Il cuore verde della Toscana, tra storia sacralità

Il cuore verde della Toscana, tra storia sacralità e … perché no un mini safari!!!Tre giorni in Toscana nel Parco Casentinese tra Poppi, Camaldoli e dintorni. L’anno 2009 è nato all’insegna dei parchi nazionali italiani, questo splendido viaggio vede protagonista il Parco Casentinese sul versante toscano. Il mini viaggio va dal 26...
Scritto da: Ombretta_nefer
il cuore verde della toscana, tra storia sacralità
Partenza il: 26/08/2009
Ritorno il: 28/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Il cuore verde della Toscana, tra storia sacralità e … perché no un mini safari!!!

Tre giorni in Toscana nel Parco Casentinese tra Poppi, Camaldoli e dintorni.

L’anno 2009 è nato all’insegna dei parchi nazionali italiani, questo splendido viaggio vede protagonista il Parco Casentinese sul versante toscano.

Il mini viaggio va dal 26 al 28 agosto… il break giusto per un relax necessario.

Io la mia dolce metà di vita e di svago, e la nostra giovane pulzella di 4 mesi ci dirigiamo alla volta della natura e più precisamente il nostro fulcro sarà Poppi.

26 agosto E’ mattina, non troppo presto, partiamo per la toscana, arriviamo a Poppi piccolo comune, lo scenario è magnifico, dalla vallata si vede svettare su di un promontorio un castello non grande ma ottimamente conservato e il borgo.

Abbiamo prenotato un agriturismo La Torricella (www.Latorricella.Com €. 68 la camera confort con colazione), il cui sito diceva di essere vista castello e immerso nel verde del parco. Seguiamo le indicazioni che troviamo facilmente, arriviamo e … Non crediamo ai nostri occhi, è stupendo, un classico cascinale toscano, ottimamente ristrutturato con particolare cura dei dettagli, e una magnifica quiete che già ci rigenera mente e corpo. Si gode un panorama mozzafiato sulla città di Poppi e sul castello ed essendo su un promontorio ha 365 gradi di visuale nel verde che anche Dante Alighieri avrebbe problemi a descrivere.

Arrivati all’ora di pranzo decidiamo di assaggiare anche la cucina, e ne rimaniamo impressionati, i funghi porcini sono freschi e ottimamente cucinati, direi proprio un bel mix di originalità con la base tradizionale che non guasta mai!!! Sazi e felici dell’ottima scelta ci dirigiamo alla visita del castello di Poppi. La prima bella sorpresa è che il biglietto ha un costo ragionevole €. 4,00 con audio guide gratis, più €. 2,00 per salire fino in cima alla torre (interessante sfacchinata). Minimo accenno di storia. Il castello fu fondato dai Conti Guidi agli inizi del secolo X, di loro proprietà fino al 1440 poi passò alla Repubblica Fiorentina.

E’ bellissimo e molto ben conservato, non ci sono arredamenti dell’epoca, ovviamente, ma l’interno è tutto in pietra e ciò gli ha permesso di conservarsi perfettamente. Bellissima la scalinata interna del Turriti, Sicuramente da osservare i ballatoi in legno, la colonna eccentrica, ecc..Decisamente interessantissima la biblioteca per le centinaia di manoscritti medioevali e di incunaboli, la cosa impressionante è che i libri del 1400, 1500 e anche più antichi sono lì davanti all’osservatore si può sentire l’odore di sandalo che emanano i testi vecchissimi.

La sera abbiamo la malsana idea di andare a cena all’Hotel Casentino proprio nella piazza del castello, è pieno di gente ma per lo più stranieri e questo, forse, è il motivo della poca qualità dei pasti che abbiamo assaggiato. Tutto il menù è banale e i piatti sono tutto tranne che saporiti e gustosi, anche una bella fiorentina da 800 grammi che abbiamo preso non era niente di speciale, cosa che diversamente rende questo piatto degno del nome che porta nel mondo.

Delusi dal conto oneroso rispetto alla qualità del mangiare, facciamo un giro per la città che essendo piccolissima si riduce in 10 minuti e poi toniamo all’agriturismo, dove con nostro stupore troviamo una brezza fresca i tavoli apparecchiati con vista castello illuminato, piano bar e l’odore di cibi veri cucinati tradizionalmente che ci hanno fatto rimpiangere di non aver mangiato lì. Delusi dalla cena andiamo a dormire.

27 agosto Dopo un’abbondante colazione ci dirigiamo alla volta di Camaldoli, per la precisione al monastero e poi al sacro eremo di Camaldoli. Onestamente la visita mi ha un po’ deluso, ma forse ero io che mi aspettavo chissà cosa, in realtà è facilmente immaginabile che dei frati possano condividere solo la spiritualità dei posti dove vivono e non particolari opere di storia e cultura. Al monastero molto interessante è la farmacia per l’enormità di prodotti naturali che producono i frati. Il tutto è talmente commerciale che tramite una semplice telefonata e un accurato listino prezzi, spediscono i prodotti in tutta Italia.

Poi siamo andati al Sacro Eremo, totalmente immerso nel parco, (orario di visita chiuso dalle 12 alle 15), quindi nell’attesa mangiamo dei panini nella tranquillità della faggeta e poi alle 15 di nuovo alla visita dell’eremo. Questo ci lascia più soddisfatti, si può visitare solo la cella dell’abate Rombando, il fondatore dell’ordine dei camaldolesi e la chiesa ricchissima di opere lignee color d’oro. Isolata è invece la parte spirituale, le celle destinate alla spiritualità dei frati, ognuna di circa 30/40 mq dotata di un personale giardinetto. A tutt’oggi ospitano singole persone fino ad un massimo di 8-10 posti per condividere la vita spirituale in silenzio e preghiera liturgica. E’ oramai pomeriggio, tornando verso l’agriturismo troviamo il cartello con scritta la direzione dello zoo. Incuriositi andiamo a vedere: ingresso 6 euro bellissima passeggiata di 2 ore tra fauna europea, non pensavamo fosse così grande e ben curato e pieno di animali, quali orsi bruni, scimmie, rapaci, volpi, ecc… il tutto ovviamente all’interno del parco Casentinese.

Cena in agriturismo, al fresco con ottimi sapori e grande cordialità, assolutamente compiaciute alle aspettative.

28 agosto Dopo colazione salutiamo i proprietari dell’agriturismo con i quali abbiamo stretto un buon rapporto e come il resto dei villeggianti gli promettiamo di ritornare l’anno prossimo, è difficile dimenticare questo posto. Ci dirigiamo come ultima visita al castello di Romena nella piana di Campaldino.

Il castello è in realtà un rudere, risale al 1008 poi passato di proprietà dei Conti Guidi e si narra che probabilmente nel 1302 vi alloggiò durante il suo esilio Dante Alighieri. Il castello è anche citato nella Divina Commedia nel canto XXX dell’Inferno. Breve visita anche alla Pieve di Romena a ritorno a casa.

Tre giorni di sano relax, altro che spa o wellness … immersi nella natura si che è un vero rigenerarsi!!!



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