Meravigliosa Islanda

Tour in senso orario sulla Road 1: dallo spettacolare geyser ai laghi di una bellezza aspra in mezzo alla lava e ai vulcani, passando per cascate e ghiacciai maestosi
Scritto da: cazzago
meravigliosa islanda
Partenza il: 01/07/2016
Ritorno il: 09/07/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Finalmente quest’anno sono riuscita ad andare in Islanda, sempre rinviata per vari motivi. A gennaio mi metto all’opera con la guida Lonely Planet (inseparabile) e prenoto il volo aereo (Venezia/Londra con Easyjet) e (Londra/Reykjavik con Icelandair) per un totale di spesa di € 680 (per due persone); c’è anche il volo diretto da Milano ma gli orari e le date non coincidevano con i miei giorni a disposizione.

Arrivo a Reykjavik venerdì primo luglio alle ore 17,30, subito noleggio auto (Easyterra tramite Avis noleggi low-cost) mi consegnano una Polo per € 384 di otto giorni. Prima serata a Reykjavik in una famiglia con mini appartamento autonomo prenotata tramite AirBnb che vi consiglio vivamente per il prezzo e perchè mi sono trovata benissimo. A Reykjavik fa freddissimo, io non ho il piumino e mi pento di non averlo portato via perché tira un vento ed è nuvoloso. Andiamo in cerca di un ristorante al vecchio porto e ci fermiamo su quello consigliato dalla guida Lonely al Saegreifinn dove si mangiano degli spiedini di pesce molto buoni e molto costosi, l’ambiente è una bettola a caratteristica.

Il giorno dopo iniziamo il giro del famoso ‘Circolo D’Oro’. Prima meta Pingveilir, per arrivarci iniziamo a vedere il paesaggio islandese, molto diverso a quello che vedremo nei giorni successivi, ma comunque bello e vario ad ogni curva. Arriviamo a Pingvellir e notiamo al parcheggio tani autobus e moltissime auto, ci sono moltissimi turisti. Iniziamo a visitare il Parco Nazionale di Pingveilir dove i vichinghi costruirono il primo Parlamento democratico del Nord Europa. In ogni angolo si vede una vastissima area verdeggiante ricca di fiumi e cascate creata dall’incontro della placca tettonica del Nordamerica con quella euroasiatica. Paesaggio notevole, seppur il tempo è nuvoloso. Lasciato il parco ci dirigiamo verso la seconda meta della giornata: i Geysir. Praticamente è un terreno che bolle ed esplode, pazzesco e affascinante. Mangiamo un panino e via per la terza meta del Circolo D’oro: la cascata Gullfoss. La cascata è la più famosa d’Islanda, ma in seguito ne vedremo di tutti i tipi e non saprei dire quale la migliore.. tutte splendide e uniche. La Gullfoss è enorme e si getta con un salto di 32 metri, il sole non c’è e quindi non vediamo l’arcobaleno delle foto e fa molto freddo. Dopo le foto di rito riprendiamo la nostra auto e andiamo a visitare Reykiavik perché il giorno dopo iniziamo a fare il giro dell’Isola. Arriviamo in città alle ore 17 e abbiamo tutto il tempo per visitarla, senza vedere musei, ci fermiamo per la cena (sempre carissima) e ritorniamo nel nostro appartamento.

La Domenica mattina partiamo per la nostra prima tappa: Hvammstangi a nord, dovremo arrivarci in 3 ore di auto. Prima di andare verso nord andiamo a vedere la spiaggia di Reykiavik, non ne vale la pena! Partiamo con la nostra Polo e prima di arrivare a Borgames dobbiamo passare in un tunnel sott’acqua di ca. 5 Km., fa un po’ impressione. Visitiamo Borgames, niente di speciale, mangiamo un panino velocemente e alle ore 15 arriviamo al nostro cottage di Hvammsangi, paesino di pescatori poco fuori della Road 1 all’inizio di un fiordo. I cottages che ho prenotato tramite booking sono meravigliosi, isolati in un’area con un campeggio vicino. Andiamo subito al porto per prenotare un giro in barca per vedere le foche e forse le pulcinelle di mare. Partiamo alle 17 e siamo in quattro con una barca tutta per noi, lungo il fiordo si vedono subito alcune foche distese al sole , altre che nuotano, è un bello spettacolo sicuramente insolito, non possiamo avvicinarci con la barca però con i cannocchiali si vedono benissimo, nel ritorno individuiamo anche alcune pulcinelle di mare a fior d’acqua. Ritornati al porto ci invitano a vedere la partita dell’islanda nel centro civico alla sera alle 21,00, partita che verrà persa. Ceniamo in un localino del porto e ritorniamo al nostro cottage in legno dopo una breve camminata.

Il lunedì mattina partiamo per la prossima meta Akureyri. La strada è deserta, il traffico dei giorni scorsi non si vede più e facciamo molti km senza vedere anima viva. Il panorama cambia ad ogni curva, sii passa da pascoli con le pecore, a paesaggi di deserto, rocce e verde che si contrastano con le montagne alla nostra sinistra. Alle ore 16 ca. arriviamo ad Akureyri e cerchiamo il bed & breakfast prenotato tramite Air bnb, è abbastanza in centro, la stanza è minuscola e il bagno è in comune con altre quattro stanze (Da Gisli, non consigliabile). Akureyri si presenta subito come una cittadina sul porto tipicamente islandese, è nuvoloso quindi tutto assume il colore grigio con le cime innevate alle spalle. Fa freddo!

Il giorno successivo partiamo da Akureyri e ci dirigiamo verso il Lago Myvatn con sosta alla cascata Godafoss dopo un’ora di auto da Akureyri, splendida anche questa, detta cascata degli dei. Ci sono diversi punti panoramici da dove vederla, da ogni lato è comunque splendida anche se più piccola della Gullfoss. Dopo la sosta alla cascata arriviamo al Lago Myvatn e lo percorriamo quasi tutto il auto prima di fermarci a Reykjahlio, centro principale dell’isola, da dove partono le varie escursioni. Il lago si presenta di una bellezza aspra in mezzo alla lava e ai vulcani, direi che si può definire un posto ‘fuori dal mondo’. Mangiamo in fretta un panino preso al supermercato e ci dirigiamo verso il nord a Krafia dove bocche fumanti e crateri caratterizzano questa zona, i cammina in mezzo alle bocche che bollono ed eruttano lava, pazzesco, paesaggio infernale ma affascinante. Un po’ più a nord, vicino ad una centrale elettrica un immenso cratere ha creato un laghetto di acqua cristallina con ancora la neve attorno. Di ritorno ci fermiamo ai Bagni termali di Myvatn ma ci sono troppe persone e decidiamo di andare via. E’ già sera e riprendiamo la Road 1 per dirigerci verso il posto per dormire a Gramstinga, praticamente in mezzo al nulla vicina alla strada che porta alla cascata Dettifoss e alla più piccola Sellfoss. Arriviamo alla Guesthouse e la signora ci dice che il posto per dormire è a ca. 8 km. Di distanza su strada sterrata, poiché in quella zona non c’era nulla, abbiamo dovuto andare e siamo arrivati in una nuova costruzione isolatissima però affascinante, per la cena la signora ci ha preparato del merluzzo buonissimo.

Il giorno dopo, mercoledì, ci svegliamo di buon mattino e ritorniamo sulla road 1 per percorrere la strada asfaltata che porta alle cascate, una strada in mezzo alla lava, senza nulla intorno, dura 24 km., si arriva in un enorme parcheggio e da là con una piccola escursione si arriva ad ammirare la forza della natura in uno spettacolo con tanto di arcobaleno, la Dettifoss non è tanto alta ma maestosa per l’acqua che rovescia a terra, splendida, direi la migliore, là vicino la più piccola Sellfoss, anch’essa maestosa.

Ritorniamo sulla Road 1 e percorriamo un tratto di ca. 200 km. Senza trovare nulla, neanche auto, arriviamo ad Egilsstadir, niente di speciale, zona industriale e abitativa.

Da Egilsstadir proseguiamo verso la parte est dell’Islanda, possiamo visitare solo un fiordo e optiamo per Seydisfjordur perché dovrebbe essere il migliore e per arrivarci sono solo 17 km. dalla road 1. Seguiamo le indicazioni e percorriamo la strada 93 che raggiunge prima un passo e poi scende a valle lungo un fiume costellato da cascate. Strada davvero splendida che ci fa fermare parecchie volte per fare foto specialmente quando arriviamo ad un lago ancora ghiacciato. Tra il blu del cielo e il bianco del ghiaccio il panorama è mozzafiato. Arriviamo al fiordo e si presenta un paesino multicolore di pescatori coccolo e carino. Dopo un pasto fugace sempre in supermercato per evitare un salasso. Ritorniamo su e riprendiamo la Road 1 per la prossima tappa: Djupivogur, un po’ prima di Hofn.

Dopo ca. 3 ore di auto compreso un pezzo di strada sterrata di ca. 25 km sulla Road 1 e dopo aver passato panorami sempre diversi , dal verde, al marrone, al nero della lava, arriviamo alla Guesthouse Berunes direttamente sul fiordo un po’ distante da Djupivogur ma su un posto bellissimo, una fattoria ristrutturata con la Chiesetta in cortile. Ceniamo alla guesthouse, sempre merluzzo però cotto diversamente ma buono. Se si mangia nelle guesthouses il prezzo è abbordabile, con 25 euro a testa si mangia bene; nelle cittadine invece si spende molto di più.

Il giovedì mattina partiamo presto perché dobbiamo vedere un sacco di cose e fare tanta strada per arrivare a Kirkjubaejarklaustur (nome impronunciabile). Arriviamo ad Hofn, grazioso paese di villeggiatura con negozi e market. Da Hofn in poi alla nostra destra ci accompagna il maestoso ghiacciaio Vatnajokull che vediamo in tutta la sua grandezza, ad ogni angolo di strada una visione diversa: ghiaccio in fondo, prati fioriti e montagna, spettacolare, mai visto nulla di più maestoso. Le foto si susseguono per cercare di focalizzare il ghiacciaio anche se difficilmente si riesce ad inquadrarlo.

Dopo due ore arriviamo alla tanto desiderata Laguna di Jokulsarlon dove una serie di spettacolari iceberg di un colore azzurro luminoso fluttuano nella laguna glaciale proprio lungo la Road 1. Non si può immaginare la bellezza di questo posto, bisogna vederlo e starci almeno due ore. Dopo varie foto abbiamo deciso di fare un giro con un mezzo anfibio nella laguna in mezzo agli iceberg per vedere da vicino questi enormi pezzi di ghiaccio staccati dal ghiacciaio. Cogliamo anche una foto dove una schiera di anatre sta tranquillamente in fila indiana nuotando tra gli iceberg (foto da poster). Non mi muoverei più da questa laguna ma dobbiamo raggiungere il parco Skaftafell. Dopo un’ora di auto arriviamo al Parco e qui veramente ci sarebbero parecchie passeggiate da fare, considerato il poco tempo a disposizione , optiamo per vedere la Cascata nera, Svartifoss, in un’ora di cammino ci si arriva e ne vale la pena perché è incorniciata da colonne di basalto nero, diversa da tutte le altre viste finora. Scendiamo e inizia a piovere quindi prendiamo l’auto e ci dirigiamo verso Kirkjubaejarklaustur, passiamo un tratto di strada molto pericoloso se c’è vento perchè c’è la sabbia fatta di sassi molto taglienti (quelli del noleggio auto ci avevano detto di stare attenti), saranno ca. 20 km. Ma siamo stati fortunati: niente vento. Arriviamo alla guesthouse , piuttosto anonima.

Siamo arrivati all’ultimo giorno del nostro viaggio, il sabato mattina presto abbiamo l’aereo.

Partiamo dalla guesthouse e la prima tappa è Vik, bellissimo paese turistico e di pescatori con la spiaggia nera e i faraglioni, poi vediamo la bella spiaggia di basalto Reynisfjara dove dovrebbero esserci le pulcinelle di mare ma non riusciamo a vederle. Il nero delle rocce e il bianco dell’oceano creano un contrasto spettacolare. Visitiamo poi il promontorio roccioso di Dyrholaey. Proseguiamo e incontriamo la cascata di Skogafoss, sempre bella anche questa. Possiamo dire che l’Islanda è la terra delle cascate. Ci dirigiamo ora alla famosa Blue Lagon per il bagno sulle acque termali. Si trova vicino a Keflavik, l’aereoporto, e la strada che si deve percorrere è un’immensa distesa di lava nera, arriviamo e con nostra sorpresa vediamo ca. 50 pullman e auto a non finire, decidiamo di non fermarci, torniamo indietro e raggiungiamo la guesthouse prenotata che consiglio a tutti “Home guesthouse” a Keflavik. Pulita, accogliente e con colazione abbondante.

La mattina ci svegliamo alle ore 5,30, ci rechiamo all’aeroporto e alle 7,55 partiamo lasciandoci alle spalle una terra che ci rimarrà per sempre dentro alla mente e al cuore.



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