Viaggio in auto alla scoperta della Sicilia

26 maggio 2006 venerdìAlle ore cinque e trentacinque, con un bel cielo sereno, partiamo per quella che dovrebbe essere la nostra prima meta: la mostra di Antonello da Messina a Roma.Arriviamo alla città verso le nove, ma il grande il traffico che si dirige verso la capitale, ci fa cambiare idea e quindi puntiamo decisamente verso Polla...
Scritto da: graziano
viaggio in auto alla scoperta della sicilia
Partenza il: 26/05/2006
Ritorno il: 06/06/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
26 maggio 2006 venerdì

Alle ore cinque e trentacinque, con un bel cielo sereno, partiamo per quella che dovrebbe essere la nostra prima meta: la mostra di Antonello da Messina a Roma.

Arriviamo alla città verso le nove, ma il grande il traffico che si dirige verso la capitale, ci fa cambiare idea e quindi puntiamo decisamente verso Polla che è la sosta intermedia da noi programmata nel nostro viaggio che ci condurrà in Sicilia.

Ci arriviamo verso le quindici; occupiamo il pomeriggio visitando le Grotte di Pertosa che da qui distano cinque chilometri circa: hanno uno sviluppo di tremila metri. Noi facciamo il percorso turistico di un chilometro: il primo tratto è in barca, il rimanente a piedi tra stalattiti e stalagmiti, molto simile ad altre grotte già viste, ma non meno affascinante. Pernottiamo a Polla.

27 maggio 2006 sabato

Partiamo alle sei e trenta, direzione Villa San Giovanni. Il cielo è sereno, la temperatura mite; così anche l’attraversamento del Pollino, con scarsissimo traffico: è uno spettacolo!

Prima dello stretto, ci fermiamo ad un belvedere e distinguiamo lo scoglio di Scilla con il suo castello. A mezzogiorno, senza problemi, sbarchiamo a Messina.

Dopo la sosta pranzo, andiamo a Tindari. Dal Santuario, vediamo distintamente le Eolie; andiamo verso il teatro e le terme romane, ci soffermiamo alla basilica; sono ormai passate le quindici quando programmiamo Arianna per l’ agriturismo.

Facciamo la costa nord fino a Cefalù ed ogni tanto ci soffermiamo ad ammirare paesaggi marini di tanto fascino.

Giungiamo a Villarosa e quindi all’agriturismo, che si chiama Sangiovannello ed è posto in luogo solitario, verso le sette.

Interessante cena a base di prodotti locali prima di un meritato riposo.

28 maggio 2006 domenica Sveglia alle sette: il sole illumina la piazzetta davanti alla nostra camera: “la stanza dell’arco”. In programma abbiamo la visita ai mosaici della Villa del Casale di Piazza Armerina che dall’agriturismo dista circa quaranta chilometri.

Passiamo vicino al caratteristico borgo di Caltascibetta; proseguiamo e dopo Enna, arriviamo a Piazza Armerina.

La Villa del Casale è situata sei chilometri a sud del paese; tutti i mosaici, famosi nel mondo intero, sono protetti da tettoie di plexiglas e l’altitudine (metri settecento) mitiga solo parzialmente il caldo quasi insopportabile.

Ogni mosaico meriterebbe di fermarsi per tanto tempo; noi lo facciamo per quanto ci è possibile.

Dopo pranzo andiamo ad Enna dove la ventilazione ci rinfresca: percorriamo tutta via Roma alla fine della quale c’è il Duomo e pochi metri più a monte il bel Castello di Lombardia con la Torre di Federico II.

Da qui scorgiamo distintamente, nella valle, su uno sperone, la già conosciuta Calascibetta.

Tornando verso l’agriturismo, allunghiamo il giro verso Sperlinga che si distingue per un castello edificato su di una roccia al di sopra del paese.

Torniamo alla nostra camera dopo le diciannove.

29 maggio 2006 lunedì Oggi abbiamo in programma un giro dell’Etna da noi elaborato.

In poco più di un’ora arriviamo a Nicolosi; da qui si snoda una strada che, attraverso una colata lavica, giunge fino a quota 1.900 metri dove si trova il Rifugio Sapienza.

Una funivia, dal costo piuttosto salato, (euro 24,00 a persona) porta fino a quota 2.500 metri, dove soffia un forte vento e di conseguenza c’è molta polvere.

Da qui si vedono distintamente il cratere centrale dell’Etna che fuma e tutta la piana di Catania fino ad Acireale.

Torniamo al rifugio che sono circa le quattordici.

Proseguiamo per Zafferana Etnea: qui è impressionante la colata del ’92 che ha lasciato la sua traccia in mezzo ai castagni. Sostiamo un po’ in Piazza Belvedere davanti alla barocca Chiesa Madre.

Poi torniamo all’agriturismo.

30 maggio 2006 martedì Giornata dedicata alla visita alla “valle dei templi” di Agrigento.

Cominciamo dalla parte ovest, dove ci sono i resti del Tempio di Giove con un Telamonio che giace per terra in un sonno che sembra non finire mai; a circa duecentocinquanta metri le quattro colonne del Tempio dei Dioscuri, più lontane, oltre il fiume, le due colonne del Tempio di Vulcano.

Ritorniamo indietro e, oltrepassando la statale, andiamo nella parte est: qui c’è subito il Tempio di Ercole, di cui sono rimaste in piedi poche colonne.

Un’ampia strada assolata tra gli ulivi, va verso il Tempio della Concordia che, benché abbastanza ben conservato, attualmente è parzialmente coperto da impalcature per un restauro.

Anche il Tempio di Giunone, posto il lontananza sulla cima della collina, è in restauro.

Dopo pranzo, andiamo, seguendo la costa a nord di Agrigento, a circa venti chilometri da Sciacca. Qui, su un promontorio, da cui si possono vedere le bianche spiagge sottostanti, c’è il sito archeologico di Eraclea Minoia.

A noi sembra di discreto interesse anche se solo di recente si stanno facendo lavori per renderne la funzionalità migliore: interessante il teatro greco da cui la vista spazia sulle splendide coste sottostanti.

Ci attendono cento chilometri per tornare all’agriturismo.

31 maggio 2006 mercoledì

Oggi andiamo a Selinunte a circa centocinquanta chilometri ad est da Villarosa.

Ripassiamo da Agrigento, proseguiamo per Sciacca, e dopo circa trenta chilometri troviamo la deviazione per Selinunte che si trova situata su un piccolo promontorio.

La città era situata su due colline. Quella ad est è sovrastata dal Tempio E ( di Era), ben conservato, a cui si affiancano i resti di altri due templi di cui possiamo solo immaginare l’imponenza vedendone i tronchi delle colonne adagiati sul prato.

Sulla collina ad ovest, sorge l’acropoli, circondata da mura, e recante i resti di altri tre templi.

Dopo pranzo, andiamo ad Erice: sorge su un promontorio a circa settecento metri, poco a nord di Trapani.

Ne ammiriamo la Chiesa Madre con il campanile staccato dal corpo di fabbrica; poi ci dirigiamo, tra vicoli e vicoletti,al castello che si slancia sulla sommità del promontorio che domina la vallata.

Da qui possiamo scorgere, da una parte, il golfo sottostante e le bianche spiagge fino a San Vito Lo Capo; dall’altra, Trapani, la costa verso Marsala e in lontananza le Egadi.

1 giugno 2006 giovedì

Il tempo è cambiato: è nuvoloso e ogni tanto vengono scrosci di pioggia.

Andiamo a Cefalù.

Costeggiamo lungomare per dirigerci al famoso Duomo.

Il Duomo è situato in cima ad una lunga scalinata con alle spalle un promontorio roccioso. L’interno, bizantino, è dominato dalla figura del Cristo che sembra abbracciare tutta l’abside.

Andiamo poi a Monreale.

Venendo da Cefalù, il confronto è immediato: anche se testimoni dello stesso stile architettonico, quello di Cefalù ha un fascino particolare soprattutto all’esterno, mentre quello di Monreale è molto più ricco nell’interno nei mosaici che coprono interamente le pareti delle navate.

Deviamo poi per Segesta; un tempio dorico isolato, intatto, su una collina la sovrasta tutta e ci fa chiudere in bellezza questa giornata delle “meraviglie”.

2 giugno 2006 venerdì Oggi andiamo a Siracusa. Con un viaggio di circa due ore arriviamo ai ruderi del belvedere del Castello di Eurialo da dove possiamo ammirare il panorama della città di Siracusa e dell’Isola dell’Ortigia.

Ci dirigiamo poi al Parco Archeologico delle Grotticelle che è situato a nord ovest della città: il teatro greco predisposto per gli spettacoli,

l’Orecchio di Dionisio ( di cui possiamo apprezzare l’acustica)

l’Ara di Ierone II

e, più distante, l’Anfiteatro Romano… che spettacolo!

Con una passeggiata di circa un chilometro, giungiamo al centro storico della città, al porto all’Ortigia. Girelliamo per la città vecchia, per i vicoli stretti fino alla larga e barocca Piazza del Duomo.

Torniamo poi al Parco Archeologico dove ci attende Puntina per riportarci all’Agriturismo Sangiovannello.

3 giugno 2006 sabato

Alle otto e trenta partiamo per Palermo.

Alle dieci siamo a Palazzo dei Normanni.

Facciamo la fila per entrare nella Cappella Palatina: in restauro i due altari, stupendi i mosaici nelle navate.

Piove quando ci dirigiamo verso la Cattedrale; la vediamo solo dal di fuori ( non permettono l’ingresso per un matrimonio), è imponente, ampia l’abside.

Passiamo da San Giovanni degli Eremiti (in restauro l’interno) ne ammiriamo la struttura araba con le sue cinque cupolette.

Percorriamo il Corso fino a Santa Maria alla Catena; tornando indietro ci fermiamo nel giardino botanico di Piazza Marina, poi, un salto alla Vucciria, a San Cataldo e alla Martorana e si intravede un timido raggio di sole quando ripartiamo per Villarosa.

4 giugno 2006 domenica

Caltagirone è famosa nel mondo per le sue ceramiche, quindi per noi una visita è d’obbligo alle sue botteghe.

Parcheggiamo nei pressi del Duomo.

A piedi, ci inoltriamo per il paese giungendo alla celebre scalinata di Santa Maria del Monte: in ceramica sono le alzate dei cento e più gradini che portano alla Chiesa Madre.

Ci dirigiamo poi verso Noto che si trova circa ottanta chilometri a sud-est, a sud di Siracusa.

Il suo bel Duomo, testimone massimo del barocco siciliano è completamente in restauro, ma la particolarità stilistica di questo paese trasuda da ogni palazzo, da ogni fontana, da ogni terrazzo, da ogni cornicione.

5 giugno 2006 lunedì Alle otto e trenta lasciamo l’Agriturismo Sanngiovannello per riprendere il viaggio di ritorno. Abbiamo deciso, strada facendo, di visitare la costa est dell’isola.

Ci fermiamo ad Aci Castello dove sostiamo presso il suo “castello” a picco sul mare sopra un promontorio formato da una colata lavica.

Giungiamo ad Aci Trezza con i suoi tre faraglioni “scagliati nel mare da Polifemo contro Ulisse in fuga”.

Passiamo da Acireale diretti a Taormina.

Lasciata la macchina al parcheggio, visitiamo il teatro greco sotto una leggera pioggia.

Qui lo spettacolo raddoppia, oltre a quello naturale del golfo, c’è quello prodotto da l’uomo che trova un suo uguale in quello di Siracusa, ma questo è più scenografico.

Andiamo a Messina, dove poco dopo le diciassette ci imbarchiamo.

Decidiamo di fare tappa a Scilla: prima di cena, passeggiamo vicino al Castello Ruffo.

Andiamo poi al vecchio porticciolo, dove pescatori rientrano dalla pesca di pescespada.

Andiamo a letto presto, domani ci attende una levataccia.

6 giugno 2006 martedì

Partiamo alle cinque: direzione Firenze. Furiosi temporali ci rincorrono prima nei pressi di Caserta, poi di Roma.

Un veloce pasto ad Anagni e nel tardo pomeriggio giungiamo a Firenze.

Abbiamo percorso 5082 chilometri.



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