Sicilia occidentale 6

Agrigento, Mazara del Vallo, Marsala, Trapani, Erice, San Vito Lo Capo, Riserva dello Zingaro, Castellammare del Golfo, Palermo Partiamo da RC a mezzogiorno di sabato 18 per raggiungere Piazza Armerina. Traghettiamo da Reggio invece che da Villa San Giovanni perché il biglietto costa solo €10 a tratta. Per imbarcare la nostra auto (Alfa 156)...
Scritto da: loretta
sicilia occidentale 6
Partenza il: 18/07/2007
Ritorno il: 27/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Agrigento, Mazara del Vallo, Marsala, Trapani, Erice, San Vito Lo Capo, Riserva dello Zingaro, Castellammare del Golfo, Palermo Partiamo da RC a mezzogiorno di sabato 18 per raggiungere Piazza Armerina.

Traghettiamo da Reggio invece che da Villa San Giovanni perché il biglietto costa solo €10 a tratta. Per imbarcare la nostra auto (Alfa 156) Arriviamo a Villa del Casale (EN), villa romana del IV sec. D.C. Oltre 3500 metri quadrati, la Villa era la residenza di caccia di Massimiliano Erculeo, collega di Diocleziano nella gestione dell’impero romano. Per visitare i mosaici l’orario di chiusura della biglietteria, h 18; ci fanno entrare per ultimi. I mosaici sono bellissimi ed unici. Prezzo del biglietto € 6, ridotto € 3.

Finita la visita, un’ora e mezza circa, ma senza guide, partiamo per Agrigento.

La Sicilia è di una ricchezza infinita di natura, arte, gastronomia e quant’altro. Ma la segnaletica stradale sembra messa per estrazione a sorte.

Comunque arriviamo all’hotel Villa Holiday – via Gabrici, 9 Villaggio Mosè, AG tel. 0922.606332 – trovato su internet; € 55 a persona, in camera matrimoniale con bagno, senza colazione. La signora che ci accoglie è gentile; la camera è “datata” e sembra pulita. In tutti gli alloggi abbiamo avuto l’aria condizionata che abbiamo usato quasi sempre contrariamente alle nostre abitudini: per forza, si toccavano (e superavano) 40° C con una certa facilità.

Mangiare, in Sicilia, non è mai un problema. Si trova ovunque tutto, buono e abbondante.

Facciamo colazione nei bar. Al bar-pasticceria Agorà nei pressi dell’hotel “Valle dei Templi” a Villaggio Mosè, mangiamo uno strepitoso cornetto alla crema di pistacchi. Non c’è bisogno di parlare della qualità della cucina siciliana, né dolce né salata… Secondo giorno a visitare la Valle dei Templi. Sito archeologico bellissimo, molto ampio e senza ombra! Se la visita si fa in periodi caldi, munirsi di cappellino e acqua. Biglietto € 8, ridotto, la metà. Avevamo provato a telefonare ai numeri di telefono presi da alcuni siti, ad esempio http://www.Parcovalledeitempli.It/valledeitempli/ente.Php?cnt=info_utili&cat=ente Non abbiamo avuto risposta; altri numeri trovati su altri siti internet idem. Quindi andiamo. Scopriamo che il sito archeologico era aperto anche dalle 20,30 alle 23, ma ormai che c’eravamo… In verità di sera il luogo, illuminato, è molto suggestivo.

Non consigliamo di sfidare, come abbiamo fatto noi, anche se calabresi adusi al torrido, gli otre 40° C..E’ meglio scegliere periodi più freschi o la visita di sera.

Sopravvissuti all’impresa, alle 16,30 (dalle 11,45 che eravamo entrati) andiamo verso la spiaggia, direzione Porto Empedocle, che nel cartello di ingresso, sotto il nome vero, ha scritto tra parentesi, “Vigata”, la cittadina inventata da Andrea Camilleri, dove opera il commissario Montalbano… Andiamo verso la spiaggia di Realmonte, zona lidi, dove c’è la “Scala dei Turchi” http://www.Scaladeiturchi.Com/. E’ una scogliera di marna bianca, una roccia calcarea e argillosa, di un colore bianco neve.

Molta gente ci si arrampicava sopra; noi, troppo stanchi, l’abbiamo ammirata dalla spiaggia e poi da sopra, dalla strada.

Ad una quindicina di metri di distanza, anch’essa sulla spiaggia, una costruzione in cemento ancora al rustico, su più piani a deturpare uno dei pezzi più belli del litorale siculo meridionale. Assurdità italiane (non esclusivamente siciliane).

Il mare era agitato e c’era vento, ciò che rendeva il tutto molto affascinante. L’ideale per velisti e surfisti (esperti, per evitare di finire in Africa).

Dopo un meritato ozio torniamo in albergo. Ceniamo in uno dei tanti ristoranti-pizzerie anche con le buonissime panelle (che ho imparato a fare). Il giorno appresso ci dirigiamo verso Trapani. Passiamo da Mazara del Vallo per la visita alla città e al museo del Satiro.

Non si possono non notare gli annunci con la foto, sparsi un po’ ovunque, dell’appello della famiglia della bimba scomparsa tre anni fa, Denise Pipitone. Http://www.Cerchiamodenise.It/ Andiamo al museo del Satiro. La bellissima statua del Satiro danzante, trovata nel 1998 durante una battuta di pesca nel canale di Sicilia, è un rarissimo esempio di statuaria bronzea greca. Uscendo incrociamo alcune persone, con accento settentrionale, che si lamentavano del fatto che una così bella opera venisse esposta in un luogo “di un paese che non visita nessuno. La dovrebbero spostare…” non so dove. Forse sotto casa loro…

Forse alcune persone, anche se fanno il giro del mondo, di fatto è come se non si fossero mai spostati dal perimetro della loro casa.

Fatta la visita continuiamo per Marsala, antica Lilibeo. Seguiamo la strada litoranea che ci porta sulle saline e sullo stagnone. Ci torneremo il giorno appresso.

Arriviamo, quindi, a Trapani. Hotel Moderno Via Tenente Genovese, 20 Trapani 0923.21247 Pulito, nuovo, comodo, essenziale, accogliente. Si trova lungo una stradina parallela di corso Vittorio Emanuele, quindi centrale, zona porto. €55 camera doppia con bagno senza colazione, che comunque può essere consumata in albergo, € 3 a persona. Ci fermiamo 5 giorni.

Trapani è il mare che ha abbracciato la città. La sua caratteristica forma a falce, la vita del porto, il mercato del pesce al porto (quello storico è diventato luogo di rappresentazioni e spettacoli), due litorali, quello trafficato del porto a sud e il lungomare Alighieri a nord, dal quale si può ammirare la Torre Ligny e dalla quale è suggestivo guardare il mare agitato. Il vento di Trapani ha consentito di ospitare, nel 2005, la Luis Vuitton Cup, qualificazione per la Coppa America, antica e prestigiosa Regata Velica. Il ricordo della presenza di Luna Rossa, Alinghi, Mascalzone Latino, +39…La gara si è conclusa lo scorso giugno a Valencia con la vittoria dell’equipaggio di Alinghi.

Vicino l’hotel, sul corso vittorio Emanuele, la chiesa di san Lorenzo conserva una crocifissione attribuita a Van Dyck .

Erice. Andiamo la sera, dopo una inenarrabile giornata di fuoco, per lo scirocco, per gli incendi e per la stanchezza. E finalmente si respira. Ad Erice c’ero stata, in piena estate, salendo da una Trapani rovente, e ricordo il freddo che ho sentito per l’aria più che frizzantina. Questa volta si stava bene, senza cardigan e coperture varie, anzi… Comunque suggeriamo di portare un golfino perché a 700 metri può esserci arietta fresca. Si può anche salire anche con la funivia e godersi lo spettacolo di Trapani, le isole e le saline. Ad Erice ha sede il “Centro Ettore Majorana” di cultura scientifica, fondato nel 1963 dal prof. Antonino Zichichi, famoso in tutto il mondo. Durante il periodo della guerra fredda il Centro Ettore Majorana era l’unica sede in cui si incontravano scienziati di Russia e Stati Uniti. Ad Erice c’è da vedere, fra l’altro, la bellissima Chiesa Madre, del 1300. Ai suoi piedi c’è Pizzolungo, dove abbiamo trascorso una giornata (tra mare e barbecue…) a casa di alcuni cari amici.

Li il mare non è più con le coste basse e sabbiose, ma roccioso, fresco e pulito. Pizzolungo è un massiccio naturale, immortalato dal V libro dell’Eneide dove avvenne lo sbarco di Enea, profugo da Troia e alla ricerca di una nuova patria per la propria famiglia ed i compagni. Durante il viaggio verso le coste laziali fu costretto, a causa di una tempesta, a impartire al nocchiero Palinuro l’ordine di cercare riparo nella costa ericina. Il re Aceste, signore di Erice, gli diede ospitalità. Tra i versi dell’Eneide, Virgilio ambienta a Pizzolungo i ludi che l’eroe troiano avrebbe inaugurato a memoria del padre Anchise, qui sepolto secondo la tradizione letteraria. Così la Stele di Anchise (detta anche Virgiliana) rinsalda i legami che i luoghi ericini sembra abbiano con il mito. Http://www.Comune.Erice.Tp.It/informa.Php?uid=10 Nell’ottobre del 1930 fu eretta la stele, nella ricorrenza del bimillenario della nascita di Virgilio,, la si trova facilmente percorrendo la strada provinciale Trapani-Bonagia.

Un po’ più a nord di Pizzolungo c’è Bonagia; da visitare l’edificio della Tonnara, del XVII secolo. Lasciamo Trapani per Castellammare del Golfo. Hotel “La piazzetta”, molto carino e gestito con garbo e gusto. € 98 la camera matrimoniale, con bagno, compresa la colazione, ricca e rilassante. L’hotel si trova sulla piazzetta sopra l’affaccio.

Da li ci siamo spostati per visitare San Vito lo capo, lacalità balneare iperaffollata e la Riserva dello Zingaro http://www.Riservazingaro.It/. E’ una riserva naturale orientata, bellissima, visitabile con itinerari costieri e terrestri. Peccato che appena fuori dalla riserva, immediatamente accanto, finisce la cura soprattutto da parte della gente. Abbiamo visto, con tristezza, incuria di strade, di siti, di piazze.

Dal porto di Castellammare partono le barche per le escursioni che arrivano fino a San Vito lo Capo. Gli orari sono alle 9 ritorno alle 16,30 e alle 10,30 ritorno alle 18,30. € 33a persona. Viene fornita acqua a bordo e qualche rifocillamento. Le soste più lunghe sono a San Vito (dove ci sono negozietti…) e meno nelle calette e ai faraglioni di Scopello. Le barche partono, secondo noi, troppo piene, anche perché sono poche. Affittare un gommone conviene se si è in 6/8 persone: €70 o 100 di affitto + € 35 circa di carburante + € 20 se si vuole il “conducente”.

Verso Marsala per visitare la città e il museo sito nel “Baglio Anselmi”, dove sono conservati i resti di una nave punica. (metà III sec. A.C.) rinvenuta nel 1971 vicino l’isola di Mozia, ora San Pantaleo, nella Laguna dello Stagnone di Marsala. .

I bagli erano delle grandi costruzioni con un grande cortile interno, dove si lavoravano le uve per produrre il vino Marsala. Ospitavano anche i lavoratori stagionali che abitavano in luoghi distanti.

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Marsala la ricordiamo anche per il forte scirocco che ha tinteggiato tutto il bellissimo paesaggio e il mare con i colori caldi dell’Africa vicina.

Facciamo un giro per la città, mangiamo qualcosa, visitiamo la Cattedrale e andiamo a visitare le cantine Florio. L’addetto ad un ufficio turistico, accanto alla cattedrale, ci informa che le visite alle cantine Florio, come ad altre cantine, sono ad orari stabiliti, h 15,30 e 16,30, durata un’ora con guida e degustazione. Costo € 5 a persona. La visita ha riguardato molto gli aspetti “romantici” e storici dell’azienda, ora Duca di Salaparuta S.P.A., compreso l’immancabile passaggio di Garibaldi (che ha bevuto il Marsala pur essendo astemio). All’epoca della nostra visita, non essendo iniziata la vendemmia, non siamo stati introdotti negli ambienti specificatamente produttivi, né sappiamo se tali luoghi sono visitabili, ma solo nelle bellissime cantine di conservazione, con pavimento in tufo, che consente di mantenere la giusta temperatura. La coltivazione delle uve per la produzione del Marsala è praticata in un territorio molto vasto, escluso Alcamo e le Egadi. Abbiamo assaggiato e comprato il “Targa Riserva 1840”, il “Terre Arse” e il “Vecchio Florio”. E’ superfluo dire che si tratta di vini D.O.C. Di grande tradizione.

Finita la visita alla cantina prendiamo “la Via del sale” per la Laguna dello Stagnone, riserva naturale orientata, dove le acque basse e l’alta salinità ha favorito la formazione di saline. Consigliamo la visita al museo del sale di Paceco via delle saline tel. 0923/867442. Illustra il singolare ecosistema del luogo e le tecniche di estrazione del sale. Http://sicilyweb.Com/stagnone/.

Nello Stagnone si trovano le isole, importante Mozia (Mothia), fondata dai fenici, dalla quale scapparono gli abitanti superstiti, che, attaccati dal tiranno Dionigi, fondarono, poi Lilibeo, odierna Marsala. http://www.Isole-sicilia.It/.

E all’orizzonte, ben visibili e raggiungibili in 15 minuti di aliscafo, le Egadi: Marettimo, Levanzo e Favignana, “la farfalla”. Noi non le abbiamo visitate perchè le isole meritano un soggiorno dedicato. Magari un prossimo viaggio.

Nella mattinata del giorno di partenza, il 26, pensiamo di passare da Palermo: il caldo torrido non ci ha scoraggiati. Una puntatina per vedere la bellissima Cappella Palatina e Palazzo dei Normanni. Info Tel. 091 6961111 fax 091 6561737 Ma nella Cappella ci sono le impalcature per lavori. E la Regione Siciliana, Assessorato dei beni culturali ed ambientali e della P. I. Che si inventa? Se vuoi vedere i mosaici a tu per tu, salendo sulle impalcature, paghi € 20 solo per questa visita. Secondo noi non avendo la spettacolare visione d’insieme. Non siamo esperi del mosaico quindi optiamo per l’ingresso di € 10 per Cappella impacchettata più Palazzo dei Normanni compresa la guida. In effetti la visita è inadeguata. L’avevo vista anni addietro, ma è sempre un buon motivo per tornare in questa bella città. Il Palazzo è sede del Consiglio Regionale; è molto interessante e a lavorare li dentro puoi sentirti un po’ Re Ruggero… Poiché l’orario utile è alle 14,00 impieghiamo un’oretta e mezza a Mondello, il pantano che, alla fine dell’800, è stato bonificato diventando meta ambita di villeggiatura. Oggi luogo frequentato dai Palermitani, estate e inverno, ma che non è diventato luogo concorrente della Costa Azzurra, come l’architetto Scaglia aveva pensato all’epoca. Il progetto, finì nelle mani inconcludenti di una società belga, la Società Anonima Les Tramways de Palerme, che non solo non ha realizzato nulla (anche grazie al disinteresse delle autorità) ma che è ancora presente a Mondello. Unica realizzazione e testimonianza di questo progetto è lo stabilimento balneare Charleston. Questo, inaugurato nel 1912, prestigiosissimo, fu inserito nelle guide del Touring tra i centri italiani per lo svago più importanti, come Viareggio, Venezia, Rimini, Riccione, Santa Margherita Ligure, Sorrento, Capri e Taormina. Poi la Seconda Guerra, il degrado, le numerose residenze di lusso dell’élite di tutte le epoche recenti.

Alcuni suggerimenti: I dolci di Erice, come la “genovese”, dolce con crema di ricotta.

A Trapani la granita al bar “Colicchia”(gelsomino, gelsi, mandorla e caffè insieme, detta “catanese”, menta ecc.); il cous cous al ristorante “L’Antica osteria”, di fronte gli imbarchi (andando verso la destra della Palazzina delle Palme); (2 ricchissimi cous cous di pesce, 2 vari e abbondanti antipasti di pesce € 20 a persona.).

La pizza “Aleci”, in Viale Duca d’Aosta (una grande strada, andando verso i moli ad ovest, che arriva al porto, dove ci sono alcune pizzerie).

A Castellammare del Golfo al “Ristorantino del Monzù’” cous cous di seppia (2 cous cous, 1 piatto di pasta ai ricci di mare, ½ l. Di vino bianco e due semifreddi al pistacchio e alla nocciola € 46,50); al ristorante “La Campana” una buona pizza, nella piazzetta Petrolo, accanto l’hotel al-Madarig, un bar-fast food ci ha deliziato con un inaspettato gelato artigianale alla vaniglia che sembrava torroncino… Buoni viaggi Loretta e Domenico.



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