Firenze dopo quasi 25 anni

Storia dell'arte a Firenze
Scritto da: modgirl
firenze dopo quasi 25 anni
Partenza il: 21/09/2009
Ritorno il: 25/09/2009
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
E sono arrivata al mio ultimo viaggio di quest’anno. Io sono una di quelle persone che pensa che l’Italia sia piena di meraviglie e che non sia necessario andare in chissà quale paese esotico. E poi come ormai tutti sanno mi definisco uno storico dell’arte dilettante per cui che c’è di meglio che andare a vedere qualche capolavoro?Fra le grandi città d’arte scelgo Firenze perchè ci sono stata solo una volta in gita scolastica all’età di 16 anni. Dei posti visti allora alcuni me li ricordo ancora, altri non li voglio rivedere e altri ancora non li ho mai visti. E all’inizio pensavo anche di andare a Fiesole, ma poi solo Firenze è così piena di cose che 5 giorni sono appena sufficienti. Prenoto su Expedia 4 notti al Piccolo Hotel, di Via San Gallo, vicino sia a San Lorenzo che a San Marco. Anche qui ho una doppia al prezzo di una singola al prezzo totale di 200 euro, colazione compresa. E il mio timore di trovare alberghi troppo cari svanisce subito. Il secondo problema è scovare un treno a un prezzo ragionevole. Alla partenza il 21 settembre trovo l’unico treno per Salerno che fa ancora la linea tirrenica e che parte alle 11 del mattino:cambio a Pisa alle 15 e 30 e arrivo a S.Maria Novella alle 16 e 30. Sono munita di vecchia guida con piantina e arrivo agevolmente all’albergo dove faccio il chek -in. Mi sistemo e mi riposo un’oretta fino alle 18. Esco e faccio due passi fino a San Lorenzo, vedendomi da fuori Palazzo Medici Riccardi. Sulla strada, siccome fa ancora caldo mi compro un bel gelato. Qui inizio a vedere la massima concentrazione di turisti perchè oramai vedo il battistero. Faccio il giro esterno dei meravigliosi monumenti, individuo l’ufficio informazioni turistiche che però è gia chiuso. Proseguo in Piazza della Signoria dove anche qui faccio una panoramica generale e arrivo fino a Ponte Vecchio ormai illuminato: tutti fotografano lo spettacolo dei lungarni.Mi vedo in notturna anche l’arco degli Uffizi, Orsammichele e dintorni.Poi mi incammino per tornare in hotel e mi metto a letto. Mi sveglio verso le 8 e dopo la prima colazione, non abbondantissima, ma per me sufficiente, esco per andare all’ufficio informazioni turistiche per farmi dare gli orari dei musei e organizzarmi meglio.Arrivo davanti al Duomo che è ancora chiuso e mi rigiro i monumenti osservando bene il campanile, le porte del Battistero e la favolosa parte absidale della cattedrale. Tutti sono in fila e contrariamente al timore di non riuscire ad entrare, visto che l’ingresso è gratuito, la fila si smaltisce in fretta. L’interno è maestoso, ma lo visito abbastanza velocemente perchè non voglio spendere x gli scavi e non si puo’ più andare sotto la cupola (tra l’altro rovinata dagli orrendi affreschi vasariani). Rispetto alla mia prima visità, quando si era più liberi, mi sembra che si sia musealizzato fin troppo e che, anche se meno di Venezia,anche Firenze sia una città che vive un po’ di rendita del patrimonio ereditato dal passato. In quei giorni il sindaco aveva approvato la pedonalizzazione di piazza Duomo e tutti commentavano la notizia. Ci voleva tanto? E dire che il centro di Monaco è tutto pedonale!Sulla cupola non ho voglia di salire (sarà uno stimolo per tornarci ), sul campanile ci sono già stata, mentre il Museo dell’Opera è chiuso per lavori per 2 giorni e devo rimandare. Mi dirigo verso Piazza della Signoria e lungo la strada entro nella bellissima Orsammichele, dopo essermi studiata ben bene le copie delle splendide sculture esterne. Alle 13,30 ho l’ingresso agli Uffizi che avevo prenotato e pagato via internet con la postepay dal sito ufficiale: almeno in questo sono migliorati!Non mi avevano portato con la scuola per cui dovevo vederlo assolutamente! Mentre si fa l’ora mi ossevo ben bene i monumenti della Loggia della Signoria: il Perseo di Cellini restaurato è una meraviglia!E approfitto dei gradini per riposarmi! Però ho ancora quasi due ore per cui decido di rivedere gli interni di Palazzo Vecchio che mi erano molto piaciuti la prima volta.In un’ora e mezza ho finito, ma vale veramente la pena visitare gli appartamenti. Oltre agli ambienti manieristi la vista dalla terrazza è fantastica e si vede l’originale della Giuditta di Donatello. L’unica cosa è che, come nei musei statali, i controlli di sicurezza sono come in aeroporto per cui bisogna avere pazienza! Arrivato il mio turno, entro in 10 minuti e mi immergo subito nelle opere: purtroppo i lavori sono perenni, laTribuna è in riallestimento e la folla si concentra sempre sulle solite opere. Ci sarebbero decine di capolavori da menzionare, l’edificio stesso è stupendo, le statue antiche sono importanti e almeno nei corridoi e nelle sale più grandi qualche sedile c’è. La cosa incredibile e che sostanzialmente l’ordine delle sale, tranne qualche accorpamento e lo spostamento al piaterreno del ‘600, è lo stesso da decenni per cui anche una vecchia guida è utile.Il bar invece è recente è la vista dei tetti di Firenze è stupenda.Compro alla libreria una guida delle sculture classiche (deformazione professionale) e alle 19 sono fuori.Si esce da dietro in una zona di viuzze medievali che va verso Santa Croce. E così vado anche io nella piazza e trovo la festa della Legalità organizzata dall’associazione Libera. Allora mi siedo su una panchina e mangiando pizza e stiacciatina comprate in una panetteria, mi guardo i filmati e ascolto il concerto fino alle 22,30.Tornata in albergo vado subito a coricarmi molto contenta per la giornata. Il giorno dopo, rimandato l’interno del battistero a fine giornata, visto l’orario lungo, attraversando tutta una zona di vie medievali, il borgo degli Albizi, passo il ponte di Santa Trinita per arrivare a Santo Spirito, ma purtroppo e il giorno di chiusura e devo rinunciare a vedere l’interno. Vado quindi a prenotarmi per una visita intorno alle 16 della Cappella Brancacci e mi dirigo a Palazzo Pitti. La vista della facciata è grandiosa e prendo il biglietto per musei e giardini. Inizio dalla Galleria Palatina chè è stupenda. E’ meno affollata degli Uffizi e meno “scientifica” nell’allestimento, ma piena di quadri imperdibili a cominciare dalla Madonna della seggiola di Raffaello.La Galleria d’Arte Moderna è malamente organizzata e un po’ più noiosa: meglio quindi comprare la guida perchè aiuta a trovare le opere più importanti. E’ un’infilata di sale con pittori in gran parte ottocenteschi, ma a volte le varie collezioni sono tenute insieme e i pittori più notevoli, come Fattori, si trovano sparsi in sale diverse. E spesso i macchiaioli vanno in prestito per cui non sempre si vedono le opere migliori. Salto il Museo degli Argenti e entro nel Giardino di Boboli, veramente stupendo. I vari padiglioni, le statue, la grotta del Buontalenti, tutto da vedere. E al culmine dell’asse pricipale il Museo delle Porcellane (solo 3 sale, entrateci) con una vista stupenda di tutte le colline fiorentine. Scendo, mi riposo nel cortile, mi compro qualche guida per ricordo e vado al Carmine. Contrariamente alla regola dei 15 minuti, se non c’è troppa gente, non dicono di uscire. La chiesa è barocca, ma la Brancacci è un capolavoro assoluto.E sono rimasta stupita di vedere così poca gente rispetto alla folla del centro di Firenze. C’è un gruppo francese con guida che spiega tutto in modo pedante ed eccessivo (se è solo per i soggetti c’è a disposizione una tavola da leggere con la descrizione completa degli affreschi) ed è solo quando se ne vanno che riesco a guardare con calma e meditarci su! Visita straconsigliata: qui nasce il Rinascimento! Uscita mi faccio la via del ritorno da Ponte Vecchio, ma prima entro in Santa Felicita per vedere la Deposizione del Pontormo.Il ponte è affollatissimo: me lo rivedo di giorno e dò un’occhiata anche alle botteghe. Passo in Piazza della Repubblica, dove ci sono diverse panchine per riposare e guardo gli edifici postunitari che mi ricordano un po’ Torino. Mi faccio poi tutta una bella passeggiata in zona via Tornabuoni con l’imponente Palazzo Strozzi e i suoi negozi di lusso e riesco a trovare anche il bel Palazzo Rucellai dell’Alberti, purtroppo di originale ha solo la facciata. Ripasso in zona Duomo verso le 18 e seguo la folla di turisti riposandomi sui gradini e mangiando lo squisito panino con porchetta acquistato da un ambulante, vero fiorentino! Sono giorni di sole in cui la temperatura è più calda della media. Mi guardo i turisti, ascolto i commenti e osservo i gruppi con guida che guardano la porta del Paradiso e rido pensando che è solo la copia. Inizia a far buio è rivedo l’interno del battistero: i mosaici veneziani sono bellissimi e sono illuminati in modo suggestivo.E’ ormai scuro e ho ancora la forza di spostarmi verso Santa Maria Novella dove scopro una buona gelateria con prezzi più bassi della media e mi metto a sedere sui sedili /scultura moderna (non ho capito bene l’opera): la vista notturna della facciata gotico-albertiana ha del metafisico! Mi perdo nella geometria e nelle proporzioni fra le varie parti e mi viene in mente lo schema disegnato sulla copertina del mio libro di storia dell’arte. Anche questa giornata si chiude con grande soddisfazione personale. Il giorno dopo parto decidendo di vedere cose più vicine al mio albergo, ma poi visto che c’è tempo e Firenze non è grande, vado a rivedere anche due cose già viste. Inizio dopo la colazione dal Museo di San Marco: era uno dei ricordi più belli della gita scolastica e infatti ne sono rimasta soddisfattissima. E’ uno dei musei più belli di Firenze, non troppo affollato e da non perdere. Le celle affrescate dall’Angelico che sono poesia pura, le sue tavole dai colori splendidi, la biblioteca di Michelozzo e la cella di Savonarola non lasciano indifferenti. Proseguo poi nella armoniosissima Piazza dell’Annunziata dove visito la basilica omonima con i begli affreschi di Rosso e Pontormo, una vera galleria del primo Manierismo.Da anni poi avevo desiderio di vedere il vicino Museo Archeologico e anche qui ritrovo moltissime opere già incontrate nei miei studi archeologici. Nonostante abbia sofferto molto per l”alluvione del’66, c’è molto da vedere, soprattutto il materiale etrusco è fondamentale. Anche qui essendo un museo molto visitato dalle scolaresche, in questo periodo mi sono ritrovata quasi da sola ed è stata una visita molto tranquilla. Sono ormai le 13 e decido di ritornare in centro. Vorrei vedere gli originali delle statue di Orsammichele, museo gratuito situato nel salone superiore, ma avevo letto male l’orario e rinuncio. Girando in zona mi imbatto per caso nel Museo della Casa Fiorentina: anche questo è gratuito in quanto donato al Comune da un privato ed è molto interessante. Si vede come era un palazzo medievale e come si viveva nel ‘300.Di qui giro un po’ le vie in zona Bargello, dove vi sono bei palazzi e poi visto che non è caro decido di rivedere anche il Museo del Bargello. Le opere principali me le ricordavo così come l’edificio, ma l’allestimento, soprattutto al piano terreno, è un po’ cambiato e alcune opere restaurate (in quel periodo si presentava il magnifico David di Donatello). E’ un museo altamente consigliato: qui ci sono gli originali di molte statue sparse per la città e belle opere giovanili di Michelangelo.Uscita dal museo faccio ancora in tempo a vedere l’interno di Santa Croce. Voglio vedere soprattutto la cappella dei Pazzi perchè non l’avevamo vista con gli insegnanti. La chiesa è un po’ un cantiere e molte tombe sono in restauro. In realtà oltre alla bella architettura gotica, vanno viste soprattutto le cappelle del transetto di Giotto e giotteschi. I monumenti e le tombe, tranne un paio dei Rosellino o Desiderio da Settignano, sono per lo più brutte opere del Vasari. Brunelleschi invece lascia estasiati: viva la semplicità del primo Rinascimento!Poesia! Esco con un sorriso grandissimo e mi godo il viavai della piazza, i turisti che comprano ricordini alle bancarelle o riempono le bottiglie di acqua alla fontana.La facciata invece si vede che è recente e non fa lo stesso effetto di quella di Santa Maria Novella. I palazzi però sono uno diverso dall’altro e rendono bella la piazza. Ci sono anche ragazzini che giocano a pallone e viene in mente che è qui che si fa la partita di Calcio Storico. Ripasso da via Tornabuoni e arrivata al ponte giro a destra incamminandomi a caso per una via che mi porta in un quartiere semicentrale, il Borgo Ognissanti, dove ci sono alberghi, negozi di antiquariato e dovrebbe esserci una villetta dell’architetto liberty Michelazzi che però al buio non trovo. Decido quindi di tornare indietro facendo i lungarni fino a Ponte Vecchio. E’ già abbastanza tardi, ma mi ricordo che devo assolutamente passare dalla stazione per comprare il biglietto di ritorno. Sono obbligata a passare per Milano e devo pagare il doppio per il Frecciarossa. Compro il biglietto e visto che i piedi si fanno ormai sentire, mi riposo di nuovo in piazza S. Maria Novella. Ed è la mia ultima notte a Firenze, ma siccome ho scelto un treno in partenza alle 18, ho ancora tempo di fare parecchie cose.Al mattino faccio il check-out verso le 9 e 30 e lascio lo zaino alla reception prevedendo di ritirarlo verso le 17.Inizio con il Museo del Duomo, che finalmente riesco a vedere. E’ completamente rinnovato rispetto a quanto scritto nella mia vecchia guida e con il meglio delle opere del complesso vescovile. Le cantorie sono eccezionale, le altre opere di Donatello idem (Abacuc su tutte) e degne di nota sono anche le formelle del campanile. E come dimenticare gli originali della Porta del Paradiso e gli attrezzi e i modelli per la costruzione della cupola. E la Pietà di Michelangelo è stata spostata qui!Merita veramente una visita e anche qui il numero dei visitatori è minore di altri luoghi fiorentini.Scartate la Galleria dell’Accademia e le Tombe Medicee (già viste e poi molto mostrate in tv), c’è però un’opera di Michelangelo che voglio rivedere: la biblioteca Laurenziana. Approfitto allora per rivedere anche la bellissima basilica davanti a cui sono passata per 5 giorni e mi stupisce di nuovo il genio architettonico di Brunelleschi nella Sagrestia Vecchia.La biblioteca è fondamentale e induce numerosi pensieri su quando e dove nasce il barocco. C’è anche una bella mostra sulla storia del libro, dai papiri di Antinoè ad esempi di codici miniati per finire con la tipografia eccellente di Aldo Manuzio.Finita anche questa visita riattraverso il centro per fare la passeggiata dei colli. Mi faccio con calma la salita fino a Piazzale Michelangelo. Il panorama è stupendo anche se abbastanza affollato. Ma mi basta spostarmi nel giardino dietro un ristorante per trovare panchine tranquille. Ma prima di scendere voglio vedere San Miniato al Monte. Non è lontano dal piazzale e solo una minima parte della folla più in basso ci sale. Chissà perchè. E’ molto romantico: la posizione, il cimitero, la vista bellissima, la geometria dei marmi, il bagliore del mosaico cuspidale. Una visita da non mancare. E l’ingresso in chiesa è gratuito, c’è solo una specie di custode che chiede una piccola offerta. La cliesa è molto bella, di un romanico molto classico, cripta, bellissimi marmi sul pavimento e sulla transenna del coro.C’è chi si sbizzarrisce a interpretare i numerosi simboli. C’è anche da vedere una sacrestia del ‘300 e il prototipo della tomba rinascimentale: la tomba del cardinale di Portogallo di Bernardo Rosellino. Un bel ricordo di Firenze! Scendendo vedo che sono circa le 15 e 30, se corro riesco a rivedere anche l’interno della chiesa di Santa Maria Novella. Arrivo che manca poco più di mezz’ora alla chiusura: mi dicono che al venerdì il museo è chiuso, ma siccome a me non interessa vedere i chiostri su cui ci eravamo soffermati a lungo con il prof di religione che ci aveva spiegato tutto sui domenicani, prendo comunque il biglietto. Anche qui l’architettura gotica è degna di nota, ma le cose da vedere assolutamente sono tre e mi ci butto subito. La Trinità di Masaccio ti si para subito davanti simulando una lunetta vera. Un capolavoro!Il crocifisso di Giotto te lo trovi appesso al centro del transetto e sei impressionato dalla sua maestosità e tridimensionalità empirica.L’ultima opera da vedere per me sono gli affreschi delle cappelle del transetto, soprattutto i dipnti del Ghirlandaio. Non ce niente di più realistico: si vedono i ritratti dei contemporanei di Lorenzo il Magnifico e la vita del tempo. Quale migliore commiato da Firenze! Torno a recuperare lo zaino all’hotel e aspetto la partenza del treno sul fianco della chiesa mentre osservo nuovi turisti in arrivo per il week end. Ho già la tristezza nel cuore e mi dico: Fiorentini, potete essere orgogliosi di aver offerto al mondo simili meraviglie. Tutti dovrebbero vedere la vosra città almeno una volta. Ma io ci tornerò. Non farò passare più altri 25 anni!


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