado di creare oggetti davvero belli. I prezzi però sono un po’ più altini che sulle bancarelle. Questa escursione dura solo mezza giornata … Ma sono ben felice di tornare a Watamu!! Qualcuno mi dice che è possibile avvistare i delfini nelle acque davanti a Watamu … Questo è pane per i miei denti … Adoro i delfini e sogno da anni di nuotare con loro!! Ci mettiamo d’accordo con un altro beach boy e prenotiamo un’uscita in barca. Non ci vuole molto tempo per incontrarli!! Non appena la barca si ferma mi tuffo, sono proprio sotto di me … e non mi degnano di una sguardo!!!! Emozioni contrastanti mi invadono: gioia perché sono vicina a loro, un po’ di timore … Sono davvero grossi … Delusione, non mi guardano neanche (ma non erano animali curiosi i delfini?) … Stupore e divertimento … stanno facendo all’amore!!! Ecco perché non mi hanno degnata di una sguardo!!! Sono velocissimi e devo salire sulla barca e rituffarmi più volte per inseguirli!!! Stefano filma con la telecamera …Non ama molto i fondali profondi. Alla fine sono proprio stanca ma soddisfattissima … Sentire i loro fischi sott’acqua e essere andata così vicina al mio sogno è stata un’esperienza bellissima.

Domenica. Avevo letto che è molto bello partecipare alla messa, così ci andiamo. Le mie aspettative non vengono minimamente deluse. Andiamo nella chiesa che si trova poco distante dal nostro villaggio e siamo subito accolti con estrema gentilezza. Le bimbe sembrano tante bamboline dai vestitini vaporosi color pastello ed i capelli raccolti in miriadi di treccine e greche, i maschietti, anch’essi col vestitino della festa, faticano a star fermi. L’atmosfera è gioiosa e ravvivata da numerosi canti gospel. Ci fermiamo circa un’oretta poi ce ne andiamo… La messa è ancora lontana dal termine in media, infatti, dura circa 3 ore.

Gironzolando per le viuzze che inizialmente dissi di non voler più frequentare, dopo un po’ non si fa più nemmeno caso agli odori, visitiamo l’orfanotrofio (o la scuola?). Anche qui canti e risa, ma ho avuto l’impressione che questa tappa, per un verso obbligata poiché sei lì, fosse di essere un po’ montata ad uso e consumo del turista e a beneficio degli adulti. Probabilmente questo mio giudizio è stato influenzato da coloro che, conoscendo queste zone meglio di me, ci aveva raccomandato di non dare penne, quaderni e vestiti ecc. Alle maestre perché ai bimbi va poco e la maggior parte viene venduta. In effetti, un certo “arraffa arraffa” mi è sembrato di coglierlo. Sono certa che ci sono degli orfanotrofi che ne hanno più bisogno e che li userebbero in maniera migliore.

Tra bagni, escursioni, chiacchierate e passeggiate quindici giorni volano presto e giunge il momento di tornare a casa. Il Kenya … non posso dire di averlo visitato, ho solo assaggiato un pezzettino delle sue spiagge bianche, del suo mare blu e della terra rossa della savana … ma è davvero una terra bellissima … Ma non sarebbe tale senza la sua gente, a volte fastidiosa, insistente, invadente, furbetta ma spesso cordiale, curiosa e chiacchierona e, nonostante tutto, con la voglia di sorridere al mondo.

Jambo Jambo Kenya!!



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