Karpathos: in giro per le spiagge più belle

Tra piccole baie e spiagge circondate da scogliere e un mare con sfumature che vanno dal verde acqua al blu intenso
Scritto da: seven78
karpathos: in giro per le spiagge più belle
Partenza il: 21/08/2015
Ritorno il: 29/08/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Sono partita per l’isola di Karpathos l’ultima settimana di agosto. Premetto che non ero mai stata né in Grecia né sulle isole, quindi non sapevo esattamente cosa aspettarmi da questa vacanza ma ammetto che sono rimasta decisamente soddisfatta sia dell’esperienza, che della gente, dell’ospitalità e dell’isola stessa che è davvero meravigliosa, oltre che incontaminata e quindi non eccessivamente turistica.

Abbiamo prenotato il volo da Roma con Vueling, partenza giovedì pomeriggio direzione Karpathos. Arrivati in aeroporto abbiamo preso un taxi per 25,00€ che ci ha accompagnati fino al nostro albergo, il Seven Stars in prossimità del centro del paese di Karpathos. Albergo carino, con piscina. Avevamo un mini appartamentino a piano terra, con terrazzino vista mare, molto carino, ben tenuto, pulito senza troppe pretese. Personale gentile e disponibile.

Arrivando la sera mi sono fatta un idea del paese di Karpathos o Pigadia che dir si voglia, tipico paesino di mare il cui centro è formato da due strade principali, una esterna che costeggia il porto, ricca di ristoranti e locali tutti molto tipici, colorati, illuminati da luci e candele che creano un atmosfera davvero eccezionale, e una strada interna parallela, rialzata, piena di negozietti che vendono per la maggior parte souvenir e locali di vario genere. La prima sera siamo stati a mangiare al ristorante Maxim, proprio sul porto. Un locale molto carino ed accogliente. Sembra di cenare sotto un vero pergolato; la qualità del cibo ottima ed i prezzi nella norma (bassi se confrontati a ciò che spendiamo normalmente in Italia per lo stesso tipo di cena). Ottima la cucina greca, che è stata la nostra principale tipologia di cibo per tutta la durata della vacanza. Non l’avevo mai provata prima ma devo dire che sono rimasta ampiamente soddisfatta. Ottimi anche i piatti di pesce da Maxim, dalle orate, ai calamari alla brace, agli spiedini di gamberi. Dopo cena abbiamo fatto un giro nella parte interna del paese, molto carino.

La mattina seguente siamo andati a noleggiare uno scooter da Euromoto, da George. Abbiamo optato per lo scooter perché forse più pratico essendo l’isola molto piccola, e forse è stata la scelta migliore perché ci ha permesso di vivere in modo più diretto quest’esperienza. Devo esprimere un parere positivo su Euromoto, di cui ho letto recensioni non sempre positive: si sono dimostrati disponibilissimi, onesti nei prezzi ed anche attrezzati (hanno scooter, moto, quad, macchine e jeep). Chiaramente in alta stagione è difficile trovare un mezzo senza precedente prenotazione ma ho visto che si sono sempre dimostrati disponibilissimi con i clienti. Cosa molto importante: sull’isola ad oggi, ci sono solo 2 distributori di benzina, a Pigadia, quindi sempre occhio alla lancetta della benzina in modo da organizzare bene cosa fare e dove andare!

Siamo quindi, nel corso della mattinata, andati nella zona di Ammoopi. Stupenda. Piccole baie con acqua dai colori meravigliosi, sfumature dal verde acqua al blu intenso, acqua cristallina, trasparente, fondale a vista. Essendo un’isola per la maggior parte si trovano scogliere a picco sul mare, meravigliose, ma quasi sempre ci sono piccole stradine che conducono alle baiette di sabbia o sassi con un mare a dir poco fantastico. Devo essere sincera, non mi aspettavo tanta bellezza. L’isola è per la maggior parte brulla, ma il colore della terra e delle scogliere risalta sempre con lo sfondo del mare blu. Anche le strutture turistiche sorte nella zona di Ammopi come per adesso su quasi tutto il resto dell’isola non sono invasive, costruite tutte nel rispetto dell’isola, piccole casette bianche coperte di bouganville viola, bellissime. Tipiche e onnipresenti le piccole chiesette dalle cupole azzurre o rosse. Se volete un consiglio dopo aver fatto un bagno nelle spiagge più belle di Ammopi, concedetevi un giro nei dintorni ed osservate le piccole insenature dai colori stupendi. Abbiamo pranzato al Four Season Studio, un alberghetto/taverna molto carino con terrazza panoramica in cui abbiamo pranzato divinamente. Ottimo rapporto qualità prezzo, cibo molto molto buono, irrinunciabili Tzatziki, saganaki e insalata greca. Il pesce merita davvero, sempre fresco, ottimo.

Il pomeriggio ancora giro in cerca di altre spiagge nei dintorni e sulla strada del ritorno sulla spiaggia di Pigadia, abbiamo trovato un locale molto carino, fuori dal paese, che di giorno offre ombrelloni e lettini gratuitamente, si paga solo la consumazione. Ha dei grandi cuscini al posto delle sedie, quindi ti puoi comodamente sdraiare e goderti il tramonto sul mare bevendoti una Mythos e ascoltando musica. La sera abbiamo nuovamente fatto un giro per il paese, animato fino a tardi e sicuramente il luogo più turistico di tutta l’isola. Molto carina la parte del porto, ma purtroppo, a mio avviso i grandi alberghi costruiti per ospitare il flusso di turisti in crescita, moderni e fortemente in contrasto con l’isola, hanno rovinato l’atmosfera magica di questo posto. Cosa positiva, nei locali e ristoranti è possibile mangiare fino a tardi.

Il clima è stato sempre decisamente caldo ma il vento onnipresente ci ha permesso di goderci la vacanza senza troppo sentire caldo. Premetto, vento caldo e anche molto forte nella zona dell’aeroporto, ma sul resto dell’isola necessario in quanto non sarebbe stato possibile stare in spiaggia a prendere il sole o passeggiare anche nelle ore più calde.

Il secondo giorno siamo andati a Finiki, un piccol paesino di pescatori che a me è piaciuto tantissimo. Poche abitazioni, qualche taverna, pescatori che preparano le reti sul molo, una piccola spiaggetta attrezzata con sdraio e ombrelloni sulla quale rilassarsi e prendere il sole. Domina la piccola baia una chiesetta bianca con cupole azzurre molto suggestiva. Abbiamo pranzato a base di pesce e antipasti tipici greci in una tavernetta a pochi passi dalla spiaggia decisamente caratteristica, con le reti da pescatori attaccate alle pareti e decorate con conchiglie varie e stelle marine colorate. L’atmosfera molto rilassante, sembra di essere distanti anni luce dal caos frenetico nel quale siamo abituati a vivere. Sulla strada del ritorno ci siamo fermati a Menetes, un paese che si trova sulla parte più alta dell’isola, prima di arrivare a Pigadia e da cui si gode di una bellissima visuale. Molto belle le stradine strette in mezzo alle case bianche con porte e persiane azzurre. Qui abbiamo incontrato una signora, Maria se non ricordo male che si è presentata come guida turistica e con una modesta offerta ci ha portato a vedere la sua casa carpatiana, offrendoci del formaggio fresco di capra e pomodori da loro prodotti, e spiegandoci varie cose circa la sua vita, le usanze del posto e del paese di Menetes. Purtroppo non siamo riusciti a visitare la chiesa di Aghios Mamas perché era chiusa e anche se la nostra “guida” aveva le chiavi, abbiamo deciso di saltare questa tappa per tornare verso Pigadia. La sera abbiamo cenato di nuovo da Maxim e siamo rimasti a passeggiare nella zona centrale, fermandoci a bere una birra in un pub molto carino che ha delle birre davvero particolari e selezionate (nella parte alta di Pigadia, non nel primo in basso vicino al porto, ma salendo su per quella stessa strada, rimane sulla destra).

Il terzo giorno lo abbiamo dedicato a fare il giro delle spiagge più belle e forse anche più turistiche dell’isola. Nonostante il vento siamo partiti con il nostro scooter in direzione Achata. La strada scende fino alla spiaggia che è facilmente raggiungibile con qualsiasi mezzo. Bellissima spiaggia di sabbia all’interno di una insenatura naturale circondata da una rigogliosissima natura mediterranea. Volendo è possibile prendere un lettino a pagamento e c’è anche una specie di bar/taverna proprio a pochi passi dal mare, in cui è possibile acquistare cibo o acqua o eventualmente pranzare. Spiaggia davvero bellissima ma abbastanza piccola, quindi meglio andarci presto per godersi il posto, essendo questa una delle spiagge più famose di Karpathos. Ci hanno detto che l’escursione alle altre due spiagge viene organizzata (soprattutto per la difficoltà a raggiungerle via terra) tramite barche turistiche che partono dal porto di Pigadia e nell’arco di una giornata fermano in entrambe le spiagge di Kyra e Apella ma abbiamo preferito raggiungerle con lo scooter per visitare anche altri posti che abbiamo incontrato sulla nostra strada, dal momento che essendo l’isola abbastanza piccola, con l’aiuto di una cartina, un po’ di pazienza, si riesce a raggiungere qualsiasi posto. Successivamente siamo ripartiti per visitare Kyra Panagia, altra famosissima spiaggia di Karpathos fatta di sabbia fine e chiara, circondata da scogliere e acqua dai colori meravigliosi, che vanno dal turchese al blu intenso man mano che lo sguardo va verso l’orizzonte. Più attrezzata a livello turistico e più commerciale rispetto alla precedente ma non per questo meno bella, vi si trovano alcune taverne e una piccola chiesetta con la cupola rossa. Nelle vicinanze in costruzioni alcuni studios. Anche qui la possibilità di affittare lettini e ombrelloni. Su questa spiaggia pare che le tartarughe marine, un tempo, prima della loro quasi definitiva estinzione, venissero a deporre le uova.

Ultima tappa Apella, la nostra preferita tra le tre. Si arriva alla spiaggia dopo aver parcheggiato nella parte più alta vicino ad alcune taverne, e si scende a piedi per un sentierino tra la vegetazione, i pini verdi, qualche capretta, fino ad arrivare agli scogli ed infine alla spiaggia. Apella è la più grande delle tre e bellissima è la visuale dall’alto arrivando a questa spiaggia. Anche qua i colori sono meravigliosi, acqua cristallina, turchese. Possibilità di prendere l’ombrellone e lettini. In lontananza un piccolo pontile in legno a cui attraccano le barche che portano i turisti alla spiaggia. Un vero angolo di paradiso.

Sulla strada del ritorno ci siamo fermati ad Aperi e Othos. Aperi un piccolo villaggio a 300mt sul livello del mare, una volta capoluogo dell’isola. A Othos ci siamo capitati per caso, perché cercavamo un posto in cui fermarci a fare una merenda-cena. Abbiamo scelto una specie di bar/tavernetta, da Manolis che si è rivelato essere veramente buono. Ha espressamente cucinato per noi souvlaki e altre specialità buonissime. Io e il mio compagno eravamo gli unici stranieri credo in tutto il paese. Atmosfera di altri tempi. Othos piccolo paese in mezzo alle montagne, dicono sia il centro dell’isola e quindi equidistante da tutti gli altri luoghi.

Il quarto giorno abbiamo optato per un’escursione in barca a Diafani e Olimpos. Abbiamo preso una barca al porto di Pigadia, la barca del capitano Nikos che in poco più di un’ora ci ha portati fino al paese di Diafani. Nikos persona splendida, ha fatto il massimo per esaudire tutte le nostre richieste, gentilissimo e competente. Diafani si trova nella parte nord dell’isola, e qui fanno scalo i traghetti che portano le persone in escursione ad Olympos. Il paese è molto carino ed estremamente tranquillo, fatto di casette dai colori pastello, qualche taverna nella zona del porto tra cui una di cui non ricordo il nome, quasi davanti alla grande fontana ma gestita da italiani che ci hanno accolto con un ottima moka. Anche qui atmosfera lontana dalla frenesia del resto del mondo. Abbiamo perso il bus per Olympos cosi abbiamo deciso di provare a chiedere un passaggio cosa che normalmente non faccio, e siamo stati fortunati perché una persona gentilissima ci ha accompagnati con il suo pick up fino ad Olympos, 10 minuti in macchina da Diafani.

Olympos è un paese meraviglioso, di cui mi sono innamorata. Turistico ma non troppo, non eccessivamente affollato e molto caratteristico. Piccole stradine che si snodano tra le case bianche, piene di negozi che vendono prodotti tipici e souvenir per turisti. Molto bella la chiesa principale. Consiglio di visitare un bel negozio caratteristico di souvenir e prodotti locali, ceramiche, saponi con all’interno la macina di un vecchio mulino che si trova tra i primi negozi entrando in paese. Il panorama è bellissimo ovunque si volti lo sguardo. Ad Olympos si possono ammirare ancora i vecchi mulini a vento utilizzati una volta per macinare la farina, alcuni dei quali in buone condizioni mentre altri ormai ridotti a costruzioni in decadimento o addirittura mucchi di pietra. Gli abitanti di questo paese utilizzano ancora vestiti tradizionali tipici nella loro quotidianità. Abbiamo pranzato da Milos, ottima taverna nella parte alta del paese con una grande terrazza sulla quale è possibile assaporare una buonissima cucina locale. Devo dire che ovunque siamo andati abbiamo sempre mangiato molto bene. La stessa sera dopo essere rientrati a Pigadia siamo tornati a mangiare al Four Season ad Ammopi, cena sulla terrazza a base di piatti tipici greci. Davvero ottima.

Il quinto giorno è stata una vera e propria avventura in scooter. Siamo partiti per Lefkos per vedere quella parte dell’isola un pochino più distante ma sempre molto bella. Spiagge bianchissime, incontaminate direi e le poche strutture turistiche che ci sono si integrano perfettamente con il paesaggio circostante. Spiagge attrezzate con il minimo indispensabile (lettini e ombrelli a pagamento). Immersi nella tranquillità totale. Prima di scegliere la spiaggia sui cui trascorrere qualche ora al sole abbiamo costeggiato il mare lungo una strada bianca che dalla spiaggia più famosa si allontana verso la zona non abitata dell’isola, piena di piccole insenature in cui è possibile scendere a fare il bagno. Alcune di queste sono frequentate da nudisti forse proprio perché lontane dalle spiagge più conosciute. Merita comunque procedere fino dove possibile arrivare per godersi lo spettacolo e la bellezza del mare. Abbiamo fatto colazione in un piccolo localino sul mare, molto tranquillo e dai colori tipici nella baia accanto, alla quale si arriva a piedi in pochi minuti. Qui si affacciano tante piccole taverne in cui è possibile mangiare dell’ottimo pesce godendosi la tranquillità e la bellezza del posto senza mai spendere cifre paragonabili agli stessi pasti consumati in qualsiasi posto di mare in Italia. A Lefkos abbiamo per nostra fortuna trovato un noleggio di scooter che pagando, ci ha dato la possibilità di rifornirci con un po’ di benzina dal momento che avevamo consumato poco più di metà del pieno. Gli unici benzinai si trovano a Pigadia e la benzina è quindi preziosa per chi sta dalla parte opposta dell’isola! Questo ci ha comunque consentito di soffermarci ancora a visitare i dintorni. Nel pomeriggio abbiamo proseguito per Mesochori, altro bellissimo e caratteristico paese dell’isola, principalmente alla ricerca dei lukumades ovvero dei tipici dolci greci tipo ciambelline fritte con miele che sono davvero buonissimi. Abbiamo trovato un piccolo bar che ci ha messo in contatto con una piccola taverna che ci ha fatto espressamente i lukumades che abbiamo finalmente mangiato sulla terrazza davanti a un tramonto spettacolare. Il paese è molto carino, consiglio un giro tra le strette stradine in mezzo alle case bianche, al tramonto i colori sono bellissimi. A Mesochori si trova anche la chiesa della Madonna della Fonte. Sulla strada del ritorno siamo passati da Spoa, per vedere i resti dei vecchi mulini a vento (Anemosmilos). Si dice che questo sia il punto più stretto dell’isola, solo 6 km separano le due coste. Stanchi ma soddisfatti siamo rientrati a Pigadia. Cena dal nostro ormai amico Maxim a base di orata e totani alla grigia, tzatziki e altre prelibatezze greche.

Il sesto e penultimo giorno abbiamo scelto la gita in barca all’isola di Saria, sempre con la barca del capitano Nikos. Saria è un isola ormai disabitata a nord di Karpathos, ma un tempo abitata e sulla quale si possono trovare ancora oggi i resti di alcune dimore utilizzate appunto dalle persone che la popolavano. Mare superlativo, niente da invidiare alle acque caraibiche. Impossibile non immergersi per un bagno! Dalla spiaggia parte un sentiero sconnesso tra i sassi che si inoltra fino alla parte più alta dell’isola, consiglio scarpe da ginnastica e scorta di acqua. Lungo il cammino si possono osservare delle grotte nelle quali si rifugiavano pastori e animali, mentre nella parte più alta si trovano i resti di alcune abitazioni. Il capitano ci ha detto che ci sono delle grotte dentro alle quali si può anche entrare nuotando, ma che non abbiamo visto perchè abbiamo dedicato la mattina ad esplorare l’isola e dopo vari bagni ed un buon pranzo in barca a base di insalata greca e souvlaki preparati dalla mamma del capitano abbiamo optato per sole e relax. Saria la consiglio come escursione perché è un luogo davvero magico.

L’ultima mattina avendo i bagagli pronti e lo scooter ancora a disposizione, abbiamo optato per fare un giro verso Afiarti, nella zona dell’aeroporto. Zona decisamente ventosa (il nome stesso lo dice, Afiartis ovvero zona dove abita il vento!) frequentata da surfisti e persone che fanno kyte surf. Paesaggio molto bello, la spiaggia si estende per chilometri e si suddivide in più baie che si diversificano per l’intensità del vento e alla fine delle quali si trova il relitto di un cargo incagliato. Sulla strada per Afiartis abbiamo scelto una tavernetta che si affaccia su una delle più belle spiagge di cui però non ricordo il nome, gestita da una coppia di polacchi. Ci siamo avvicinati scettici ma è risultato essere uno dei migliori posti in cui abbiamo mangiato, sia per la location che per il cibo. Colori tipici, musica e cibo davvero splendido! A prezzi irrisori.

Purtroppo lo stesso pomeriggio abbiamo dovuto far rientro in Italia poiché la nostra vacanza si è conclusa. Posso solo dire che Karpathos è stata una bellissima scoperta. Mi sono innamorata di quest’isola e del clima sereno e lontano dal resto del mondo che si respira. La consiglio vivamente a chi vuole fare una vacanza di puro mare, relax e natura. La vita mondana non fa per quest’isola anche se è possibile a Pigadia trascorrere serate all’interno di localini molto carini.



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