Irlanda on the road 6

Una settimana alla scoperta del'isola partendo da Dublino e visitando i luoghi più o meno battuti nelle contee di Antrim, Derry, Donegal, Sligo e Galway
Scritto da: Giuseppe Citriniti
irlanda on the road 6
Partenza il: 02/06/2015
Ritorno il: 08/06/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Io e la mia ragazza, progettando un viaggio che potesse rimanerci nel cuore ed essendo amanti dell’arte in tutte le sue forme ma soprattutto della natura, abbiamo deciso di visitare parte dell’Irlanda, non soffermandoci solo sulla sua capitale, ma andando alla scoperta delle zone del Nord che più ci hanno affascinato leggendo ed ascoltando opinioni.

Siamo due persone molto sportive, instancabili, affamate (in tutti i sensi) e che non amano perdere tempo in viaggio. Avevamo a disposizione 7 giorni, per questo motivo li abbiamo suddivisi considerando 2 giorni per la visita di Dublino e i restanti noleggiando un auto e facendo un giro in senso antiorario dalla capitale verso le contee di Antrim, Derry, Donegal, Sligo, Galway per poi ritornare a Dublino.

Costo totale del viaggio: 600 euro/cad. inclusi biglietti aereo A/R Roma Fiumicino (134,00 euro Aer Lingus in offerta con un bagaglio extra imbarcato), noleggio auto per 5 giorni con Dan Dooley (195,00 euro totali scontato con un coupon), pernottamenti nei vari b&b (stanza doppia con bagno privato e colazione inclusa) e tutti gli ingressi alle varie attrazioni. Escluse le spese per diesel, pranzi e cene.

Considerazioni riguardanti meteo: l’Irlanda è il Paese più piovoso della Terra, ventoso e con una temperatura più o meno mite, l’estate è fresca e l’inverno non è rigido. Abbiamo optato per l’inizio di Giugno, bassa stagione, clima non proprio caldo (massima 16°C) ma ci è andata di lusso: tanto sole. L’ora legale è +1h rispetto all’Italia e il sole cala non prima delle 21,30

Giorno 1: Roma – Dublino

Aer Lingus ha posticipato l’aereo di 1 h quindi partenza da Roma Fiumicino alle 12,00, arrivo a Dublino alle 14,20 (orario irlandese). Dopo un volo quasi perfetto, l’atterraggio è stato turbolento a causa del forte vento. Una volta presi i bagagli abbiamo aspettato lo shuttle della nostra Guesthouse Celtic Lodge (prenotato online 196,00 euro totali per 2 giorni). Dopo aver subìto pronti via un rimprovero sulla pronuncia dell’hotel, alle 17,00 eravamo sistemati nella nostra camera del centralissimo hotel (vicino O’Connell Street, la via principale di Dublino). Siamo subito usciti per andare all’ufficio CitySightseeing Dublin, per il bus Hop On Hop Off, e presi i biglietti prenotati online (17,00 euro/cad. per 2 giorni e 2 percorsi con varie tappe) ci siamo subito imbarcati per fare un giro della città all’aperto (nonostante non facesse troppo caldo a causa anche del vento) per fermarci dopo alla Christ Church Cathedral Dublinia (ingresso 6 euro); abbiamo poi deciso di fare un giro a piedi arrivando alla Cattedrale di San Patrizio, visitando il parco adiacente, e proseguendo verso il St Stephen’s Green dove abbiamo divorato una buonissima fajita! Proseguendo il percorso, dopo aver attraversato Grafton Street che è la via dello shopping, ed aver acquistato qualcosina, ci siamo diretti verso la statua di Molly Malone che, però, non abbiamo trovato perché spostata al St Andrews Church (che era chiusa). Abbiamo proseguito fermandoci prima a fare qualche foto di fronte il Trinity College, poi all’hard Rock Café… e tra i vari musicisti di strada ci siamo poi rilassati al famosissimo e strafrequentato Temple Bar dove abbiamo gustato un’ottima pinta di birra nera Murphy’s (per la Guinness abbiamo aspettato il giorno dopo). Ormai tardi ci siamo diretti verso l’hotel passeggiando sul Liffy e facendo qualche foto sul ponte più famoso Ha’Penny Bridge.

Giorno 2: Ancora Dublino

Il secondo giorno, dopo un’abbondante colazione irlandese, alle 9 abbiamo deciso subito di fare un giro completo delle attrazioni più importanti sul bus hop on hop off approfittando ancora oggi di un bellissimo sole e della possibilità di ascoltare passo passo e ad ogni tappa la guida in italiano. Il percorso è durato più di 1 h ed è stato davvero molto interessante avendo potuto ammirare davvero tutte le maggiori attrazioni della città. Una volta scesi alla St. Michan Church abbiamo visitato prima la chiesa e poi la cripta (ingresso 5,00 euro) interessante grazie anche alla simpatica guida (lingua inglese). Abbiamo proseguito la visita della città entrando al Dublin Castle (ingresso 6,50 euro con audioguida), per poi dirigerci verso il Trinity College dove abbiamo pagato inutilmente una guida (in inglese 6,00 euro) per poi entrare a visitare l’antica e bellissima biblioteca dove è custodito l’arcinoto Book of Kells (ingresso 9,00 euro). Dopo un rapido fish&chips ci siamo recati alla St. Patrick Cathedral e, successivamente, grazie al bus hop on hop off, alla Guinness Storehouse (ingresso prenotato online 16,20 euro); di per sé la visita non è un granchè però è interessante conoscere la storia di questa importantissima birra irlandese soprattutto potendo gustare un’ottima pinta di Guinness che è possibile spillare da soli o farsela servire al 7° piano ovvero al Gravity Bar davanti ad una vista mozzafiato a 360° su tutta la città. La visita è stata abbastanza lunga e non avendo più tempo ci siamo incamminati verso l’hotel fermandoci a mangiare sul Liffy presso un ristorante di amici italiani.

Rimpianti: non aver potuto visitare la prigione Kilmainham Gaol (vista solo all’esterno) e la statua di Molly Malone (il resto si poteva tralasciare) ma il tempo è tiranno ed avevamo visto quanto più possibile e bene.

Giorno 3: Dublino – Belfast

Il giorno della verità, ovvero del noleggio dell’auto, guida a sinistra, sensi opposti ecc ecc..Tornati all’aeroporto, grazie allo shuttle della nostra guesthouse, ci siamo recati presso l’ufficio della Dan Dooley (unica azienda che noleggia auto con Postepay) e dopo averci accompagnati all’auto (una magnifica Ford Focus sprintosa e comoda) ci siamo accorti che bastavano solo 2 minuti per abituarsi alla nuova guida (c’è da dire che la gentilezza irlandese è davvero ammirabile anche sulle strade). Armati di navigatore dello smartphone, la prima tappa è stata Howth, un’incantevole località alle porte di Dublino, un assaggio di quello che sarebbe stato dell’Irlanda naturalistica, un paesaggio quello vicino al faro (Baily Lighthouse) davvero emozionante con scogliere misto a verde della natura e giallo delle ginestre, che accompagnate da un vento perenne davano una sensazione di benessere, solitudine e rilassatezza. Non ci siamo addentrati nei percorsi per mancanza di tempo ma ci siamo goduti davvero il bellissimo panorama. Proseguendo il viaggio (pagando un pedaggio di 1,90 euro) siamo arrivati nel pomeriggio a Belfast (già Irlanda del Nord quindi Regno Unito e Sterlina) dove avevamo prenotato presso l’All Season’s Guesthouse (online 50 £), in una zona residenziale molto carina poco al di fuori della città. Dopo un rapidissimo pranzo, ci aspettava il Belfast Taxi Tour fuori l’hotel (prenotato online 35 £) pronto per portarci a visitare la parte della città nota per i murales, che raccontano la sanguinosa e recente storia di questa città e degli scontri tra i Nazionalisti e i Lealisti. La guida (che parlava un inglese non proprio fluido) ci ha portato nei luoghi più significativi (anche poco raccomandabili) dove la tensione si sentiva ancora nell’aria spiegando di volta in volta il significato di quegli enormi disegni sui muri. Il tour è durato 1h circa, e ci siamo fatti lasciare nel centro di Belfast per girare un po’ a piedi nella città visitando dall’esterno la City Hall, la Central Library, la St Anne’s Cathedral (anche all’interno), l’Albert Memorial Clock e da lontano il Titanic Quartier con le due grandi gru che furono utilizzate nella costruzione del Titanic. Dopo una pausa da Starbucks, di ritorno, ci siamo soffermati sull’antico Crown Liquor Bar vicino alla Grand Opera House e al bellissimo Belfast Housing Executive Office. Poi abbiamo preso un bus per tornare al b&b.

Giorno 4: Belfast – Derry

Il 4° giorno, fatta la colazione, alle 9 eravamo già in auto in direzione Ballymoney. Io seguo la serie tv Il Trono di Spade, e l’Irlanda è uno di quei Paesi che spesso è utilizzato per girare molte scene. In particolar modo nella contea di Antrim a Ballymoney vicino ad uno degli innumerevoli golf club vi è un viale molto suggestivo denominato The Dark Edges. E’ un luogo davvero molto suggestivo in cui gli alti alberi intrecciano tra loro i rami dando vita ad uno spettacolo naturale misterioso ed incantevole. Dopo qualche foto siamo ripartiti alla volta del Visitor Centre del Carrick-a-Rede, il famoso ponte di corda sospeso nel vuoto. Ingresso 8,00 euro e percorso di circa 1 km, in un panorama che ha poco da invidiare ad altre scogliere ed un verde che rifletteva il sole (ancora una volta bellissima giornata). Percorso il pericoloso ponticello e scattata qualche foto sull’isolotto che dava sull’oceano e da cui si poteva ammirare un paesaggio meraviglioso, siamo tornati in auto alla volta del vicino Giant’s Causeway. Ingresso 12,00 euro, vi erano diversi percorsi che noi abbiamo fatto quasi per intero per ammirare questa meraviglia della natura. Muniti di audioguida fornitaci all’ingresso, ci siamo soffermati ad ascoltare le leggende del selciato del Gigante, le cui colonne basaltiche dovute ad eruzione vulcanica ne hanno fatto uno dei luoghi più visitati dell’Irlanda. Davvero favoloso lo spettacolo davanti ai nostri occhi e non contenti abbiamo continuato i faticosi percorsi che portavano ad esplorare la costa da diverse angolature. Affamati e stanchi ci siamo soffermati a visitare dall’esterno il Dunluce Castle, anche questo di notevole bellezza specialmente per la location.

Ripreso il viaggio in auto, e dopo un rapido fish&chips, ci siamo diretti a Derry, una cittadina al confine tra l’Irlanda e quella del Nord. Davvero un gioiellino racchiuso dentro le mura e ricca di storia. Sistemati nel b&b (Phoenix 55£) poco fuori le mura abbiamo girato a piedi per la città: Saint Columb’s Cathedral, piazza the Diamond, Tower Museum, The Guildhall, The Peace Bridge. Fatto anche il giro sulle mura della cittadina, da dove è possibile ammirare tutte le maggiori attrazioni dentro e fuori il confine; siamo tornati in hotel e, presa l’auto, abbiamo fatto un giro per i quartieri fuori le mura nel Bogside dove anche qui abbiamo notato i murales dedicati al non lontano conflitto soffermandoci sul Free Derry Corner, monumento simbolo del Bogside. Dopo aver cenato in un grazioso pub nel centro di Derry siamo tornati stremati al b&b.

Giorno 5: Derry – Galway

Il 5° giorno come da previsione è stato il più impegnativo dal punto di vista chilometrico ma non per questo meno intenso. La mattina il tempo non era dei migliori. Raggiunto con qualche difficoltà il Grianian of Aileach, causa forte pioggia l’abbiamo visto solo dall’esterno (era pure chiuso per lavori) ed abbiamo proseguito il viaggio verso quello che è stato forse uno dei pezzi forti del nostro viaggio: le Slieve League nel Donegal, le scogliere più alte d’Europa, non le più conosciute, ma credo le più suggestive. Una volta arrivati nel punto di parcheggio più alto, tra pecore sparse per la tortuosa stradina, siamo subito rimasti impressionati dalla maestosità di questo spettacolo naturale. Il fortissimo vento non ci ha permesso di esplorare il percorso (non recintato e quindi molto pericoloso) delle scogliere, ma per gli amanti del genere credo sia una tappa fondamentale del viaggio. Con gli occhi ormai soddisfatti, e dopo aver pranzato con panini preparati al volo, ci siamo rimessi in auto per proseguire la marcia verso Donegal che abbiamo raggiunto facilmente. E’ una ridente cittadina, siamo scesi a fare una passeggiata e a visitare il Donegal Castle (Memorials), la piazza in centro e la Donegal Town Church of Ireland. Dopo una tazza di the abbiamo ripreso il tragitto verso il Connemara. In tanti ci avevano detto che sarebbe stato davvero suggestivo visitare l’intera zona selvaggia della contea di Galway, ma mai ci saremmo aspettati di immergerci in un luogo così vasto, vario e ricco di paesaggi particolarissimi, diversi l’uno dall’altro nel giro di pochi km. Macinando strada lungo la N59 e fermandoci ogniqualvolta ce ne fosse bisogno ci siamo immersi in questo mondo così bello e solitario, come se fosse dimenticato da tutti. E’ stato un peccato poter vedere la suggestiva Kylemore Abbey solo da lontano poiché ormai era passata l’ora di chiusura, ma proseguendo da Clifden verso la R341, R342, R340 poco trafficate, siamo rimasti affascinati dal susseguirsi di territori prima aspri poi verdi, spiagge bianche, coste rocciose, insenature dell’oceano, isolette e colline sperdute… un mix di emozioni che rendono bene la vera essenza dell’Irlanda. Abbagliati e strafelici per quanto visto siamo arrivati in serata al b&b poco fuori Galway (The Branches prenotato per 2 notti a 110 euro). Cena rapida al Mc Donald’s (i pub chiudono la cucina al massimo alle 21,00) poi subito a letto per un meritato riposo.

Giorno 6: Galway – Isole Aran – Moher

Il 6° giorno abbiamo deciso di dedicarlo alle attrazioni più famose dell’Irlanda, ovvero le Isole Aran e le Cliff of Moher. Dopo la colazione ci siamo recati a Doolin dove ci aspettava un traghetto (Doolin2Aran Ferries prenotato online su Groupon a 15 euro/persona) che ci avrebbe portato prima alla più piccola e più vicina delle tre isole (Inisheer) poi nel pomeriggio ad ammirare da sotto le Cliff of Moher. Una volta raggiunta l’isola (13 km di lunghezza per 4 km si larghezza) abbiamo ben deciso di noleggiare le biciclette (10 euro a persona) per girare all’interno dell’isola: tale scelta si è rivelata davvero azzeccata. Nelle Aran si può respirare e vivere al massimo l’essenza irlandese, Inisheer è abitata da pochissimi abitanti, sembra di ritornare indietro nel tempo. Pedalando in lungo e in largo tra i prati verdi contrassegnati dai caratteristici muretti in cui mucche e cavalli brucavano l’erba, ci siamo fermati a fare qualche foto ad alcuni reperti medievali come la Torre O’Brien, ruderi di chiese, il faro ed una suggestiva ed antica nave arrugginita e distrutta adagiata sulla costa. La giornata di sole ancora una volta ci ha permesso di godere appieno dei paesaggi e dopo un ottimo pranzo in un pub (l’unico) dell’isola ci siamo imbarcati verso le Cliff. Viste dal basso queste fantastiche scogliere sono davvero emozionanti, le onde dell’Atlantico, che si infrangono sulle rocce scavate ed erose dal vento e dall’acqua, rendono lo spettacolo ancora più maestoso e non bastano foto né parole per descrivere la maestosità delle scogliere della rovina. Una volta raggiunta la terraferma, presa la macchina ci siamo diretti al Visitor Centre delle Cliff of Moher (prenotato online 5,40 euro) per ammirarle da un’altra prospettiva. Dall’alto le scogliere sono ancora più impressionanti, i percorsi suggeriti sono affascinanti ma non poco pericolosi soprattutto laddove non vi sono più recinzioni. E’ stato fantastico vedere il sole scendere lentamente dall’alto delle Cliff, un paesaggio che difficilmente riusciremo a dimenticare. Stanchi ma estremamente soddisfatti abbiamo ripreso l’auto per tornare a Galway (dopo esserci fermati a cena in un pub a Lisdoonvarna), questa volta però passando per il Burren costeggiando quindi la R477 per nulla trafficata che corre lungo la costa. Il paesaggio lunare dà una sensazione di malinconia e tristezza, quella che ci assaliva perché il viaggio era ormai terminato. Non c’era tempo per visitare la vicina Galway (peccato!).

Giorno 7: Galway – Dublino

Il 7° giorno è stato quello del rientro in Italia. Percorrendo la velocissima strada che collega Galway a Dublino, e dopo un paio di pedaggi (5,00 euro in tutto) siamo arrivati in men che non si dica all’aeroporto dove abbiamo lasciato l’auto e alle 15,45 abbiamo ripreso il volo per Roma.

E’ stato solo un arrivederci perché l’Irlanda merita di essere vista tutta, magari più in là ci spingeremo verso le zone più a Sud del Paese dove non mancheranno le sorprese, magari le stesse che ci hanno lasciato tantissime emozioni e la voglia di tornarci al più presto.



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