Natale a Istanbul

Festività natalizie nella suggestiva metropoli turca
Scritto da: nitros24
natale a istanbul
Partenza il: 23/12/2014
Ritorno il: 28/12/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €

23-12-15 Giorno 1: Napoli-Roma-Aeroporo Sabina Gokcen

Ciao a tutti, questo Natale, io e la mia fidanzata, abbiamo passato un bel natale a Istanbul. Qualche info generale. Per quanto se ne dica, il centro di Istanbul è tranquillissimo e pulito. Il 68% è mussulmano e questo caratterizza la città con le splendide moschee quasi ad ogni angolo. E’ in vigore la Lira Turca, 1 euro sono circa 3 lire turche, e lì i prezzi sono abbastanza bassi. Istanbul è metà in Europa metà in Asia. Anche atterrando in Asia serve solo la carta d’identità valida per l’espatrio. Il tempo era sui 12 gradi, col giubbotto avevo anche un pò caldo, solo la mattina era un pò più freddino, quindi consiglio magliette non troppo pesanti e un buon cappotto.

Per arrivare ad Istanbul ho viaggiato con Pegasus Airlines da Roma che atterra nel lato Asiatico di Istanbul, all’aeroporto di Sabina Gokcen. Io ve lo sconsiglio vivamente. Esisteva anche un volo con Turkish Airlines da Napoli ad Akaturk (l’aeroporto europeo di Istanbul), non ho scelto questo perchè costava molto in più. Vi dicevo che vi sconsiglio di atterrare nel lato Asiatico per diversi motivi. Arrivati all’aeroporto ho dovuto fare una fila di 1 ore e 30 per fare il controllo dei documenti dal momento che in questo aeroporto atterrano tutti i voli extraeuropei. Motivo numero due, riuscito ad uscire dall’aeroporto, bisogna arrivare al centro di Istanbul …2 ore di traffico, si che scegliate il bus che il taxi. Il taxi costa 100 lire turche e ci mette lo stesso tempo. Io ho preso il bus dell’Havatas che costava 14 lire turche, è di fronte all’uscita. Questo bus arrivava a piazza Taksim da cui occorre prendere una metro per il vostro hotel. Quindi alla fine sono arrivato alle 10 di sera in hotel. Se si prende il volo per l’aeroporto lato europeo basta prendere il tram che in venti minuti ti porta al centro. Questi sono i miei consigli poi scegliete voi, comunque con con Pegasus Airlines ho viaggiato bene e puntuale.

Il mio hotel era in zona Aksaray, da Taksim ho preso la funivia F1 per Kabatas e poi la metro T1 fino ad Aksaray. Ogni volta si prende la metro occorre prendere un gettone da inserire per entrare al binario e costa 4 lire, si fanno alla macchinetta automatica. Io arrivati all’aeroporto ho prelevato tramite bancomat circuito visa. I bus passa vicinissimo ai negozi ancora aperti e illuminato e quindi è molto suggestivo. Prima di salire in hotel abbiamo preso qualche bottiglia d’acqua e una busta di patatine, tutto sempre a una lira turca. L’hotel era molto bello a 50 metri della metro, ho pagato 45 euro a notte con colazione internazionale. In hotel parlavano bene inglese, i negozianti un po di inglese, i piccoli negozi e le persone solo turco o arabo.

24-12-15 Giorno 2 Istanbul – Moschea Blu – Ayasofia – Topkapi

Dopo aver perso il primo giorno per il viaggio sveglia mattina presto, nella colazione internazionale proviamo il caffè turco, non mi piace tanto. Proviamo anche il thè nero turco, questo è molto più buono, se ve lo offrono è un’offesa rifiutare. La metro è vicino a noi ma preferiamo passeggiare, sono 2,2 kilometri dalla moschea blu. Come già detto ci sono tantissime moschee, l’ingresso è gratuito, per entrare però bisogna togliersi le scarpe e le ragazze devono indossare un cappello che non mostri i capelli oppure un velo che danno all’ingresso e si restituisce all’uscita. 5 volte a giorno suonano il muezzin e i mussulmani entrano in moschea per pregare, in questi minuti non si può entrare.

Di fianco all’hotel c’è la prima moschea, Pertevniyal Valide Sultan Camii, proseguendo verso il centro sulla sinistra ci sono le moschee Laleli camii, Beyazit Camii e Atik Ali Pasa Cami. Per la strada c’è il Gran Bazar, ma per oggi non è prevista la visita, comunque alle 6 di sera chiude. Per strada ci sono tanti carretti che vendono ottime castagne a 5 lire, spighe a 1 lira e gelato artigianale a 4 lire. La strada è piena di negozi e di negozi di dolci, in questo caso ci siamo fatti fare una vassoietto con uno di ogni dolcetto e abbiamo assaggiato tutto. Molto molto dolci ma molto buoni.

Arriamo dunque alla piazza principale dove alla sinistra si può osservare Ayasofia e alla destra la Moschea Blu. Nella piazza c’è la fontana germana e l’obelisco egiziano. Entriamo nella moschea blu. Prima di entrare danno un velo alle ragazze e entrambi dobbiamo togliere le scarpe. La moschea è spettacolare sia all’esterno ma ancor di più l’interno, uno spettacolo che non pensi si possa vedere altrove al mondo.

Uscendo dirigendosi verso Ayasofia c’è una fontana molto bello che la sera si illumina di tanti colori diversi con un mosaico della stessa moschea blu davvero ben fatto.

Fuori Ayasofia ci sono due, diciamo, pulmini, dove si può acquistare la Museum pass Istanbul che costa 80 lire turche per i non turchi e vale 72 e ti permette di vedere Hagia Sophia Museum, Topkapi Palace Museum (sul sito è scritto “eccetto Harem Apartments” ma noi siamo entrati), Chora Museum, Istanbul Archaeological Museums, Museum of Turkish and Islamic Arts e Istanbul Mosaic Museum…. e ti permette di saltare le file. Diciamo che per i musei che abbiamo visto noi siamo andati pari col prezzo non abbiamo risparmiato, il vantaggio è stato saltare la fila ad Ayasofia e al palazzo Topkapi. Non è incluso l’ingresso alla basilica cisterna.

Visitiamo dunque Ayasofia, i giardini e i sarcofago dei sultani. Usciti da Ayasofia sulla sinistra si arriva al palazzo Topkapi.

Prima però ci fermiamo a mangiare un panino con kebab. Sinceramente mi aspettavo molto di più dal kebab turco, panini davvero molto miseri giusto un pò di kebab, due foglioline di insalata e 3 patatine contate… (si sprecano). Comunque un pasto veloce prima di ripartire.

Prima di arrivare al palazzo sulla sinistra, sempre all’interno delle mura c’è la chiesa di Santa Irene. Non sempre è aperta, non abbiamo avuto la fortuna di vederla aperta.

Il palazzo è molto grande e diviso in molte stanze con reperti storici e stanze dell’antico palazzo. Arrivati in cima c’è una bellissima vista sul bosforo chiamata corno d’oro. La leggenda dice che si chiama cosi dal momento che per evitare che tutti i preziosi venissero rubati durante la guerra, buttarono tutto in mare e per questo diventò d’oro. La realtà è che il sole riflette sull’acqua e diventa quasi di colore d’oro. Ho avuto la fortuna di vederlo sull’aereo di ritorno ed è davvero spettacolare. All’interno del palazzo c’è il Hystory Museum e l’harem. Noi come detto siamo entrati con la kard.

Usciti sulla destra c’è il The Museum Of The Ancient Orient e il museo archeologico di Istabul, dove tra l’altro c’è il sarcofago di Alessandro Magno.

Dopo una bella giornata passata a camminare ci facciamo un altro paio di kilometri per tornare l’hotel. Riposato un paio di ore e riscendiamo la sera.

Le strade sono tranquille e i negozi illuminano le strade. Sempre tanti venditori di castagne che ti tengono le mani calde.

Arrivati alla moschea blu come dicevo c’è la fontana che cambia sempre coloro con la mosche e Ayasofia illuminati.

Scendendo sulla sinistra da Ayasofia ci sono alcuni locali, nelle vetrine dei ristoranti ci sono delle signore tradizionali turche che cucinano per l’appunto in vetrina. Cucinano una specie di pane pizza tradizionale con patate mozzarella e prezzemolo. Molto buono. Costa se non sbaglio 7 euro ma ne vale la pena. Infatti ci siamo poi ritornati un altro giorno.

Andiamo finalmente a dormire aspettando il Natale.

25-12-15 Giorno 3 Istanbul – Gran Bazar

E’ Natale. E’ un natale un pò diverso, qui non si festeggia Natale, non ci sono le luci tutte le strade e i negozi arredati con babbo natale come da noi, ma comunque essendoci le luci per capodanno l’atmosfera di festa un pò si sente. Ovviamente se volete un Natale classico non dovete venire qui 🙂

Dopo colazione in hotel si parte verso il Gran Bazar. Oltre 4000 negozi. E’ cosi grande che la mia guida portava anche la mappa, e in effetti devo dire che un paio di volte ho perso l’orientamento. Se vedete qualcosa che vi piace in un negozio, non fate l’errore di dire torno dopo, non lo ritroverete più. Qui vige la regola di contrattare. Però se si contratta e il prezzo vi va bene dovete acquistare, non potete tirare sul prezzo e poi dire di no, è un’offesa. Se il prezzo è troppo alto dite no e non contrattate. Comunque ci siamo molto divertiti a comprare souvenir addirittura ad una lira, maglie, scarpe e altre cosucce.

Passeggiare per istanbul non ti pesa, si passa tra i negozi, c’è sempre qualcosa da vedere e quindi sembra che le distanze non siano eccessive.

Usciti dal lato nord del gran bazar sempre tra tantissimi vicoletti siamo arrivati a Yemi Cami, la moschea nuova che si affaccia sul bosforo.

Alle spalle il bazar egiziano. Spezie di tutti i tipi, mai viste, un profumo fantastico. Uscendo dal mercato ci sono ancora tanti negozi. Qui abbiamo visto un locale che vendeva delle specie di pizze tipiche qui in turchia, a forma di barca con un uova carne macina e funghi. Abbiamo detto è presto…credetemi abbiamo dovuto rifare tre volte il giro che non ritrovavamo più quel vicoletto, ti perdi tra i negozi.

Dalla pizza vicino a Yemi Cami c’è il ponte di galata. Si passa prima per sotto e poi si arriva sul ponte. Sul lato di sotto ci sono tanti ristoranti di pesce, pescato al piano superiore 🙂 infatti al piano superiore è stra pieno di pescatori che portano il pesce ai ristoranti e alle barche adiacenti che preparano il kebab di pesce. Per 5 lire queste barche preparano un bel panino con all’interno un pesce appena pescato cotto alla griglia e sfilettato con limone sale e insalata. Buono. Dal ponte c’è una vista bellissima e le foto si scattano quasi da sole.

Dopo aver ritrovato la pizza a barchetta ci siamo diretti verso Süleymaniye Cami un’altra grande moschea. Passando per la zona universitaria si arriva alla Moschea Sehzade che si trova a nord del nostro hotel dove ritorniamo per riposare un paio di ore. Arrivati in hotel ci omaggiano con un piatto di frutta.

La passeggiata sera alla moschea blue della sera prima ci è piaciuta e decidiamo di ritornare acquistando nuovamente la pietanza preparata dalle signore tradizionali turche e un risotto. Stavolta prendiamo il tram T1 per rientrare (passa di fianco a Ayasofia).

26-12-15 Giorno 4 – Torre di Galata

Con il Tram T1 arriviamo dall’altra parte del bosforo e scendiamo a Karakoy. E’ una bella salita per arrivare alla torre di Galata, non c’è quasi fila dall’alto la vista è mozzafiato. Scesi leggiamo il nome di un caffè italiano con caffè espresso quindi ci fermiamo per prendere due caffè espressi dopo due giorni di caffè e the turco.

Salendo un altro pò si arriva ad una bellissima strada piena di negozi, la Istiklal Cd., che parte da Tunel e arriva fino a piazza Taksim. Arrivati a metrà strada sulla destra c’è una chiesa cattolica, la chiesa di Sant’Antonio da Padova arredata per il natale, con un albero bellissimo all’esterno e un bel presepe all’interno.

Arriviamo a piazza Taksim e ritorniamo indietro vedendo la parte destra dei negozi sulla strada, questa è il quartiere di Galatasaray.

Lungo la strada passa un vecchio tram che è possibile prendere, non ci sono barriere, quando passa fischia e le persone si spostano. Molto pittoresco.

Lungo la strada c’è un McDonald. Ci fermiamo lì a mangiare. I prezzi dei menu sono la metà di quelli italiani, con 7 euro prendiamo 2 menu.

Siamo stanchi dalle lunghe passeggiate torniamo in Hotel per riposare e rilassarci. Chiedo alla signorina della reception se mi può stampare i fogli del check-out, gentilissima mi lascia proprio il pc senza problemi. Usciamo solo la zona per la zona per comprare due Kebab. Non siamo tipi di ristoranti, ma comunque ce ne sono tantissimi anche altrettanti butta dentro molto educati però.

27-12-15 Giorno 5 Istanbul – Faith Cami – Oriente Express – Basilica Cisterna

Pioviggina un pò, ci dirigiamo verso l’acquedotto direzione Faith Cami per vedere la bella moschea e la Rüstem Pasa Cami. Proseguendo verso ovest ci sono altri bei posti, ma dati il tempo e non avendo molto capito bene il bus da prendere decidiamo di tornare verso Aksaray e prendere la metro fino a Gülhane. Siamo all’esterno del palazzo Topkapi. Continuando a scendere a piedi si raggiungere la stazione Sirkeci. Questa stazione è famosa perchè da qui è partito il primo viaggio dell’Oriente Express (era una tappa che volevo fare). Qui c’è anche un piccolo museo, però era chiuso. Dopo qualche foto ai treni storici, di fronte ci siamo fermati al Burgher King. Risalendo a piedi arriviamo alla piazza di Ayasofia. Sulla strada notiamo un negozio di viaggio che propone un trasfert per l’aeroporto a 30 lire a persona. Dal momento che avremmo dovuto prendere la metro, la funivia e poi il bus dell’andata, anche se spendiamo un pò in più decidiamo di prendere questo bus privato che passa davanti all’hotel se in zona. Noi concordiamo di aspettarlo proprio sotto il negozio. Il bus è alle 7.

Subito sulla destro risalendo c’è la Basilica Cisterna. Fin’ora non eravamo mai entrati perchè la fila era sempre enorme. Dato che domani dobbiamo riparti ci decidiamo a fare la fila ed entrare. E’ molto suggestiva. Ci sono tante colonne su un velo d’acqua. Una delle colonne è una testa che non si sa a chi appartiene.

Ritornando passiamo nuovamente per il Gran Bazar per fare qualche ulteriore acquisto. Ogni occasione è buona per comprare qualche castagna ( davvero grandi e ben cotte). La sera prendiamo un kebab cotto in un vaso di terracotta, non mi è piaciuta, ma sono dell’idea che bisogna provare i piatti tipici.

28-12-15 Giorno 6

Si riparte. Dato che all’andata abbiamo fatto un’ora e mezza di fila in aeroporto e due di traffico, come detto abbiamo deciso di prendere il bus privato alle 7 per evitare qualsiasi problema. Ci svegliamo presto. L’hotel gentilissimo anche se è presto ci permette di fare colazione con quello che già era pronto. Ripeto io ho trovato in questo viaggio solo persone educate e disponibili e non ho avuto mai nessunissimo tipo di problema. Mi piaciono questi tipi di viaggi e non mi importa dei pregiudizi delle altre persone su altri nazioni e tradizioni, certo ci vuole organizzazione e attenzione, ma Istanbul è davvero un paese magico che secondo me vale la pena visitare.

Siamo fortunati non c’è traffico, non dobbiamo fare il check-in avendolo fatto on-line, i controlli sono stati abbastanza veloci quindi con un paio di ore di anticipo eravamo pronti per partire, meglio aspettare che perdere il volo, secondo me.

Quando ci siamo alzati in volo il bosforo era tutto d’oro, una cartolina finale di questo bellissimo viaggio.

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