Campania: un tesoro da scoprire

27 e 28 settembre 2008 “Giornate Europee del Patrimonio”, ne approfitto per poter visitare in compagnia di Casi qualche museo e luogo d’arte situato nelle vicinanze e poter così trascorrere delle giornate “diverse”. Si parte… 27 settembre: verso le 10 partiamo direzione “ Museo di pulcinella” Acerra (Na). La visita dura circa...
Scritto da: lucrezia,swami
campania: un tesoro da scoprire
Partenza il: 27/09/2008
Ritorno il: 28/09/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
27 e 28 settembre 2008 “Giornate Europee del Patrimonio”, ne approfitto per poter visitare in compagnia di Casi qualche museo e luogo d’arte situato nelle vicinanze e poter così trascorrere delle giornate “diverse”. Si parte… 27 settembre: verso le 10 partiamo direzione “ Museo di pulcinella” Acerra (Na). La visita dura circa 2 ore e si snoda tra le sale del museo che è allestito con grande sapienza e permette al visitatore di immergersi completamente nella vera cultura napoletana, il cui protagonista principale è proprio: Pulcinella. Abbiamo avuto la possibilità di assistere a: O Cunto ‘e Polecenella , una bellissima visita guidata al Museo, con Pulcinella in persona che fa da Cicerone.

“Carmine Coppola, Polecenella, l’ultimo erede della maschera e della tradizione, insieme al Gruppo Storico del Teatro San Carlino, guidano i visitatori all’interno delle sale del Museo, illustrando e narrando l’intera storia del Cetrulo Acerrano. Intrattengono gli ospiti con monologhi e duetti tipici della tradizione popolare e teatrale pulcinellsca: dai canovacci della Commedia dell’ Arte alle farse di Petito.

E raccontano aneddoti, declamano poesie, entrano nel teatrino dei burattini per mostrare l’antica arte dei guarattellari.” Siamo poi scesi giù nelle sale La sezione del Folklore di Terra di Lavoro antica Liburia che raccoglie strumenti e materiali del lavoro agricolo e comprende il percorso: Casa e vita popolare, il lavoro e i mestieri, gli attrezzi antichi, le cucine e il forno. Per qualsiasi informazione contattate il sito: www.Pulcinellamuseo.It È stata un’esperienza bellissima, ma la giornata continua e così decidiamo di andare a “San Leucio” , frazione del comune di Caserta, antica Ferdinandopoli. Abbiamo partecipato alla visita guidata prevista per le 15.30 ed anche qui abbiamo trovato una guida molto preparata che ci ha accompagnati tra le sale dove sono custoditi esempi di archeologia industriale (gli attrezzi, i telai usati nel 700’), si tratta spesso di ricostruzioni ma l’effetto è notevole. Si prosegue poi nelle sale abitate un tempo dalla regina e dal Re Ferdinando, dalle cui finestre si gode una vista da togliere il fiato: le antiche case operaie, il borgo, la Reggia di Caserta; ed infine abbiamo visitato una tipica casa operai.

Da San Leucio ci siamo diretti all”Eremo di San Vitaliano” situato a Casola, vicino Casertavecchia. Qui una dolcissima ragazza ci ha spiegato la storia dell’Eremo, conducendoci tra le celle e nella chiesetta, poi ci siamo rilassati, e i nostri sguardi si sono persi tra le montagne che circondano questo luogo, le nostre orecchie invece si sono abbandonate al silenzio.

Ultima tappa della giornata: “Casa museo di Domenico Mondo” a Capodrise (CE). L’artista nativo di Capodrise fu un pittore colto e raffinato, frequentatore della corte partenopea realizzò molti cicli di affreschi in edifici prestigiosi, come la Reggia di Caserta (Il trionfo delle armi borboniche, 1785), e in importanti chiese della provincia. La casa-museo, è un luogo che racconta la vita del pittore, le diverse vicissitudini che l’hanno segnata, la storia di un’intera epoca, è veramente affascinante, in particolare il cortile-giardino all’inglese che ospita elementi naturali ed artificiali, statue, colonne, anfore…Qui abbiamo assistito ad un concerto e ci siamo lasciati trasportare dalla bellezza del luogo e dalle note della chitarra.

28 settembre: giornata trascorsa a Gioia Sannitica (CE) e da qui siamo andati a “San Potito Sannita” per visitare Il “Palazzo Filangieri de Candida Gonzaga”, costruito sulla struttura di una villa romana. I proprietari e costruttori del palazzo, i Sannillo, s’ispirarono al palazzo borbonico di Caserta nell’ampliare ed arredare la loro dimora. Per realizzare l’opera si servirono degli artigiani ed artisti, accorsi da tutta l’Europa a Caserta, chiamati dal Re per la costruzione della Reggia.

In proporzione minore ricorda lo scalone della Reggia del Vanvitelli. Al piano terra altri ambienti pavimentati in pietra viva conservano le antiche destinazioni a scuderia, a stalla ed a magazzini per il grano e per l’olio. Dal romantico cortile, intorno al quale si sviluppano le quattro ali del palazzo ripartito in settori stellari da fasce di pietra viva, la scala conduce al primo piano. Qui distinguiamo la parte rustica del ‘700 e la parte nobile dell’800.

La parte nobile è ricca di decorazioni ottocentesche. Le pareti delle varie sale sono coperte da parati di carta che riproducono nelle tinte e nei colori i disegni che ritroviamo nella Reggia di Caserta.

I pavimenti, tutti in piastrelle di cotto, sono dipinti con disegni unici, geometrici ed a finto marmo. Anche le tele dei soffitti sono affrescati secondo disegni ottocenteschi. Travi a vista o rivestite di carta d’epoca si ritrovano invece nella parte settecentesca più antica, che conserva anche una tipica cucina rustica, dotata di grande cappa sopra il camino.

Il complesso costituisce un notevole esempio di casa aristocratica pluristratificata, dotata dei servizi necessaria alla vita agraria, e con decorazioni alla moda in voga presso la corte casertana agli inizi del XIX secolo. La giornata si è conclusa con una passeggiate tra le stradine e i vicoli del paese dove ci siamo abbandonati al profumo dei caminetti, della legna bruciata e delle castagne.

Sono belle queste iniziative promosse dal Ministero dei beni culturali, danno la possibilità di poter visitare gratuitamente luoghi sconosciuti e solitamente chiusi…Speriamo si ripetano al più presto!!!!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche