Roma low-cost

VENERDI’ 14 APRILE: Con una levataccia alle 5:15 del mattino inizia il nostro week-end a Roma. Alle 6:38 in punto, infatti, dalla stazione centrale di Bologna parte l’Eurostar che ci porterà nella capitale dove il mio ragazzo ed io abbiamo deciso di passare il fine settimana di Pasqua. Alle 9:30 precise, senza sgarrare nemmeno di un minuto,...
Scritto da: Vagabonda
roma low-cost
Partenza il: 14/04/2006
Ritorno il: 17/04/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
VENERDI’ 14 APRILE: Con una levataccia alle 5:15 del mattino inizia il nostro week-end a Roma. Alle 6:38 in punto, infatti, dalla stazione centrale di Bologna parte l’Eurostar che ci porterà nella capitale dove il mio ragazzo ed io abbiamo deciso di passare il fine settimana di Pasqua.

Alle 9:30 precise, senza sgarrare nemmeno di un minuto, il treno ferma alla stazione Termini. Scendiamo e velocemente raggiungiamo l’alberghetto che avevamo prenotato quasi due mesi fa: è un semplice affittacamere a pochi passi dalla stazione, con poche pretese e a basso prezzo il che, vista la nostra condizione di studenti lavoratori part-time, è proprio quello che cerchiamo. La proprietaria si dimostra immediatamente molto gentile, ci accoglie con cordialità e ci fa strada verso il magazzino dove possiamo riporre le valigie in attesa che si liberi la nostra stanza. Nemmeno il tempo di appoggiare i borsoni che ci tuffiamo nella meravigliosa atmosfera primaverile della Città Eterna. Da bravi italiani in ferie, la prima cosa che facciamo è fermarci in un bar per espletare il trittico cappuccino-cornetto-bagno. Rifocillati a dovere, iniziamo la nostra vacanza pseudo-culturale.

Una vacanza a Roma non può che iniziare da una visita al Colosseo: ci dirigiamo quindi immediatamente verso la zona dei Fori Imperiali. L’Anfiteatro Flavio è imponente… Esattamente come la fila di persone che attendono di entrare a visitarlo! Considerato anche il fatto che entrambi eravamo già stati a Roma, seppure diversi anni fa, optiamo per un semplice giro esterno leggendo la guida turistica. A questo punto facciamo rotta verso la zona dei Fori, adiacente al Colosseo. Qui passeggiamo tra le meravigliose rovine romane emozionandoci ad ogni frammento di colonna. Usciti dall’arco di Settimio Severo ci troviamo di fronte a due classici e ultra-fotografati simboli di Roma: la Lupa capitolina e la statua di Marco Aurelio. Non ci sottraiamo alla “tassa” e immortaliamo. Passiamo quindi ad ammirare la maestosa piazza del Campidoglio e la chiesa di Santa Maria in Aracoeli prima di tuffarci tra la mondanità di via del Corso. D’improvviso sbuchiamo in una piazza con un palazzo che ci sembra familiare: siamo in piazza Colonna e, accanto alla sede del quotidiano “il Tempo”, c’è Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

A questo punto ci avviamo verso la fontana di Trevi. Sono quasi le 14 e la fame inizia però a farsi sentire: “meritata” sosta in un bar in una laterale di via del Tritone per un veloce panino e una Coca Cola. Con la pancia piena arriviamo al “Fontanone”, naturalmente gremito di turisti. A fatica riusciamo a fare un paio di foto e a lanciare la classica monetina, nonostante il timore che, anziché in acqua, i nostri 5 €cent finissero dritti dritti sulla testa di qualche giapponesina. Da qui percorriamo alcune stradine pittoresche (ancorché invase da locali con il classico “Menù turistico 10 euro”) che ci portano al Pantheon. In chiesa non si può però entrare, essendo in corso una funzione religiosa. Ci avviamo quindi verso piazza Navona con i suoi bar all’aperto, le bellissime fontane e gli artisti di strada. Da qui giungiamo in piazza del Pasquino dove passiamo diversi minuti a leggere le invettive anti-governative attaccate alla statua che conferisce appunto il nome alla piazza. A questo punto torniamo verso il Pantheon: è infatti quasi l’ora che ci era stata indicata come probabile fine della messa. Riusciamo quindi a entrare in chiesa dove ammiriamo le tombe dei re d’Italia e del pittore Raffaello. Come primo giorno decidiamo che può bastare: sono infatti quasi le 18 e noi siamo in piedi da prima dell’alba… Per di più, proprio per gustare appieno l’atmosfera capitolina, in tutto il giorno non abbiamo sfruttato nessun mezzo pubblico, girando solo a piedi. Rifacciamo quindi l’itinerario all’inverso e torniamo verso il nostro albergo. Lungo il tragitto incontriamo il Viminale e la piazza dell’Esquilino. Foto di rito anche qui, prima di salire in camera e concedere il meritato riposo ai nostri piedi. Ci facciamo una doccia e usciamo per la cena prima delle 20: abbiamo infatti deciso, per la serata, di tornare al Colosseo ed assistere alla celebrazione della Via Crucis. Consapevoli di non aver molto tempo, ci sediamo in uno dei primi ristoranti che troviamo e che, dai prezzi esposti all’esterno, ci sembra abbordabile. Qui prendiamo due buone bruschette al pomodoro, una porzione di affettati misti, due piatti di spaghetti alla carbonara, acqua e vino dei colli romani… Cena senza infamia e senza lode e spesa proporzionata (in due 23 €). Torniamo quindi al Colosseo e assistiamo a tutta la celebrazione che, tra lumini e preghiere in latino, è molto suggestiva ed emozionante anche per dei classici credenti/non praticanti come siamo noi.

Al termine, torniamo velocemente in albergo: il giorno dopo infatti abbiamo intenzione di alzarci “presto” (almeno secondo i nostri canoni da dormiglioni) per andare a visitare i Musei Vaticani.

SABATO 15 APRILE: Sveglia alle 8, ci prepariamo e andiamo a prendere la metropolitana per i musei, sempre dopo una colazione ristoratrice! La fila interminabile per l’entrata è del tutto attesa, quindi non ci scoraggia più di tanto. Ci accodiamo e procediamo pazientemente per un paio d’ore, ben consapevoli che la visita alle sale ci ripagherà in toto. Finalmente riusciamo ad entrare, compriamo una guida specifica per i musei e paghiamo il biglietto: qui ho una bella sorpresa perché, essendo 24enne, risparmio “ben” 4 € sui 12 del prezzo intero… Beata gioventù! La guida ci consiglia due itinerari, uno breve e uno “completo”: senza pensarci più di tanto optiamo per il secondo. Le sale si susseguono in un crescendo di emozioni fino all’apice delle stanze di Raffaello. A questo punto riposiamo appena la mente con una collezione d’arte moderna in preparazione di quello che è lo Zenit della visita: la visita alla “Cappella Sistina”. Qui rimaniamo senza parole… Dopo i primi attimi di stupore cerchiamo a fatica di staccare gli occhi dagli affreschi delle pareti e delle volte, nonché dallo stupefacente “Giudizio Universale”, e iniziamo a leggere la nostra guida cogliendo vari particolari che, sinceramente, con le nostre conoscenze artistiche poco più che scolastiche non avremmo saputo notare. Rimarremmo dentro alla Cappella per ore ma purtroppo dobbiamo deciderci ad andare. Con negli occhi ancora gli affreschi di Michelangelo e del Perugino ci avviamo verso l’uscita dei Musei. La visita complessivamente è durata poco più di 3 ore, sono circa le 14:30 quindi ci sediamo ad un bar ed ordiniamo il classico panino. Nel pomeriggio andiamo naturalmente a visitare Piazza San Pietro. Ci lasciamo abbracciare dal colonnato del Bernini prima di renderci conto che, per entrare a visitare la basilica, dovremmo fare una fila se possibile ancora più lunga di quella per entrare ai musei. Tristemente desistiamo, promettendo a noi stessi che il prossimo viaggio a Roma lo faremo in pieno agosto, quando il grosso dei turisti sarà ad arrostirsi al mare! Rimaniamo in piazza per un po’, dopodiché ci avviamo lungo via della Conciliazione per raggiungere Castel Sant’Angelo. Ritorniamo in piazza San Pietro e quasi non crediamo ai nostri occhi vedendo che la fila è scomparsa: ci diciamo che sicuramente ci deve essere qualcosa sotto, infatti mi avvicino ad una delle guardie che “presidiano” le transenne e chiedo se sia possibile entrare in chiesa. La guardia risponde che le visite riprenderanno dopo le 18. Ci accodiamo insieme ad un’altra famigliola di italiani e a un gruppo religioso americano che inganna il tempo con canti gospel. Dopo un po’, la mamma della famiglia si distacca per chiedere altre informazioni: un altro poliziotto le comunica che la fila in cui siamo è per la veglia di preghiera che si terrà a partire dalle 22 e che per entrare in basilica dobbiamo andare da un’altra parte. Ci andiamo di corsa tutti insieme ma, una volta qui, troviamo l’ennesimo poliziotto che ci comunica ufficialmente che la basilica è chiusa alle visite e che riaprirà ai turisti solo l’indomani nel tardo pomeriggio… Proviamo a protestare che i suoi colleghi ci avevano dato indicazioni differenti anche se discordanti ma l’uomo è irremovibile. Ci avviamo quindi alla stazione della metropolitana per tornare in albergo. Questa sera non abbiamo impegni particolari quindi ci facciamo la doccia tranquillamente, ci riposiamo un pochino sul letto e con calma usciamo per la cena. Riprendiamo la metropolitana e ci dirigiamo in piazza Barberini: poco distante da lì, infatti, ricordo una buonissima trattoria dove avevo mangiato l’ultima volta che ero stata a Roma coi miei genitori… Per certe cose ho buona memoria!! La trattoria (“Gioia mia”, consigliatissima) è infatti proprio dove ricordavo; entriamo e l’atmosfera non sembra cambiata: dentro, a parte un paio di tavoli, non ci sono turisti stranieri ma italiani… Alcuni, dall’accento, sembrano proprio romani. La cosa ci conforta non poco! Dopo almeno una mezz’oretta di attesa, allietata dal cameriere che a ogni passaggio fa battute (a cui noi, facendo onore alla tradizione goliardica bolognese, rispondiamo senza problemi), ci sediamo. Vedendo che le portate sono piuttosto generose, inizialmente ordiamo solo due primi: fettuccine alla boscaiola per il mio ragazzo, fettuccine alla Gioia (panna, prosciutto, piselli e funghi) per me. Dopo un tempo di attesa consono alla preparazione di un piatto fresco, ci vengono servite due scodelle ricolme di pasta letteralmente deliziosa. Al termine del piatto, siamo entrambi piuttosto pieni ma ci sembra un delitto non assaggiare almeno un secondo da dividere in due: optiamo per straccetti di manzo con Barolo e rughetta. Anche questo piatto è di una bontà (e, ahimè) di dimensioni stratosferiche. Io ne assaggio solo un po’ perché nel frattempo ho visto qualcosa per cui vale la pena tenere il classico “buchino”: il tiramisù della casa. Con non poca vergogna ordiniamo anche una porzione di dolce da dividere in due. Giunti al termine siamo letteralmente zeppi, chiediamo il conto e ci rallegriamo: Roma è evidentemente molto meno cara di Bologna! Nella nostra città un pasto così abbondante (non come portate ma come quantità) in un ristorante in centro ci sarebbe costato sicuramente più dei 38 € di “Gioia mia”. Con gli stomaci strabordanti ci avviamo verso la fermata dell’autobus (pur essendo solo le 23 la metropolitana era già chiusa) e torniamo in albergo.

DOMENICA 16 APRILE: Sveglia di buon’ora, auguri di buona Pasqua e rottura dell’uovo che ci siamo provvidenzialmente portati da casa. Dopodiché andiamo a prendere la metropolitana ancora in direzione Vaticano: siamo a Roma, non possiamo rinunciare alla messa di Pasqua in piazza San Pietro con conseguente benedizione Urbi et Orbi. Al termine della funzione ci avviamo a piedi verso il pittoresco quartiere di Trastevere. Qui sembra di entrare in un’altra Roma: al posto dei vialoni tipo boulevard ci sono solo vicoletti, le grandi basiliche sono sostituite da chiesette, ovunque ci sono ristorantini, trattorie e locali tipici. Non che manchino i turisti (anzi!) ma l’atmosfera è completamente diversa da quella che abbiamo vissuto fino a questo momento; non necessariamente “migliore”, ma di certo più intima e raccolta. Passeggiamo per le viuzze del quartiere mentre il grosso dei turisti è seduto a tavola (è infatti l’ora di pranzo). Per noi invece niente ristorante: intercettiamo una panineria con una discreta fila all’esterno, ci accodiamo e veniamo premiati. Mangiando due buonissimi panini caldi conveniamo che, per la cena della sera, non possiamo che tornare in questo quartiere, sedendoci però in una delle tante trattorie. Dopo pranzo, per smaltire i panini, ci accingiamo a salire sul colle del Granicolo da dove godiamo di una splendida vista della città. Una volta in cima, prendiamo l’autobus (pigroni fino in fondo…) che ci riporta verso il centro città. Una volta qui, non ci sottraiamo alla convenzionale tradizione della Bocca della Verità, dopodiché ci avviamo verso piazza del Popolo. Qui vediamo l’altro bellissimo panorama di Roma dall’alto, quello del Pincio, prima di scendere verso la famosa Piazza di Spagna. La scalinata di Trinità dei Monti è stracolma di gente: in particolare c’è un folto gruppo di spagnoli che, sventolando una bandiera con il toro, intona cori da stadio. A questo punto ci avviamo verso il Quirinale, passando davanti alla sede del quotidiano “il Messaggero” che espone alcune prime pagine di eventi che hanno fatto la storia d’Italia e del mondo: c’è lo sbarco sulla Luna, l’11 settembre, la morte di papa Wojtyla e la conseguente elezione di Joseph Ratzinger, lo scandalo Tangentopoli e tanto altro, senza dimenticare gli scudetti di Roma e Lazio… Da aspirante giornalista sono rimasta in venerazione per lunghi minuti! La nostra passeggiata però deve riprendere e finalmente arriviamo davanti alla casetta di Carlo Azeglio e donna Franca. Il vessillo presidenziale, posto tra la bandiera italiana e quella dell’Unione Europea, sta a significare che i coniugi Ciampi sono a Roma.

Con i piedi in fiamme ci avviamo lentamente verso l’albergo. Doccia, riposino e poi via verso Trastevere. La fermata dell’autobus è già gremita di gente che ha la nostra stessa méta, arriviamo nel quartiere che ci aveva tanto affascinato di giorno e, con le bancarelle lungo le stradine e le trattorie illuminate, lo troviamo se possibile ancora più pittoresco. Naturalmente non abbiamo prenotato nulla quindi cominciamo a chiedere in vari posti se ci fosse un po’ di cibo per noi. Per diverse volte ci sentiamo rispondere che il tempo di attesa sarà di più di un’ora; quasi sconsolati, entriamo nel ristorante “Da Otello”: qui finalmente troviamo posto per due persone (il ristorante è pieno ma anche piuttosto grande con due sale all’interno e diversi tavoli all’esterno). Optiamo per una bella cena di pesce: risotto alla pescatora e fritto misto per me, tagliolini agli scampi e vongole alla marinara per il mio ragazzo. Totale 50,70 € per una cena comunque molto buona. LUNEDI’ 17 APRILE: E’ il giorno della partenza. Il treno partirà alle 20:30 quindi davanti a noi abbiamo comunque un’intera giornata. Sistemiamo le valigie nel ripostiglio già sfruttato il primo giorno e ripartiamo. La giornata purtroppo è grigia: se negli altri 3 giorni avevamo tranquillamente visitato la città in mezze maniche, oggi ci attrezziamo con felpa e impermeabile nello zaino. La prima tappa del giorno è l’imponente cattedrale della città, San Giovanni in Laterano. In un edificio esterno alla chiesa si trova la Scala Santa, ossia i 28 gradini che pare siano stati saliti da Gesù Cristo per farsi processare da Ponzio Pilato. La tradizione vuole che, in espiazione dei peccati, la salita debba avvenire in ginocchio: ci sono infatti intere famiglie (anziani e bambini compresi) che faticosamente compiono la penitenza… Noi evitiamo… Visitiamo invece le grandiose terme di Caracalla, passiamo davanti al Circo Massimo e ci avviamo a piedi verso il rione Testaccio. A differenza di Trastevere, la zona è completamente deserta: non c’è nessun bar o trattoria aperta e anche lungo le strade siamo completamente soli. Forse i Testaccini hanno sfidato il maltempo pur di non rinunciare alla classica gita fuori porta! Procediamo verso la piramide di Caio Cestio e qui troviamo un chioschetto dove prendere un panino. Con la pancia piena ritorniamo verso il centro: percorriamo il viale Aventino e saliamo sul colle Celio per fare una passeggiata nel parco dalla vegetazione quasi tropicale di villa Celimontana. Mentre torniamo verso il Colosseo e i Fori comincia lentamente a piovere: non ci facciamo scoraggiare e continuiamo comunque il nostro percorso verso la chiesa di San Pietro in Vincoli: qui si trova una statua capolavoro di Michelangelo raffigurante Mosè, nonché i “Vincoli” che conferiscono il nome alla chiesa, ossia le catene con cui sembra sia stato legato San Pietro. Quando usciamo ha già smesso di piovere; andiamo verso l’ultima tappa della nostra vacanza, ossia la basilica patriarcale di Santa Maria Maggiore. All’ora delle galline, più o meno verso le 19, entriamo in una pizzeria per consumare “l’ultimo pasto” del nostro week-end capitolino. Dopo due buone pizze, torniamo in albergo a recuperare i nostri bagagli e andiamo in stazione dove già il nostro treno ci aspetta per riportarci a casa.

ALCUNI RIFERIMENTI PRATICI: – Viaggio in Eurostar (2° classe) Bologna-Roma e ritorno: 74,20 € a persona – Hotel Lucia solo pernottamento 30 € a persona/notte in una stanza con bagno privato e tv (sito internet www.Hotel-lucia.Com ) . L’albergo è a pochi passi dalla stazione Termini e a circa un quarto d’ora a piedi dal Colosseo: la posizione è quindi molto comoda anche per quanto riguarda i mezzi pubblici (in stazione si incrociano infatti entrambe le linee della Metropolitana e vi sono i capolinea di numerosi autobus), ma naturalmente non particolarmente bella. Ho visto diverse ragazze andare in giro da sole anche la sera, ma io ammetto che, se non avessi avuto il mio ragazzo a “scortarmi”, non sarei stata poi così tranquilla! Le stanze sono comunque molto carine e pulite. Essendo inoltre al sesto piano di un palazzo, soprattutto al tramonto si gode di una vista niente male.



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