Tutte le sfumature del blu

In vacanza tra la selvaggia Koufonissi, l’elegante Paros e la romantica Santorini
Scritto da: Amerio Piccardoni
tutte le sfumature del blu
Partenza il: 06/07/2018
Ritorno il: 16/07/2018
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €

06/07/2018

Partenza da Bologna con blu panorama per Santorini ore 18.30 e arrivo alle 21.50 ora locale. Viaggio tranquillo, nessun ritardo come da me temuto data la passata esperienza con Blu Panorama destinazione Rodi.

Usciamo dall’ aeroporto in maniera rapida, appena fuori si sente già il venticello e l’atmosfera isolana. Ci dirigiamo verso il nostro hotel, prenotato dall’Italia (Porto castello). Alberghetto senza infamia e senza lode, adatto per passarci una notte. Posiamo in camera le nostre cose e in fretta andiamo in centro a cercare una taverna per mangiare. Approfittiamo della navetta dell’hotel che ci lascia a Fira, la città principale di Santorini. Che dire! Ammaliante, affascinante, bellissima. Immagino i tramonti con le case bianche e azzurre al calar della sera. Ci torneremo. Girando per i vicoli ci fermiamo alla “Taverna Kapari”, carina la location, antipasti tipici misti un secondo, birra, digestivo, 29 euro a testa (discreta qualità). Facciamo una passeggiata per i bellissimi vicoli, beviamo un mojto e poi la stanchezza comincia a farsi sentire e quindi tutti a nanna.

07/07/2018

Sveglia alle 09.00, colazione in hotel e poi partenza per il porto destinazione Koufonissi. Arriviamo al porto in grande anticipo dopo aver percorso una seria di tornanti davvero mozzafiato. Arrivi, partenze un grande caos, facce di tutte le razze.

Ci sediamo in un bar e finalmente riusciamo a bere l’agognato espresso. Dopo un po’ di chiacchiere e commenti ci avviamo al molo n 4 in attesa della nave. Attesa sfinente il traghetto è in ritardo, il caldo è tremendo saranno almeno 40 gradi. Dopo circa un ora eccola all’orizzonte finalmente! Operazioni di imbarco lente e disorganizzate, ma riusciamo a partire. Dopo circa 2 ore arriviamo a Koufonissi. Davanti a noi il bianco delle case, il blu dalle mille sfumature del mare ci lasciano letteralmente senza fiato. Come preventivato all’uscita del porto c’è gente che offre alloggi in affitto, ci avviciniamo a un signore greco che ci mostra le foto del suo appartamento. La casetta è un po’ come ci aspettavamo, classico stile isolano, abbastanza spaziosa e con un magnifico terrazzo vista mare, bella! La prendiamo, 20 euro al giorno a persona. La vista dal terrazzo già ci dà l’idea della bellezza dell’isola, ora andiamo a esplorare. Affittiamo delle bici e partiamo alla scoperta di tesori nascosti. A ogni pedalata un’esplosione di colori, dal verde acqua al blu cobalto, sabbia leggermente dorata, soffice e pesante. L’acqua invita proprio a tuffarsi e non ci facciamo di certo pregare, limpida, fresca, rigenerante, Dio che bello! Restiamo un po’ in spiaggia e poi via di nuovo ansiosi di vedere il più possibile. Un po’ a piedi un po’ in bici scopriamo un’altra spiaggia più piccola ma dai colori bellissimi.

Il tempo è tiranno si è fatta sera, ora ci vuole una doccia ristoratrice e poi si va a mangiare. La voglia di pesce è tanta e optiamo per il ristorante “Aneflora”, che si trova sulla punta dell’isola dove c’è un magnifico porticciolo. Mai scelta fu più azzeccata, antipasti vari, grigliata di cernia, scorfano e un pesce somigliante ad un ombrina. Buonissimi. Vini bianco fresco e dolce offerto dalla casa. Il tutto a un prezzo che definirei onestissimo circa la metà di quello che avremmo speso in Italia. Usciamo dal ristorante, beviamo un digestivo e poi tutti a dormire, domani ci aspetta una bella sfacchinata.

08/07/2018

Sveglia alle 9.00 colazione al forno del paese che si rivela niente di che e poi si va alla scoperta di quella che viene definita la più bella spiaggia dell’isola: Pori. Il percorso è davvero lungo e tortuoso un po’ pedalando, un po’ a piedi davanti ai nostri occhi scorrono paesaggi quasi surreali, un’emozione dietro l’altra, anfratti di roccia dove entra il mare formando delle piscine naturali. Alle nostre spalle la terra è arida e brulla ma si integra perfettamente con il mare.

Dopo cotanta bellezze e un notevole sforzo fisico ecco in tutto il suo splendore la spiaggia di Pori. Una lunga lingua di sabbia con alcune insenature. È, però, dietro di noi che lo spettacolo è davvero magnifico, rocce a picco sul mare di circa 50 metri di altezza e sotto un mare agitato che sembra dire: è con questa forza che ho eroso la roccia.

Sul posto ci sono 2 taverne una a metà spiaggia e l’altra sull’estremità. Noi abbiamo pranzato nella seconda e li ho assaggiato la mia prima “moussaka” (fantastica). Dopo qualche ora di sole e bagni torniamo indietro, passando non più lungo la spiaggia ma seguendo quella che credo sia l’unica strada dell’ isola. Dopo una tremenda salita ma sicuramente affrontabile dato che l’ho fatta anche io che non sono un ciclista, la strada scende e si arriva direttamente in paese. La sera ceniamo al “Mixalios”. Antipasti tipici e capretto al forno. Attenti a non ordinare troppe cose, le porzioni sono abbondanti e molto buone (voto 8) anche per il conto davvero basso.

09/07/2018

Oggi andiamo a scoprire Fanos, la terza spiaggia partendo dal porto, piccola ma molto frequentata. Anche questa, come tutte le altre, non è una spiaggia attrezzata. Per chi vuole mangiare o bere c’è un ristorante che fa self service. Dopo sole e bagni è ora dell’aperitivo. Un magnifico mulino trasformato in bar attira la nostra attenzione, veramente suggestivo e situato nei pressi del Comune ci regala un bellissimo tramonto e anche del vino bianco (ma quello non era regalato). A due passi dal paese vecchio pieno di taverne, negozietti e localini vari con tanta gente che passeggia chiacchiera e ride, puntiamo il ristorante Neo Remezzo… che dirvi avremo culo: buonissimo cibo. Ma la serata non finisce qui.

10/07/2018: Paros

Sveglia alle 9.00. Ultimo bagno a Koufonisia e poi si parte, destinazione Paros. Con nostro grande piacere il traghetto è in perfetto orario, ci imbarchiamo ma con una profonda nostalgia di Koufonisia, un’isola che porteremo sempre nel cuore per il suo essere selvaggia, bellissima e per la sua genuinità. Speriamo rimanga cosi.

Eccoci giunti a Paros, dalla nave sembra piuttosto anonima, chissà? Al primo noleggio affittiamo una macchina, una vecchia Touram ma fa al caso nostro, 40 euro al giorno con 600 di franchigia. Quello che ci manca è un appartamento, decidiamo di prenderlo in centro. La ricerca è molto più complicata di quello che pensavamo, molti sono pieni, altri fatiscenti e il caldo ci sta uccidendo. Eravamo già rassegnati a cercarne uno fuori dal centro quando una signora ci dice che ha un appartamento da mostrarci, un po’ caro ma molto bello e in ottima posizione adiacente al porto. Sono già le 21.00, una doccia e siamo pronti a esplorare Paros. Scendiamo verso il porto e ci incamminiamo negli stretti vicoli della città, bianchi e azzurri veramente caratteristici, pieni di negozi e taverne.

Tutto intorno un brulicare di gente, famiglie e ragazzini, molti turisti greci. Sono quasi le 22.00 e lo stomaco comincia a brontolare, optiamo per un ristorante che si chiama “Safran”. Posticino carino e abbastanza raffinato, gestito da una signora Albanese che parla un perfetto italiano. Ordiniamo degli antipasti della cucina greca e poi tre filetti di tonno, io invece mi faccio ammaliare da un osso buco con riso bianco e nero. Il tutto molto buono e a un ottimo prezzo. Dopo cena ci fermiamo ad ascoltare musica e bere in uno dei tanti localini della zona, l’atmosfera è davvero vacanziera e piacevole, tutti che bevono, ridono e ballano. Noi abbiamo ballato? Non ve lo dirò mai.

11/07/2018

Sveglia, colazione e poi si parte verso sud in cerca di spiagge. Decidiamo di fermarci in una attrezzata con lettini e ombrelloni, dopo quattro giorni di asciugamani appoggiati a terra ci vuole proprio un po’ di comodità. Il posto si chiama Santa Maria del mar, una lingua di spiaggia dorata che finisce con una baia contornata di scogli. All’inizio e alla fine il litorale è libero. Il mattino lo stabilimento è quasi vuoto ma dal pomeriggio si riempe all’inverosimile. La sera prendiamo la macchina e andiamo verso l’interno dell’ isola, ci fermiamo in un paesino che si chiama Marpisa dove c’è “Mylos”, un bar che è anche ristorante, cucina greca ma veramente di qualità. Ve la consiglio ma attenti alle porzioni che sono davvero esagerate. Il costo? All’arrivo del conto vi verrà da ridere. Torniamo in città solita musica e solito piacevole caos e poi a nanna.

12/07/2018

Oggi visiteremo una spiaggia definita selvaggia e bella, “Legeira”. Per arrivarci bisogna seguire un sentiero abbastanza tortuoso, posto frequentato anche da nudisti. Sarà colpa del vento o del caldo ma a noi non è piaciuta, decidiamo di andarcene e ci dirigiamo dalle parti di Parinikia (la seconda città di Paros, la prima è Naousa) dove c’è Martselo, una spiaggia attrezzata, acqua limpida e molto bella.

Qui il tempo vola, è di nuovo giunta sera, cerchiamo di sistemarci al meglio e usciamo, vogliamo mangiare in una delle tante taverne del porto. È tutto strapieno quindi cerchiamo di accaparrarci il primo tavolo libero che troviamo in una taverna che si chiama “Mare Nostrum”. Dopo esserci seduti scopriamo che il posto è gestito da un italiano che racconta un sacco di balle e beve come una spugna, ma ci fa mangiare una buona grigliata di pesce.

13/07/2018

Ultimo giorno a Paros, domani partiremo destinazione Santorini. Oggi si va in quella che viene definita una delle spiagge più belle: Kolimbithres. A pochi km dal centro di Naousa si trova questa meraviglia con delle rocce imperiose che si stagliano sul mare formando delle bellissime sculture naturali. Questo è un posto assolutamente da non perdere, sembra un set cinematografico, tutti a farsi foto e selfie, nemmeno noi resistiamo alla tentazione. Dopo una bellissima giornata di mare ecco che è di nuovo giunta sera (ma le ore vanno più veloci in Grecia?). Ceniamo in un ristorante a 17 km dal centro, “Anezina”. Non sprecate benzina, non ne vale davvero la pena (una fregatura, dovevamo pur prenderla).

14/07/2018

Sveglia presto, auto da riconsegnare, direzione porto. Si torna a Santorini. Solito caldo infernale, attesa sotto il sole, la nave fa tre tappe: Naxos, Ios e Santorini. Direttamente al porto affittiamo un’auto, sembrano degli squali che sentono l’odore del sangue ma noi non siamo disposti a farci mangiare. Dopo una lunga trattativa ci accordiamo per una piccola Yaris, 135 euro 3 giorni. Arrivati a Fira (la città principale di Santorini) cerchiamo un parcheggio adiacente al nostro hotel “Lava Suites” prenotato su Booking. L’hotel è proprio sopra la caldera formata da un’eruzione vulcanica che avvenne attorno al 1627 A.C, Santorini è un’isola unica al mondo proprio grazie a questa caratteristica. Dire che da lì la vista è magnifica è un po’ riduttivo, ti lascia letteralmente a bocca aperta. La suite è un appartamento di circa 60 mt con camere e salottino, ma sperate di trovarlo in offerta come noi altrimenti vi costa un botto.

Le case bianche con le cupole i suoi vicoli scoscesi pieni di negozi e localini vari invogliano a camminare, ma poi attenti che le risalite sono davvero ardue. A mio parere Santorini almeno una volta è proprio da vedere, anche per i suoi famosi tramonti che si dice siano i più belli del mondo e forse è proprio cosi. La cosa sicura è che a Santorini non ci si va di certo per il mare, le spiagge sono di sassi o di sabbia vulcanica, l’acqua non è affatto limpida e non invoglia certo a fare il bagno. Noi siamo stati alla famosa spiaggia rossa raggiungibile attraverso un sentiero scosceso, abbastanza pittoresca con il suo paesaggio quasi lunare, ma certo non ci ritornerei. Monholites è un altra spiaggia che abbiamo visitato, grandi spazi, sabbia ma anche questa di certo non affascina. La sera a Fira è un viavai di gente fino a tarda notte con ristorati e locali per tutti i gusti e quasi tutte le tasche. Santorini è mediamente più cara delle altre isole greche, pensate che un gelato di due gusti costa 5 euro (però la gelataia meritava).

16/07/2018

Oggi si torna a casa abbiamo l’aereo alle 22.30 quindi ne approfittiamo per fare ancora qualche foto e farci un ultimo bagno. La sera verso le 20.00 riconsegniamo la macchina e ci accorgiamo che il noleggio è proprio davanti la taverna dove abbiamo cenato la sera del nostro arrivo “kapari”. Mangiare lì ci sembra un segno del destino e ci viene in mente una frase “dove tutto comincia, tutto finisce”.

In conclusione direi che in generale le isole greche sono davvero affascinanti, tutte e tre ci hanno regalato delle belle emozioni, ma di Koufonissi forse ci siamo anche innamorati. Quindi la lasciamo, ma con la promessa di tornare da lei.

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