Fantastico Kenya

IL MIO VIAGGIO IN KENYA Abbiamo deciso di andare in Kenya per scoprire il misterioso continente africano ancora sconosciuto a me e mia moglie Angela. Infatti abbiamo provveduto per tempo e per trascorrere il Natale a Malindi in Kenya abbiamo prenotato ai primi di novembre, sbagliando, perché una settimana prima, per lo stesso Hotel: il Melinde...
Scritto da: il_mimi
fantastico kenya
Partenza il: 29/12/2006
Ritorno il: 29/12/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
IL MIO VIAGGIO IN KENYA Abbiamo deciso di andare in Kenya per scoprire il misterioso continente africano ancora sconosciuto a me e mia moglie Angela. Infatti abbiamo provveduto per tempo e per trascorrere il Natale a Malindi in Kenya abbiamo prenotato ai primi di novembre, sbagliando, perché una settimana prima, per lo stesso Hotel: il Melinde Resort, altri hanno pagato meno e addirittura con un 2 x 1.

E’ un’emozione lasciare Roma in cappotto e scendere in Kenya con un caldo che ti appiccica i jeans addosso. Puntuali all’aeroporto di Mombasa i responsabili della Maxi Traveland che avevano il compito del trasferimento al Meline hotel di Malindi, ma dalla preannunciata ora ci sono volute invece ben 2 e % per una strada si asfaltata ma intorno a enormi e onnipresenti buche. In pratica era iniziato già il Safari.

Il paesaggio era bellissimo con una ricca e fitta vegetazione e con affascinanti villaggi fatti con tetti di paglia lungo tutto il percorso. Arrivati al Melinde Resort abbiamo avuto una bella accoglienza da parte dello staff e dagli inattesi Debora e Donato animatori simpaticissimi. Purtroppo le stanze erano un po’ scomode per l’assenza di ripiani per appoggiare la roba se non un piccolissimo armadio ricavato nel muro e per l’assenza del condizionatore nel bagno (con una finestra rotta) che ci costringeva a continui escursioni tra il fresco della stanza e il caldo del bagno.

Il primo giorno in Kenia si è concluso con un giro nel mercatino di Malindi che ha presentato tutta la povertà e l’orgoglio di un popolo che ha un enorme rispetto verso il turista.

Grande delusione è stata quella di apprendere che per godere del tanto decantato mare del Kenya non si poteva sfruttare la spiaggia dell’Hotel perché un enorme fiume in prossimità, scaricava tonnellate di terra rossa della Savana con canne e alghe che rendevano il mare “ marrone “ e bisognava spostarsi con taxi o con la navetta a 15 km a sud dove c’era l’ingresso del parco marino bello, ma poco adatto a farsi il bagno per la presenza di corallo a riva e quindi si dovevano percorrere centinaia di metri su alghe, corallo e sabbia per farsi il bagno. Il secondo giorno: siamo andati al Safari blu con delle barche che ci hanno portato su quello che rimaneva della barriera corallina oramai tutta grigia e ancora con un’acqua non del tutto trasparente. Con una tappa a quello che chiamano Sardegna 2: un posto molto bello dove per via della andirivieni della marea che in Kenya trasforma i paesaggi diverse volte in un giorno, verso le 12,00 crea degli atolli di sabbia che i barcaioli sfruttano per arrostire alla griglia il loro pesce freschissimo e le loro numerose aragoste.

Il terzo giorno,la vigilia di Natale purtroppo non è stato fortunato perché stranamente per questo periodo è piovuto tutto il giorno, ma la fantastica animazione ha allietato quel giorno concludendosi con una fantastica cena a base di aragoste. Siamo riusciti anche a vivere un’ esperienza da non perdere: la messa Natalizia in una chiesa Cattolica con un’enorme presenza della comunità cattolica locale, Messa arricchita da canti di gruppi vestiti in costume con degli strumenti e delle danze di bambini in costume nonché della presenza del Vescovo che ha celebrato la messa tutta in Swaili.

Il quarto giorno: Natale invece… ha piovuto e abbiamo approfittato per fare un giro nella fabbrica del legno e nel mercatino con gli animatori che erano sempre presenti per allietare il nostro soggiorno.

Il quinto giorno : ho organizzato con i beach boys locali, quasi sempre affidabili e onesti, una fantastica battuta di pesca su di un loro catamarano a vela e trascorrendo una fantastica giornata.

Il quinto giorno: siamo stati a Che Chale che presenta una bella spiaggia dorata, ma dorata per davvero per la presenza nella sabbia di minerali come brillantini dorati .

Poi la tappa all’isola di Robbinson Crusoe, atollo circondato da acqua di mare e una vegetazione di mangrovie e con un lauto pranzo a base di, indovina un po’, dell’immancabile aragosta, gamberoni, granchio gigante e riso di cocco e cernia freschissima. Al ritorno l’autista ci ha fermato in un posto dove si poteva bere latte di cocco direttamente preso dalle palme da un ragazzino che con un’agilità di un trappezzista si è arrampicato in un attimo.

Altra tappa ad un Baobab di 500 anni (enorme) con un circonferenza di una trentina di metri! Tornati in hotel gli instancabili animatori ci hanno accompagnato al Casinò di Malindi.

Il sesto giorno: abbiamo organizzato sempre con i beach boys un’escursione a quella che ritengo la spiaggia più bella tra quelle viste, la spiaggia di Watamu. Un posto veramente incantevole con un mare limpidissimo, un paesaggio incantevole e mutevole durante il corso della giornata con il solito pranzo sulla spiaggia a base di pesce, riso e…Aragosta. Una giornata che da sola ci ripaga del biglietto e dei disagi.

Una nota particolare và al personale del Melinde e della cucina veramente inattesa.

Purtroppo però spesso si è dovuti stare al buio, senza corrente e senza gli indispensabili condizionatori che ci hanno costretti a nottataccie insonni per via del caldo.

Sicuramente ci tornerei in Kenya ma sceglierei un’altra gestione e un’altra spiaggia magari portandomi dietro gli animatori che chiunque vorrebbe trovare in vacanza.



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