Israele fai da te

Dritte e itinerario di viaggio per scoprire la Terra Santa: da Nazareth a Gerusalemme, passando per Betlemme
Scritto da: Alfio Bosco
israele fai da te
Partenza il: 11/12/2016
Ritorno il: 20/12/2016
Viaggiatori: Uno
Spesa: 2000 €
Premessa: Dicembre è il mese migliore per visitare questa terra. Zero file. Pochissimi pellegrini.

1° Giorno: 11/12/2016

Partenza da Catania alle ore 6.15 con volo AZ1722 alla volta di Roma. Alle ore 09.30 imbarco sul volo AZ806 che mi avrebbe portato a Tel Aviv. Nel comprare quest’ultimo volo ho fatto uno dei pochissimi errori che ho commesso in questo viaggio fai da te. Ho comprato l’upgrade in business class. Nei voli a medio raggio Alitalia è assolutamente inutile. Servono lo stesso pasto della economy in vassoi etti in ceramica. Qualche bibita in più, una rivista e null’altro.

Arrivo a Tel Aviv, aeroporto Ben Gurion, alle 13.50 locali. Tenete conto che la differenza di Fuso Orario tra l’Italia e Israele è di un’ora in avanti. Mi ero quindi preparato alla severità dei controlli dei passaporti di cui tanti mi avevano parlato. Non ho riscontrato nulla di tutto questo. L’addetto mi ha chiesto da dove venivo, che lavoro facevo e perché mi stavo recando in Israele. Dopo avergli detto che intendevo fare un pellegrinaggio e dato in visione tutte le mie prenotazioni, senza chiedermelo mi ha restituito il passaporto con la targhetta che attestava il mio visto d’ingresso senza alcun timbro sul passaporto.

Uscito dall’aerostazione si è posto il problema di raggiungere l’Hotel a Tel Aviv. Non conviene prendere i taxi. E’ tutto estremamente costoso. Ho chiesto informazioni e mi sono recato alla fermata del treno che si trova immediatamente sulla sinistra uscendo dall’aerostazione. Il mio hotel era ubicato sul lungo mare della città. Ho preso un treno che mi ha portato sino in centro e li, mentre aspettavo un pulman che mi portasse vicino alla Idelson Street, è passato uno sherut (sono dei furgoni collettivi a poco prezzo), il quale mi ha portato a 100 metri dal mio albergo.

In Israele costa tutto quanto in Italia o forse di più. E’ difficile trovare degli alberghi puliti o che corrispondono al nostro concetto di tre o quattro stelle. Sotto i 70 euro troverete camere piccole, alle volte microscopiche e spesso poco pulite. Io ho alloggiato all’hotel Idelson, ubicato a 100 metri dal lungo mare. Camera pulita, piccolissima, senza un armadio, essenziale. L’ho pagato 60 euro ma i nostro bad & breakfast, in confronto, farebbero un figurone.

La temperatura era abbastanza piacevole. Sono arrivato di Domenica. Per molti israeliani è un giorno come un altro dato che il loro Shabat è di Sabato.

Il lungomare è davvero bello. Mi ha ricordato vagamente quello di Rio. Alcune persone a fare footing ma poca gente in giro. In estate sarà bellissimo ma in inverno c’è davvero poco. Sono andato a piedi a vedere il quartiere di Giaffa ma c’era davvero poco. In estate sono convinto che mi sarei pentito di essermi fermato in quel posto un solo giorno. Mi sono invece convinto di aver fatto, a Dicembre, la scelta più giusta.

Ho comprato al prezzo di 30 euro una scheda sim che mi avrebbe dato 9 giga di internet in modo da poter comunicare tranquillamente per tutto il periodo con Watsup in Italia. Non comprate queste schede in aeroporto. Nelle città, in ogni angolo, ci sono dei punti vendita con le opzioni più svariate. E’ davvero semplice e non serve molto tempo.

Come prima sera avevo deciso di andare a mangiare qualcosa di tipico. Nella mia zona, turistica, i locali erano tutti pieni. Sono entrato in uno, “Kukiza” recensito male su Tripadivisor ma nel quale, considerato che avevo tanta fame, avrei aspettato poco. Con mia grande sorpresa, con il senno del poi, avrei mangiato il miglior Humus di tutta la vacanza. Pagato poco, per la zona (meno di 30 euro) e mangiato davvero bene.

Dopo un giro in lungo e in largo, considerato che avevo poco da fare, ho deciso di andare a nanna.

2° giorno: Lunedì 12/12/2016

Sveglia presto. Fatto colazione per strada per poi recarmi alla filiale della BUDGET per ritirare l’autovettura che avevo preso a noleggio. Mi hanno dato una Ford Ka per tre giorni al prezzo di 60 euro. Ho deciso, con una integrazione di 12 dollari al giorno, di aggiungere la copertura totale assicurativa. Per guidare in Israele non serve la patente internazionale. Quella italiana è più che sufficiente. Impostando google maps sono partito alla volta di Nazaret. Evitate di percorrere l’Autostrada n. 6. E’ a pagamento e non vi farebbe risparmiare troppo tempo. Tutte le strade israeliane sono in perfetto stato, molte a due o tre corsie. Dopo un’ora e mezzo sono arrivato a Nazareth.

Sistemazione all’hotel Villa Nazaret. Costo meno di 70 Euro. Molto buono. Equiparabile a un nostro quattro stelle. Gestito da Cristiani. Gentilissimi, disponibilissimi e accoglienti. Stanza dotata di tutti i confort, persino dei canali satellitari italiani. Per visitare Nazareth basterebbe al massimo mezza giornata. Per tutta la Galilea, facendo con calma, basterebbe un giorno e mezzo. Io ho deciso di fare tutto con estrema calma e di vivere e godermi i luoghi. Alle dieci circa, ho iniziato la mia visita recandomi alla Fonte di Maria. E’ una chiesa cristiana ortodossa nella quale la madonna andò a prendere l’acqua quando ricevette il primo annuncio dell’Arcangelo Gabriele. Dopo una ventina di minuti, a piedi (servono circa 5 minuti) mi sono recato alla Chiesa dell’Annunciazione. Mi aspettavo una mega piazza, qualcosa di maestoso. Invece mi sono trovato di fronte una Chiesa in stile moderno posta di fronte ad una strada trafficata. Pensando ad alcune nostre Chiesette, un luogo così importante, sfigura. La Basilica si compone in due parti, quella superiore e quella inferiore. Nella parte bassa c’è la grotta dell’Annunciazione, in quella superiore la moderna Chiesa. A pochi metri, non più di 50, all’interno dello stesso complesso, c’è la falegnameria di San Giuseppe che fu anche la casa di Gesù. Stesso disegno: piano inferiore quello che resta della casa, piano superiore anonima chiesette. Di fronte all’ingresso un muro oltre il quale c’è un parcheggio privato. Alle 12.00 la mia visita si sarebbe potuta dire conclusa. Per prendere tempo avrei voluto visitare il museo che c’è all’interno dell’area ma forse, a causa della totale assenza di pellegrini, è totalmente chiuso. Ho deciso di andare a mangiare in uno dei tanti ristorantini che ci sono nei dintorni. Mi sono fermato in un Takeway che dava possibilità di sedersi al tavolo. Ho ordinato un Kebab misto, che servono infilzati in degli spiedo e delle insalate miste, al costo di 20 euro. Ho atteso le 14.30 per visitare il centro multimediale “Maria di Nazaret”, ne vale veramente la pena. La storia della Bibbia e di Gesù Cristo, in più sale, in 4 D. Stupefacente. Da non perdere. Ingresso libero ma alla fine bisogna lasciare una offerta.

Alle 16.00 per assenza di altro da fare, la mia visita poteva dirsi conclusa. Mi sono recato in albergo dove ho atteso le 19.00 per andare a cena. Ho mangiato nel ristorante della struttura, recensita ai margini dell’eccellenza su Trip Advisor, rimanendo deluso. Nulla di eccezionale. Prezzo meno di 40 euro.

3° giorno: Martedì 13/12/2015

Sveglia presto e partenza per Cana. Sulla strada visita al monte del Precipizio. Grande significato storico ma nulla che assomiglia ad un precipizio. Arrivato dopo circa 10/15 minuti di macchina. Fatto colazione a base di fagottini farciti di spinaci. Molto buoni. Vistata la chiesetta di Cana. Bella per il significato storico teologico, insignificante sotto il profilo architettonico. Partenza per Magdala dove ho visitato gli scavi. Alcuni paragonano questo sito a Pompei. Gli risponderei che hanno una grande fantasia. Ingresso a pagamento, mi sembra tre euro, ma visita evitabile. Dopo 30 minuti e sotto un forte acquazzone, partenza per Tabga. All’interno della Chiesa c’è la pietra sulla quale avvenne la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Vale il discorso di prima. Grande significato per la fede nulla di bello dal punto di vista architettonico. Uscendo dal sito, percorrendo sul marciapiede un paio di centinaia di metri, si arriva alla Chiesa del primato di Pietro. Altro grande significato, meravigliosa vista sul lago di Tiberiade, Chiesa anonima ma luogo davvero bello. Arrivato all’ora di pranzo ho vissuto la difficoltà di non sapere dove andare a mangiare. Attorno a questi siti c’è davvero poco. Mi sono affidato a Tripadvisor e a google maps. Ho scelto un ristorante prospiciente una stazione di servizio, meta di tanti gruppi, si chiama Tanureen. Oltre agli antipasti a base di insalata ho mangiato il famoso pesce di San Pietro pescato nel Mar di Galilea. Tutto cucinato male. Pagato l’equivalente di 30 Euro.

Piove forte. Alle 14.30 arrivo a Cafarnao. Con sommo stupore ero l’unico pellegrino presente sul posto. Zero persone. Ho visitato in tutta tranquillità il sito che da contezza di come erano le città ai tempi di Gesù. Sono entrato dentro la sinagoga nella quale ha predicato ed ho visitato la casa di S. Pietro. Sopra l’abitazione del primo degli Apostoli è stata costruita una chiesa moderna. Mi sono attardato sino alle 16 per recarmi all’hotel Vereed Hagalil Holiday Village Hotel. La struttura è bellissima. In Estate sarà straordinaria. Si trova in una zona isolata all’interno di un maneggio. Vista dall’alto, quasi a strapiombo sul lago di Tiberiade, posizione favolosa. Sistemazione in Bungalow dotati di ogni confort, anche dell’angolo di cottura. Mi dicono che in alcuni vi addirittura è la vasca idromassaggio. Persone gentilissime con una ragazza alla reception bellissima. Cena a Tiberiade. In questo periodo offre poco. Ho puntato su una pizza. Fatto nel forno di casa. Commestibile ma non buona. Costo 10 euro.

4° giorno: 14/12/2016

Sveglia la mattina presto. Piove. Visita a Ginosar alla Jesus Boat. Si tratta di un battello dell’epoca di Cristo. Istruttivo ma niente di eccezionale. Proseguito per il Monte delle Beatitudini e infine verso il Monte Tabor. Visitate queste località partito in direzione Gerusalemme dove sono arrivato dopo circa due ore. Dopo aver consegnato la macchina mi sono recato al CASA NOVA Hotel dove avrei passato i successivi dei giorni. Si tratta di una casa di accoglienza per pellegrini, gestita come un albergo, dai francescani. Per gli standard italiani il prezzo di 70 euro per una singola è eccessivo. Visti invece prezzi e standard di Gerusalemme il prezzo, anche rapportato al luogo che è il migliore possibile, è perfetto. Tutto diventerebbe straordinario viaggiando in due. Il prezzo di una doppia è di appena 45 euro a persona. Non troverete di meglio a Gerusalemme. La posizione del Casa Nova è la migliore possibile. Si trova dentro le mura della città vecchia. Ad un minuto dalla porta nuova, tre dalla porta di jaffa, 4 dal Santo Sepolcro e da tutte le principali attrazioni della città. Non fidatevi di quegli hotel che vi dicono di trovarsi a dieci minuti dalla città vecchia. Le distanze possono essere più lunghe e non ottimali come base di partenza. Vi consiglio di prendere la mezza pensione. Mangiare in Israele costa tanto. Il Casa Nova offre la cena a 12/13 euro. Rapporto qualità prezzo, rapportata all’esterno, buonissima. Sistemato in Hotel sono andato subito al Santo Sepolcro. Mi avevano parlato di file chilometriche e di problemi nel visitare le varie cappelle. A Dicembre non c’era nessuno! Ho fatto tutti i miei giri senza attendere niente. Sono entrato più volte nell’edicola del sepolcro. Tutto soddisfacente. La sera ho festeggiato il mio compleanno al Sushi Rehiva. In linea con quello che è Israele mangiato poco e pagato tantissimo.

5° giorno: 15/12/2016

Sveglia la mattina alle 7. Colazione al Casa Nova e partenza per Betlemme. Preso il pullman 21 appena fuori dalla Porta di Damasco. Costo meno di due euro. Non fatevi fregare con una escursione organizzata, non ne avete bisogno. Prima di uscire da Gerusalemme sono salite sul bus due ragazze con il mitra. Controllo veloce dei passaporti. Con i pochi turisti che eravamo a bordo la verifica è stata molto blanda. In appena 20/25 siamo arrivati a Betlemme. E’ Cisgiordania. Si attraversa un muro, che mi ricorda quello di Berlino, che separa i due Paesi. Dopo aver aggirato l’assalto dei tassisti, non è necessario farsi accompagnare, entrando in una specie di suk di fronte alla fermata del bus, dopo 300/400 metri sono arrivato nella piazza della Chiesa della Natività. Non c’era nessuno. Al piano sottostante della basilica c’è il punto esatto nel quale è nato Gesù e la Mangiatoria. Mi sono attardato per circa un’ora. Prima delle 10 ero già fuori. Non c’è molto da vedere. Il muro lo avevo visto e campi dei pastori, nelle mie zone, ne avevo visitati. Sono andato alla Chiesa del Latte, che si trova a poche centinaia di metri della basilica della natività, per poi tornare sui miei passi.

Ho pranzato in un localino da strada vicino alla fermata dei pullman. Se dovete comprare dei souvenir fatelo qui. I prezzi sono nettamente inferiori che a Gerusalemme. Ho mangiato con meno di 10 euro. In Israele le stesse identiche cose le avrei pagate il triplo. Prima di mezzo giorno ho preso il pullman 231 che mi ha riportato a Gerusalemme. Nei pressi della fermata, proprio di fronte alla Porta di Damasco, vi è la Garden Tomb. Dicono che sia il vero sepolcro di Gesù. Ci sarebbero anche degli indizi dal punto di vista storico dei luoghi. Si respira aria di pace. Vi consiglio di visitarlo. Nel pomeriggio visita al sepolcro, via Crucis interna dei francescani e Santa Messa.

6° giorno: 16/12/2016

Svegliato molto presto di mattina sono andato ad uno dei parcheggi fuori dalla porta di Damasco per prendere il pullman 275 che mi avrebbe portato alla sommità del Monte degli Ulivi. Immediatamente dopo la fermata ho visitato l’edicola dell’ascensione, poi la Chiesa del Pater Noster, successivamente la Dominus Flevit, il Getsemani (con annessa Chiesa) e la Chiesa della Tomba di Maria. Successivamente mi sono recato al Muro del Pianto. Controlli blandi, poco affollamento. Mi ha colpito vedere le donne da una parte e gli uomini dall’altra. Alle 14.30 ho visto una proiezione multimediale proprio di fronte a quella che fu la casa di Erode e dalla quale è partita la via Crucis. Alle 15.00 via Crucis con in Francescani lungo la via Dolorosa. Bella esperienza, grandi significati ma la via che percorse il Signore per andare sulla Croce è un bazar a cielo aperto, che è indifferente a tutto quello che lo attraversa. Alle 17.00 Santa Messe nella cappella dei Francescani all’interno del Santo Sepolcro. E’ Venerdì, Shabat. Ho conosciuto una madre ed una figlia che erano venuti a Gerusalemme per una toccata e fuga. Volevano mangiare all’italiana. Siamo usciti fuori dalla città vecchia girando per molto tempo a vuoto. Tutto chiuso. Abbiamo finito per andare in una pizzeria di asporto.

7° giorno: 17/12/2016

È ancora Shabat. E’ stato praticamente impossibile visitare la spianata delle moschee e il cenacolo il quale, paradossalmente, viene gestito da persone di fede ebraica. Prima tappa il museo della Torre di Davide. Panorama mozzafiato, ma il solito problema. Audio guide in tutte le lingue tranne che in Italiano. Subito dopo mi sono recato a vedere la tomba di Davide che si trova a pochi passi da Jaffa gate e dalla Porta di Zion. Visto la Chiesa della Dormizione, dove si dice sia morta la Madonna e infine, ai margini del parcheggio sottostante, sulla strada che mi avrebbe portato alla Chiesa di San Pietro In Gallicantu, visitato la tomba di Schindelr. Pensavo fosse difficile identificarla. E’ quella che sulla lapide è piena di pietre. Molto interessante anche la Chiesa di San Peter in Gallicantu. Riflettendo lo stile che ho visto in Galilea, ha una parte superiore e una parte inferiore. La parte inferiore sembra sia stata la prigione di Gesù Cristo. Verso mezzo giorno sono andato a visitare il Museo d’Israele. Bello, organizzatissimo, vale la pena visitarlo. Il biglietto è ampiamente pagato dalla visione dei rotoli del Mar Morto. Purtroppo ho riscontrato il solito problema. Niente audio guida in Italiano. Il pomeriggio ero stanchissimo. Dopo 7 giorni in cui ho percorso quasi 150 km a piedi sono andato in camera a riposare. La sera Messa al Santo Sepolcro e cena all’interno del Casa Nova assieme alle mie due amiche italiane. Dopo cena visita notturna al muro del pianto. Estremamente affascinante.

8° giorno – 18/12/2016

Ero indeciso se andare a Masada o meno. Con i mezzi pubblici sarebbe stato arduo. Presso una Agenzia che si trova proprio accanto alla Porta di Giaffa ho acquistato l’escursione con la Ben Harim Tourist service. Costo 100 Dollari. Mai scelta fu più azzeccata. La giornata era partita male. Mi avevano detto che sarebbero venuti a prendermi davanti il Mamila Hotel. Invece, le agenzie, si erano capite male. Avendo chiamato per tempo mi avevano mandato un taxi gratis che mi ha portato al luogo di incontro. Bel pullman gran turismo e viaggio per il deserto di giudea. Paesaggi meravigliosi. Ovviamente ero l’unico italiano. Mi sono dovuto accontentare della guida in lingua spagnola. Tutto organizzato perfettamente. Giunti a Masada abbiamo risalito il monte in funivia. Panorama da favola, indimenticabile. Il sito, oltre al panorama, nella sua conservazione e nel restauro, ha un fascino simile a quello di Pompei. Molto contento di questa prima parte. Pranzo con meno di 20 euro (non incluso nel prezzo) e partenza per il mar morto. Rispetto a Gerusalemme c’erano almeno 12 gradi in più, la temperatura sfiorava i 20 gradi ma a differenza di molti altri (anche perché non avevo il costume da bagno) non ho avuto il coraggio di provare il galleggiamento di quelle acque. Dopo essere stato un tantino a riva sono salito sopra alla ricerca dei famosi fanghi da regalare alle mie tre sorelle. Con meno di cento euro ho comprato 3 confezioni con sali annessi. Tornato in Italia ho scoperto che ogni confezione, esattamente per come l’ho comprata, su internet si può comprare per non meno di 400 euro. Guadagno totale, quindi, 1300 euro. Mi sono ripagato il viaggio. La guida è stata bravissima. Verso le 19.30 ho fatto rientro a Gerusalemme molto soddisfatto. Cena ancora al Casa Nova.

9° giorno: 20/12/2016

Mattinata dedicata alla visita dello Yad Vashem (Museo dell’Olocausto). Avendo deciso di non farmi fregare dei soldi dai taxi ho presto il tram che da fuori porta Nuova, ma anche di Jaffa, ha come capolinea il Monte Herzel. 300 metri a piedi e sono arrivato al Museo. E’ una tappa obbligata per chi viene a Gerusalemme. E’ inutile dire che le audio guide c’erano in tutte le lingue tranne che in italiano. Tre ore di visita che hanno completato le mie conoscenze sull’argomento che avevo iniziato a fare con una visita ad Auschwitz. Tre ore di visita dalla quale si esce stanchi. Al ritorno ho deciso di scendere su jaffa street. Ho mangiato un panino al volo provando ad andare alla spianata delle moschee ma arrivato fuori orario (chiudeva alle 12.00). Visitato finalmente il Cenacolo il quale, in verità, mi ha lasciato un tantino deluso. Sono andato in giro a comprare i souvenir da regalare a parenti ed amici. Serata al Santo Sepolcro. Come in tutto il periodo c’era poca gente. Mi ha investito un acquazzone che mi ha fatto uscire all’orario della chiusura della porta. Anche questo è un momento molto belle. Un musulmano, alle 19, chiude dentro a chiave i monaci di tutte le confessioni per riaprirli l’indomani mattina alle 04.00. Cena al ristorante Amico Emil. Si trova a pochi passi dalla Casa Nova, cibo buono e prezzi molto onesti per il luogo.

10° e ultimo giorno

Sveglia alle 7. Colazione al Casa Nova e attesa, fuori della porta di Notre Dame, dello stesso sherut che mi è stato prenotato dalla reception dell’albergo dei francescani. Costo 63 Shechel (meno di 20 euro). Ho dovuto attendere molto perché quel tipo di servizio, se non è pieno, non parte. Arrivato in aeroporto alle 11.00. Pensavo, leggendo altri racconti, che le formalità burocratiche e doganali fossero rigide. Tutto esaurito in pochi minuti. Qualche domanda strana, come ad esempio se avessi armi addosso, ma nulla di particolare. L’aeroporto di Tel Aviv è bellissimo. Al centro delle “strade” che portano alla zona imbarchi c’è una piazza che offre di tutto e di più. Ho speso gli ultimi 30 euro in valuta israeliana mangiando sushi. Alle 13 e qualcosa imbarco su volo Alitalia e partenza per Roma. Su un aereo da 200 posti eravamo non più di 20 passeggeri. Arrivato puntuale Roma mentre la coincidenza per CATANIA ha subito un’ora di ritardo.

CONSIGLI UTILI

Volo Arereo: io ho scelto Alitalia. Da Catania ho speso circa 230 euro. Sono molto meno rigidi della compagnia di bandiera israeliana e in questo periodo è abbastanza economico viaggiarci.

Dicembre: è il miglio periodo per visitare la Terra Santa, non c’è caos, non ci sono file, non ci sono pellegrinaggi. Si entra e si esce dall’edicola del Sepolcro con pochi minuti di attesa. Io in tutto il periodo ci sarò entrato dieci volte.

Mezzi per circolare: per guidare in Israele basta la nostra patente di guida. Noleggiare una macchina è abbastanza economico. Evitate l’autostrada n. 6. E’ a pagamento e le altre, quelle gratis, sono altrettanto buone. Google maps funziona regolarmente. I taxi sono più costosi dei pullman e degli sherut. Per Andare a Betlemme evitate l’escursione organizzata. Con il pullman 21, che parte fuori dalla Porta di Damasco, ci andate tranquillamente.

Cibo: Humus e Favel sono i prodotti tipici. Ma c’è tanto da mangiare. Se non andate in locali alla buona tutto costa tanto. Nei ristoranti, anche quelli più modesti, spenderete per mangiare non meno di 20 euro e forse, vi alzerete con la fame.

Valuta: un Euro vale 4 Scheckel. Non fatevi convincere a prelevare somme dandogli la carta di credito. Vi applicheranno una commissione assurda. Se proprio lo dovete fare potrete utilizzare gli ATM che troverete ovunque. ATTENZIONE: di fronte agli uffici di cambio sono volutamente guasti per fregarvi.

Hotel: con il senno dei poi, in Galilea, avrei fatto base a Nazareth. L’hotel Villa Nazareth offre un rapporto qualità prezzo eccezionale. Le distanze sono davvero minime. Da Nazareth a Cafarnao saranno meno di 30 minuti di macchina. Discorso diverso a Gerusalemme. Su Booking vi offriranno degli alberghi a 10 minuti dalla città vecchia. Non è sempre così. Alcuni sono molto più distanti. A mio parere, il Casa Nova, che è più un hotel che una casa del pellegrino, se siete disposti ad una sistemazione spartana, è il migliore in assoluto.

Sicurezza: non ho mai percepito il minimo senso di pericolo. Ho circolato a tutte le ore, anche di notte, senza che ci fosse qualcosa che mi desse il minimo timore.

Problema per gli italiani: siamo penalizzati dal fatto che i nostri turisti in Terra Santa vengono quasi tutti attraverso i pellegrinaggi. Fuori dalle mete religiose non ci sono servizi per noi. Le audio guida, nelle varie attrazioni, saranno in tutte le lingue tranne che in italiano. Stesso dicasi per i menù, per gli spettacoli, per le escursioni ecc.

Aeroporto: dimostrando, con carte alla mano, dove andate, nessuno vi tratterà male o vi farà l’interrogatorio di terzo grado. Io ho perso 4 minuti esatti.

Prezzi: se non andate in pellegrinaggio con i pasti inclusi vi accorgerete che tutto costa leggermente di più che in Italia.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche