Prati di pecore, cielo di nuvole di quasi sempre

Intanto iniziamo a dirvi che abbiamo prenotato il volo, la prima notte e l’auto in internet a marzo, risparmiando così parecchi soldini. Finalmente si parte, volo in perfetto orario 20.45 da Venezia con Aer Lingus. Arrivo a Dublino alle 22.30 locali. Avendo prenotato la nostra prima notte al Trinity College ci mettiamo alla ricerca del...
Scritto da: Ci&Bi
prati di pecore, cielo di nuvole di quasi sempre
Partenza il: 13/08/2007
Ritorno il: 25/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Intanto iniziamo a dirvi che abbiamo prenotato il volo, la prima notte e l’auto in internet a marzo, risparmiando così parecchi soldini. Finalmente si parte, volo in perfetto orario 20.45 da Venezia con Aer Lingus. Arrivo a Dublino alle 22.30 locali. Avendo prenotato la nostra prima notte al Trinity College ci mettiamo alla ricerca del bus. Chiediamo informazioni agli addetti al servizio che ci indirizzano verso un bus che, vista l’ora, non raggiunge il TC, ma ferma ad una decina di minuti. L’impressione riguardo gli irlandesi e’ subito positiva, proprio come avevamo sentito dire. Arrivati alla reception ci assegnano la stanza. Vista la grandezza del TC, la nostra stanza e’ a 15 minuti dall’ accettazione, ma fortunatamente ci accompagna una navetta. La stanza e’ piccola ma pulita, siamo esausti, ma l’adrenalina non ci permette di riposare come vorremmo. Ci svegliamo di buon’ora (7.30) per andare a ritirare la macchina alla Hertz. La colazione viene servita nel self service dell’università e non è per niente male. Riusciamo, grazie all’aiuto di un gentilissimo signore a trovare il bus che ci porta a destinazione. Una volta sbrigate le pratiche cerchiamo di uscire da Dublino e, un po’ l’impatto con la guida a sinistra, un po’ il traffico ci complicano decisamente l’impresa. Il nostro programma per oggi sarebbe quello di attraversare il paese per giungere in serata a GALWAY, con una breve sosta sul percorso al monastero di CLONMACNOISE dove giungiamo verso le 13. Sotto una fitta pioggerellina che non ci ha dato esattamente il benvenuto, visitiamo il sito fondato da San Ciaran nel VI secolo sulle rive del fiume SHANNON (entrata € 5.30 a persona). Ci aggiriamo tra rovine di chiese, torri e numerose croci celtiche. A noi è piaciuto nonostante le condizioni meteo. Riprendiamo la strada per Galway dove per la prima volta andremo in cerca del Bed & breakfast. Visto che in città ci sembrano un po’ cari decidiamo di spingerci in periferia, rallentati da un traffico infernale. Dopo 30 minuti di coda usciamo dalla città e proviamo in un B&B che purtroppo non ha posto, ma molto gentilmente la signora ci indirizza verso L’ASBURY PARK ( 091 792040) un pò più avanti dove troviamo una sistemazione molto confortevole. Cena in un pub ad ORANMORE, dove assaggiamo la prima GUINNESS, neanche a dirlo molto più buona che in Italia. Ancora stanchi da questi due giorni intensi, ed anche un po’ scoraggiati dalla pioggia che non vuol saperne di smettere, rientriamo presto e ce ne andiamo a dormire ripromettendoci di iniziare da domani a cercare qualche pub che faccia musica tradizionale. Al risveglio ci accoglie un cielo quasi del tutto sereno e dopo colazione riprende il viaggio direzione CLIFFS OF MOHER 8 KM di scogliere alte 200 metri. Il percorso ci offre numerosi splendidi scorci, verrebbe voglia di fermarsi ogni 2 minuti perchè ogni angolo sarebbe da fotografare, castelli, pascoli disseminati di mucche, la costa, insomma l’Irlanda non delude. Giungiamo a DOOLIN, un gioiellino con le caratteristiche case colorate ai piedi delle scogliere. Seguiamo le indicazioni ed eccoci al parcheggio (8 €). C’e’ una marea di gente, pullman ed auto, ma non poteva essere altrimenti, questa e’ una delle attrazioni più famose e nominate di tutta l’isola. Iniziamo il percorso rinnovato di recente ed arriviamo sopra le CLIFFS, la vista toglie il fiato, le scogliere che si gettano a picco nell’oceano ricoperte da un manto di erba verdissima e battute da un fortissimo vento offrono un paesaggio imperdibile. Unico neo le nuove protezioni troppo arretrate non permettono di viverle appieno. Con ancora negli occhi questa meraviglia decidiamo di anticipare la ricerca del B&B per stanotte. Lo troviamo a breve distanza, è L’OCEAN VIEW anche questo carino, con una splendida vista sulle ISOLE AARAN!!! Dopo aver scambiato qualche parola con la simpatica proprietaria, ci dirigiamo proprio all’imbarco per le isole che vorremmo visitare domani, ma il prezzo ci sembra eccessivo ( 40 € a persona!!!) e decidiamo a malincuore di rinunciare. Con la tranquillità di avere già una sistemazione per la notte decidiamo di visitare la regione del BURREN, distesa di rocce calcaree ricca di numerose varietà di fiori. Attrazione principale è il POULNABRONE DOLMEN risalente a 5000 anni fa, uno dei più antichi di tutta l’Irlanda. Il paesaggio che lo circonda varia ad ogni curva, a tratti lussureggiante, a tratti lunare. Terminata la nostra visita ripercorriamo un tratto di strada a ritroso per tornare a LINDOOSVARNA, dove abbiamo notato nel pomeriggio un albergo che prometteva la tanto sospirata musica tradizionale, grazie alla quale è nata in me la passione per l’Irlanda. Stasera si cena col tipico IRISH STEW, uno stufato di carne d’agnello e verdure. Come dolce una torta al rabarbaro che qui viene utilizzato in numerosissimi dolci. La musica non mantiene le aspettative, la cantante ha una voce splendida, ma il genere per noi e’ un po’ troppo tranquillo. Dopo un po’ optiamo per il rientro in B&B. Al risveglio l’oceano e’ sovrastato da un cielo plumbeo, facciamo colazione in compagnia di due ragazzi californiani molto simpatici, coi quali scambiamo le nostre prime impressioni su questa splendida isola. Pagata la stanza e caricate le valigie ripartiamo percorrendo sempre la costa in direzione sud. Un diario di viaggio (letto su questo sito) consigliava le CLIFFS OF KILKEE, che non vogliamo perderci. Il primo impatto con la cittadina di KILKEE e’ stato del tutto positivo. Qui troviamo la prima vera spiaggia, e le case colorate che si stagliano contro le scogliere offrono uno splendido sfondo. Sistemata l’auto facciamo finalmente una passeggiata per percorrere la sommità di una delle cliffs. La temperatura si aggira intorno ai 13 gradi, neanche a dirlo c’e’ un fortissimo vento e nonostante tutto alcuni coraggiosi dopo essersi messi in costume fanno tranquillamente il bagno!!!! La curiosità è più forte di me, voglio poter dire di essermi bagnata nell’oceano….oggi inizio coi piedi. L’acqua che mi arriva alle caviglie e’ talmente ghiacciata da creare una morsa alla quale non riesco a resistere per molto tempo. Credo proprio che non farò il bagno in questa vacanza! Ripresa l’auto raggiungiamo il punto più panoramico dove pranziamo con BAGELS al SALMONE AFFUMICATO. Appena ripreso il cammino ci rendiamo subito conto che queste scogliere offrono emozioni più forti delle CLIFFS OF MOHER, pur essendo meno maestose. Probabilmente è dovuto al fatto che qui non esistono protezioni, e con la dovuta cautela ci si può spingere fin sull’orlo dello strapiombo, un’emozione irripetibile. Le variazioni del tempo inoltre contribuiscono a rendere il tutto ancora più spettacolare, un minuto il sole fa splendere l’erba e rende il mare di un blu brillante, l’attimo dopo le nuvole cambiano totalmente la luce, rendendo l’oceano nero e cambiando il paesaggio come non fosse lo stesso di pochi minuti prima. Accompagnati da questa imprevedibilità meteorologica ci dirigiamo a LOOP HEAD. E’ una piccola penisola, su cui sorge un faro, bersagliata da raffiche di vento che fanno impallidire la Bora di Trieste! Parcheggiamo ed aggiriamo la costruzione. I prati circostanti sono una distesa di erica viola, su cui qualcuno ha creato con le pietre delle enormi scritte visibili dal mare, molto suggestivo. Riusciti, a discapito del vento, a rimanere in piedi, visto che il nostro itinerario prevede per domani una tappa ad ADARE, puntiamo già in questa direzione alla ricerca di una sistemazione per la notte. La troviamo a KILDIMO, a poca distanza da LIMERICK. E’ una bellissima farmhouse, la COOLBEG LODGE ( 061 394067) anche questa pulita e confortevole. Approfittando della vicinanza di LIMERICK decidiamo di cenare li. A dire il vero la città in se stessa non ci ha dato una buona impressione, sarà stato l’orario o chissacchè, ma era quasi deserta, e quelle poche persone che abbiamo incrociato non ci hanno dato molta fiducia (non sembra neanche di essere in Irlanda). Il destino voleva che pure la cena non ci dovesse soddisfare, infatti dopo aver girovagato in cerca di un pub aperto ci arrendiamo davanti ad uno squallidissimo Fast food dove servono FISH & CHIPS. Sarà per il fatto che i gestori non erano esattamente irlandesi, ma questa specialità così nominata di certo non ci colpisce. Di musica dal vivo neanche a parlarne visto che i pub sono tutti chiusi e per cercare di risollevare la serata decidiamo di fare qualche chilometro e raggiungere ADARE, dove troviamo un pub con musica dal vivo. Ci godiamo questo gruppo di 5 musicisti seduti attorno al tavolo, chi con tazza di the e chi con la “mitica” Guinness, che suonano canzoni tradizionali. Il modo in cui vivono il pub gli irlandesi è speciale, non c’è età, giovani e meno giovani, coppie e singles chiacchierano e cantano le canzoni che tutti conoscono. Sveglia impostata ogni giorno alle 7.30 scendiamo per la colazione. Oggi ci lanciamo e prendiamo L’IRISH BREAKFAST composto da salsicce di pecora, uova, pancetta, black and white pudding e pomodori scottati. Non rispecchia esattamente le nostre abitudini riguardo la colazione, ma è comunque buona e ti permette di fare solo un leggero spuntino a pranzo visto che è piuttosto nutriente, diciamo così. Insomma, non si può fare un viaggio in Irlanda senza provarla almeno una volta. Mentre il gentilissimo proprietario cucina e chiacchiera con Alberto che mette alla prova il suo inglese, ci gustiamo la vista che ci offre la veranda affacciata sullo splendido parco retrostante al B&B. Ingoiata la pesante colazione e salutato il proprietario ripartiamo. Se avevamo ancora sonno ci è passato dopo aver rischiato l’incidente dovuto alla guida a sinistra. Stavolta abbiamo rischiato veramente tanto, forse questo è l’unico scotto che si deve pagare volendo fare una vacanza da queste parti. Anche se l’avviso della guida a sinistra è applicato, tramite adesivi, ovunque sull’auto, a lungo andare non si nota più ed è facile, magari sovrapensiero o ammirando il paesaggio, dimenticarsene, quindi MOOOLTA ATTENZIONE! Nonostante tutto raggiungiamo ADARE che vogliamo visitare meglio. Delle case tipiche col tetto di paglia,che la rendono famosa, ne rimangono solo 5/6 adibite a ristoranti e negozi di souvenir, ma è comunque molto graziosa. Ora via verso la penisola di DINGLE, nel frattempo le condizioni meteo sono di nuovo peggiorate. La strada si restringe, e sarà così per tutta la penisola, ma il paesaggio ci ripaga ampiamente. Un patchwork di pascoli delimitati da muretti a secco e punteggiati da un’infinita’ di pecore. Essendo una zona attaccata molto alle tradizioni fate attenzione alle indicazioni stradali, sono scritte tutte in gaelico. Ci fermiamo a DINGLE, il paese più importante della penisola, per organizzare il pranzo al sacco. E’ veramente bellissima e piena di movimento nonostante stia piovendo. Facciamo acquisti in un supermarket ed all’uscita eccola l’Irlanda che ho sempre sognato! Un gruppetto di ragazzini che suonano imperterriti musica tradizionale sotto la pioggia, quanto sono bravi e quanto sono carini, con quell’aria un po’ timida! Riprendiamo il viaggio sulla strada che prosegue tra affascinanti scorci di colli avvolti dalla nebbia, finchè non si arriva a SLEA HEAD, punto più estremo della penisola. A fatica riesco a scendere dall’ auto, il vento tenta di tenermi chiusa la portiera, ma malgrado la sua forza riesco ad averla vinta. L’emozione, come il vento, e’ fortissima. A fatica ci arrampichiamo sul dirupo a picco sul mare, per scattare una foto, per poi scendere giù sulla spiaggetta sottostante dove ci si rende veramente conto della forza dell’oceano. Dopo questo pieno di emozioni risaliamo in macchina per proseguire verso il paese di INCH famoso per la sua lunga spiaggia sabbiosa. Il luogo non offre molte possibilità, ma troviamo comunque uno splendido Cottage, L’INCH BEACH GUESTHOUSE ( 353 66 9158118/9158333) su una collinetta appena sopra la spiaggia. Anche questa volta siamo fortunati, è molto accogliente e pulito. Nel frattempo ci arriva un sms che ci avvisa di un brutto inconveniente, CANCELLAZIONE DEL NOSTRO VOLO CAUSA SCIOPERO DELLA COMPAGNIA AEREA! Ammettiamo di essere un po’ preoccupati e per questo motivo, dopo aver cercato invano un internet point, ritorniamo sui nostri passi e raggiungiamo nuovamente DINGLE che comunque avremmo voluto visitare ma a causa del poco tempo abbiamo saltato. Troviamo il sospirato internet point, ma non riusciamo a combinare niente, vista l’impossibilita’ di collegarci al sito probabilmente assaltato da tutti i viaggiatori col nostro stesso problema. Un po’ smonati (sconsolati in veneto), sempre sotto una fitta pioggia, entriamo al MURPHY’S PUB ( ritratto in quasi tutte le foto di Dingle) per la cena. Il locale non è grande, e ovviamente non ci sono tavoli liberi, ma essendo in due l’attesa è breve. Ci assegnano un tavolo vicino a quattro italiani che capendo che siamo connazionali attaccano discorso. Hanno intrapreso una vacanza in barca a vela partendo da BALTIMORE, ma forse si aspettavano vita più facile, l’oceano li ha messi alla prova! La buona cena ed il bravo e divertente trio che suona ci fanno dimenticare per qualche minuto il disguido dello sciopero. Siamo comunque molto stanchi ed abbiamo un po’ di strada da fare sotto una battente pioggia per raggiungere il cottage, quindi decidiamo a malincuore di terminare qui la nostra serata. Al mattino si parte, direzione KILLORGLIN, cittadina molto carina resa famosa dalla festa annuale in cui un caprone incoronato diventa re della città. All’entrata infatti torreggia una statua in bronzo di questo caprone e la cittadina è ancora colorata di festoni. Qui riusciamo a sistemare il nostro volo di rientro, dobbiamo allungare la permanenza di 3 giorni e pensiamo subito di utilizzare parte di questo tempo per una visita a Dublino, che non era nei nostri piani. Tranquillizzati di avere un volo ci addentriamo nel RING OF KERRY. Sinceramente non è che ci abbia entusiasmato, forse anche per le pessime condizioni meteo che non permettono di gustarsi appieno il panorama. Unico punto che ci ha offerto qualche emozione, forse anche per la stradina pericolosa che permette di raggiungerlo, uno scoglio con un bellissimo faro battuto dalle onde impetuose dovute al brutto tempo. Purtroppo però l’accesso al faro non è consentito, ma comunque la vista è più emozionante goduta da una certa distanza. Da segnalare inoltre un bellissimo pub a VENTRY, il PAIDI ‘O SE di proprietà di un notissimo calciatore o addirittura di una notissima squadra di football irlandese. E’ completamente tappezzato di fotografie, se pensate ad una celebrità qualsiasi cercatela, perché la troverete immortalata col proprietario molte volte proprio all’interno del pub frequentatissimo, a quanto pare, da numerose celebrità. Giovanni Paolo II, Ratzinger, Tom cruise, Dolly parton, personalità della politica, dello sport e dello spettacolo di tutto il mondo insomma sono presenti nelle migliaia di foto che costituiscono pareti e soffitto di questo locale. In serata arriviamo a SNEEM cittadina che un giornale di turismo prometteva essere un gioiello da non perdere, con un fornitissimo negozio di cioccolato prodotto sulle isole SKELLIG noi quando si sente parlare di cioccolato….Il primo impatto è positivo, le case colorate, il ponticello, i locali… Dopo aver girato un bel po’ alla periferia dove i b&b non hanno camere disponibili ,con difficoltà riusciamo a trovare una sistemazione in un vecchio palazzo in centro paese L’ARCH HOUSE, tenete bene a mente questo nome. L’impressione che ci da è subito negativa, la signora ci sembra fredda, e quando entriamo in camera ci vengono i brividi per il vecchiume di stabile ed arredamento e per la sporcizia. Addirittura per aprire e chiudere la porta della nostra stanza bisogna prenderla a spallate! Certo, sull’insegna non c’era il simbolo del trifoglio che contraddistingue la qualità del B&B cosa da tenere molto in considerazione. Scegliete sempre i b&b che hanno questo simbolo, sono soggetti a più controlli e quindi nettamente migliori. Col senno di poi decisamente era meglio girare i tacchi ed andarcene, ma a SNEEM non avevamo altra scelta, la cittadina dopo era piuttosto lontana e la paura di non trovare una sistemazione ci ha frenati. Desiderosi di passare più tempo possibile fuori da quel tugurio usciamo per la cena. Ad uno sguardo più attento la cittadina rispecchia appieno il b&b; senza vita, i locali vecchi e sporchi, anche la gente è trasandata. Che dire poi del fantomatico negozio di cioccolato….noi non l’abbiamo trovato, siamo riusciti a reperirne 2 tavolette in un emporio che era tutto un programma. Ceniamo in un locale ma quando finiamo è prestissimo. Cerchiamo quindi un pub. Ce ne sono solo due in paese, il più carino neanche a dirlo è strapieno, entriamo nell’altro….non commento. Beviamo una birra poi prendiamo la macchina e cerchiamo qualcosa che ci permetta di rimandare il più possibile il rientro al tugurio ma nei dintorni è il deserto e morale della favola….alle 21 siamo già in stanza, se così si può chiamare. Dico la verità, io non vado mai a letto prima delle 23.30 ma stavolta mi sono messa subito giù perché ad ogni sguardo notavo particolari che mi schifavano. Dopo la colazione in cui non riusciamo ad ingurgitare quasi niente, dopo aver pure pagato, usciamo dall’incubo. Ora, se il messaggio non vi fosse arrivato troppo chiaro lo ripeto: qualsiasi cosa leggiate, qualsiasi cosa vi dicano, EVITATE SNEEM e l’ARCH HOUSE!!!!! Partiamo a gambe levate in direzione MIZEN HEAD,la strada è un po’ lunga, e forse perché è domenica praticamente deserta, ma piano piano ci si arriva. Sosta tecnica a SCHULL dove incontriamo finalmente un po’ di vita. Beviamo un caffe’ e in un negozio artigianale acquistiamo del cioccolato buonissimo, altro che quello di Sneem! .Arriviamo a MIZEN HEAD dove pranziamo con un panino in macchina. Qui c’e da visitare una casa anti nebbia per raggiungere la quale è necessario oltrepassare un ponte sospeso su una spettacolare gola ( 6 € a persona) . Da questo punto si possono avvistare cetacei e delfini, ma noi naturalmente non abbiamo avuto fortuna. Ripresa l’auto torniamo verso SCHULL oltrepassiamo SKIBBEREN, per andare a visitare IL DROMBEG STONE CIRCLE altresì denominato DRUIDS ALTAIR. Rimangono solo 13 dei 17 pilastri di arenaria che componevano originariamente questo cerchio di pietre di circa 9.5 mt di diametro; usato per i riti dei druidi è posizionato calcolando i solstizi. A pochi metri si trovano i resti di 2-3 capanne. In una di queste è ancora visibile una specie di angolo cottura con una vasca d’acqua in cui presumibilmente venivano immerse pietre roventi che, scaldando l’acqua per ben tre ore, permettevano di cucinare il cibo. E’ molto semplice ma è affascinante se si pensa che risale a più o meno 150 anni prima di Cristo. A CLONAKILTY (nei cui dintorni c’è la casa natale di MICHAEL COLLINS, uno degli artefici dell’indipendenza dall’EIRE) troviamo da dormire, e forse per ripagarci della serata precedente abbiamo anche molta fortuna! Potremmo azzardarci a dire che è il B&B migliore del nostro viaggio, ordinato,pulito, molto accogliente, e il proprietario è molto disponibile e simpatico. Posate le valigie e scelta la colazione ci rechiamo subito in paese. Siccome stasera non vogliamo rinunciare alla musica tradizionale girovaghiamo in cerca di un pub che ce la offra e ci colpisce l’AN TEACH BEAS che ha murati in bella mostra nella facciata accanto alla porta d’entrata alcuni premi ricevuti proprio per la miglior musica tradizionale. Questo pub però apre più tardi e non ha cucina quindi, con l’odore di una bella serata nell’aria ceniamo in un pub. Io zuppa di funghi, Alberto patate e pollo al curry. Alle 20.30 entriamo all’ An Teach Bèag. È vecchissimo, buio, piccolo e polveroso, ma l’atmosfera che vi si respira è unica. Questi tavoli, queste sedie hanno anni, forse anche secoli di storia visto che alcuni pub risalgono al 1700. La session è guidata da una donna di mezza età, la classica tipa che “tiene banco”. Alcuni di loro non si conoscevano neanche prima di stasera. Una chitarra, un banjo, un violino ed un bodhran attaccano a suonare e per me è l’incanto. Finalmente quello che ho sempre sognato si avvera, adoro questa musica, mi da emozioni fortissime e in questo ambiente è ancora meglio di quanto avrei potuto immaginare. Soffro di non potermi unire a quelle voci. L’atmosfera si fa sempre più intima, devono essere qui spesso perché clienti e musicisti si conoscono tutti fra loro, si alternano agli strumenti ed alla voce anche avventori del pub. Poi il momento più magico, il minuscolo pub è pienissimo, la donna si rivolge a qualcuno in mezzo alla gente vicina al bancone, e nell’improvviso silenzio una voce attacca un canto, non lo posso vedere, ma la sua voce e la melodia struggente mi fanno salire le lacrime agli occhi, non posso credere di essere qui nella terra che ho a lungo sognato di poter visitare, in un piccolo pub antico a piangere al suono di una musica che mi tocca l’anima. Il ricordo di questa serata rimarrà nel mio cuore per sempre e sarà il più vivido di questa vacanza. I “musicanti” fanno una pausa, e a malincuore decidiamo di rientrare, la donna del complesso ci intercetta, Alberto le dice che se non ce ne andiamo ora che non suonano non riuscirebbe a portarmi via e lei mi stringe le mani, mi guarda negli occhi e mi dice “very very nice to meet you”….questi sono gli irlandesi. Dopo una riposante dormita affrontiamo la nostra colazione, anche stavolta in veranda. Io per stamattina ho scelto i PANCAKES col miele, Alberto UOVA STRAPAZZATE, le porzioni sono abbondantissime. Lasciamo questo meraviglioso b&b e ci dirigiamo in direzione OLD HEAD. Il tempo sembra essersi sistemato un po’. Prima di giungere alla punta più estrema, visto il bel tempo e la posizione più a sud, decido di riprovare l’acqua. Su una spiaggia coperta di strane conchiglie mi tolgo le scarpe. L’acqua è meglio della volta precedente ma comunque freddissima, ma io fingo sia accettabile fino a convincere Alberto a seguirmi, dovevate vedere la faccia che ha fatto quando ha messo i piedi nell’acqua….missione compiuta! Arriviamo a OLD HEAD. Purtroppo come già sapevamo la punta dell’isola non è accessibile visto che ne hanno fatto un campo da golf . A nostro avviso non dovrebbero permettere queste cose e privare i “comuni mortali” di simili scorci. Comunque il panorama non delude, grazie anche al sole che splende, anche se il faro proprio non si riesce a vedere. Risaliamo in macchina ed arriviamo a KINSALE. Appena scesi nel porto del piccolo centro un suono ci accoglie, il vento fa risuonare le cime delle navi, sembrano tanti campanelli. Dopo aver fatto il giro del paese, molto bello tra l’altro, ed avere acquistato alcuni souvenir, vsitiamo il Charlest Fort, un forte del 1677 a pianta a forma di stella, bello e molto ben conservato. Finita la visita mangiamo al sacco e via verso CORK. Dopo avere allungato l’affitto della macchina all’aeroporto, arriviamo a COBH, porto reso famoso per essere stato l’ultimo scalo del TITANIC e luogo di partenza, nei primi anni del 900, di migliaia di immigrati irlandesi diretti in America in cerca di fortuna. La giornata è splendida e calda, ma forse proprio per le motivazioni che rendono famosa questa cittadina l’atmosfera è un po’ triste. Visitiamo la ST. COLMAN’S CATHEDRAL, che sovrasta maestosa la città col suo stile gotico. Il B&B lo troviamo a BLARNEY, dove all’indomani andremo a baciare la famosa pietra situata su una torre del celeberrimo castello. Si dice sia la metà esatta della scozzese ROCCIA DI SCONE , su cui i re scozzesi venivano incoronati e si credeva avesse poteri magici. La stanza del KILLARNEY HOUSE (021 4381841) è enorme, i posti letto sono addirittura 4, il bagno immenso, c’e’ addirittura una cabina armadio ed il prezzo è come quello del tugurio! Una volta sistemate le valigie in camera, e preso accordi con la ragazzina che ci ha accolti per l’orario della colazione, ci dirigiamo verso CORK per la cena. Ci da subito una buona impressione, pulita ed ordinata. Anche lo stile stesso dei palazzi, un mix tra coloniale irlandese e moderno a specchi e vetri ci piace molto. Dopo aver girovagato un po’ sotto ad un onnipresente arcobaleno, alla fine optiamo per un semplice Mc Donalds. Saremmo più per la cucina tradizionale, ma per i prezzi un po’ alti e per il fatto di non trovare un locale che ci ispiri fino in fondo l’hamburger ci sembra la soluzione migliore. Sembrerà strano ma abbiamo notato che la qualità è molto più alta in Irlanda, noi almeno non siamo mai usciti dal Mc con quella pesantezza che ci accompagna all’uscita da quelli in Italia. Dopo aver girovagato ancora un po’ rientriamo in stanza. Al mattino seguente ci dirigiamo verso il castello di BLARNEY, siamo tra i primi ad entrare (€8 a persona), ed una volta saliti i 1200 scalini che portano sul torrione, un signore di una mezza età ( che è presente in tutte le cartoline del castello da cent’anni a questa parte!) ci fa stendere per terra, e scivolando un po’ all’indietro “smack” anche noi abbiamo fatto nostro il dono dell’eloquenza, questo succede a chi bacia la famosa pietra! Una volta scesi facciamo il giro del parco, dove si possono percorrere gli wishing steps. Per realizzare il desiderio espresso bisogna discenderli all’indietro con gli occhi chiusi. Funziona, il mio si è realizzato….vi dico qual’era? Quello di non ruzzolare giù dagli scalini! Ore 10.30 di nuovo alla macchina e via ancora una volta verso CORK. La vogliamo visitare con un po’ più di calma. Sistemata l’auto al parcheggio, decidiamo di seguire un tour a piedi trovato sulla guida (National Geographic). Il centro non è grande, in mezza giornata si visita tranquillamente. ENGLISH MARKET pieno di vita e di colori, FABBRICA DELLA BEAMISH , CATTEDRALE E FABBRICA DEL BURRO. Ci piace molto di più di LIMERICK, è molto più accogliente. Ripartiamo direzione nord, arriviamo a CAHIR, dopo una veloce occhiata al castello proseguiamo verso CASHEL. La rocca la si vede gia da una certa distanza, splendida e maestosa, sorge su di un piccolo rilievo a ridosso del paese. Il B&B lo troviamo subito, appena fuori paese, anche questo molto bello è il THORNBROOK HOUSE ( 062 62388). Con una coincidenza incredibile, ritroviamo nel parcheggio le stesse due coppie con le quali abbiamo fatto colazione stamattina al b&b di Blarney! Strano se si pensa che noi stiamo facendo il giro all’inverso di come di solito è percorso; inoltre se si considera che ci sono b&b ogni 10 metri! Infatti una delle due signore mi indica e dice in inglese….”lei la conosco!” . Altra occasione di farci una bella risata! Questa è l’ora del tramonto e vogliamo approfittare della luce per riprendere e fotografare in mille salse questa rocca meravigliosa. Cena al pub, e serata in camera a guardare “Rose of Tralee”(una sorta di Miss Irlanda nel mondo). La colazione è moolto ricca, la proprietaria porta di tutto e di più, anche il famoso Cashel blue, simile al nostro Gorgonzola. Prima tappa, la visita ( 5.30 € a persona) della rocca chiamata anche ROCCA DI SAN PATRIZIO che si rivela essere un’abbazia fortificata risalente al IV secolo. E’ uno dei siti archeologici più famosi d’Irlanda. Al suo interno si trovano molte sepolture anche di data recente. Ora la destinazione è KILKENNY. Arrivati li, dal traffico e dal via vai di gente, notiamo che c’e qualche manifestazione. Infatti oggi da qui parte il Tour Of Ireland. Alberto seguendo un po’ il ciclismo non si lascia sfuggire l’occasione. Kilkenny è indicata come città medioevale, ma forse in Italia ci sono paesini medievali molto più belli. Il castello ed il parco sono fantastici, il parco è talmente lungo che non si riesce a vedere la fine della distesa di erba verde. Lasciamo la città ed in tardo pomeriggio arriviamo a ARKLOW, ai piedi delle famose montagne di WIKCLOW, dove con difficoltà troviamo un B&B, il CLAREMOUNT HOUSE, a dire il vero niente di che. In zona stanno costruendo un centro commerciale, e quasi tutti gli alloggi sono occupati dagli operai. Nel frattempo la situazione meteo sembra essersi stabilizzata, ma la proprietaria ci spiega che questa parte dell’isola è molto meno battuta da perturbazioni rispetto alla costa ovest. Sinceramente anche questa cittadina non ci soddisfa, nulla a che fare con quello che abbiamo visto finora, dalle costruzioni al comportamento delle persone. Per cena non si trova niente di soddisfacente, anzi si, ancora una volta il Mc Donalds. La mattina seguente ripartiamo risalendo la dorsale delle WICKLOW MOUNTAINS. Facciamo una breve tappa ad AVOCA rinomata per la manifattura della lana. Oltre al piccolo laboratorio e allo spaccio dove ci sono bellissimi ma piuttosto costosi articoli, non offre null’altro. Certo chiamarle montagne per noi che viviamo vicino alle Dolomiti è un po’ una parola grossa, dal nostro punto di vista non sono altro che delle grandi colline che comunque arrivano sino a 900 m.s.l.m. Nel cuore di queste si trova il sito monastico di GLENDALOUGH del VI sec. ST KEVIN decise di ritirarsi a vita da eremita in una capanna sulle rive dell’UPPER LAKE. Diversi discepoli seguendo i suoi insegnamenti si stabilirono nella zona erigendo un piccolo villaggio che diventò un monastero per molto tempo tra i principali centri religiosi d’ Irlanda. Merita sicuramente la visita, soprattutto per il posto nel quale è sorto. L’entrata al sito è gratuita se fatta da soli, con la guida guida e la visita al museo 3 € a persona. Noi abbiamo pagato ed abbiamo visto il museo ma il sito lo abbiamo visitato da soli. Non esitate a raggiungere i due laghi, non sono vicinissimi, ma dopo molte ore di macchina si sente anche il bisogno di muoversi un po’ e ci sono molti sentieri da poter seguire. Pranziamo in un Bar appena fuori dal sito, e via si riscende dalle Wicklow. Puntiamo verso la costa, ed arriviamo a DALKEY dove proprietari di ville tipo BONO degli U2 ed ENYA risiedono nel periodo estivo. Il paese sinceramente non ci dice un granchè, distese di case vacanza appiccicate una all’ altra. Riprendiamo la statale e ci dirigiamo verso Dublino. Conoscendo un po’ le grandi città italiane immaginavamo ci potesse essere traffico, ma vi giuro, una cosa simile non l’avevo mai vissuta. L’ora di punta per il traffico a Dublino è verso le 16. QUASI DUE ORE PER PERCORRERE 500MT.!!! I bus in fila formano un muro blu e giallo, senza parlare dei fiumi di persone che attraversano le strisce quando scatta il verde pedonale. Finalmente alle 19 arriviamo al Trinity. Ci rilassiamo un po’ in camera ma giusto una mezz’oretta, non resistiamo alla tentazione di entrare in contatto con la meravigliosa Dublino. Cerchiamo subito un pub per cenare, lo troviamo lungo il fiume Liffey. E’ molto bello e stranamente spazioso. Ceniamo con pollo al curry e la sempre presente Guinness. Il dopocena lo passiamo a TEMPLE BAR, sulla quale non ci dilunghiamo visto che è famosissima. C’ infiliamo in un bellissimo pub, con le facciate esterne dipinte, tutte illuminate e disseminate di bandiere. All’interno musica tradizionale. Bodhran, violino chitarra e piper. Semplicemente grandiosi. Rientro in stanza. Sveglia come al solito di buon’ora. Dopo la solita abbondante colazione presso il self-service del Trinity c’incamminiamo verso NASSAU ST. Per poi girare a destra su KILDARE ST. A metà via passiamo davanti al Museo nazionale d’Irlanda , visto dall’ esterno sembra un grande complesso, ma visto il poco tempo ed il nostro disinteresse culturale in materia decidiamo di passare oltre. Nelle vicinanze passiamo per WESTLAND RW al civico 21 si trova la casa natale di OSCAR WILDE, lo ricorda una piccola e povera targa anonima di cui si deve proprio conoscere l’esistenza per notarla. A nostro avviso vista l’importanza del personaggio meriterebbe un riconoscimento un po’ più dignitoso. Dopo aver visto anche la statua dello stesso, situata in un parco nelle vicinanze, c’addentriamo nel polmone verde della città il parco ST STEPHENS GREEN, molto bello e curato ma a nostro parere i nostri parchi non hanno nulla da invidiare. Usciti da questo imbocchiamo GRAFTON ST., la via dello shopping dublinese. Molto frequentata e viva, ricca di negozi delle migliori firme, e colorata da varie bancarelle di fiori e da numerosi artisti di strada. Svoltando su SUFFOLK ST. E poi DAME ST., dopo aver girato un po’ e chiesto informazioni su come arrivarci, finalmente arriviamo al DUBLIN CASTLE, dove nel cortile veniamo accolti da una bellissima mostra di sculture di sabbia. Ritorniamo in Dame st. Poi a sinistra in Temple Bar, questa via merita anche una visita diurna, si possono notare particolari che in veste notturna non si vedrebbero. Per il pranzo ci organizziamo con delle alette di pollo ed insalata di riso prese al market. Lo consumiamo comodamente seduti sulle panchine del lato opposto della Liffey. Finito il pranzo c’incamminiamo sul lungofiume , direzione stabilimento della Guinness. Sinceramente la passeggiata è un po’ più lunga di quanto pensassimo. Un po’ stanchi finalmente giungiamo all’ entrata, e qui ci vorrebbe un diario solo per raccontare il museo, posso solo dire che i 14€ d’entrata li merita tutti. Non aspettatevi la solita visita noiosa, è stato studiato in modo innovativo e divertente, poi con la certezza di una Guinness che ti aspetta al GRAVITY BAR si fa ancora più volentieri. E’ bellissimo sorseggiare questa celeberrima birra ammirando la città dall’alto. Per il ritorno ci affidiamo al bus, ma visto che, come già citato prima alle 16 a Dublino è ora di punta, dopo 5 minuti di corsa il bus si blocca letteralmente nel traffico e vista l’esperienza vissuta il giorno prima, assieme ad altri italiani chiediamo di scendere per proseguire a piedi. Moolto stanchi arriviamo al Trinity. Dopo un breve riposo ci prepariamo per uscire, non vogliamo di certo perderci l’ultima serata dublinese!! Visto che fin’ora ho cercato di mangiare, ogni volta che era possibile, piatti tipici, anche stasera non mi smentisco. Finalmente ci capita di trovare un pub dove fanno lo stufato alla Guinness che non è così diffuso come pensavo, peccato visto che è veramente delizioso. Alberto cena con carrè di maiale e verdura bollita. Il dopocena è stato un girovagare per riempirci gli occhi con tutti gli scorci possibili, in modo da portarne i ricordi ancora vivi a casa. Purtroppo però nonostante aver girato vari pub, non siamo riusciti a trovarne uno che facesse musica dal vivo. Sigh sigh..=(. Per consolarci prima di rientrare al College , in un pub a Temple bar ci spariamo cheese cake per me e chocolate cake Alberto per salutare con dolcezza Dublino, domani si parte… A dircela tra noi eravamo un po’ stanchi di girare in lungo e largo, possiamo dirvi che 2400km (anche se non fatti a piedi) in 13 giorni non sono cosa da poco, ma nonostante questo il giorno dopo eravamo tristi di dover partire. Sicuramente un po’ del nostro cuore è rimasto su quell’ isola così speciale ed accogliente, come le persone che la abitano, sempre disponibili e pronte ad aiutarti. Grazie di cuore isola di smeraldo per averci fatto vivere delle emozioni inaspettate uniche ed indescrivibili. Ci rivedremo al prossimo viaggio, magari un po’ più a nord. Vorremmo ora fare un riassunto dei principali costi di questo viaggio, anche se purtroppo abbiamo perso i conteggi e non sappiamo la spesa totale. Il volo A/R prenotato a marzo ci è costato 200 € a testa. L’affitto dell’auto per 12 giorni circa 550 € Se prenotate dall’Italia non fidatevi se sul sito dice che al ritiro non dovrete più pagare niente. Noi dall’ Italia avevamo pagato solo 280 €, tutto il resto si è aggiunto in loco! Una notte in B&B in media 70 € Per le cene nei pub varia molto da cosa si sceglie. Mediamente 2 main course, 2 dolci e due pinte di Guinness intorno ai 30-35 €. Una pinta di Guinness 3.50 € La benzina costava un tantino meno che da noi ma non una grande differenza. Questo è tutto, ma se state progettando un viaggio in Irlanda e volete farci domande saremo felici di aiutarvi quindi non esitate a contattarci. Le nostre mail sono Heria_atr@yahoo.it oppure z.alberto1972@libero.it.


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche