Napoli, oltre i rifiuti

Salve, sono Lucrezia. Ho deciso di scrivere questo breve resoconto di viaggio alla luce di tutto ciò che si sta ascoltando in questi giorni su Napoli e sui paesi limitrofi, relativamente al problema rifiuti. Vorrei invitarvi a vedere Napoli sotto una luce diversa, ricordando che ci sono tante piazze, chiese, folkore, musica, colori, e voci che...
Scritto da: lucrezia,swami
napoli, oltre i rifiuti
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 500 €
Salve, sono Lucrezia. Ho deciso di scrivere questo breve resoconto di viaggio alla luce di tutto ciò che si sta ascoltando in questi giorni su Napoli e sui paesi limitrofi, relativamente al problema rifiuti. Vorrei invitarvi a vedere Napoli sotto una luce diversa, ricordando che ci sono tante piazze, chiese, folkore, musica, colori, e voci che si rincorrono tra i vicoli e che vale la pena visitarla e farsi trasportare dalla vita che la anima tutta…

Ed ora si comincia con il “viaggio”di un giorno fatto con le prof.Dell’università alla scoperta delle Stazione dell’Arte…Premetto che non racconterò nel dettaglio ogni stazione per diversi motivi; primo tra tutti perchè il mio vuole essere solo un “assaggio” alle stazioni, con l’intendo che voi possiate vedere ed ammirare di persona queste opere.

Tra l’aprile 2001 e il dicembre 2002 , a Napoli, sono state aperte le nuove stazioni della linea 1 della Metropolitana. La particolarità è che non si tratta di semplici stazioni metropolitane ma di veri e propri musei sotteranei, in cui le opere di numerosi artisti si integrano armoniosamente, “musei” nati con la volontà di avvicinare l’arte contemporanea al viaggiatore. L’itinerario di viaggio ha previsto la visita delle stazioni: Dante, Museo, Materdei e Salvator Rosa.

La stazione Dante è stata disegnata dall’architetto Gae Aulenti. All’interno, diverse opere caratterizzano gli spazi di transito dei viaggiatori, con i suoi cinque piani e le pareti coperte di cristalli e rifinite d’acciaio, si trovano le scarpe e i trenini di Jannis Kounellis: tredici pannelli per una superficie totale di 24 metri, in cui calzature da uomo e da donna e modellini di locomotive sono come incastrati sotto pezzi di binari (il mio preferito, una “sorta” di ritono al passato, all’antico, al nostalgico).C’è poi la frase tratta dal Convivio di Dante che Joseph Kosuth ha scritto con neon luminoso tubolare. Accanto un grande mosaico raffigurante calotte ovoidali e motivi geometrici di Nicola De Maria; il bacino mediterraneo dalla prospettiva di Michelangelo Pistoletto e due grandi tele montate su telai di alluminio di Carlo Alfano. Si è poi proseguiti verso la Stazione Museo, progetto della stessa G.Aulenti. L’edificio di ingresso alla stazione, di color rosso richiama i colori e la struttura dell’antistante Museo Nazionale, si aggiungono giardini, aiuole, chioschi e fontane nel tratto tra le stazioni Museo e Cavour. All’interno della stazione si erge imponente la riproduzione dell’Ercole Farnese, e l’originale della Testa Carafa, messa a disposizione dal Museo Nazionale. Completano il percorso, integrandosi con le opere precedenti, le immagini evocative di Mimmo Iodice (una più bella dell’altra!).

Si è arrivati poi alla Stazione Materdei. La stazione disegnata dall’Atelier Mendini come quella di Salvator Rosa, è un trionfo di colori e di temi marini.

L’area è stata ora completamente pedonalizzata, e arricchita con verde, arredo urbano ed elementi architettonici d’avanguardia: mosaici, installazioni di ceramica, lampioni. Nel mezzo, si erge la guglia di acciaio e vetri colorati, elemento di distinzione dell’Atelier Mendini, e che dà luce al piano mezzanino. L’ambiente di accesso alla stazione è ampio e luminoso: mosaici verdi ricoprono tutte le pareti, mentre immagini marine sono il tema dei mosaici di Sandro Chia, che rivestono l’interno della guglia; un’unica rampa di scale mobili conduce al piano dei binari, sovrastata da altorilievi di Luigi Ontani con temi tipici della cultura partenopea. Siamo infine arrivati a Stazione Salvator Rosa capolavoro della metropolitana di Napoli. (pluripremiato per questa realizzazione), la stazione ha due uscite, una a monte, l’altra a valle. L’uscita a monte ha completamente riurbanizzato un’area simbolo della speculazione edilizia: forme, colori e mosaici animano le fiancate di grandi palazzoni, che contornano l’area della stazione. Tutto intorno alla stazione forme e colori trasmettono vitalità con i palazzi decorati dai mosaici delle opere di Gianni Pisani, Mimmo Rotella, Ernesto Tatafiore, Renato Barisani, Mimmo Paladino, sposandosi con le forme del parco giochi di Mimmo e Salvatore Paladino, le sculture di Renato Barisani, Riccardo Dalisi e Augusto Perez…

Ho trascorso una gornata diversa, alla scoperta di tanti luoghi che non conoscevo e mi sono resa, ancora più conto, di come sia bella questa città, nonostante tutti i suoi problemi e difficoltà. La giornata si è conclusa con una buonissima pizza, mangiata in zona Montesanto, e poi un giro tra le bancarelle di Natale, per respirare l’area di questa magica festa.



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