On the road… Sulla costa nord sarda

Sotto il sole rovente del 10 agosto, alle ore 15.00 con 39° nell’aria e un pranzo apocalittico di nonna Maria nello stomaco, eravamo pronti a partire per la nostra prima vacanza matrimoniale motociclistica: da Anagni, direzione Sardegna! Un ultimo controllo all’assetto della nostra moto con un peso perfettamente equidistribuito – sul...
Scritto da: diadinas
on the road... sulla costa nord sarda
Partenza il: 10/08/2003
Ritorno il: 23/08/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Sotto il sole rovente del 10 agosto, alle ore 15.00 con 39° nell’aria e un pranzo apocalittico di nonna Maria nello stomaco, eravamo pronti a partire per la nostra prima vacanza matrimoniale motociclistica: da Anagni, direzione Sardegna! Un ultimo controllo all’assetto della nostra moto con un peso perfettamente equidistribuito – sul portapacchi, borsa con asciugamani, borsone con tutti i miei averi -ahimè si è verificata una selezione “naturale” operata da Luigi al mio guardaroba-, borsetta laterale con il guardaroba del marito, altra borsa per attrezzatura antipioggia (che sarebbe potuta tranquillamente rimanere a casa!) e borsa serbatoio per le varie ed eventuali, corredata di cartina da tenere sempre sottocchio! E pronti per la Sardegna! Inforcati i nostri simpatici giubbini (che non trovavano altra collocazione che addosso a noi, consentendoci di raggiungere i 47° di temperatura corporea, ed attuando l’effetto “Dimapant”), ed il casco rigorosamente nero, attiraraggi!) siamo partiti per affrontare il viaggio più caldo di tutta la mia vita! L’imbarco è stato a Civitavecchia, ore 19:30, su nave veloce e così in 4 ore (che sono sembrate lunghissime!) siamo sbarcati a Golfo Aranci. I traghetti naturalmente sono tutt’altro che economici, ma per quest’anno abbiamo deciso di non pensarci troppo! La vacanza, fosse stato per Luigi, il mio novello marito, sarebbe stata in campeggio, ma per me già 13 giorni in MOTO avevano la giusta dose di incognite e di “disguidi” , quindi abbiamo optato per un albergo… ubicato ad Alghero, e quindi a 150 km da Olbia. A mezzanotte ci siamo messi in moto (alla lettera!) e alle 2.00 eravamo a destinazione, nel letto! L’albergo, ve lo consiglio, il Mistral, un simpatico tre stelle con un personale gentilissimo ed attento, non era niente male (la scelta era stata molto casuale: l’unico ad avere ancora una camera libera due giorni prima della partenza!) e tuttosommato anche in una bella zona: un po’ periferico rispetto al centro storico di Alghero, ma vicino alla spiaggia di MariaPia, con una bella pineta, dove ci siamo rifocillati il giorno successivo.

L’impressione che ci ha fatto Alghero è stata ottima: mi aspettavo un luogo molto più chic e ben frequentato, ed invece ci sono tanti turisti normali, e molti motociclisti come noi (ma anche vari possessori di Yacht..). Inoltre sarà stato per l’influenza catalana che si respira in ogni angolo, in ogni locale del piccolo centro storico, ma me ne sono letteralmente innamorata. Che bello leggere gli indirizzi in catalano… è stato un piccolo tuffo nella amata Spagna. Peccato per la paella, perché purtroppo la offrono come piatto tipico, ma non ha nulla a che vedere con l’originale! Abbiamo girato molto nei dintorni: da vedere la spiaggia delle Bombarde (ma alle 8 di sera, quando non c’è più nessuno, altrimenti è inavvicinabile – il rischio è di calpestare qualcuno – o di essere calpestati!), la spiaggia di porto Ferro (carina, ma più belle le calette di fronte al campeggio alle quali si arriva attraverso una strada sterrata), e punta Giglio: meravigliosaaaaaaaaaaaaaaa! Approfittatane e fate una bella passeggiata tra la macchia mediterranea fino ad arrivare a Punta Galera, dove c’è una torretta di avvistamento della II guerra mondiale ed un paesaggio incantevole! E che dire di Capocaccia, con la sua aria da panzone addormentato che controlla tutto il Golfo? Mi hanno chiesto quale era il posto che mi è piaciuto di più di Alghero.. Una risposta non c’è perché nell’arco di 20 km si trova di tutto: dalla spiaggia incantevole, alla caletta deserta il giorno di ferragosto, alla spiaggia con un panorama assurdo, ad un mare fantastico, a… Sicuramente bellissima l’atmosfera di capo Argentiera… i riflessi argentati delle rocce sono uno spettacolo, come anche la miniera abbandonata (stile far west?), e che dire della strada che va verso Bosa? Sono 50 km di scorci.

Una parentesi sulla moto: tutte queste meraviglie ce le siamo gustate anche grazie al nostro piccolo custom: superare tutte le code, sentire in ogni tratto gli odori del panorama e avere il vento addosso, hanno ben compensato tutti i vestitini lasciati a casa nell’armadio. Estate uguale moto, ormai! Impossibile non nominare Stintino… la folla era qualcosa di impressionante sulla spiaggia della Pelosa, ma il colore del mare e la limpidezza dell’acqua non si possono assolutamente perdere! Bellissima Punta Rossa e anche Costa Paradiso, viste dal mare però! La Costa Smeralda, abbiamo avuto poco tempo per girarla… ma non sono troppo rammaricata, perché mi è bastata una puntata a porto rotondo e portocervo per ritornare ad apprezzare i vicoletti di Alghero con i negozietti tipici ed il loro dialetto spagnolo! Una vacanza veramente bella, in cui c’è un po’ di tutto: tradizioni, mare, natura, cultura (perché ci si occupa così poco dei complessi nuragici? Quello di palmavera, vicino Alghero è piccolo, ma veramente interessante!)… e quasi dimenticavo: CIBO! Siamo tornati con una pancia dovuta a pocceddu, zuppe di cipolle, milesi (focaccia sarda con dentro l’impossibile!), e frutti di mare, cannonau e vermentino di sardegna! (A Fertilia andate al bar sul corso principale: fanno una pinolata da svenimento!) Una nota: fate benzina ogni volta che avvistate un distributore, altrimenti potreste non trovarne per centinaia di chilometri! Ed un’altra nota: comprate l’acqua minerale nei supermercati, costa fino a 5 volte di meno! Purtroppo l’abbiamo scoperto dopo aver sborsato cifre astronomiche in alcuni bar per comprare 1 litro di acqua a 2,75 euro! Vergogna! Ultima nota: un grazie ai nostri amici “quasi” sardi: Lydia e Rita, e pure Luca, che sicuramente lo è molto meno!



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