Istanbul – Le nuove architetture
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Il viaggio ad Istanbul ci porta a ammirare i luoghi storici e quelli contemporanei. Per conoscere e visitare i siti storici seguiamo le indicazioni di guide e riviste specializzate. Per i nuovi siti, esterni alle aree turistiche, perlustriamo la città mappa alla mano scegliendo di vedere la nuova moschea Sakirin Cami a Uskudar, nella parte asiatica; l’ex centrale elettrica Santralistanbul, all’estremo nord del Corno D’Oro e il Modern Istanbul sulle rive del Bosforo.
Uskudar e moschea Sakirin (3-4 ore)
Alloggiamo nel Sultanahmet e per raggiungere la moschea Sakirin (progettata da una donna, l’architetto Fadillioglu) partiamo dal molo di Eminonu con il traghetto in direzione Uskudar. I gettoni si acquistano all’imbarcadero. Scesi sulla sponda asiatica, passeggiamo lungo la Pasa Limani Caddesi fino alla piccola moschea Semsih Pasa da cui si gode una splendida vista sul versante europeo della città, ma il vento è freddo e resistiamo poco. Ci spostiamo nel mercato in Hamam Sok e saliamo a piedi in Dr. Fahri Atbey Cad; la strada è in salita, ma la fatica riscalda. Si arriva nei pressi dell’ospedale e appare la moschea Sakirin (in Nuh Kuyusu Caddesi). La immaginavo più grande (FOTO) e non vedo l’ora di visitarne l’interno. Non c’è il consueto ingresso per turisti: bisogna ricordare il rispetto per i fedeli in preghiera, via lescarpe e le donne entrano a capo coperto da un ingresso riservato.
Santralistanbul ed Eyup (quasi una giornata)
L’ex centrale elettrica Santralistanbul è facilmente raggiungibile con un autobus gratuito da piazza Taksim, come riporta la nostra guida Rough, ma se risiedete nel Sultanahmet è meglio valutare delle alternative. Andiamo ad Eminonu, da dove partono i traghetti per il corno d’Oro e c’è la stazione degli autobus, scegliamo quest’ultimo e prendiamo il 39/A (biglietto a bordo) direzione Eyup, dove scendiamo per la visita al cimitero e alla tomba di Eyup, seguace di Maometto. Da lì proseguiamo in taxi, accertandoci che venga attivato il “taximeter”. La visita è deludente per i contenuti degli spazi espositivi, che in quel periodo non incontrano il nostro interesse, ma sicuramente non avevamo mai visto una centrale elettrica così da vicino. Se ci andate, fermatevi almeno a spendere qualche lira nell’annesso Otto Restaurant, dall’arredo contemporaneo misto a pezzi di recupero, dove bere anche solo un tè. Di ritorno dalla centrale, ricordate di visitare il Museo Kariye (ovvero San Salvatore in Chora), nei pressi delle imponenti “mura terrestri”.
Modern Istanbul (2 ore)
Il Modern Istanbul è più facilmente raggiungibile, trovandosi in corrispondenza della fermata “Tophane” del tram. La vista sul Bosforo come si fosse su una nave vale da sola il biglietto di ingresso di 12 TL. Sono esposte opere d’arte dall’età moderna alla contemporanea, e ci si fa un’idea dello spirito artistico turco.