Giro dell’Islanda in 4×4

Geyser, cascate, ghiacciai, fumarole, vulcani, terme e trekking!
Scritto da: Ambarabaccicci
giro dell'islanda in 4x4
Partenza il: 03/08/2010
Ritorno il: 11/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Io e il mio compagno siamo amanti del trekking, della natura e dei viaggi “on the road”; questa estate abbiamo girato l’Islanda e tutte le nostre migliori aspettative non sono state deluse, anzi!!! 3.08.10 Siamo partiti da Pisa con Ryanair per Londra, dove i voli Icelandair per Keflavik (l’areoporto internazionale a 40 min dalla capitale) ci sono costati la metà che da Milano. Arrivati in Islanda alle 23,00 ora locale, il bus ci ha portati nella capitale, dove a pochi passi dalla fermata ci aspettava la Sunna Guesthouse. Durante il tragitto abbiamo già la prima occasione di stupirci di questo paese: nonostante sia mezzanotte, il cielo non è ancora nero, ma di un blu intenso, e le luci delle case riverberano in questo blu e si riflettono sull’acqua del mare, a pochi metri dalla strada, creando dei giochi di colori bellissimi.

4.08 Dopo un’abbondante colazione dolce e salate, tra cui le mitiche aringhe marinate, abbiamo ritirato il Suzuki Jimny prenotato via internet e siamo partiti verso il “Circolo d’oro” (Pingvellir, Geyser e Gullfoss). Appena usciti da Reykjavik ci accorgiamo che i paesaggi qui sono completamente diversi da tutti quelli visti fino ad ora, orizzonti infiniti, cieli tersi e natura, natura, natura, dove la mano dell’uomo spesso non è visibile o comunque è soltanto un dettaglio secondario. A Pingvellir camminiamo in mezzo alla frattura tra la placca terrestre americana e quella europea, che si allontanano di circa 2mm l’anno, e dei bellissimi pannelli lungo il percorso ci mostrano come, già nell’800 d.C. Qui si radunassero per intere settimane i primi abitanti dell’isola, creando veri e propri accampamenti di tende, per prendere decisioni in merito agli aspetti politici e commerciali: il primo parlamento europeo è nato qui! Passeggiando in mezzo a questa distesa di verde e rocce laviche, arriviamo a dei bellissimi laghetti di acqua cristallina incastonati tra le rocce spaccate dal movimento tettonico. Siamo circondati dalla forza e dalla bellezza della natura, e, come ci succederà moltissime altre volte nel resto del viaggio, siamo senza parole di fronte a tale spettacolo!!! Si riparte e dopo poche decine di km (in Islanda le distanze sono amplificate rispetto alle nostre!!!) arriviamo nella zona dei famosissimi Geyser…davvero incredibili!!! C’è un sole bellissimo, tanto che siamo in t-shirt e quando l’acqua viene spedita a 30m da terra, il bianco del vapore che poi si forma nell’aria fa un contrasto bellissimo con lo sfondo del cielo, che è di un azzurro stupefacente. Altri km e arriviamo a Gullfoss, una delle cascate più belle del mondo. Scesi dall’auto, pochi passi ci portano ad affacciarci su uno spettacolo che ci lascia senza fiato, tanto che io mi commuovo e quasi piango per tale bellezza: due arcobaleni completi e paralleli incorniciano la cascata, che fa un doppio salto e prosegue in un canyon che è la solita frattura della crosta terrestre che abbiamo lasciato a Pingvellir e che ritroveremo anche nel resto del viaggio, attraversa infatti tutto il paese, da sud-ovest a nord-est. Dopo una mattinata e un primo pomeriggio di tale intensità, ci aspettano 170km di strada sterrata che attraversa il nulla e che ci porterà, dopo altri 120km di asfalto, ad Akureyri, seconda tappa del viaggio. Il percorso è faticoso e impegnativo, perché, nonostante il limite di 80km/h, è già difficile arrivare a 60, e a volte le buche costringono a scendere ai 40km/h…ma ne vale la pena!!! Incrociamo pochissime auto e ci sembra di essere su marte: terra rossa, orizzonti infiniti e in lontananza, piccolissime, le punte dei ghiacciai. Ci fermiamo a volte per fare qualche foto, e ci stupisce il silenzio assoluto intorno a noi, rotto soltanto dal sibilare del vento. Avvicinandosi ai fiordi del nord, il paesaggio riacquista un po’ di verde, entriamo in una regione piena di laghi e tutto cambia, gli specchi d’acqua riflettono il grigio del cielo, che ora si è fatto nuvoloso, e il verde brillantissimo dei muschi che ricoprono queste rocce laviche. Unica compagnia, ogni tanto, qualche gruppetto di 3 pecore (sempre 3!!!) che a volte si fermano in mezzo alla strada e che dobbiamo mandare via a colpi di clackson. Arriviamo ad Akureyri, la “capitale del Nord” (ben 17.000 abitanti! Una vera metropoli per la densità abitativa islandese!) che sono le 8,00 di sera, ma è ancora pieno giorno. La città è davvero romantica, sdraiata in fondo al fiordo, con le casette colorate che, dalla riva del mare, risalgono il pendio della montagna. La nostra guesthouse, Akurinn, è un magnifico edificio d’epoca, e la camera è la più bella che avremo in tutta la vacanza, con un delizioso balcone da cui ammirare il fiordo e le luci della città che si riflettono sul mare. Una doccia veloce e poi andiamo nel corso del paese per cenare, troviamo un caffè-ristorante con prezzi abbordabili e facciamo un’ottima cena con passati di verdura, petti di pulcinella di mare arrosto e sformato di pesce azzurro e patate. Usciamo che sono le 22,30 ma la luce è incredibile, nonostante le nuvole non è affatto buio, infatti il sole sta tramontando adesso!!! 5.08 Dopo la giornata impegnativa di ieri, ci riposiamo un po’ la mattina, facciamo un giro per il paese, curiosando tra le vetrine turistiche e ammirando gli splendidi maglioni di lana con i motivi tipici islandesi, e tutta l’oggettistica sui vichinghi, da cui discende la gente di quest’isola. Ripartiamo quindi alla volta di Myvatn, la bellissima zona dell’omonimo lago, a soli 100km da Akureyri. Il lago è pieno di pseudo-crateri formatesi quando il vulcano accanto al lago eruttò, ed enormi masse di magma a 1000°C caddero in acqua, facendola esplodere e creando così questi piccoli “vulcani” nel lago. Il paesaggio è incredibile, e girando intorno alla riva si possono ammirare piccole lagune di acqua cristallina che sembrano uscite dal mondo delle favole. Andiamo a scaricare gli zaini alla Ludent guesthouse (troppo carina!!!) e pranziamo con hot-dog e il mitico pesce secco (tipo patatine, ma molto salutare, sarà la nostra scorta di proteine per tutto il viaggio!!!) al market della stazione di servizio di Reykjahlid, il paesino sulle rive del lago. Ci sono i tavoli all’aperto e noi ci godiamo un sole incredibile, abbrustolendoci un po’ nell’aria frizzante. Nel pomeriggio, in 10 min d’auto siamo al Krafla, una delle zone geotermali più attive del paese, infatti lungo la strada notiamo la centrale geotermica e le fumarole, con le quali gli islandesi hanno acqua calda e riscaldamento gratuiti, nonché elettricità a costo bassissimo. Superate due colline di terra rossa, sotto di noi appare un paesaggio davvero incredibile: una piana cosparsa di colonne di vapore e di pozze di fango che ribolle. Camminiamo in mezzo a questi fenomeni naturali così strabilianti e ci sentiamo davvero sul set di un film di fantascienza!!! Dal Krafla, altri 40km (di cui 27 di sterrato per soli mezzi 4×4) ci portano alla Dettifoss, la cascata con la maggiore portata d’acqua d’Europa…infatti si sente il fragore da un km di distanza!!! La cosa più incredibile comunque è il canyon in cui scorre la cascata, e su cui noi svettiamo in cima, mentre l’acqua si getta un centinaio di metri sotto di noi. La dorsale medio-atlantica è arrivata fino a qui… Rientriamo in paese per la cena, poi andiamo al “Myvatn Natural Bath”, delle bellissime piscine di pietra lavica dove rilassarsi nell’acqua a 40°, mentre la temperatura dell’aria è 12°! Dalle vasche il panorama è stupendo, campi di roccia lavica, dietro di noi le colline di terra rossa, da cui salgono in aria le colonne di vapore delle fumarole, e davanti a noi la piana del Myvatn, con il cono del vulcano dietro il quale, verso le dieci e mezzo, scende il sole, regalandoci un magnifico cielo rosa. 6.08 Un sole splendente ci sveglia, facciamo addirittura colazione in giardino, un po’ di trekking per salire in vetta al vulcano -al momento inattivo- che sovrasta il lago, poi si parte verso i fiordi orientali. Diverse ore di strada, paesaggi bellissimi che cambiano di continuo, alcune cascate e molte pecore dopo, siamo infine in vetta al Mjdifjordur. Il contrasto tra il verde dei monti e l’azzurro del mare è stupendo!!! Sono le sette, ci fermiamo a Hofn per fare scorta di viveri, che ci serviranno i prossimi giorni, e per regalarci un’ottima cena al Kaffi Hornid, con le specialità locali di zuppa di aragosta e aragoste alla griglia con burro e aglio (quelle piccole, tipo scampi, ma buonissime!!!): due delle specialità più gustose che abbiamo mai mangiato!!! Arriviamo alla Holmur Farm, ai piedi del Vatnajokull, che sono le 10 di sera, è praticamente giorno e la famiglia che ci ospita sta ancora cenando!!! Nel corso della vacanza abbiamo notato quanto gli islandesi cerchino di godersi più ore di luce possibili, durante l’estate, probabilmente perché d’inverno ne hanno davvero pochissime, e siano riusciti ad adattarsi alle 22 ore di luce di luglio e alle 22 ore di buio di dicembre!!! 7.08 La mattina, oltre alla solita colazione, la padrona di casa ci prepara dei buonissimi pancake caldi!!! Facciamo due chiacchiere con lei mentre mangiamo (gli islandesi sono dei veri poliglotti e oltre a parlare benissimo l’inglese, conoscono tutti almeno altre 3-4 lingue!) e ci interessiamo alle loro abitudini e stile di vita, così lontani dai nostri. Partiamo così di buon umore, nonostante la pioggerellina che, qui sulla costa sud, è spesso presente di mattina. Raggiungiamo lo Jokulsarlon, la laguna dove il ghiacciaio scende fino al mare, frantumandosi così in tantissimi iceberg. Le tonalità di blu del ghiaccio sono bellissime e ci sembra di essere al polo nord! Si prosegue per il parco nazionale dello Skaftafell, ai piedi del quale ci aspetta una deliziosa camera nella Bolti Farm, con una vista mozzafiato sul ghiacciaio. Il tempo migliora e facciamo un po’ di trekking nel parco, raggiungendo la bellissima Svartifoss, la cascata incorniciata dalle colonne di basalto nero, saliamo poi fino ai ghiacci del Vatnajokull. Di nuovo la magnificenza di questi paesaggi ci fa sentire insignificanti rispetto alla potenza della natura, e ci ricorda quanto sia importante rispettarla e temerla. Ceniamo nella cucina comune insieme a due coppie simpaticissime di tedeschi e israeliani, e poi a nanna. 8.08 Lasciamo a malincuore questo parco bellissimo, ma per raggiungerne un altro: la riserva naturale di Fjallabak. Superiamo 60km di sterrato che attraversa paesaggi stupendi ma quasi senza traccia d’uomo, e dobbiamo guadare diversi fiumi, ma ne vale assolutamente la pena: la piana del Landamannalaugar, dove ci sono l’omonimo rifugio e campeggio, incastonata tra monti e distese di lava, è stupenda!!! Lasciamo qui l’auto e coi nostri zaini da trekking, con viveri e sacchi a pelo, andiamo a percorrere i 12,5 km che ci separano dal rifugio Hrafntinusker, dove dormiremo. È solo la prima tappa di uno dei percorsi di trekking più belli del mondo, ma ci dobbiamo accontentare!!! Arriviamo alle 7, ceniamo con zuppa liofilizzata, scatolette e pane in cassetta, ma dopo cena il panorama ci ripaga del misero pasto: la luce rosa-arancio del tramonto colora le montagne intorno al rifugio di mille tonalità diverse, e la pace è assoluta. 9.08 Un sole splendente ci sveglia prestissimo e alle 8 siamo già sul sentiero del ritorno. Facciamo il percorso quasi tutto da soli, e con la luce del sole è ancora tutto più bello del giorno prima: i campi di lava, le fumarole, il ghiacciaio, le colline ricoperte di muschio verde brillante, le montagne colorate come code di pavone…siamo senza fiato!!! Queste ore resteranno per sempre impresse nei nostri cuori e nei nostri ricordi, ma descrivere le sensazioni provate e la bellezza di quei momenti…non è impresa alla nostra portata!!! Arriviamo al Landamannalaugar dopo sole 3 ore (la lonely planet ne dava 5-6!), lasciamo gli zaini in macchina e prendiamo i costumi, per regalarci un’oretta di relax nel laghetto di acqua cristallina che c’è in mezzo al prato fiorito…ci sono 14° fuori ma l’acqua sgorga da una sorgente nella roccia a 42° ed è fantastico rilassarsi nell’acqua calda circondati da prati verdi e dalle cime delle montagne!!! Questo sarà uno dei momenti più romantici di questa vacanza… Ripartiamo per raggiungere Vik, dove, dalla spiaggia di sabbia lavica, ammiriamo i bei faraglioni, poi a Dyrholaey, dove saliamo sullo spettacolare arco di roccia sospeso sul mare. Infine, concludendo il giro dell’isola, rientriamo a Reykjavik, dove, dopo aver lasciato bagagli e auto alla Baldusbra Guesthouse, con pochi passi siamo in centro, in tempo per cenare al mitico Sea Baron, un localino sul porto vecchio dove, oltre alla mitica zuppa di aragosta, puoi scegliere lo spiedino di pesce fresco, che ti verrà grigliato al momento, tutto per 10-15 euro a testa: favoloso!!! 10.08 Dopo tanto girare, ci concediamo l’ultimo momento di relax alla famosa Laguna Blu, lo stabilimento termale dove rilassarci nell’acqua calda, tra fanghi, saune e bagni turchi, circondati dai campi di rocce laviche. Nel pomeriggio, dopo un giro per le vie della capitale, tra le tipiche casette di legno colorate e i nuovi palazzi in vetro, saliamo in barca per il whale-tour, e riusciamo ad avvistare le pinne di alcune balene, oltre ad alcune buffe pulcinella di mare, o “puffin”. Anche se solo per pochi attimi, vedere questi mammiferi enormi nuotare così vicino alla nostra barca ci emoziona più di quanto ci saremmo aspettati, ed è l’ennesimo regalo che questo paese incredibile ci concede prima di salutarlo. Ceniamo al solito – e ineguagliabile – sea baron e poi gironzoliamo per i locali, dove troviamo tutta gente del posto, fino a mezzanotte, quando finalmente il cielo si fa blu scuro e arriva la notte. 11.08 Passiamo la nostra ultima mattinata islandese facendo un po’ di shopping per amici e parenti, poi purtroppo il bus ci riporta a Keflavik, dove ci attende l’aereo per Londra. Lasciamo a malincuore questa natura selvaggia e incontaminata, la gente ospitale e così lontana dai nostri ritmi frenetici e stressanti, l’assoluta mancanza di traffico, smog o sovraffollamento, tutte le bellissime cascate, gli incredibili fenomeni di questa natura primordiale, gli orizzonti infiniti e una luce meravigliosa e diversa da quella dei nostri cieli, il rosa dei tramonti delle undici, il pesce buonissimo e le centinaia di km di strade senza anima viva né traccia d’uomo, ad eccetto della sottile striscia di asfalto o terra battuta. L’Islanda ci ha regalato emozioni più forti di quelle che ci aspettavamo e certamente resterà una delle vacanze più memorabili della nostra vita!!!



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