Coast to coast dell’Italia centrale in moto

1° MAGGIO Aspettavamo solo il ponte del primo maggio per andare via quattro giorni. Il tempo prometteva bene, quindi non c'erano dubbi sulla scelta del mezzo di trasporto: la moto. Abbiamo stracaricato il CBR 600 di Andrea con la borsa serbatoio e abbiamo fissato sotto il ragno, non avendo il bauletto, la tenda e i materassini sgonfi. Io stavo...
Scritto da: Fabiana Guidorizzi
coast to coast dell'italia centrale in moto
Partenza il: 01/05/2003
Ritorno il: 04/05/2003
Viaggiatori: in coppia
1° MAGGIO Aspettavamo solo il ponte del primo maggio per andare via quattro giorni. Il tempo prometteva bene, quindi non c’erano dubbi sulla scelta del mezzo di trasporto: la moto. Abbiamo stracaricato il CBR 600 di Andrea con la borsa serbatoio e abbiamo fissato sotto il ragno, non avendo il bauletto, la tenda e i materassini sgonfi. Io stavo praticamente seduta in metà spazio con lo zaino bello carico. Insomma forse abbiamo esagerato un po’ per quattro giorni. Comunque partiamo da Torino in direzione di Livorno senza avere un’idea precisa di dove andare poi. Arriviamo verso le sette di sera e andiamo subito a prenotare la cena “Da Gino” a Marina di Pisa. Nonostante il nome da trattoria è un ristorante abbastanza su, ma per una volta decidiamo di fare gli “sboroni”. Prima di andare a cena, troviamo un campeggio e montiamo la tenda. Riusciamo anche ad arrivare in ritardo al ristorante perchè nn avendo portato la pompa per gonfiare i materassini abbiamo dovuto girare mezzo campeggio, per poi scoprire che ce l’avevano i nostri vicini. Inutile dire che al ristorante abbiamo speso una bella cifra, ma ne è valsa la pena, con antipasto e primi a base di pesce spettacolari. E un vino bianco bello fresco che è finito subito e ci ha fatti uscire dal locale leggermente brilli. Nel frattempo avevamo deciso la meta per il giorno dopo. L’intenzione era di andare verso Volterra e San Giminiano.

2 MAGGIO Appena svegli decidiamo di fare il bagno alla spiaggia del campeggio. Il tempo non è molto bello, ma fa caldo. Così ci buttiamo nella fredda acqua di maggio, in un mare torbido quasi di fianco al porto industriale di Livorno. Andrea mi consola dicendomi che l’acqua ha quel colore perchè c’è la sabbia, non ci credo, ma la voglia di buttarsi in acqua è più forte del resto. Verso le 11 facciamo i bagagli e andiamo a Livorno. Lì cerchiamo una trattoria per mangiare il cacciucco. Troviamo quella che cercava Andrea. Fuori non ha nessuna insegna e sembra un negozio di vini, ma all’interno c’è una saletta calda ed accogliente. Ci facciamo di nuovo una bella mangiata a prezzi più modici della sera precedente. Dopo pranzo partiamo verso Volterra, ma sulla strada incontriamo un motociclista toscano solitario con 113.000 km su un R1. Col fare tipico del toscanaccio inizia a tirar fuori cartine fotocopiate e mostrarci itinerari vari. Così decidiamo di cambiare percorso e ci facciamo far strada da lui. Andiamo su e giù per le splendide colline Toscane, passando da Larderello, un paese dove hanno incanalato le sorgenti boracifere per produrre riscaldamento ed energia elettrica. E’ impressionante perchè in mezzo a tutto quel verde vedi passare una miriade di tubature metalliche che deturpano il paesaggio. Ci fermiamo un attimo per guardare e poi ripartiamo subito per San Galgano dove di trova la spada nella roccia, che non è quella di Re Artù. Lì si trova anche una splendida cattedrale senza tetto. Vedere il cielo attraverso le finestre o i rosoni è affascinante. Qui le nostre strade si separano, il toscanaccio deve tornare a casa e noi vorremmo proseguire verso Perugia. Prima però seguiamo il suo ultimo consiglio e andiamo ai Bagni di Petriolo. Qui c’è un fiumiciattolo con delle piscine naturali di acqua termale. E’ pieno di gente che fa il bagno e così ci buttiamo anche noi. Ma io non resisto a lungo, l’acqua è veramente bollente. Ci risciaquiamo nell’acqua fredda e stavolta via verso Perugia. Arriviamo verso le otto di sera. Troviamo un campeggio appena fuori sulla collina in mezzo agli ulivi, molto carino. Poi andiamo in centro per cenare. Stavolta ci accontentiamo di una piadina e un gelato, dobbiamo risparmiare! Facciamo un giretto a piedi per il centro. E’ molto carino ed è pieno di giovani, non pensavo. Non resistiamo molto: siamo stanchi e abbiamo la schiena a pezzi. Soprattutto io, stando dietro e con lo zaino a spalle per tanti kilometri senza fascia, inizio a patire.

3 MAGGIO Questa mattina abbiamo deciso di andare a Gubbio e poi dirigerci sulla riviera romagnola. Prima di partire ci mangiamo mezza baguette a testa comprata al supermercato. Poi via verso Gubbio. L’Umbria, come paesaggio, è molto simile alla Toscana. Si passa in mezzo a queste colline di tutti i colori, tra il verde della vegetazione spontanea e i colori dei campi coltivati. A Gubbio facciamo un giro veloce, vedendo i monumenti da fuori. Peccato non potersi fermare di più, sembra molto bella. Poi via di corsa verso la riviera romagnola. Ci fermiamo in un campeggio a Misano Adriatico. La sera ci strafoghiamo di piadine (quelle vere!) e andiamo a vedere lo spettacolo dei delfini a Riccione. Sono veramente fantastici. Poi a letto presto.

4 MAGGIO Si torna a casa. Ci mettiamo sull’autostrada e ci fermiamo solo all’autogrill. Ho un mal di schiena atroce, ma per fortuna, per un bel tratto mi sono addormentata e non ho più sentito il male.

In totale abbiamo fatto 1400 km, un po’ troppi in così poco tempo. La Toscana è veramente splendida, peccato non aver visto anche tutti gli altri posti di cui ci ha parlato il motociclista toscano.

Comunque lo rifarei :o)



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