Una settimana in giro per l’Inghilterra sud-occidentale

In un'estate molto calda in Italia ci siamo ritagliati un anticipo di autunno nel sud ovest della Gran Bretagna
Scritto da: Lurens55
una settimana in giro per l'inghilterra sud-occidentale
Partenza il: 24/08/2015
Ritorno il: 31/08/2015
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
Temperature basse, pioggia, vento e ogni tanto anche qualche raggio di sole. Il diario include informazioni circa i costi che abbiamo sostenuto.

Partecipanti: tutta la famiglia

Cambio valuta in banca: 1 Lst = 1.44 €, cambio su carta di credito 1.40€

Lunedì 24-08-15

Oggi a Torino piove e ci sono 14°C.

Partenza del volo Ryanair puntuale.

Arrivati a Stansted piove a dirotto e ci sono 14°C. Come a casa.

Ci mettiamo in viaggio verso Oxford dove arriviamo verso le 15.45. Non piove, ma fa freddo. Qualche problema per trovare un parcheggio vicino al centro. Parcheggiata finalmente l’auto andiamo al Christ Church College (ingresso 9 GBP), che chiude alle 17 con ultimo ingresso alle 16. Noi ci arriviamo alle 16.20 e quindi lo guardiamo solo da fuori. Idem la Cattedrale che apre alle 17, ma solo per la messa. Ci facciamo un giretto a piedi per il graziosissimo centro e poi puntiamo verso Grittleton dove alloggiamo al B&B The Garden House. Suite con 2 camere e bagno. Costo 115 GBP. Cena nell’unico pub del paese (The Neeld Arms). Tre meat pie e un piatto di costolette di agnello con verdure, patate fritte e birre. Spese 55 GBP.

Martedì 25-08-15

Nuvole a perdita d’occhio, ma non piove. Ottima colazione. Poi si parte con meta Bristol. Il navigatore è puntato verso un parcheggio multipiano in centro e quando arriviamo è inaccessibile causa lavori stradali. Giriamo a vuoto per un po’ cercando un altro parcheggio. Ci infiliamo e costa uno sproposito. Più di 3 GBP l’ora (quasi 5 euro). Andiamo alla Cattedrale, molto bella. Ingresso gratuito. Curiosità: dentro la Cattedrale c’è un coffee shop che propone anche alcuni piatti. Poi andiamo su una collinetta da cui si vede Bristol dall’alto (non è che ne valesse poi così la pena) e comincia a diluviare. Riprendiamo la macchina e andiamo a vedere la Chiesa gotica di St. Mary Redcliff (ingresso gratis). Molto bella. Anche qui un coffee shop all’interno. Sempre in macchina andiamo a vedere l’incredibile Suspension Bridge. Il giro prosegue e andiamo a Bath che visitiamo prevalentemente sotto la pioggia. Bellissima cattedrale con ingresso a pagamento (2.50 GBP). Anche il centro è molto bello e anche molto pieno di turisti. I pochi parcheggi disponibili sono tutti a pagamento e strapieni. Quando era ora di venire via si è aperto un bello squarcio di sereno. Col sole è tutta un’altra cosa.

Tappa successiva Exeter dove alloggiamo al B&B Clock Tower. Stanza piuttosto piccola e bagno microscopico. Però in centro con possibilità di parcheggio gratuito in zona. Costo della camera da 4 con colazione 110 GBP.

Cena da Bill’s. Leggera e di buona qualità. Spesa per 4 main course 50 GBP più bevande (care).

Giretto serale in centro. Case molto caratteristiche. Bella Cattedrale. Poi in camera.

Mercoledì 26-08-15

Sveglia. Si tirano le tende e si vede il cielo di un bel grigio. Butto un occhio alla foto di meteosat e sembra che il fronte nuvoloso si stia spostando. Anche le previsioni meteo della BBC fanno sperare in un miglioramento.

La colazione è ottima così come il servizio. C’è la scelta tra english e continental breakfast ed entrambe sono assai abbondanti.

Giro turistico per Exeter.

Cattedrale (se si vuole vedere da dentro costa 6 GBP, francamente un furto), ruderi del castello (non vale la pena andarci), museo (c’è un po’ di tutto; è gratis e un giro vale la pena), vie del centro con casette molto particolari.

Si parte per Plymouth dove arriviamo verso le 12:30.

Vediamo un grande parcheggio e ci infiliamo. Affacciati su questo piazzale ci sono solo ristoranti. Non ci sono macchinette, ma all’ingresso c’è una guardiola.

Andiamo a chiedere e il tizio ci dice che si può parcheggiare solo se si va a mangiare a uno dei ristoranti. Gli chiediamo dove si può trovare un parcheggio per andare a visitare il quartiere Barbican e ci dice che fa finta di nulla e possiamo lasciare la macchina lì a gratis.

Nel frattempo è anche venuto un bel sole con aria fresca (19°C). Si sta proprio bene.

Arrivati al porto dove c’è un piccolo portale in pietra che ricorda la partenza dei padri pellegrini per l’America nel 1620 con il Mayflower, vediamo diverse proposte di tour in battello. Noi prendiamo quello che porta a due paesini già in Cornovaglia (Cawsand e Kingsand). Costo a persona per tratta 4 GBP. Se si vuole si torna sempre i battello oppure ci sono degli autobus. Si può anche tornare a piedi percorrendo un sentiero di circa 3.5 km e poi prendere un traghetto per attraversare un tratto di mare.

Mentre aspettiamo il traghetto per tornare assaggiamo in un localino nella piazzetta di Cawsand la Cornish Pasty, praticamente una empanada cornovagliese (3.95 GBP). Buona.

Si torna traballando non poco causa mare mosso.

Il tizio che passa a dare i biglietti se la prende comoda visto che ci sono poche persone a bordo. Viene da noi “straneri” per ultimi quando siamo già in prossimità dell’attracco. Lo pago e i biglietti non me li dà. Mi viene il sospetto che le 16 sterline se le sia messe in tasca lui.

Giunti a Plymouth facciamo un giro per le vie del pittoresco quartiere Barbican. Poi mentre cominciano ad addensarsi dei nuvoloni facciamo un’ultima camminata fino al faro. Appena arriviamo comincia a piovere (con vento, giusto per migliorare le cose).

Si torna alla macchina e si parte per St. Austell. Per fare meno di 70 km ci mettiamo quasi due ore perché a causa di un banale tamponamento si è formata una coda di 6 km che si muove a passo d’uomo.

L’ultima fregatura ce la tira il navigatore che ci fa passare in una stradina larga quanto la macchina, mentre poteva farci fare un giro molto più comodo.

Arrivati al Royal Inn un po’ provati ci sistemiamo in camera (300 GBP per 2 camere 2 notti) e visto che c’è anche il ristorante ceniamo lì con piena soddisfazione (51 GBP).

Giovedì 27-08-15

Ogni viaggio ha dei contrattempi (è normale) e, almeno i nostri, una giornata di sfiga totale. Ecco. Per questo viaggio è stato oggi.

La giornata è iniziata bene con un’ottima colazione. Il cielo era poco nuvoloso, l’aria fresca (15°).

Partiamo alla volta di Looe. Arrivati andiamo al mega parcheggio che c’è all’inizio del paese. Alla macchinetta per pagare Chiara fa casino e paghiamo 5.50 GBP come tariffa per i pullman. Cerchiamo se c’è un ufficio per modificare il biglietto, senza successo. Non abbiamo più monete per ricomprare un nuovo ticket. Chiara trova una sala giochi che ha la macchinetta che cambia le banconote in monete da 1 GBP. Infila la banconota e la macchinetta gliela mangia. Per fortuna trova una tizia che smonta la macchinetta e le restituisce i soldi.

A questo punto decidiamo di seguire un’altra strada: torniamo alla macchina e mettiamo un biglietto che spiega che abbiamo pagato ma abbiamo sbagliato a selezionare il tipo di biglietto sperando nella comprensione dell’eventuale guardione che potrebbe passare. Partiamo per visitare la cittadina. Trovato l’ufficio turistico chiedo se possono fare qualcosa per il parcheggio e mi dicono che il parcheggio è gestito da quelli della biblioteca che c’è di fronte. Torniamo lì. Facciamo un po’ di coda e ci danno un codice da mettere sul cruscotto che ci cautela da multe.

Così con l’animo più sereno e un’ora persa ad andare su e giù iniziamo la visita. Sulla Lonely c’è scritto che ci sono vari giri in barca che vanno a Polperro. Proviamo a cercarli ma non ce ne sono.

C’è però un sentiero che corre lungo il mare che porta a Polperro. Tempo previsto due ore. Partiamo a piedi. C’è un bel sole (e vento).

Dopo un po’ il sole non c’è più e si mette a piovere (piano).

Un tizio tappezzato di tatuaggi che cammina poco davanti a noi a torso nudo (noi abbiamo le cerate) quando inizia a piovere come misura di salvaguardia della salute si mette la T-shirt.

Anche noi proseguiamo indomiti sotto la pioggia con i nostri ombrellini.

Un po’ piove, un po’ c’è il sole, un po’ piove col sole.

Ad un tratto Chiara mette male il piede e cade e si sbuccia la mano. Il telefono batte per terra pure lui e il vetro di protezione sovrapposto si rompe (per fortuna quello sotto si è salvato).

Anche questo incidente non ci ferma. Quando siamo a 10 minuti da un baruccio vicino alla spiaggia comincia all’improvviso a diluviare con vento. Risultato: ci bagniamo come pulcini anche se lo slavazzo dura poco. Quando arriviamo al bar c’è di nuovo il sole. Se il diluvio fosse cominciato un quarto d’ra dopo non ci sarebbe dispiaciuto. Ce ne stiamo un po’ lì ad asciugarci. Poi riprendiamo la strada e arriviamo finalmente a Polperro. Un paesino molto grazioso.

Torniamo a Looe col bus. Saliamo, chiediamo 4 biglietti. L’autista pigia dei tasti su una macchinetta che si incarta mentre stampa i biglietti. Ci chiede 14 GBP. Pago. Poi però ripensiamo che i biglietti costano 2.80, quindi i conti non tornano. Vado a farlo presente all’autista che mi restituisce il maltolto.

Da Looe andiamo ancora a Fowey. Altro paese molto carino. Il Pub Ship Inn propone nel suo menu la fish pie alla cornovagliese. Ci fermiamo lì per cena. Una buona scelta.

Poi si torna in albergo e nel parcheggio non ci sono più posti liberi. Una dello staff sposta la sua auto e così finalmente possiamo mollare la nostra focus..

Dolce al ristorante annesso al B&B offerto da C&G. Poi la giornata si conclude.

Venerdì 28-08-15

Aperte le tende c’è un bel sole. Durerà?

Si va a Land’s End. La punta più occidentale dell’Inghilterra.

Quando si arriva non c’è altra scelta che pagare il “regale pizzo” fisso di 6 GBP per parcheggiare l’auto da un attimo a tutto il giorno.

C’è un bel sole, un vento che porta via e 16°C.

Sulla punta del promontorio c’è un agglomerato di piccoli edifici che ospitano varie discutibili attrazioni tutte a pagamento e negozi di prodotti locali venduti al doppio di Sainsbury.

Le uniche cose gratis sono un documentario su quelli che attraversano la Gran Bretagna dalla punta nord-est della Scozia a Land’s End in vari modi e passeggiare lungo un sentiero che corre lungo la costa. Lo scenario è indubbiamente molto bello, in particolare con un bel sole come oggi, ma a parte il fatto di andare a vedere il punto più a ovest dell’Inghilterra non è che ci sia qualcosa di particolarmente interessante. Ciononostante verso mezzogiorno era strapieno di gente. Una caterva di bambini inglesi che correvano, giocavano e si divertivano e uno (italiano) che frignava.

Dopo una lunga passeggiata torniamo alla macchina e ci dirigiamo a Penzance che è il centro più grande della zona. Rispetto ai piccoli centri e alle città viste nei giorni scorsi non è che sia un granchè.

Però approfittando della presenza di alcuni negozi tipo Poundland prendiamo un po’ di cose a basso costo.

Da Penzance si vede in lontananza St. Michael Mount, una penisola-isola a seconda del livello della marea. È una versione in scala 1:10 di Mont Saint Michel e invece di avere una chiesa sulla punta ha un castello.

Con la macchina ci spostiamo lungo la strada costiera per vederlo più da vicino e anche qui ci troviamo il parcheggio col “regal pizzo” fisso da stare poco a stare tutto il giorno. Di farci fregare due volte nello stesso giorno non ci va così torniamo indietro ad un altro parcheggio a ore dove ci infiliamo un quarto d’ora a fare qualche foto.

Si parte poi per Plymouth dove passeremo la notte.

Arrivati al B&B Mill Stone (138 GBP 2 camere 1 notte), un po’ periferico, scopriamo che contrariamente a quanto riportato nella descrizione dell’hotel il ristorante non è operativo. Intorno non c’è un tubo di niente, così giusto per mettere qualcosa sotto i denti andiamo con la macchina al Mc Donald. Fortunatamente la nuova politica del fast food prevede anche cose meno dannose per lo stomaco come il pollo ai ferri.

Con un senso di insoddisfazione gastrica si torna in camera.

A parte una brevissima spruzzata mentre eravamo in auto oggi non ha piovuto.

Sabato 29-08-15

La colazione del Mill Stones è abbondante e simile a tutte le altre ma un po’ insipida.

Oggi si fa il giro della Jurassic Coast, famosa per i ritrovamenti di reperti preistorici tra cui uno scheletro di non so che animale.

Prima tappa: Lyme Regis.

È una delle mete vacanziere degli inglesi. Oggi va di lusso. C’è un po’ di sole e un cartellone indica che la temperatura dell’aria è 20° e quella dell’acqua 15. Ciononostante parecchie persone sguazzano allegramente.

C’è uno spiaggione immenso di ciottoli grandi, un porticciolo e un lungo molo da cui una caterva di gente pesca granchi con un retino fatto apposta.

Chiedo a un tizio che è lì a pescare granchi coi bambini se poi li mangiano e mi risponde “no, just for fun”. Ma che divertimento c’è a passare la giornata a pescare granchi se poi manco li mangi? Ma lasciali in pace!

Mentre giriamo per le viuzze Chiara trova un negozio di libri usati. Si mette a scartabellare e ne trova alcuni che le interessano. Cerca qualcuno per pagare e trova un messaggio che più o meno dice: “se non c’è nessuno fai il conto di quanto devi pagare e metti i soldi nella busta. Segna nel quaderno che libri hai preso. Grazie”.

Ha messo 20 GBP nella busta, se ne è presa 15 di resto, ha richiuso la busta. In Italia? Si potrebbe? Mah!

Da Lyme Regis a West Bay, altra località balneare con scogliere altissime molto scenografiche. Nel frattempo si è rannuvolato e fa abbastanza fresco. Buona parte dei bagnanti ha la maglietta e qualcuno pure il golf. Noi con le cerate stiamo appena bene.

Ci spostiamo a Durdle Door che il Tom Tom non conosce e sbagliamo strada allungando di alcuni km. Quando arriviamo c’è una bolgia indescrivibile. Il parcheggio enorme è strapieno (sosta minima 2 ore per 3 GBP).

Con una modesta passeggiata si arriva ad una terrazza da cui si vede un gigantesco arco naturale di roccia molto bello.

Ci si sposta poi a Lulworth. Anche qui parcheggio a pagamento min 2 ore 3 GBP. Mentre stiamo andando a pagare da un’auto ci danno il ticket che vale ancora un’ora. Più che sufficiente per andare a fare qualche foto.

Il tour finisce e si fa rotta verso Langport. Qui ci sistemiamo al Whity Cottages, dove per 98 GBP abbiamo a disposizione due camere, salotto con caminetto, cucina e bagno (enorme). È arredato con molto buon gusto.

La sistemazione è un po’ insolita, perché per la colazione c’è tutto l’occorrente, ma ce la dobbiamo preparare da soli.

Ci facciamo consigliare qualche ristorante in zona. Andiamo a quello più vicino: “The Lime Kiln Inn”. Visto che chiudono sul presto andiamo per le 19:15. Un casino di gente che sta cenando. Quando si libera un tavolo ordiniamo un po’ alla veloce e dopo la consueta mezz’ora ci portano i piatti. Molto buoni sia quelli di pesce sia l’hamburger gigante che non ha nessuna parentela nemmeno lontana con quelli di Mc Donald.

Con una “pint” di Otter beer abbiamo speso 51 GBP.

Poi da Tesco a comperare il dessert (Magnum Classico) che ci siamo mangiati nel salotto del cottage.

Domenica 30-08-15

Ultimo giorno di vacanza. Pioggerellina autunnale.

Si parte con meta Glastonbury. Località che ha un che di mistico in quanto luogo di culto celtico e poi cristiano. Si dice che Giuseppe di Arimatea abbia portato qui il sacro Graal, ma fino ad ora nessuno lo ha trovato (ma va? Che strano!).

Qui si paga anche l’aria che si respira. Si parcheggia solo a pagamento. Per andare al monte Tor si deve andare in bus (6 GBP A/R) e pagare l’ingresso, l’antica cattedrale diroccata costa 7 GBP, la fontana che zampilla acqua rossa 4 GBP. Abbastanza un furto.

Quel poco che c’è da vedere costa parecchio.

Si va a Stonehenge. Arrivati a destinazione troviamo pioggia e, per migliorare le cose, anche un bel vento freddo e un sacco di gente.

Quando ero venuto una quarantina di anni fa, si arrivava con l’auto vicino ai megaliti e si guardavano gratuitamente.

Adesso 2 km prima c’è un mega parcheggio, una gigantesca costruzione con biglietteria, ristorante, gift shop, ecc. ecc. e si pagano 15 GBP per entrare. Noi avevamo comperato i biglietti su internet con l’incredibile sconto di 50 pence a biglietto. Nelle 15 sterline non è nemmeno inclusa l’audioguida che costa 2 GBP. In alternativa si poteva scaricare un’app per smartphone, ma solo in inglese che a me serve a poco.

I 2 km dal parcheggio ai megaliti si possono percorrere a piedi (ma sotto la pioggia non è così piacevole) o con un bus navetta inclusa nel biglietto (strano ma vero!).

È certamente un sito interessante, ma il biglietto è esageratamente costoso.

Terminata la visita (che dura una mezz’ora prendendosela proprio comoda) partiamo per Stansted via Winchester. Fatto nemmeno un km c’è una coda interminabile piantata ferma.

Per evitare di passare la notte in macchina puntiamo su Salisbury dove non va nessuno allungando un pochino la strada.

Oggi che è domenica il parcheggio a Winchester non si paga. Winchester ha una bella cattedrale, celebrata negli anni ’60 in una canzone di Scott Mc Kenzie (Winchester Cathedral). Anche questa naturalmente ha l’ingresso a pagamento. Visto che è una cattedrale gotica e le cattedrali gotiche all’interno sono tutte simili, e nel viaggio ne abbiamo già viste, la guardiamo da fuori.

Poi ci facciamo un paio di vasche sulla via principale.

Si riparte per Stansted.

Sull’autostrada c’è un cantiere dopo l’altro con rallentamenti continui. Non è come la Salerno Reggio Calabria ma fa venire la pecola ugualmente. Finalmente si arriva al B&B Stansted Lodge. Sistemati rapidamente i bagagli in camera andiamo a cercare un pub dove fare cena. Ne troviamo due che però non cucinano. L’unico ristorante che troviamo aperto è indiano. Molto più pulito e curato dei pub. Questo ha tovaglia e tovaglioli di stoffa ed è anche più economico (46 GBP per 4 piattoni di carne con birra grande indiana).

Poi cerco un benzinaro aperto o automatico. Ne trovo uno che mostra un bel cartello Open 24h 7/7, ma è chiuso. Nel frattempo arriva il gestore pakistano e mi dice “sorry it’s closed”. Gli chiedo se c’è un automatico in zona perché devo riconsegnare l’auto alla Hertz col pieno. Questo ci pensa un po’ e poi mi dice “ok, wait five minutes and I’ll open”.

Riapre, faccio il pieno, lo ringrazio per la sua gentilezza col mio scarso inglese.

Mentre pago, saputo che sono italiano, mi chiede se ho dei figli che vivono in Inghilterra. Quando gli dico che siamo venuti per una vacanza mi guarda con l’espressione del tipo “ma col bel clima che c’è in italia chi ve lo fa fare di venire qui a prendere pioggia, vento e freddo?”.

Finalmente si arriva alla Hertz dove lasciamo l’auto. Le modalità di riconsegna non mi sono piaciute nemmeno un po’. L’auto non ha subito alcun danno e ha il serbatoio pieno, ma non mi hanno rilasciato nessuna ricevuta circa lo stato dell’auto dicendomi che riceverò via mail il verbale di chiusura noleggio. Se fanno un danno loro dopo che l’ho consegnata che fanno? Dicono che gliel’ho riconsegnata danneggiata? Avrei preferito una ricevuta.

Chiamiamo il taxi che ci ha suggerito la signora del B&B (15 GBP) e alle 23 finalmente siamo nel letto con i bagagli fatti (e pesati) e la sveglia puntata alle 4.15.

Lunedì 31-08-15

Alle 5 puntuale c’è un minibus che ci aspetta fuori dal B&B. Siamo noi 4 più altri 2 e ci fa pagare 4 GBP a testa per il trasferimento fino all’aeroporto.

Si parte abbastanza puntuali. Come l’aereo ha superato la Manica, sono sparite le nuvole. Capisco la perplessità del benzinaro pakistano.

Vacanza terminata. Bei paesaggi. Belle coste. Troppo costosi gli ingressi a siti e monumenti. Generalmente molto cari anche i parcheggi e molte difficoltà a parcheggiare in strada anche nei piccoli centri (posti riservati ai residenti).

La Scozia mi era piaciuta di più. Meno gente, meno traffico.

Note

Sembra che gli inglesi abbiano fatto corsi di cucina perché le varie cose che abbiamo mangiato erano cucinate bene.

In tutti i B&B in cui siamo stati abbiamo trovato lo scopino del WC, cosa che anni fa era pressoché inesistente. Chissà che prima della fine del millennio non si convincano a mettere i rubinetti miscelatori invece dei due rubinetti separati che costringono a usare il lavandino come un catino.

Le autostrade sono sempre gratuite. In compenso ci sono un sacco di strade secondarie a doppio senso di marcia in cui due auto non passano e si viaggia a vista. Quando ci si vede da lontano uno dei due si deve scansare in una piazzuola.

Costi per 4 adulti

Volo € 520

Autonoleggio € 319

Stonehenge € 84

Pasti € 550

B&B € 1200



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