Sfida fra città: Istanbul o Roma?

Un paragone assurdo? No di certo!
Syusy Blady, 19 Ago 2011
sfida fra città: istanbul o roma?
Paragonare due grandi città, come Istanbul e Roma, è un pretesto che – da una parte – può sembrare assurdo, e dall’altra invece è assolutamente azzeccato. Assurdo perché sono due grandi Capitali lontanissime l’una dall’altra proprio per la Storia che le ha divise.

Indubbiamente il Cupolone di San Pietro non assomiglia a Santa Sofia: Roma Capitale della Cristianità e Costantinopoli conquistata dai Turchi nel 1453 che divenuta il baluardo degli Ottomani. Ma è anche vero che Santa Sofia è il massimo esempio di monumento “storico”, nel senso che rappresenta un processo molto significativo: Maometto II, dopo aver conquistato la città, non distrugge Santa Sofia, né cancella le immagini sacre al Cristianesimo, si accontenta di aggiungere i simboli dell’Islam e i quattro Minareti che circondano la grande Cupola della Basilica. Il confronto quindi si è storicamente bloccato nel conflitto, ma proprio questo conflitto rappresenta l’attrazione del diverso. Rappresenta l’idea che uno, da Roma, per cambiare vita potesse (e possa ancora oggi) andare in un altro mondo, andare a Oriente, andare a Istanbul.

Il confronto fra le due città-civiltà è azzeccato, quindi, se si pensa quanto Istanbul (cioè Costantinopoli) ha significato per ogni intellettuale, artista o semplice viaggiatore europeo ed italiano in particolare. Per i bohemien dell’800 (francesi o italiani che fossero), come il nostro De Amicis, Istanbul era una meta agognata. L’arrivo in Oriente, pieno di mistero, di sensualità e in un certo senso di ferocia. Era “l’altro”, e lo è stato anche per noi turistipercaso che, arrivando in barca sulle coste della Turchia, per la prima volta in Oriente, ci siamo chiesti cosa facessero tutti quegli uomini accucciati per terra… Patrizio ha pensato che facessero i loro bisogni, ma abbiamo poi subito capito che sedevano semplicemente all’orientale! Tornando a De Amicis: arriva anche lui in nave, superando i Dardanelli, verso il Bosforo, e all’alba vede uscire dalla nebbia la cupola e i quattro minareti di Santa Sofia: come lui anche noi restiamo impressionati dalla grandezza e dalla bellezza di una Capitale che si divide sulle due coste del Bosforo, riunita solo dal grande ponte che tutti i giorni viene attraversato da una miriade di auto e di pullman e trasporta gli abitanti di Istanbul da Oriente a Occidente, dall’Asia all’Europa e viceversa.

Ma Istanbul non è solo la sua parte antica (la Piazza Taxim, la Moschea di Santa Sofia e la Moschea Azzurra, il suo Mercato coperto, le Mura che circondano la città o la Tomba di Alì Babà – sì, proprio la tomba di uno che si chiamava Alì Babà, che sta vicino alle mura). Istanbul è una città che si sta espandendo a vista d’occhio, coi suoi grandi “city” (quartieri), che sorgono velocemente in periferia. Che Istanbul sia appunto un misto di Oriente e Occidente è risaputo, ma sicuramente l’occidentalizzazione sta andando più veloce… dell’Occidente stesso! Se Occidente vuol dire Sviluppo, Istanbul si sta sviluppando in modo incredibile, e in modo molto avanzato. Altro che Roma, con la sua pigra supponenza, che a volte diventa decadenza! Noi siamo certamente più fermi di loro.

Syusy