Israele: consigli per un viaggio fai da te

Il nostro viaggio tra Israele e Giordania, con informazioni pratiche e consigli utili per organizzare una vacanza in autonomia
Scritto da: Scaglia
israele: consigli per un viaggio fai da te
Partenza il: 16/08/2013
Ritorno il: 01/09/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Un saluto a tutti da Dario e Mari ed eccoci con un altro diario di viaggio. Dopo Marocco e Thailandia, è ora la volta di Israele, con una “fuitina” in Giordania, per visitare Petra. Anche per questo diario la linea guida è quella di fornire il maggior numero di indicazioni utili per chi vuole fare un viaggio in piena autonomia, tralasciando notizie di luoghi che potete trovare su ogni guida.

Piccola considerazione personale: Israele è un paese piccolo, ma meraviglioso, sia che voi siate credenti (come mia moglie) o atei (come il sottoscritto) Natura, storia, e religioni offrono infiniti spunti di interesse per una vacanza decisamente culturale. Focalizzare la vacanza solo sul tema religioso, dal mio punto di vista, è limitare molto il viaggio, e ridurre notevolmente le possibilità di conoscenza. E’ come viaggiare in seconda marcia. Ricordo che in Israele solo il 3% della popolazione è cristiana. Perché non provare a “respirare” il restante 97%?!

La vacanza è durata 17 giorni, e sono sufficienti per vedere tutto.

Indicazioni generali

Sicurezza: Per quanto riguarda la sicurezza, lasciate a casa ogni timore è partite perché fare una vacanza in Israele è come farla in qualsiasi altro paese “europeo”. Bisogna solo prendere un po’ di informazioni e niente più. Nel periodo della nostra permanenza non ci siamo mai sentiti in pericolo, e considerate che la tensione sulla Siria era abbastanza alta, anche se, per la verità, ha toccato il massimo verso fine Settembre.

Costo della vita: Israele non è la Thailandia per cui parlare di vacanza low-cost è un po’ difficile, ma sicuramente con un po’di attenzione si può ottimizzare il viaggio. Il costo della vita è simile all’Italia. Il prezzo degli hotel è quasi in linea, ma se scegliete hotel al di sotto di 60€-70€ rischiate di trovarvi in hotel non proprio puliti e con scarso servizio. Il livello non è paragonabile a quello Italiano. Cenare in un ristorante ha un costo simile, o leggermente inferiore, mentre noleggiare un auto è più economico rispetto all’Italia (proseguendo nella lettura del diario quantificherò anche i costi).

La nostra vacanza è costata € 3.800 totali (tutto compreso, voli, hotel, regali,tours,ecc…).

Strade: Le condizioni delle strade sono ottime e ben segnalate. Non c’è nessuna differenza con qualsiasi paese europeo. L’unica autostrada a pagamento è la n. 6.

Noleggio auto: Se noleggiate un auto per andare nei territori occupati, dovrete noleggiare veicoli con targa blu, perché quelli con targa gialla indicano un auto israeliana, e non sono ben accettate in Cisgiordania. L’unica compagnia che permette di noleggiare auto per la Cisgiordania dovrebbe essere Green Peace (www.greenpeace.co.il ) Per noi è meglio visitare la Palestina con un taxi o con mezzi pubblici.

Patente: Serve la patente internazionale sia in Israele che in Giordania

Clima: E’ sicuramente caldo, visto che siamo in estate, ma non impossibile. I 45°C del Mar Morto, ad esempio non ci hanno dato fastidio; sembrava una giornata estiva come da noi in Italia. Insopportabili invece i 42°C di Eilat, sul Mar Rosso. Nel Wadi Rum, ad esempio, ho girato sempre senza cappello, mentre a Petra la sensazione del calore è maggiore, ma non rovinerà certamente la visita del sito. A Gerusalemme conviene portare con sé una felpa, perché alcune volte, di sera, fa veramente fresco. Ricordo che la capitale si trova a 900mt di altitudine. Comunque dipende sempre da come una persona sopporta il caldo. Se lo soffrite, allora è meglio visitare Israele in un altro periodo.

Cambio: Ben Gurion Airport 1€=4,61 Nis (in Giordania 0,952Jod)

Benzina: La benzina costa 7,60Nis al litro (1,60€) – In Giordania 0,825 Jod/lt

Elettricità: Non serve nessun adattatore se la spina è a due poli. Se invece c’è la terra, serve l’adattatore. Consiglio di portarne uno.

Acqua: consiglio sempre di portare nello zaino una bottiglia di acqua. Potete comprarla nei vari negozi alimentari. A Gerusalemme invece, e precisamente sulla spianta del Muro ci sono diverse fontanelle gratuite di acqua refrigerata, dove potrete riempire le vostre bottiglie senza spendere inutilmente i vostri soldi. Anche molti hotel sono dotati di distributori di acqua potabile fresca che potete prendere gratuitamente. Costo di una bottiglia di H2Oda 1,5 lt: 8 nis a Gerusalemme, 10 nis a Masada.

Abbigliamento: Leggero e sportivo, con scarpe comode. Gerusalemme è impegnativa da girare, con parecchi saliscendi. Non dimenticatevi, cappello, occhiali da sole, felpa o polo a maniche lunghe per la sera.

Fuso orario: 1h + rispetto all’Italia.

Siti Internet utili: alla fine del diario vengono indicati altri siti utili non citati nel racconto.

Primo giorno: Venerdì 16 Agosto Cesarea-Haifa

Partenza Il 16 Agosto da Linate alle ore 7:00. Arrivo a Roma alle 08:10. Ripartiti alle 09:20 e arrivati a Tel Aviv (Ben Gurion Airport) alle 13:40. Volo Alitalia, costo 405€ a testa, prenotato a Febbraio. In realtà il volo più economico sarebbe stato con Air Berlin (scalo a Vienna) che costava solo355€ ma saremmo arrivati a Tel Aviv alle 02:00 di notte, pertanto per 50€ abbiamo scelto la comodità. (NB: da fine anno Easy Jet ha aperto una rotta verso Israele). Alla dogana sono crollati subito un paio di miti su Israele. Per prima cosa non ci hanno fatto nessuna ispezione sulle valigie ne sottoposto ad “interrogatorio” ma al controllo passaporti si sono limitati ad alcune domande sul motivo del viaggio e cose simili, impiegandoci poco più di un minuto. Secondo mito crollato: preparavo da anni la fatidica frase: “no stamps, please!” ma niente!!. A quanto pare provvedono loro automaticamente ponendovi il visto su un foglio blu a parte, che vi consigliamo di tenere sempre con voi, meglio se nel passaporto stesso. Anche la consegna dei bagagli da parte dell’Alitalia è stata velocissima, per cui siamo usciti molto prima del previsto.

Siamo arrivati il venerdì pomeriggio, e poco dopo iniziava lo Shabbat. L’idea originaria era di prendere subito un treno che ci portasse ad Haifa, ma navigando sul sito delle ferrovie Israeliane non c’erano più treni già a partire dal primo pomeriggio, causa Shabbat; pertanto in fase di organizzazione, si è deciso di noleggiare un auto. Ricordatevi che lo Shabbat inizia nel pomeriggio del venerdì (18 min prima del tramonto) ma è notevolmente anticipato nei mezzi di trasporto pubblico (vogliono evitare che i dipendenti pubblici si trovino lontano da casa quando inizia il giorno di riposo). Comunque il sito delle ferrovie Israeliane è ben fatto e di facile consultazione: www.rail.co.il .

Abbiamo noleggiato l’auto con Budget. Costo del noleggio per un auto di classe C – Toyota Yaris- per quattro giorni è stato di 111€. Le pratiche sono state estremamente veloci, ed alle 15:00 eravamo già in auto, meglio delle più rosee previsioni, per cui abbiamo anticipato la visita alle rovine di Cesarea, programmata in realtà per il giorno successivo. Da Tel Aviv a Cesare ci sono circa 75 km.

L’ingresso al sito archeologico di Cesarea è aperto fino alle 17:00, ma vi si può restare fino alle 18:00.

Il sito merita decisamente, e l’acquedotto romano è veramente imponente. Visitato il sito, che richiede un paio di ore, siamo ripartiti in direzione Haifa, circa 40 km più a nord, dove abbiamo trascorso la nostra prima notte in Israele, presso il “Sea Plaza Hotel” prenotato con booking.com L’hotel è di buona qualità, pulito, e silenzioso. Il personale è gentile. Abbiamo pagato 60€, prima colazione non inclusa, ma in camera c’era angolo cottura con possibilità di cucinare qualcosa. Camera spaziosa dotata di AC, televisione, frigobar. Bagno ampio e appena rinnovato, con box doccia. Si trova a 100 mt dal mare. Possibilità di parcheggio privato a 10$, ma si può fare tranquillamente senza in quanto la zona è tranquilla, con molte possibilità di parcheggio. A pochi passi dall’hotel ci tre ristoranti dove poter cenare. Abbiamo optato per il ristorante “Abu Zeid” ( 52 Ha’aliya Str. Bat-Galim, Haifa sito: www.samak.co.il) che consigliamo vivamente. Prima di tutto è frequentato solo da gente del posto; Il ristorante è spazioso, luminoso e pulito. La cameriera che ci ha servito era estremamente gentile e ci ha aiutato a districarci nella scelta dei piatti nel nostro primo impatto con la cucina israeliana. Probabilmente sarete sazi solo con gli antipasti, dal momento che vi porteranno una decina di piattini con salse multicolori, dalla tajina, all’onnipresente humus, fino alle insalate varie. Il tutto accompagnato da pita, il pane locale, e birra Taybeh (birra palestinese). Ottimo anche il rapporto qualità prezzo. Speso 125 nis (27€).

Secondo giorno: Sabato 17 Agosto Haifa-Akko- Nazareth

Avendo anticipato al primo giorno la visita a Cesarea, abbiamo dedicato la mattina a visitare Haifa, che era in forse nel nostro programma. Con il senno di poi si può ampiamente saltare la visita a questa città e risparmiare tempo, poiché non presenta nulla di particolarmente eclatante. Forse la cosa più interessante sono i giardini Bahia, dell’omonima religione. Abbiamo dato un occhiata veloce ai giardini, senza entrare nel tempio. Sono ben curati, armoniosi e dall’alto si gode un ottimo panorama della città. Anche la vista dal basso, di tutta la scalinata immersa nel verde è decisamente coreografica. Abbiamo visitato inoltre la Chiesa Stella Maris e da lì siamo scesi a piedi fino alla grotta di Elia, però chiusa per Shabbat. Il sentiero che parte dalla Chiesa Stella Maris non è per niente segnalato, ma inizia proprio di fronte alla chiesa, dove c’è un piccolo parcheggio. Dopo pochi metri di lastricato diventa subito sterrato e così rimane fino alla fine. Non presenta però nessuna difficoltà tecnica ed è fattibile da chiunque sia in normali condizioni fisiche. Vi serviranno circa venti minuti per arrivare alla grotta, e da li potrete scegliere se tornare a piedi o risalire con l’ovovia la cui stazione si trova dalla parte opposta della strada, comunque poco distante. Dal sentiero si gode di un bellissimo panorama sulla città di Haifa e su tutta la costa. Noi abbiamo deciso di risalire a piedi, e poi, essendo ormai mezzogiorno, siamo partiti alla volta di Akko, che da quanto letto, ritenevamo ben più interessante di Haifa. Infatti Akko (o Acco, o Acri che è la San Giovanni d’Acri dei crociati) è una tappa da non perdere. Da Haifa ad Acco ci sono 34 km, percorribili in mezzora. Dopo un pasto veloce da Mc’Donalds (94,20 Nis) abbiamo iniziato la visita alla città. La Città Vecchia di Akko è circondata da possenti mura difensive e dal fossato antistante, risalenti al 1799. Sono ancora percorribili e visitabili in larghi tratti, ed ora dividono la parte vecchia della città, abitata prevalentemente da arabi, dalla parte nuova abitata dagli ebrei. Alla biglietteria ci sono diverse combinazioni di biglietti per visitare i numerosi siti di Akko, che fa parte del Patrimonio dell’Unesco. Noi abbiamo comprato il biglietto cumulativo per il tunnel dei Templari, la Cittadella Crociata Sotterranea, il museo del Tesoro nel muro, ed il museo Okashi, per 27Nis cad. Comprando il pacchetto con inclusa anche la visita al Turkish Bath (l’ultimo bagno turco) si spendono 46 NIs cad. Comprare il biglietto per la sola visita al bagno turco costa 25 nis , mentre per visitare solo il Tunnel dei Templari, il costo è di 15nis cad. Consiglio di prendere anche al piantina della città che distribuiscono gratuitamente vicino alla biglietteria, nello stesso posto dove vi consegneranno l’audioguida, inclusa nel prezzo. La visita alla cittadella dei Templari si è rivelata eccezionale. Tutto è in buono stato di conservazione e ben restaurato; Potrete vedere le imponenti sale dei Cavalieri, la Sala Grande, lo spettacolare refettorio crociato ed il cortile della fortezza. Dal cortile, sul lato meridionale c’è l’ingresso per percorrere uno stretto tunnel sotterraneo che i templari usavano per scappare al mare in caso di assedio, ma non va confuso con la galleria vera è propria, che è molto più ampia e si trova in un altro punto della città. E’ iniziata qui la nostra vacanza da talpe, visto che ogni tre per due ci trovavamo sottoterra per visitare qualcosa. Dopo la visita alla Cittadella Crociata, abbiamo visitato la città di Akko, dove si possono vedere diversi caravanserragli, il mercato turco, il Suq, e la zona del Porto. Vicino al caravanserraglio detto Khan el Omdan (locanda dei Pilastri), c’è uno dei due ingressi per il Tunnel dei Templari, che ha una lunghezza di circa 500 mt. L’altro ingresso si trova vicino al faro. Verso metà pomeriggio abbiamo fatto sosta in un locale molto carino, che avevamo visto durante la nostra visita della città, per bere un tè alla menta e fumare shisha(pipa ad acqua araba chiamata anche narghilè). Da provare. Il locale si trova in Khan a-Shawarda, e per la cronaca abbiamo speso 39 Nis (solo shisha costa 25 Nis). Di seguito siamo ripartiti per Nazareth, che dista 40 km, alla volta dell’hotel FAuzi Azar Inn prenotato sempre con booking (www.fauziazarinn.com ).

Ci siamo affidati alla Lonely Planet per la scelta di questo locale, ed in parte siamo contenti ma ci sono alcuni aspetti negativi che non ci lasciano pienamente soddisfatti. Lati positivi: Posizione centrale, praticamente nel suk, in un bella villa araba (anche se la foto che vedete sul sito è la location migliore perché il resto della guest-house non è certo così). Personale accogliente e veramente gentilissimo. Stanze ampie e pulite con AC e WiFi libero, ma senza televisore. Anche il nostro bagno era grande, forse troppo. Sala colazione spaziosa, curata, con una colazione ricca ed ottima. Organizzano anche un tour (questo è il vero plus dell’hotel) per il centro di Nazareth, tour che tra l’altro è gratuito per gli ospiti della struttura, della durata di un paio di ore. Alcune sere organizzano anche proiezioni di pellicole. Nella cucina comune, al piano superiore, ci sono sempre a disposizione caffè-tè e torta gratuitamente.

Lati negativi: Il parcheggio, sia libero che a pagamento si trova facilmente, ma dovrete farvi un po’ di strada a piedi, e con le valigie forse non è il massimo (circa 400mt con molti scalini). Le stanze così come quasi tutto il resto della struttura (a parte l’ingresso fotografato sul sito) sono abbastanza anonime. La stanza peraltro non era dotata di armadio, ne di frigo-bar per metterci una bottiglia di acqua, ed era molto rumorosa (già alle cinque del mattino), poiché le persiane (di ferro!) non isolano nulla. Il vero lato negativo è secondo me il prezzo. Secondo me si sono montati un po’ la testa perché sono segnalati da parecchie guide e mi sembra che siano stati premiati anche da Trip Advisor, ma si tratti sempre di un ostello più che di un hotel. Noi abbiamo speso 178€ per una camera per due notti, mentre secondo me sarebbe potuta benissimo costare 70€ max a notte. A questo prezzo sarebbe perfetto. Non conosciamo a fondo l’offerta alberghiera di Nazareth ma dovessimo ritornarci, proveremmo un’altra sistemazione. Tirando le somme è pur sempre consigliabile.

Alla sera abbiamo cenato in un ristorante vicino indicatoci dall’hotel, e che anche voi vi suggeriamo: Tishreen (www.tishreen.co.il). Ristorante molto carino, pulito e dalla piacevole atmosfera. Il personale è molto gentile e disponibile nell’aiutare i clienti stranieri nella scelta dei piatti. Anche i bagni sono puliti. La qualità dei piatti è buona. In due abbiamo ordinato un piatto di Araes, una Kofta una bottiglia di acqua ed una bottiglia di birra Taybeh, spendendo 150 Nis (32€). Il locale si trova a circa 200 mt dal pozzo di Maria. Conviene prenotare perché c’è sempre molta gente e noi abbiamo faticato a trovare un tavolo.

Terzo giorno: Domenica 18 Agosto Nazareth-Tsafed-Tiberiade-Nazareth

La mattina è stata dedicata alla visita di Nazareth, quindi alla Basilica dell’Annunciazione, ed alla chiesa di San Giuseppe, situata nello stesso cortile, sulla sinistra rispetto all’ingresso. Se arrivate al mattino presto probabilmente incontrerete meno folla e potrete visitare con più relax il sito. Poi visita alla Sinagoga-chiesa, alla moschea bianca (da fuori), alla Chiesa ortodossa di San Gabriele ed al Pozzo di Maria. Il mercato e la Cava dei Monaci erano chiusi, probabilmente perché era domenica. Comunque Nazareth e i principali siti turistici, si visitano in mezza giornata o poco più, sempre ammesso che ci si svegli un po’ presto. Noi mediamente uscivamo dall’hotel verso le 8. Infatti abbiamo terminato il giro poco prima di mezzogiorno e siamo partiti per Tsafed (o Safad, circa 60 km di strada, pari ad un ora e quindici min.) , la città più mistica di Israele, abitata prevalentemente da ebrei ortodossi. e luogo per eccellenza della cabala ebraica. La città ci ha un po’ deluso, probabilmente perché noi non eravamo preparatissimi sul luogo, e quindi dopo un giro di un oretta siamo ripartiti in direzione Tiberiade, dove abbiamo passato la serata. Direi che dopo Haifa, anche Tsafed è saltabile. Tiberiade si trova a 210mt sotto il livello del mare, ed è una delle quattro città sante della religione ebraica, nonché uno dei siti turistici principali del paese. In città c’è una piacevole passeggiata lungo il lago, con diverse possibilità per mangiare, dai ristoranti alle bancarelle di strada che vendono ottimi kebab e falafel. Dopo cena ritorno a Nazareth, che dista solo 30km.

Quarto giorno: Lunedì 19 Agosto – Nazareth-Cafarnao-Gerusalemme

Partenza da Nazareth in direzione Gerusalemme, passando per Cafarnao e Tabgha sul lago di Tiberiade (distanti 48 km), con sosta intermedia a Cana, per vistare le chiese cattoliche ed ortodosse delle nozze omonime. La città, indicata come Kafr Kana si trova 8,5 km da Nazareth. Il sito non è ben indicato, ma lo troverete sulla via principale, sulla vostra dx, all’altezza di un lungo parcheggio parallelo alla strada dove probabilmente ci saranno diversi pullman turistici. La prima chiesa che incontrerete è la chiesa ortodossa, molto carina e ricca di decorazioni, con una bella iconostasi al suo interno. Custodisce due vasi antichi di pietra che si ritiene siano stati usati da Gesù per il famoso miracolo. Alle sue spalle c’è la chiesa cristiana, ma nonostante avessimo rispettato gli orari di visita indicati sul cartello, la chiesa era chiusa(?!?) ed a nulla è valso suonare il campanello. Poco male. Cafarnao dista48 km da Nazareth. A Cafarnao si può visitare (ingresso 3 shekel) la Casa di San Pietro, a fianco della quale c’è una chiesa ottagonale del V sec. Sopra è stata costruita una moderna chiesa, sospesa su quella antica; per la verità l’ho trovata bruttissima. A fianco ci sono i resti di una bellissima sinagoga, costruita con pietra calcarea e proprio per questo chiamata Sinagoga Bianca. A Tabgha, che dista un paio di km da Cafarnao, abbiamo visitato la Chiesa della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci, con la pietra sulla quale Gesù pose i pani ed i pani che moltiplicò, situata sotto l’altare. A pochi metri da questa, si trova la Chiesa del Primato di San Pietro, molto bella perché costruita in riva al lago di Tiberiade, con una piccola spiaggia dove rilassarsi.

Finita la visita a questi due luoghi, verso mezzogiorno, siamo ripartiti in direzione di Yardenit, presso il kibbutz Kinnerit, conosciuto come il luogo di battesimo di Gesù (www.yardenit.com). Da notare che spulciando le varie guide ho scoperto che ci sono almeno altri due luoghi che si spacciano come siti del battesimo di Gesù: uno è Betania in Giordania, e l’altro è Qasr al-Yahud visitato nei giorni successivi. Quindi, o Gesù quando non sapeva cosa fare si battezzava, o almeno due sono finti. Devo dire che il sito di Yardenit l’ho trovato piacevole nonostante sia molto turistico, e personalmente nutro molti dubbi sull’autenticità del luogo; comunque non abbiamo resistito alla tentazione di fare il bagno nel Giordano e ricevere il certificato di battesimo alla “modica” cifra di 70 shekel. Per la mia compagna, essendo credente, è stato un momento molto importante, mentre per quel che mi riguarda, dopo essermi bagnato nel Gange, punto diretto all’immortalità! A proposito del “grande” fiume Giordano, non immaginatevi di vedere il Po … qui è poco più grande di un canale e lo si attraversa con poche bracciate, ma più a sud è ancora più piccolo (sigh! tristezza). Comunque sia in questo punto è molto scenografico, l’acqua è pulita, di un bel verde smeraldo, e soprattutto piena di pesci che vi circondano non appena entrate in acqua e vi vengono a mangiare la pelle morta dei vostri adorati piedini. All’interno potete noleggiare la tunica bianca con cui fare il bagno (non potete farlo in costume, ma portatevelo comunque insieme ad un paio di ciabatte) e la salvietta, ed al termine ci sono bagni attrezzati e puliti dove fare una doccia. Non aspettatevi di trovare un prete od altro incaricato che vi battezzi; è self service…dovrete fare da soli (sigh! altra tristezza). Nel sito è presente un negozio di souvenirs, ed un ristorante probabilmente costoso (sicuramente costoso)!

Finita la visita (un paio di ore) siamo ripartiti in direzione di Gerusalemme. Venendo da Tiberiade è possibile percorrere la R90, entrando in Palestina e tenendo sul lato sx il confine Giordano. Le due città distano 170km, percorribili in circa 2h30. Dopo una veloce sosta ristoratrice, siamo arrivati a Gerusalemme alle 17:30 giusto in tempo per riconsegnare l’auto. Gli uffici della Budget, ed anche di molte altre società di noleggio, si trovano in King David Street, vicino al King David Hotel, a 10 min. a piedi dalla porta di Jaffa dove avevamo prenotato l’hotel.

Finalmente Gerusalemme! Il mio sogno da anni. Non vedevo l’ora di immergermi nell’atmosfera della città. Non c’è bisogno che ve lo dica io, ma Gerusalemme da sola, vale il viaggio! Arrivati in hotel, doccia veloce e via al Muro Occidentale, o Kothel, o impropriamente Muro del pianto. Due parole sul Petra Hotel, prenotato direttamente dall’Italia. La scelta è caduta su questo hotel, sia per quanto dice la guida LP, vale a dire la magnifica vista della città che si gode dal tetto, che per le foto della facciata viste su loro sito (www.newpetrahostel.com). Anche se leggendo alcune recensioni su Trip Advisor ci si è accesa una lampadina, e sospettavamo che non fosse dei migliori, volevamo comunque rischiare la sorte ed andarci. Effettivamente la vista dal tetto è magnifica, ma la stessa la potete vedere passeggiando sui muri della città vecchia. Anche la posizione è buona, poiché è a due passi dalla porta di Jaffa e di fronte alla Torre di Davide.

Per il resto è l’hotel peggiore in cui abbia mai dormito. Lo sconsiglio vivamente. Noi ci siamo rimasti perché il nostro spirito di adattamento è veramente alto, e poi perché non avevamo voglia di sbatterci per cercare un altro posto. Se volete leggere in dettaglio dell’hotel, vi indico il link della recensione che ho fatto su un altro sito: http://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g293983-d556481-Reviews-Petra_Hotel_Hostel-Jerusalem_Jerusalem_District.html Chiusa la parentesi hotel, come dicevo, siamo partiti sparati in direzione Muro Occidentale, per un piccolo antipasto di quello che avremmo visto nei giorni successivi. Di per sé il Muro è abbastanza piccolo, probabilmente molto più piccolo di come lo immaginate, ma l’energia che sprigiona vi fa letteralmente sentire al centro del mondo. Più avanti nel racconto alcuni consigli sul Muro.

Cena presso “Pizzeria Basti”, consigliata da LP, situata nel quartiere Arabo, lungo la via Dolorosa. Spiedini di pollo, spiedini di mucca, falafel, tutti e tre i piatti accompagnati da humus e tajina, acqua e coca: 145 Shekel. Locale pulito, con buon servizio. Consigliato.

Quinto giorno: Martedì 20 Agosto – Gerusalemme

Siamo usciti dall’hotel verso le 8:00 per visitare il Monte degli Ulivi. Per andare sul Monte degli Ulivi la cosa migliore è uscire dalla porta di Damasco e prendere il pullman n. 75 dalla stazione degli autobus Arabi. In realtà c’è una fermata proprio di fronte alla porta, dove sosta il pullman, e non è necessario andare fino alla stazione, che comunque dista duecento metri. Per 5nis cad, vi porta in pochi minuti fino in cima al monte.

Decisamente meglio salire motorizzati e scendere a piedi, visto il caldo. Visitato nell’ordine: Chiesa dell’Ascensione, Moschea dell’Ascensione, cimitero Ebraico, Orto Getsemani, Tomba Vergine Maria. Siamo rientrati nella città vecchia, entrando dalla Porta di Santo Stefano (o porta dei Leoni) e dopo aver mangiato un panino al volo abbiamo deciso di visitare il Monte del Tempio con la Moschea di Al-Aqsa e la Cupola della Roccia. Per entrare a visitare il Monte del Tempio si accede dalla passerella di legno, sopraelevata che si può vedere dalla spianta del Muro Occidentale. Gli orari sono dalle 07:30 alle 10:00 e dalle 13:30 alle 14:30. Comunque è meglio che vi informiate prima poiché sono molto variabili, a seconda dei giorni, delle stagioni, e della situazione politica, e possono differire, da quanto dice la guida. Sapendo che bisogna avere un abbigliamento consono, ci eravamo preparati prima, con pantaloni lunghi e maniche lunghe per mia moglie, e t-shirt e pantaloni sotto il ginocchio per me. Non è stato sufficiente, poiché non ammettono pantaloni sotto il ginocchio, ma solo lunghi; appena giunti sulla spianata, infatti, siamo letteralmente stati aggrediti dal personale di sicurezza arabo, che, con la solita maleducazione, ci urlava ordini incomprensibili trattandoci come appestati. Alla fine abbiamo capito che per entrare avrei dovuto indossare a mo’ di sottana una kefiah, che comunque non copriva niente, perché era troppo piccola, ma che ero obbligato a comprare da loro alla modica cifra di 25Nis!!! Ma guarda un po’!!! Con un po’ di soldi e di commercio anche le regole religiose saltano. Ma a noi non ci và di passare per stupidi, ne tantomeno di essere trattati in modo maleducato, pertanto abbiamo restituito loro la misera ma carissima kefiah, e abbiamo deciso di tornare un altro giorno. Abbiamo riempito il resto della giornata percorrendo la famosa passeggiata sui bastioni, ripercorrendo la Via Crucis, ed in ultimo entrando nella Basilica del Santo Sepolcro.

Per quanto riguarda la passeggiata sui muri, l’entrata è situata presso la porta di Giaffa, ed il biglietto si può comprare nell’ufficio sottostante. Noi abbiamo percorso la camminata verso nord (chiusa al venerdì). Il biglietto costa 16nis a testa. Penso che con lo stesso biglietto si possa fare anche la camminata sui bastioni sud, ma non sono sicuro perciò è meglio se chiedete prima, nel caso vi interessi. Tra soste varie per fotografie e per ammirare le vedute delle città, vi servirà circa un’ora. Siamo usciti alla porta di Damasco, e ci siamo poi diretti alla partenza della Via Crucis, situata non molto distante. Infatti la Via Dolorosa inizia vicino alla Porta dei Leoni e termina nella Basilica del Santo Sepolcro. Ci siamo ritrovati alla Basilica verso le 19:30, ed effettivamente è l’orario migliore, e vi consigliamo quest’ora perché c’è pochissima gente e ci sono momenti in cui si riesce persino a sentire un po’ di silenzio e stare soli. Dentro la Basica trovate le ultime cinque stazioni della Via Dolorosa. Subito all’ingresso inoltre è situata la Pietra dell’Unzione, che ci ha colpito molto. E’ usanza toccarla o passare sulla stessa un fazzoletto da riportare poi a casa. All’interno della chiesa c’è anche la Cappella di Sant’Elena, e logicamente il Santo Sepolcro.

Per la cena abbiamo scoperto “Armenian Tavern” ristorante consigliato anche dalla LP. Mai scelta fu più azzeccata tant’è vero che nei giorni successivi ci siamo tornati più volte, anche per non mangiare sempre falafel, humus e tajina. La taverna si trova nel quartiere armeno, a circa cento metri dall’ingresso della Cittadella (Torre di David), in direzione Porta Sion.. Subito dopo l’ingresso bisogna scendere alcuni scalini per entrare nella taverna dove si mangia. Il locale è molto caratteristico, arredato con pezzi di antiquariato e artigianato tipici della cultura armena e non. E’ molto pulito ed anche i bagni, seppur piccoli sono curati e puliti. La cucina è ottima con un buon rapporto qualità prezzo. Probabilmente risparmierete 10/15 shekel a testa rispetto ad altri ristoranti della città vecchia. Consiglio antipasti misti e il Khaghoghi Derev (carne avvolta in foglie di vite e fatta bollire nello yogurt acido, servita, insieme ad una porzione di riso, in una bollente ciotola di terracotta). Due tipici piatti armeni veramente buoni. Per darvi un idea del costo, con birra media e succo di frutta, spenderete 150nis (30€). Il personale è gentile e disponibile nello spiegarvi i vari piatti. Il servizio è veloce e preciso. Ben gestito dalla famiglia Aslanian, armeni che risiedono a Gerusalemme da tre generazioni. Assolutamente consigliato. Dopocena passeggiata al centro commerciale Mamila, situato poco fuori al porta di Giaffa.

Sesto giorno: Mercoledì 21 Agosto – Gerusalemme

Alle 7:30 eravamo già all’ingresso della passerella del Monte del Tempio (sito www.noblesanctuary.com) per il secondo tentativo, questa volta riuscito, di visitarlo. Devo dire che forse è l’orario migliore, sia per la poca ressa di turisti, che per il caldo. Per visitare il luogo ci vuole circa un ora o poco più, per cui alle 09:00 eravamo già in hotel per fare la nostra tristissima e poverissima colazione. Successivamente visita al quartiere ebraico e poi al Muro occidentale, dove alle 11:00 iniziava la visita guidata alle gallerie del Muro occidentale, prenotata dall’Italia visitando il loro sito http://english.thekotel.org/. Consigliamo di prenotare con anticipo questa visita, perché è sempre molto frequentata.

Un tunnel lungo 500 mt che si snoda al livello della strada originale, e che vi permetterà di vedere la pietre delle fondamenta del muro, veramente gigantesche. Una in particolare misura 13 mt per 3 di altezza e 5 di profondità, e pesa circa 570 tons!! Il tour è veramente interessante, in inglese ma abbastanza semplice , ed all’inizio spiega in breve la storia del tempio e delle sue vicissitudini. Vi permette di capire meglio quello che vedrete nel corso della visita ma anche nei giorni successivi. Più o meno a metà tunnel, in uno spazio leggermente più ampio vedrete probabilmente gente pregare: è il punto più vicino al “cuore” del Tempio originario poi distrutto. Consigliatissimo. La visita dura un ora, e l’uscita è più o meno dove inizia la via Dolorosa.

A mezzogiorno un paio di insalate veloci (tot. 52Nis) nel quartiere ebraico, in Hurva Square, una piazza deliziosa, centro della parte ebraica della città. Quindi riposo di un paio di ore in hotel e poi via di nuovo per visitare il mercato Mahane Yehuda, nella parte nuova della città. Si può raggiungere facilmente prendendo il treno leggero (tram) che attraversa la città. Stampatevi il percorso e le fermate sul sito: www.citypass.co.il/english/ . Le corse sono frequentissime, circa ogni 5 min max.

Il mercato è molto interessante e in fondo alla via centrale, sul lato sx ci sono diversi ristoranti sempre molto affollati di giovani, dove poter mangiare qualcosa. Abbiamo cenato qui, ordinando due tagliatelle (buone) Coca e birra grande, spendendo 69Nis.

Settimo giorno: Giovedì 22 Agosto – Gerusalemme

Partenza per visitare il museo Yad Vashem (Museo dell’Olocausto). Con il tram ci vogliono 20 min circa ed il biglietto costa € 6,20 a persona, ed ha una durata di 1h30min. I biglietti si acquistano direttamente alle varie fermate, presso le biglietterie automatiche. Dalla fermata del tram all’ingresso del museo ci vogliono pochi minuti a piedi. L’ingresso del museo Yad Vashem è gratuito, mentre l’audio guida costa 20Nis, e la mappa 10Nis. L’audio guida non è disponibile in Italiano. Solo Inglese-Spagnolo-Francese. Per noi l’audio guida non è indispensabile, perché è letteralmente infinita; non si limita a spiegare il punto di fronte a voi, ma spiega tutto l’antefatto storico, politico, e ideologico del nazismo, e dei fatti che hanno portato alla seconda guerra mondiale, notizie che, con un minimo di conoscenza storica, uno già dovrebbe conoscere. E’ sufficiente leggere i vari pannelli esplicativi, altrimenti la visita diventa infinita. Consiglio invece la mappa, poiché il museo si estende su un area piuttosto vasta. Considerate che noi siamo entrati alle 09:00 e siamo usciti alle 13:00, tagliando anche un po’ le cose da vedere. Inutile dire che il museo dell’Olocausto è un must, e che ha momenti particolarmente importanti e commoventi. In particolare il “pozzo nero” in memoria delle numerose vittime alle quali non si riuscirà mai a dare un nome, è veramente angosciante. Ma il monumento più commovente e sensazionale al tempo stesso, è senza dubbio il memoriale dei bambini, in ricordo del 1.700.000 bambini sterminati dai nazisti. Una camera completamente buia, illuminata da una sola candela che si riflette all’infinito in un gioco di specchi.

Terminata la visita a questo museo, avevamo in programma nel pomeriggio il museo di Israele,ma eravamo veramente cotti sia di cervello che di piedi, per cui abbiamo deciso di rinunciare, e posticiparla ad un altro giorno. In realtà sarà posticipata al prossimo viaggio in Israele, poiché alla fine non ci andremo più.

Pausa pranzo ai ristoranti di Mahane Yehuda. Cinque pezzi di pizza al taglio e due limonate, 14€.

Dopo un passaggio veloce in camera per una doccia “defaticante” abbiamo visitato la Cittadella e la Torre di David, situati di fronte al nostro Hotel. L’ingresso alla Cittadella costa 36 Nis cad. Dall’Italia avevo prenotato anche lo spettacolo notturno di luci (più avanti nel racconto), che si svolge sempre dentro la Cittadella e che costa 55Nis cad. Giunti in biglietteria abbiamo cancellato la prenotazione fatta dall’Italia ed abbiamo comprato il biglietto cumulativo al costo di 70Nis a persona. La visita alla cittadella merita assolutamente. Siamo entrati verso le 16.00 e ci abbiamo impiegato un ora e mezza per vederla tutta. All’interno c’è anche un piccolo museo che spiega la storia di Israele.

Al termine siamo ritornati nel quartiere cristiano, con sosta al “Dimitri Shop” (situato vicinissimo all’ingresso della basilica) per comprare regali vari, e poi nuova visita la Santo Sepolcro. Cenato sempre al ristorante Armeno.

Ottavo giorno: Venerdì 23 Agosto – Gerusalemme

Partenza verso le ore 8 in direzione Monte Sion, per visitare il Cenacolo, La Basilica della Dormizione, e la Tomba di Re David. Per raggiungere questi posti dovrete uscire dalla Porta di Zion, detta anche la porta ferita, per i numerosi segni dei proiettili, tutt’ora visibili, che l’hanno colpita durante la guerra del ‘48, quando gli ebrei tentarono inutilmente di entrare per raggiungere il muro occidentale.

Sullo stipite destro inoltre potrete vedere l’immancabile Mezuzah.

Avremmo voluto vedere anche la tomba di Oskar Schindler, ma abbiamo dovuto rinunciarvi poiché alla 10 iniziava la visita guidata, prenotata sul sito dall’Italia, alla Città di David ed al tunnel di Ezekia. Il tunnel è stato costruito per proteggere la sorgente d’acqua potabile dagli assalti dei nemici, e conduce alla piscina di Siloe. Pertanto nel tunnel scorre sempre acqua, il cui livello va da pochi centimetri ad un metro max. ed è completamente buio. E’ anche abbastanza stretto e basso, per cui lo sconsiglio se soffrite di claustrofobia. Ci vogliono circa 20 min per percorrerlo tutto. Il sito è www.cityofdavid.org.il/en e la visita è assolutamente consigliata. Il tour costa 57 nis a persona. Se volete visitare anche il tunnel, vi consigliamo di portare con voi delle scarpe da mare, di plastica, ed una torcia frontale. Eventualmente la torcia la vendono anche in loco al costo di 5Nis, ma comprarla in Italia è più economico, senza considerare che vi può essere utile in altri frangenti del viaggio. Vicino alla biglietteria troverete dei box guardaroba (10nis) in cui lasciare zaino e altri indumenti che si possono bagnare. Partecipando al tour vi danno un braccialetto di carta colorata per identificare il gruppo, ma che vi dà diritto ad uno sconto del 10% nel negozio di souvernirs adiacente. Il tour, che dura circa 2h30min, è in Inglese. L a nostra guida parlava un inglese dal forte accento americano, per cui il mio povero inglese ha resistito pochi minuti, poi il cervello è andato completamente in fumo (sigh!). Mi salvavo leggendo i cartelli esplicativi. Comunque la Città di David è assolutamente da vedere, sia per le spiegazioni storiche sulla fondazione del primo nucleo di Gerusalemme, sia per l’emozione di camminare nel tunnel. Penso che si possa visitare il luogo anche in autonomia, con una mappa fornita dalla biglietteria, ma su questo non dò garanzie.

La città di David si trova poco fuori dalle mura (300mt circa) uscendo dalla Porta della Spazzatura.

Pranzato nel quartiere ebraico, dopo aver fatto gli ultimo acquisti prima dello Shabbat; considerate, infatti, che già alle 2 del venerdì pomeriggio tutti i negozi del quartiere ebraico sono chiusi.

Il venerdì pomeriggio, mia moglie ha partecipato alla Via Crucis condotta dai frati francescani, che parte alle 16 (ore 15 in inverno) dall’interno del collegio Al-Omariyeh, che solitamente è chiuso, ma apre in queste occasioni. Durata 45 min. Dopo aver scattato alcune foto, io invece mi sono diretto al quartiere ultraortodosso Mea-shearim. Durante la via Crucis, vigilata da soldati dell’esercito Israeliano, gli arabi non hanno mancato di mostrare la loro maleducazione ed insolenza, alcuni fischiando o gridando senza motivo con il chiaro intento di disturbare la processione. Un altro pirla voleva passare con il motorino nel mezzo della stessa, suonando continuamente il clacson, ma è stato bloccato dai soldati e rispedito al mittente. Penso che indipendentemente dalla religione di ognuno, la cosa giusta è bella, sia rispettare le religioni degli altri; ma purtroppo su questo punto il mondo ha ancora parecchia strada da fare, ed ho notato che più uno crede nella propria religione,qualunque essa sia, meno rispetta le altre.

Per quanto riguarda la processione, penso che per un credente sia assolutamente da fare. Per quel che riguarda invece la mia visita al quartiere ortodosso, ve la sconsiglio; non c’è niente di interessante da vedere, se non nugoli di bambini ad ogni angolo della strada, la gente che esce in direzione del muro per festeggiare il sabato, e, diversamente dal resto della città, un quartiere piuttosto sporco e disordinato.

Comunque il quartiere Mea Shearim è raggiungibile in pochi minuti di camminata, uscendo dalla porta di Damasco.

Alle 18 eravamo già al Muro occidentale per vedere l’inizio dello Shabbat. Il Muro Occidentale è sicuramente la potenza di un simbolo che ti lascia a bocca aperta quando ti ci trovi davanti, e ti fa venire i brividi, come pochi altri posti al mondo riescono a fare. Non importa quante volte avrete già visto il muro in foto od in televisione. Quando ci siete davanti è tutto diverso, e vi sentite piccoli di fronte alla Storia. Istruzioni per l’uso: Il muro (o the Khotel, ma non muro del pianto, please!) va vissuto e visto in momenti diversi del giorno ed in giorni diversi. Il Sabato inizia poco prima del tramonto del venerdì (penso 18 min prima) per cui il mio consiglio è di essere qui un paio di ore prima dell’inizio, per diversi motivi. Per prima cosa potrete vedere i fedeli (chassidim e non) arrivare da ogni angolo per pregare. Inoltre potete anche scattare buone fotografie, anche perché poi, durante Shabbat, non è più permesso fotografare (quindi niente più foto già prima del tramonto). Rispettate il divieto. Potrete vedere anche molti soldati pregare e ballare davanti al muro. Uno spettacolo unico! Ricordatevi che il muro ha due reparti separati per gli uomini e per le donne. I primi devono andare con il capo coperto. Se non avete la Kippah, ve ne sono disponibili gratuitamente prima dell’accesso al muro stesso; riponetela quando uscite. Le donne devono andare vestite decentemente,quindi niente spalle scoperte. Nel caso vi forniscono loro, gratuitamente, come per il copricapo degli uomini, una mantellina per coprirsi le spalle. Ricordatevi di non portare poster di nessun tipo; noi avevamo un poster panoramico di Gerusalemme, ma è vietato portarlo al muro occidentale, per cui ce lo hanno tenuto in custodia al check point.

Per cambiare un po’, abbiamo cenato al “Lebanese Restaurant”, pochi metri prima della Taverna Armena, proprio di fronte alla cittadella. Sconsigliato. Personale sgarbato, ed hanno tentato di truffarci chiedendoci il 10% di servizio, asserendo che tutti i locali a Gerusalemme fanno così. Abbiamo speso 170Nis (ne voleva 200 !!) Caro e cibo non buono. Non andateci assolutamente.

Nono giorno: Sabato 24 Agosto – Gerusalemme-Betlemme-Gerusalemme

Betlemme in programma. Sveglia alle 6:45 e un ora dopo eravamo già sul pullman N. 21 per Betlemme. Il pullman si prende dalla vecchia stazione degli autobus, che trovate uscendo dalla porta di Damasco, 200mt sulla sinistra. Anche il Pullman 24 va a Betlemme, attraversando però il chekpoint 300. Il biglietto costa 7,30nis cad ed il viaggio dura 30 min. Sarebbe meglio partire il prima possibile, poiché la Basilica della Natività è aperta già dalle 5 mattino, e incontrerete così meno ressa.

All’andata non abbiamo avuto controlli sul pullman, mentre al ritorno i soldati hanno fermato il pullman al checkpoint ed i passeggeri uomini sono scesi quasi tutti. Le donne invece sono rimaste al loro posto. Il controllo è durato meno di 5 min.

All’arrivo a Betlemme sarete assaliti dai tassisti. Noi abbiamo preso un taxi che per 15 shekel ci ha portato alla Basilica, non senza averci offerto prima ogni tipo di tour, compreso quello al monastero di Mar Saba e Herodion che effettivamente ci interessava, ma al quale poi abbiamo rinunciato sia per il costo (40€) che per carenza di tempo. Comunque quando arrivate cercate i taxi gialli-neri che portano in città con 3 shekel; lo abbiamo scoperto chiedendo info all’ufficio turistico in centro città, sulla piazza di fronte alla basilica. Anche a piedi la strada non è lunghissima, basta avere la mappa per orientarsi, ma direi che in 15 minuti si arriva alla Basilica. A piedi, secondo me, sarebbe meglio fare il ritorno.

A Betlemme abbiamo visitato la Basilica della Natività, la Chiesa di Santa Caterina, la Grotta del latte, ed infine il mercato, nel centro della città. Se pensate a Betlemme come ad un paese da presepio, scordatevelo, o resterete delusi. Duemila anni sono passati anche per loro, e che cavolo, ed il paese è cresciuto e si è sviluppato, per cui è uguale a qualsiasi altra cittadina dei dintorni. Inutile dire che brulica di negozi che producono ogni tipo di oggettistica religiosa, solitamente in legno di ulivo.

Fulcro della visita è naturalmente la Basilica della Natività. Noi siamo arrivati verso le 9, e la coda all’interno era già consistente. Poi abbiamo pure trovato un nutrito gruppo di fedeli spagnoli guidati da un prete, il quale non appena ci ha visti, ha fatto da muro davanti alla porta per non farci passare. L’abbiamo udito chiaramente dire ai suoi fedeli di bloccarci il passo. Non voleva perdere il turno mentre lui finiva di spiegare al suo gruppo quanto di interessante c’era da vedere. Alla faccia della carità cristiana! Ci siamo sorbiti 10 min di spiegazioni, ma poi abbiamo deciso di desistere visto che la ressa proseguiva anche più avanti. Abbiamo però chiesto ad una donna addetta alla sorveglianza quando, secondo lei, sarebbe stato l’orario migliore per trovare meno gente. Quando ha visto che eravamo solo in due e non facevamo parte di nessun tour, ci ha fatto immediatamente entrare dalla porta dove di solito escono i fedeli dopo avere visitato il luogo esatto di nascita, saltando così ogni coda. E tutto secondo regolamento, alla facciaccia del curato ispanico. Non so darvi indicazione di quanto tempo ci voglia per visitare la basilica, poiché tutto dipende da quanti turisti, o fedeli, incontrate. Diciamo che se avete un buon fondoschiena e non trovate nessuno, si può visitare in una mezzoretta.

La chiesa di Santa Caterina, che è poi la chiesa dove viene celebrata la Messa di mezzanotte trasmessa dalle televisioni di tutto il mondo, è raggiungibile direttamente dalla Basilica della Natività, senza nemmeno uscire. La Grotta del Latte invece, è li vicino. Uscendo dalla Basilica, girando sempre a sx, dista circa 500mt.

Abbiamo pranzato con due Pita e falafel, per 20Nis. Dopo aver visitato un po’ di mercato, piccola sosta in un bar per bere un cafè turco (8NIs) e poi di nuovo nel bazar a comprare regali. E cosa potevamo comprare a Betlemme? Un piumone per il letto e le tende per la portafinestra della camera. Incredibile!

Alle 15:30 eravamo già a Gerusalemme, ma al ritorno siamo scesi direttamente alla porta di Giaffa. E’ possibile prendere il pullman lì anche all’andata; ferma alla rotonda che è situata sotto la porta di Giaffa. Pomeriggio per relax e shopping in attesa dello spettacolo di luci della sera. Cena al solito ristorante Armeno (80Nis) per andare sul sicuro.

Come scritto in precedenza lo spettacolo di luci era stato prenotato direttamente dall’Italia, seguendo una dritta che mi era stata dalla alla BIT di Milano da una ragazza dello stand di Israele. Ve lo consigliamo assolutamente. Si svolge all’interno della cittadella, e consiste nel proiettare sulle mura della stessa, la storia di Israele. Procuratevi all’ingresso l’opuscolo riassuntivo di quanto vi appresterete a vedere. Non si possono assolutamente fare fotografie o video: controlli severi. Dura 30 min. e ci sono diverse proiezioni ogni sera, anche se penso che la cosa riguardi solo il fine settimana. Comunque info e biglietti sul sito: www.towerofdavid.org.il.

Decimo giorno: Domenica 25 Agosto – Gerusalemme-MarMorto-Masada

Noleggiato macchina con Eldan, sito www.eldan.co.il (90 Usd per auto fascia C) sempre in King David Street, e sbrigato pratiche di noleggio in mezz’ora e quindi alle 9 partenza in direzione Mar Morto, con sosta intermedia al Monastero di San Giorgio. Gerusalemme orami è alle spalle, ma è stata veramente un esperienza unica, e un giorno ci ritorneremo. Per raggiungere il monastero bisogna prendere l’autostrada A1 in direzione Al Adummim e uscire a Wadi Qelt. Quindi seguire a sx la strada principale per 3-4 km circa fino a che non si arriva ad uno spiazzo e la strada finisce. Comunque capirete di essere arrivati poiché sarete assaliti dai venditori arabi di Kefiah, o che vorranno portarvi a dorso d’asino al monastero. Il percorso in effetti è abbastanza impegnativo, soprattutto per il caldo del deserto e per la forte pendenza della strada. In discesa ci vogliono 15 min, mentre al ritorno venti minuti o poco più. Portate acqua con voi , anche se nel monastero i monaci mettono a disposizione gratuitamente acqua, tè freddo, e caffè caldo a volontà. Il monastero apre dalle 9 alle 13, ed è immerso in un piccolo canyon, abbarbicato sulla pareti di una montagna. Attorno solo deserto e montagne aride. Ma questo è il suo bello. All’interno è possibile usufruire anche di bagni puliti. Siamo ripartiti verso le 11 per Qasr al-Yahud , curiosi di vedere un’altro luogo del battesimo di Gesù. Per raggiungere questa località, venendo da Gerusalemme, una volta cha la strada n.1 incontra la 90 bisogna girare a sx, come per tornare in direzione Nazareth, e proseguire per pochi km (se ricordo bene 5km o poco più), dopodiché si vede l’indicazione e bisogna svoltare a dx. Rispetto al primo sito, decisamente meno turistico, e molto più piccolo. Il sito è stato riaperto solo nel Luglio del 2011, dopo essere stato chiuso per 44 anni, in pratica dalla guerra dei Sei Giorni del ‘67. Apre dalle 09:00 alle 17:00, mentre il venerdì dalle 9 alle 15. Info: www.cicts.org . Per arrivarci bisogna attraversare un posto di controllo con una recinzione di filo spinato. Anche qui abbiamo trovato una comunità di fedeli (americani) che si battezzava. Il Giordano qui è veramente un fosso, e l’acqua decisamente fangosa. Comunque la sosta è stata velocissima, circa 15 min, anche perché il posto non merita molto di più, poi via, in direzione Masada con tappa intermedia al Mar Morto. Sorpassato Mineral Beach, citato anche da LP, siamo arrivati alle 13 ad “Ein Gedi Spa” dove ci siamo fermati per mangiare e per usufruire della Spa. All’interno è presente un ristorante, ed un bar con panini (22nis)ed insalate (39nis). L’ingresso costa 79 cad ad adulto, (il fine settimana 89) mentre i bambini pagano 51nis. Maggiori info sul sito: www.eingediseaofspa.com Mar Morto ed Ein Gedi sono raggiungibili da Gerusalemme anche tramite bus. Dalle 8 del mattino alle 16 c’è un pullman quasi ogni ora. L’ultimo parte alle 20:30. I pullman che fanno questo tragitto sono il 486, 487, ed il 421 che parte da Tel-Aviv via Gerusalemme. Stessa cosa per ritornare a Gerusalemme, ma il primo bus parte già alle 5 del mattino. Comunque è meglio se verificate prima sul sito (www.egged.co.il/Eng ) eventuali modifiche. Attenzione sempre al Sabato.

Abbiamo optato per piscina sulfurea, piscina normale all’aperto, fanghi e bagno nel Mar Morto. Costo 79nis cad. I fanghi si trovano in uno spiazzo esterno dove sono presenti dei grossi contenitori di acciaio pieni di fango del Mar Morto ricco di minerali; potete cospargervi a volontà, aspettare che si asciughi sulla pelle e poi fare una doccia per ripulirvi; da li c’è un “trenino” che vi porta direttamente al mare e che fa continuamente la spola. Il mare non è vicinissimo, ed a causa della forte evaporazione continua a ritirarsi e quindi ad allontanarsi. Consiglio di non andarci a piedi, sia per la distanza che per le temperature alte. Qui abbiamo incontrato 45°C, anche se per la verità non davano molto fastidio; simili ad una giornata estiva nella afosa pianura padana. L’ultimo corsa per il ritorno parte alle 17:15 circa, però non hanno dato nessuna comunicazione in anticipo, per cui abbiamo dovuto raccogliere i vestiti in fretta e furia e via… .

Fare il bagno nel Mar Morto è veramente un’esperienza unica, e la spinta dell’acqua salata è così forte che non si riesce nemmeno a nuotare. Da provare. Attenzione agli occhi. Consiglio: portate un paio di ciabatte da mare, perché non si cammina su soffice sabbia, ma su una distesa di sale indurito. Ein Gedi Spa chiude alle ore 18:00. Ci siamo avviati quindi verso l’hotel a Masada, distante poco più di venti minuti di auto. L’hotel fa parte della catena di ostelli di Israele, ed è stato prenotato direttamente sul sito dell’associazione: www.iyha.org.il/eng/ sito ben fatto e semplice da navigare. L’hotel è molto isolato, ma è l’unico situato ai piedi di Masada. Gli altri si trovano quasi tutti ad Ein Boqeq, molto più cari (spesso di catene internazionali) e troppo distanti (venti km), soprattutto per chi come noi vuole salire alle 5 del mattino per vedere l’alba dalla cima della montagna dove sono situate le rovine della città. Anche se fa parte della catena di ostelli, si tratta in realtà di un vero e proprio hotel, di livello elevato, paragonabile ad un tre/quattro stelle italiano, e probabilmente è il migliore dove abbiamo dormito in questa vacanza. Dotato di piscina, della quale non abbiamo usufruito, vanta anche una terrazza con vista panoramica sul Mar Morto. Molto pulito, camere ampie, senza tv, ma con wi-fi gratuito e ben funzionante, frigo bar, e thè e caffe disponibile gratuitamente. Anche i bagni grandi e puliti, con asciugamani di cotone ok. Essendo isolato offre la possibilità di cenare all’interno a buffet, per la modesta cifra di 115Nis in due. Qualità buona – solo non mangiate la pasta- quantità a piacere, diversi tipi di piatti, succhi di arancia, acqua, vino, frutta a volontà. Non conviene veramente uscire. L’hotel prevede la colazione dalle 7:30 alle 10:00, mentre il check point per salire a Masada apre alle 05:10. Come far convivere le due cose? La ragazza della reception ci ha risolto ogni problema. Si può salire per sentiero (durata dell’ascensione 35 min) vedere l’alba che inizia in quel periodo alle 06:20, scattare quintali di foto, visitare il sito e ridiscendere a piedi o per velocizzare con la funivia(2 min). Siamo arrivati in hotel, con tutta calma, alle 8:30, in tempo per fare la prima colazione (abbondantissima ed ottima) ed una buona doccia per togliere la fatica della salita. Masada è un sito molto importante per il popolo ebraico, tant’è vero che l’esercito viene ancora qua a fare il giuramento gridando: “Masada shall never fall again.” Leggetevi la storia. E’ molto probabile che vi capiti, come è successo a noi, di salire assieme a qualche compagnia dell’esercito. Anche in questo caso è utile portarsi la luce frontale.

Vedere l’alba da Masada era un po’ il mio sogno da anni, e devo dire che ne è valsa la pena. Il sito archeologico è conservato bene, con buone spiegazioni ed all’ingresso vi forniranno di cartina che vi faciliterà la visita. Il panorama è notevole, e spazia dal Mar Morto fino alle montagne della Giordania, dalle quali sorge il sole. Dall’alto è possibile ancora vedere la pianta degli accampamenti romani che circondavano la città, mentre sul versante opposto a quello dove si entra si vede ancora chiaramente la rampa costruita dalla X legione romana, per conquistare la roccaforte zelota.

Masada dista da Gerusalemme 95 km, poco più di un ora di auto senza soste.

Undicesimo giorno: Lunedì 26 Agosto – Masada-Aqaba

Già detto della salita a Masada effettuata all’alba, siamo usciti dall’hotel alle ore 10, in direzione Eilat. A proposito, nel cortile dell’hotel c’è un distributore gratuito di acqua –freddissima-, dove potete riempire bottiglie di acqua per il viaggio. Dal momento che eravamo in anticipo rispetto alle previsioni (pensavamo di finire verso mezzogiorno) abbiamo deciso di fermarci ad Ein Boqeq per un ultimo bagno nel Mar Morto e per comprare qualche regalo nei negozi del luogo. Ein Boqeq è pieno di hotel ultralusso e di negozi e vanta una buona spiaggia libera sul mare. Anche qui abbiamo comprato il famoso fango nero del Mar Morto per 10 nis a conf (15nis per 2 conf). Prezzo simile a quello di EinGedi spa dove costava 30 Nis tre conf. Poi verso Mezzogiorno partenza per Eilat che dista 220 km. Si entra in città da un lungo viale alberato e poco prima è possibile vedere sulla sx le indicazioni per il confine Giordano, mentre proseguendo diritto si trovano i vari rent-car. Panino veloce al distributore dove abbiamo fatto il pieno alla macchina prima di riconsegnarla alla Eldan situata proprio di fronte all’aeroporto. Abbiamo sbrigato le pratiche di riconsegna dell’auto in pochi minuti ed il ragazzo della Eldan, gentilissimo, ci ha chiamato un taxi che, per 35 Nis (non poco per la verità) ci ha portato alla frontiera, distante ad occhio circa 5 km. Abbiamo iniziato la procedura per attraversare il confine alle 16:00 e dopo 45 minuti eravamo finalmente sul lato Giordano. Per entrare in Giordania il visto si può ottenere direttamente al confine, questo almeno per i cittadini italiani. Poiché la mia compagna ha cittadinanza straniera, doveva per forza ottenre il visto prima di entrare nel paese. Pertanto abbiamo richiesto il visto presso il consolato a Torino. Costo 35€, rilasciato in poco più di mezzora.

Due parole in merito alle procedure per superare le dogane: si può attraversare solo a piedi, per cui una volta arrivati dall’altro alto bisogna prendere una altro taxi. Vi chiederanno infinite volte il passaporto ed il tagliando blu ( il famoso tagliando del “No stamps Please”)che via hanno dato appena giunti in aeroporto. La tassa per uscire da Israele per due persone è di 205 Nis.

Potrete avvalervi di un carrello sul quale trasportare i vostri bagagli, ma dovrete cambiarlo sulla linea di confine e prenderne uno gentilmente offerto dal governo hascemita (!?!); stessa cosa per il ritorno.

Nel percorrere questi duecento lunghi metri avrete anche la possibilità di confrontare immediatamente le differenze organizzative, di efficienza e anche di pulizia dei due diversi stati e di farvi un’idea.

Oltre il confine abbiamo preso un taxi, che per 15 Jod ci ha portato all’hotel. Il confine dal centro di Aqaba, dista pochi minuti di macchina, nei quali il nostro autista ci ha subito proposto di portarci il giorno dopo a Petra. Tour in giornata visitando solo Petra 100 Jod, con Wadi Rum 150 Jod. Secondo lui 5/6 ore erano sufficienti per vedere Petra. L’ho schivato dicendo che purtroppo avevamo già prenotato auto ed hotel.

Abbiamo pernottato al hotel Al Qidra: www.alqidrahotelaqaba.com

Hotel assolutamente consigliato e tra i migliori di questa vacanza. Posizione centrale, molto pulito, personale estremamente cortese (nb: ci hanno dato due password per il wi-fi in camera. Quando ho chiesto il motivo, mi è stato risposto una per lei ed una per sua moglie! Wow, nemmeno in Italia così tanta eleganza). Camere ampissime, più simili ad un monolocale che ad una stanza. Abbiamo lasciato le valige in deposito quando siamo andati a Petra, senza problemi e senza spese aggiuntive. Rapporto qualità-prezzo ottimo: 50 Jod a notte. Alla sera siamo usciti ed abbiamo cambiato euro al cambio di 0,952 Jod

Anche di sera l’aria ad Aqaba è veramente calda, sembra di camminare con qualcuno che vi spara un phon di aria calda in faccia. Il fango nero costa molto di più ad Aqaba che in Israele. Cenato da Fish&fish,s ituato dietro l’hotel. Buono, economico e consigliato: jod 16. Dopo cena passeggiata per il centro di Aqaba fino alla spiaggia, molto popolata anche di notte, dove abbiamo scambiato qualche parola con la gente del posto, e ci hanno impressionati positivamente per educazione, gentilezza, e voglia di interagire. Qualcuno ha dimostrato preoccupazione per la situazione siriana, ed hanno manifestato il timore che lo stesso si verifichi pure da loro. Speriamo di no. Comunque la popolazione giordana ci è piaciuta moltissimo.

Dodicesimo giorno: Martedì 27 Agosto – Wadi Rum-Petra

Dopo aver noleggiato l’auto da Dollar (www.dollarjordan.com) siamo partiti verso le 10 in direzione Wadi Rum, raggiunto dopo 45 min. Le strade sono in ottime condizioni e ben segnalate. Al centro visitatori c’è la possibilità di scegliere fra vari tour della durata variabile da poche ore, fino al pernottamento notturno in tenda. Abbiamo optato per un tour di tre ore in Jeep al costo di 45 Jod più 5 Jod a testa per l’ingresso, nei quali abbiamo visitato il Rum Village, le sorgenti di Lawrence, il Khazali canyon, ed il piccolo ponte. Consigliato. Ore 13:45 partenza a razzo per Petra perché volevamo entrare prima delle 16, poiché avevamo letto da qualche parte che a quell’ora chiude l’ingresso. In realtà pare che non sia così. Comunque dopo una sosta per fare benzina ( 0,825 Jod al lt) ed aver mangiato direttamente nel ristorante del piazzale della stazione di benzina, cosa peraltro che sconsiglio vivamente (da camionisti giordani, sporco il giusto, anche se gli spiedini di carne erano buoni) siamo arrivati alle biglietterie del sito alle 16 in punto. Petra dista da Aqaba 160 km, ma, mentre i primi 115 km sono di strade a due corsie per senso di marcia, ben tenuta e gratuita, gli ultimi 45 km sono di strada di montagna in cui la velocità media si abbassa notevolmente. Abbiamo fatto il biglietto giornaliero (55Jod cad) più vantaggioso rispetto al giornaliero (50 Jod) e siamo entrati a visitare Petra con la luce del tramonto, (mentre il giorno dopo con quella dell’alba). Abbiamo percorso tutto il Siq, lungo 1,2 km e veramente affascinante, il tesoro (che poi è la facciata della “chiesa” l’immagine più riprodotta di Petra) la via delle facciate fino a vedere l’inizio del sentiero n. 3 che porta all’altura del sacrificio e del numero 2, che porta in cima al monte situato di fronte al tesoro, dove è possibile fotografarlo dall’alto. Sentieri che avremmo percorso il giorno seguente. Le cartine che forniscono non sono chiarissime, mentre lo sono le mappe disposte all’interno del sito, per cui ci si orienta facilmente. Siamo usciti dal sito dopo 3h30 min e forse abbiamo visto un quarto dell’intera Petra. Non credete a quelli che vi diranno (come il nostro amico taxista) che si vede in poche ore. In questo lasso di tempo riuscirete a malapena a percorrere il Siq ed a visitare il tesoro. Dovete considerare anche il tempo che ci si ferma per scattare foto o leggere info storiche. Se volete vedere veramente tutto il sito probabilmente vi serviranno due giorni interi. Nemmeno noi che siamo camminatori instancabili, lo abbiamo visto tutto. La scelta di vistare il sito il tardo pomeriggio la consiglio vivamente, poiché non ci sono moltissimi turisti, non fa molto caldo, ed inoltre si riesce a spezzare la stanchezza con una notte di riposo per ripartire carichi il giorno dopo. Vederlo tutto in un giorno è veramente molto faticoso.

Tra le altre cose da vedere, c’è il famoso “Petra by night” (che noi non abbiamo fatto) che mi sembra si svolga nelle sere del Lunedì, mercoledì e forse venerdì, me è meglio se approfondite su Internet.

Abbiamo pernottato all’hotel “La Maison”, prenotato su Booking.com direttamente dall’Italia. Costo della camera: 32€. Hotel ok, pulito, accogliente, ed elegante. Camera molto piccola, ma ottima, si TV e Ac, ma no frigo bar. La cosa più importante è che l’hotel si trova a duecento metri dall’ingresso del sito archeologico, ed ha il parcheggio gratuito.

Cenato al “7worldPizza”. Non buono e sconsigliato. Dopo cena gelato e spremuta al “Cave Bar”. Fantastico. Vedetevi le foto del bar su internet, il bar più vecchio del mondo.

Tredicesimo giorno: Mercoledì 28 Agosto – Petra-Aqaba

Il sito archeologico apre alle 6 del mattino mentre la colazione in hotel inizia alle 06:30. Siamo arrivati pertanto all’ingresso verso le 7:15, per vedere il sito con meno turisti e con meno caldo, almeno nelle prime ore. Vi consigliamo di imboccare di prima mattina il sentiero N. 2 in modo di essere in cima verso le ore 11:00 quando la facciata del Tesoro è pienamente illuminata dal sole che sorge. Andarci più tardi significa vedere mezza facciata in ombra, e vi assicuro che non è la stessa cosa. La salita dura 50 min, abbastanza impegnativa, e verso il finale non segnalata benissimo, per cui bisogna fare un paio di tentativi. Ma è da fare. La salita che porta all’altura del sacrificio invece è più facile della precedente, necessita di 30 min per arrivare in cima e vedere tutto il sito dall’alto. Merita. Potete anche scendere dal lato opposto, sentiero molto più lungo ma con vedute migliori e attraversamento di altri resti archeologici. Arriverete direttamente nel centro della vecchia Petra, e ci vorrà 1 ora o poco più. Portatevi dell’acqua, almeno un paio di bottiglie. Eventualmente la vendono anche nei chioschi all’interno del sito, e costa 2 Jod. Se siete troppo stanchi potete anche contrattare un giro a dorso di asino o di cammello. Abbiamo terminato la visita alle 14:00, distrutti, e rinunciando ad andare al monastero. Alle 15:30 eravamo già in partenza alla volta di Aqaba, dove siamo arrivati alle 17:30.

Alla sera, dopo aver riconsegnato la macchina a noleggio, abbiamo cenato presso il ristorante Captain’s vicino all’hotel; consigliato.

Quattordicesimo giorno: Giovedì 29 Agosto – Aqaba-Mitzpe Ramon

Abbiamo preso un taxi, prenotato la sera prima dal titolare dell’hotel, che per 10Jod ci ha portato al confine con Israele per il ritorno ad Eilat. Le tasse di uscita dalla Giordania sono pari a 10Jod a persona.

Abbiamo seguito la procedura inversa dell’andata, ma i controlli sui bagagli sul lato israeliano sono stati più severi. Comunque l’attraversamento è durato circa trenta minuti, più veloce rispetto all’andata.

Qui abbiamo noleggiato un auto ad Eilat, con Eldan, per due giorni, costo 90 USD, già prenotata dall’Italia. Quindi bagno nel Mar Rosso, sulla strada per Taba, dove c’è il posto di confine con l’Egitto. In questa zona ho visto che la spiaggia è libera e c’è la possibilità di campeggiare. Poi visita veloce al centro della città, ma i 42°C erano veramente insopportabili, per cui siamo partiti immediatamente verso la tappa successiva: Mitzpe Ramon, fiancheggiando per alcuni km il sorvegliato confine israelo-egiziano (in quei giorni c’era un po’ di tensione soprattutto nel Sinai, ma abbiamo torvato solo un posto di blocco). Mitzpe Ramon dista 150 km da Eilat. L’obiettivo era vedere il canyon Makhtesh Ramon, profondo 300mt, largo 8km, e lungo circa 40 km. La strada che porta alla città passa proprio sul fondo del canyon e potrete scattare ottime foto sia da qui che dal centro visitatori, che ha una terrazza a strapiombo sul canyon, veramente maestoso.

L’hotel, prenotato dall’Italia, fa sempre parte della catena di ostelli israeliani, ed è situato a100mt dal centro visitatori. Il Mitzpe Ramon Youth Hostel ($87 a notte)aveva la reception chiusa al momento del nostro arrivo, per cui si è verificata utile la scheda telefonica israeliana, comprata al momento del nostro arrivo. Dopo poco è arrivato il titolare che ci ha mostrato la nostra camera. L’hotel è veramente ok, le stanze sono ampie e molto pulite, con tv e frigo bar. Il bagno privato ottimo. L’unica pecca è che la colazione non si faceva in hotel, ma ci è stato preparato tutto nel frigobar. Non so il motivo, probabilmente perché l’hotel non aveva molte presenze in quel periodo. Comunque la colazione era abbondante, anche se non proprio buonissima. L’hotel è comunque consigliato.

Alla sera abbiamo cenato al pub Hahavit, poco distante, anche perché il paese è molto piccolo e non presenta altri ristoranti dove cenare. Speso 134 Nis (due panini- Coca-birra).

Quindicesimo e sedicesimo giorno: Venerdì 30 – Sabato 31 Agosto – Mitzpe Ramon-Tel Aviv

Partenza in direzione Tel Aviv, ultima tappa del nostro viaggio: Km da percorrere 195 km, prima di riconsegnare l’auto alla società di noleggio, entro le ore 13:00 causa Shabbat.

L’hotel scelto per queste due ultime notti è stato “Hayarkon 48”. Prenotato con booking, costo 84€ a notte, in realtà è un vero e proprio ostello frequentato da ragazzi giovani provenienti da ogni parte del mondo, anche se dispone di alcune camere con bagno privato, arredate con semplicità, ma pulite. Per quanto riguarda la prima colazione, l’hotel metteva disposizione una cucina comune, con stoviglie e posate, uova, pane,etcc ed ognuno si cucinava da sé. L’unico obbligo era di lavare le stoviglie una volta terminato la cottura, e lasciare la cucina in ordine e pulita. Questo aspetto dell’hotel è stato veramente piacevole, perché ci ha permesso di conoscere altri viaggiatori. Hotel consigliato, anche per l’ottima posizione centrale sul lungomare di Tel Aviv.

Gli ultimi due giorni li abbiamo dedicati a visitare Tel Aviv e Giaffa, ed a riposarci un po’ con qualche bagno ed un po’ di sole, prima del volo di rientro. Tel Aviv è conosciuta come la città della movida israeliana, molto giovane, con intensa vita notturna, lunghissima spiaggia ed una quantità esorbitante di grattacieli posizionati sul lungomare: se passate il paragone, direi la Rimini israeliana.

E per questo non molto interessante dal nostro punto di vista, lontano mille miglia dal nostro stile di vita; ma comunque da vedere. Per muoversi sul lungomare consigliamo la bicicletta. A Tel Aviv è in funzione un sistema di noleggio biciclette, gestito dal comune, che se funzionasse sarebbe veramente l’ideale. Noi siamo riusciti a prendere la bici un paio di volte, ma dava sempre dei problemi alla riconsegna del mezzo, perché non lo scaricava dalla tessera (come se non avessimo mai riconsegnato il mezzo) e risultava impossibile noleggiarne un’altra. Entrambe le volte abbiamo dovuto telefonare al numero verde per farci risolvere il problema ed evitare l’addebito sulla carta di credito. Alla fine abbiamo desistito. Abbiamo visto che anche altri turisti avevano problemi nel noleggio. Che sia passato Alemanno anche di qua! Le bici erano tenute mediamente bene, anche se c’era qualche mezzo rotto. Comunque se volete provarci (magari il servizio è migliorato) il sito è www.tel-o-fun.co.il/en

Giaffa, ovvero la parte vecchia della città, invece è decisamente interessante. Il centro storico è pieno di botteghe di artisti e souvenirs. Da visitare sicuramente il porto di Giaffa, dove il sabato si svolge un mercato delle pulci, ed i giardini Ha Pisgah. Nel fine settimana, in questi giardini e molto facile vedere matrimoni di eritrei cristiani, che vengono nel aaprco per scattare foto, con la splendida veduta di Tel Aviv sullo sfondo.

Nel quartiere arabo invece troverete parecchi locali, dove a mezzogiorno è possibile pranzare con poco (kebab, falafel e simili). Per quanto riguarda la cena, la zona del porto è piena di locali molto caratteristici.

Ci sentiamo di indicarvi il ristorante “Il vecchio e il mare” (in ebraico Hazaken Vehayam sito: www.2eat.co.il/eng/hazaken/) che ci era stato indicato da una nostra amica israeliana. Non ve ne pentirete, sia per la cucina che per il servizio veloce e pittoresco. Il locale è molto conosciuto, infatti a differenza dei locali vicini, c’è la coda per entrare e dovrete lasciare il vostro nome ad una ragazza ed aspettare che vi chiami quando si libera un tavolo. Consiglio di arrivare presto, o meglio prenotare. Non appena vi sedete vi portano subito un infinità di ciotole di salse e antipasti vari da coprire il tavolo di cibi, profumi e colori. I camerieri sono veramente uno spettacolo: corrono da un tavolo all’altro come pazzi, portando pile di bicchieri è quantità incredibili di piatti! Solo questo merita una sosta. E’ probabile che sarete già sazi solo con gli antipasti. Comunque la qualità dei cibi è buona, anche se si paga più per l’ambiente che per la qualità effettiva. Abbiamo mangiato un fritto misto ed una trota, con birra media ed abbiamo speso 24 nis (circa 48€). Da provare, a meno che non odiate i locali rumorosi!

Diciassettesimo giorno: Domenica 1 Settembre – Tel Aviv-Italia

Ed eccoci alla fine del viaggio. Abbiamo raggiunto l’aeroporto con taxi prenotato dall’hotel. Non ricordo il costo, però vi posso dire che l’aeroporto dista circa 30 min (domenica e senza traffico!).

Per quanto riguarda la partenza consiglio vivamente di arrivare almeno tre ore prima perché i controlli sui bagagli sono più severi dell’arrivo. Vi sottoporranno sicuramente ad una raffica di domande (del tipo chi ha preparato i bagagli? Le valigie sono sempre state con voi? Ecc.. ) e probabilmente anche le vostre valigie verranno aperte se al metal detector noteranno qualcosa di strano…figuriamoci le nostre con sei chili di fango (avete letto bene: sei chili!) due tende ed un piumone (che per la verità si sono rivelati utili per proteggere gli altri regali).

Il volo è partito da Tel Aviv alle 14:50 ed è arrivato a Milano Linate alle 20:40 puntuali, sempre con scalo a Roma di un’ora e mezza.

Fine del viaggio. Spero che la lettura del diario possa esservi stata utile come per noi lo è stato leggere altri racconti su questo sito. Non esitate a contattarci se volete ulteriori informazioni….ed arrivederci al prossimo viaggio!!!

Altri siti utili per organizzare il viaggio:

www.goisrael.com sito ufficiale di Israele

https://abrahamhostels.com/jerusalem uno degli ostelli più famosi è più conosciuti, dovrebbe fare anche da agenzia viaggi, situato fuori dalla città vecchia, ma solo ad un paio di fermate di tram

www.itraveljerusalem.com capolavoro di sito con tour virtuali della città con file audio e testi stampabili.

http://dss.collections.imj.org.il per vedere i rotoli del Mar Morto digitali.

http://jesustrail.com ovvero il sentiero di Gesù, 65 km da Nazareth a Cafarnao

http://www.visitpalestine.ps per visitare la Palestina (cosa che faremo in un prossimo viaggio) e trovare sistemazioni alberghiere nelle varie città.

http://www.alpaca.co.il/english.html Interessante con bambini. Hotel a Mitzpe Ramon con lama andini.

www.tareektours.com agenzia viaggi conosciuta alla Bit di Milano, e poi da noi non usata.

www.pntours.com agenzia viaggi giordana

sito ufficiale dei parchi naturali di Israele

www.easyviaggio.com/giordania/informazioni-utili info generali su Giordania (e Israele)

www.tourism.jo e www.visitjordan.com per visitare la Giordania

www.wadirum.jo per il deserto del Wadi Rum



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