I viaggi della motocicletta:l’isola d’elba

Ecco finalmente un allettante ponte lungo per la nostra nuova BMW 1200 GS, Mauro e me. Decidiamo per l’isola toscana perché in più guide ho letto che è una bella meta per chi va in moto e di certo, con il senno di poi, posso dire che non si sbagliava: montagne oltre i 1000 metri, bellissimo mare, belle curve, boschi e paesini...
Scritto da: MilenaLV
i viaggi della motocicletta:l'isola d'elba
Partenza il: 24/04/2008
Ritorno il: 27/04/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Ecco finalmente un allettante ponte lungo per la nostra nuova BMW 1200 GS, Mauro e me.

Decidiamo per l’isola toscana perché in più guide ho letto che è una bella meta per chi va in moto e di certo, con il senno di poi, posso dire che non si sbagliava: montagne oltre i 1000 metri, bellissimo mare, belle curve, boschi e paesini incantevoli… Per di più credo che il periodo sia azzeccato : non fa freddo ( i più coraggiosi potrebbero fare il bagno, gli altri certamente prendere il sole in una delle tantissime belle spiagge), non fa caldo e soprattutto credo nel periodo più propriamente estivo sia invivibile ( già adesso le spiagge e i locali erano pieni).

E’il giovedì 24 aprile 2008 dopo il travaglio “pre-par…Tenza” di rito ormai per ogni viaggio ( questa volta ho ben pensato di dimenticare l’intero bagaglio a casa e di partire davvero leggera ) inizia finalmente il viaggio del ponte del 25 aprile ! Venerdì 25 aprile La partenza da Roma è alle 7.40 per essere a Piombino un’ora prima della partenza del traghetto prevista per le 12:30.

A parziale recupero per la sfiga di ieri, riusciamo a partire con il traghetto delle 11:30 guadagnando un’ora sulla tabella di marcia.

I biglietti per il traghetto da Piombino a Portoferraio a/r per noi due e la moto li ho fatti da internet sul sito della toremar per Euro 35,00 c.A. ( è comunque necessario passare dalla biglietteria per ritirarli).

Il viaggio dura un’ora, l’accoglienza dell’isola è molto carina: ci si avvicina lentamente alla bella cittadina di Portoferraio e alla Torre della Linguella.

Non appena sbarcati approfittiamo dell’ora di anticipo per fare un primo giro della città.

Entriamo per Porta a mare, attraversiamo piazza Cavour e Via Vittorio Veneto arrivando su Piazza della Repubblica dove si trova il Duomo e il municipio, una sbirciatina alla scalinata di Napoleone e poi su fino a Forte del falcone.

Ritorniamo al centro e andiamo a mangiare in un locale consigliato dalla guida touring club (“pane e pomodoro”) che però non è niente di che, ma la delusione è causata più dalla guida che consiglia questo locale per delle specialità offerte, “le dita di pane”, che i proprietari ci garantiscono di non aver mai fatto ( ma ogni quanto aggiornano le informazioni nelle guide???). Il conto per due “caramelle” (pane arrotolato a mo’ di caramella e con vari ripieni), una birra media alla spina e un caffè è di 25 euro.

Visitiamo il Forte Stella da cui si gode una bella vista sullo scoglietto e i giardini all’italiana della Casa dei mulini( residenza di Napoleone durante la sua permanenza all’Elba).

Prima di andare a prendere possesso della nostra camera decidiamo di visitare qualche spiaggia : ci avviamo verso Enfola, Viticcio e infine le Ghiaie.

Alloggiamo al residence Val Carene a pochi chilometri da Portoferraio (seguire le indicazioni “tutte le direzioni” e poi Procchio).

Il complesso è molto nuovo e le stanze sono semplici ma accoglienti ( 55,00 euro a notte per camera).

Dopo esserci ristorati decidiamo di andare a cena a Porto Azzurro che dista c.A. 15 chilometri.

Il paese è davvero molto carino con un bel lungomare, il classico posto turistico pieno di ristoranti e negozietti, godibile.

La nostra scelta è caduta proprio su Porto Azzurro soprattutto perché la guida parlava di alcuni ristoranti che si protendono sul mare come delle palafitte e in particolare ci lasciamo tentare dal “delfino verde” noto per il caciucco… Così la prima cosa che facciamo non appena arrivati è quella di prenotare.

Dopo una bella passeggiata andiamo finalmente a cena. Prendiamo 2 piatti di caciucco, vino, acqua, 2 dolci per euro 63,00.

Sabato 26 Aprile Oggi giro dell’Isola.

Colazione a Scaglieri “Da Luciano” , un locale posto proprio di fronte la spiaggia con una bellissima vista sul mare dai colori caraibici.

Quindi ci avviamo verso Procchio , passando per Biodola. Poi è la volta di Marciana Marina, dopo una breve sosta al belvedere sull’isolotto della Paolina.

Lasciamo il mare e ci dirigiamo verso Poggio, ancora su sul monte Perone, per ritornare sui nostri passi verso Marciana dove avremmo voluto prendere la cabinovia per arrivare fino alla cima del Monte Capanne, il più alto dell’isola, ma vi arriviamo proprio nell’unica ora di interruzione del servizio e dato che il tempo stringe e che il costo è di 16 euro a persona rinunciamo e ci accontentiamo di avventurarci su uno sterrato da dove arriviamo sopra Marciana e godiamo comunque di un bel panorama.

Da Marciana decidiamo di percorrere tutto l’anello occidentale ( Zanca, S. Andrea, Chiessi, Pomonte, Fetovaia, Secchetto, Cavoli).

Dato che sono le 14:00 e che cominciamo a ragionare più con la pancia che con il cervello, lasciamo la strada costiera per avviarci verso S. Ilario dove cerchiamo il ristorante consigliato dalla guida (“la cava”) da cui si gode un bel panorama e si mangia cacciagione .

Nel locale siamo assolutamente soli e questo aggiunge fascino al luogo.

Ordiniamo un antipasto con salumi misti di cinghiale, due primi (ravioli della cava- ottimi- e degli straccetti con porcini e ragù di cinghiale) un caffè e un dolce (euro 41,50).

Torniamo sui nostri passi e raggiungiamo Capoliveri passando per Marina di Campo e Lacona .

Da Capoliveri seguiamo la segnaletica per il Monte Calamita, ci addentriamo su un percorso sterrato molto suggestivo e arriviamo al capolinea: in alto c’è il residence “i gabbiani” e un centro ippico. Chiediamo se esiste un percorso alternativo a quello appena fatto per tornare giù, ma ci viene detto che non è possibile proseguire e quindi dovremmo necessariamente tornare indietro… Ci addentriamo appena un po’, poi un altro po’…Nessun segnale di divieto ci blocca …Eccoci così a percorrere una stradina minima, sterrata, senza nessuna protezione, ma bellissima e suggestiva che ci permette fra l’altro di mettere alla prova la capacità della nostra nuova moto sul fuori strada … Giriamo e rigiriamo ma abbiamo come l’impressione di trovarci sempre al punto di partenza e di percorrere una strada in circolo…Ma è solo un’impressione: ora davanti a noi si staglia Porto Azzurro e dopo non poche peripezie eccoci di nuovo a Capoliveri.

Ora è il momento di raggiungere Cavo … Passiamo da Rio nell’Elba e Rio Marina.

Per tornare a Portoferraio decidiamo i prendere la strada non costiera che arriva nuovamente a Rio nell’Elba poi giriamo a Nisporto, ancora Bagnaia e poi Magazzini dove ceniamo al ristorante “mare” che è proprio sul porticciolo: la temperatura è mite e noi ben coperti così chiediamo se è possibile cenare fuori , anche se non è ancora la stagione. Ci fanno accomodare su un bel tavolo sulla banchina del porticciolo a un passo dal mare, con un oca e delle paperette che ci starnazzano attorno e sfrontate ci mangiano persino direttamente dalle mani… Incantevole il tramonto proprio dietro Portoferraio e poi l’accendersi delle luci del paese… Torniamo al residence ed esausti prepariamo tutto per la partenza.

Domenica 27 aprile Partenza con il traghetto delle nove insieme a un folto gruppo del vespa club in raduno in questi giorni sull’isola.

Il tragitto del ritorno si è trasformato in un viaggio nel viaggio: ci perdiamo nei paesaggi toscani come consigliatoci da un tpc : passiamo per Castiglione della Pescaia e proseguiamo per Marina di Grosseto in mezzo alla pineta , deviazione verso Talamone e poi dritti verso l’Argentario .

Da Porto Santo Stefano prendiamo la panoramica che ci porta fino a Porto Ercole. Buona parte del percorso e su terreni a dir poco dissestati, succulenti per le nostre ruote: oltre la bella serie di curve e strade sterrate, paesaggi mozzafiato… Da Porto Ercole direzione Orbetello/Porto Santo Stefano prendiamo sulla sinistra una strada che conduce al Monte Telegrafo, punto più alto dell’Argentario, passando per il convento dei passionisti. Di ritorno ci fermiamo proprio dall’altra parte della strada rispetto al convento, al ristoro “sorgente” con tavolini all’aperto dove mangiamo abbastanza bene immersi nel verde.

Ritorniamo a Orbetello e di lì raggiungiamo il Lago Burano… Il ponte del 25 aprile e finito…Si torna a casa.

Costo totale 400 euro c.A.

Totale chilometri percorsi 1000 c.A



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