On the road in Inghilterra

Viaggio nel Nord del Paese toccando alcune delle città natali di artisti e letterati nativi di questa meravigliosa isola
Scritto da: samurak
Partenza il: 31/07/2013
Ritorno il: 07/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Per quest anno io e Samuele (il mio ragazzo) avevamo deciso di fare, dopo anni di mie ripetute richieste, un viaggio in Inghilterra tentando di spendere il meno possibile… ardua impresa, visto che il cambio euro-sterlina al momento era a circa 1,00 euro per 1,50 £

Come al solito io ho iniziato a documentarmi in anticipo sull’itinerario da seguire grazie a Lonely Planet , ed una volta decise le varie tappe abbiamo iniziato a cercare un volo Ryanair.

Alla fine abbiamo trovato un volo Pisa- Londra Stansted con partenza il giorno 31 luglio e rientro 7 agosto, il tutto alla modica cifra di 100 euro ciascuno.

Per il nostro itinerario abbiamo scelto un tour nel Nord dell’isola, con maggiore concentrazione nella regione dello Yorkshire.

Decidere quale zona dell’Inghilterra visitare è stato veramente difficile perchè ogni singolo metro di questa nazione merita una visita, da Londra al sud, al Galles, al Nord.. ma alla fine sono riuscita a trovare il modo di creare un piccolo giro turistico a tema..il tema è la letteratura e sua sorella gemella: la musica.

Abbiamo creato un itinerario che toccasse le tappe principali della letteratura inglese: da Shakespeare alle sorelle Bronte, da Bram Stoker a Keats passando per gli intramontabili Beatles… fino ad arrivare a Harry Potter, attraverso tutto ciò che questo grande paese ci ha regalato nel corso dei secoli…

Ed ecco quindi che una volta prenotato il volo abbiamo deciso di affittare un’auto per muoverci comodamente durante la settimana, durante la quale avremmo dovuto visitare il Nord dell’isola con particolare attenzione alla regione dello Yorkshire; ci siamo rivolti ad Hertz tramite l’efficente sito internet ed abbiamo prenotato una Kia Picanto ad un prezzo di 177 euro.

Non ci rimaneva altro che attendere la partenza.

Arrivati alla mattina fatidica, partiamo in auto accompagnati dai miei genitori diretti all’aereoporto di Pisa e dopo circa 2 ore di volo senza alcuna complicazione atterriamo all’aereoporto di Londra Stansted.

Appena arrivati, dopo una brevissima tappa al Burger King dell’aereoporto per rifocillarci e riprenderci dal volo, ci rechiamo immediatamente al Punto Hertz che si trova proprio all’interno dello stabile, consiglio vivamente di fare un corso di inglese prima di recarsi in vacanza in Inghilterra in quanto gli inglesi sono dei gran chiaccheroni ma purtroppo danno molto per scontato che tutti noi capiamo perfettamente la loro lingua..nel nostro caso per fortuna io conosco abbastanza bene la lingua e quindi siamo sempre riusciti a cavarcela.

Al punto Hertz ,dopo una breve attesa, ci confermano la prenotazione e ci dicono che la Kia Picanto non è disponibile, ci viene quindi offerta per lo stesso prezzo un’ Audi A1 S line..la fine del mondo.

Una volta usciti dall’aereoporto e trovato il parcheggio Hertz ritiriamo l’auto, con guida a destra , e iniziamo il nostro viaggio.

TAPPA 1: STRATFORD-UPON-AVON

Per chi non lo sapesse Stratford upon avon è il presunto luogo natale di William Shakespeare, quindi un luogo terribilmente turistico, è una cittadina in stile Tudor, molto pittoresca seppur piccola, con moltissimi negozietti che vi strapperanno fino all’ultima sterlina. Appena arrivati parcheggiamo la macchina lungo un viale pieno zeppo di B&B segnalato da Lonely Planet.

A stratford si trovano moltissime Guesthouse pressochè identiche con servizi e tariffe più o meno simili, non ci restava che scegliere.

Alla fine abbiamo optato per la “Ashgrove Guest House” (www.ashgrovehousestratford.co.uk), sia la casa che la nostra camera erano veramente carine, arredate in rosso, con the e biscotti sempre pronti ed un’enorme finestra affacciata sul piccolo parco sottostante, tuttavia le tariffe sono abbastanza alte, visto che per una notte più Full English Breakfast abbiamo pagato 80£.

Una volta deciso il menu per la colazione della mattina decidiamo di uscire a fare una passeggiata e semmai fermarci per la cena in un pub.

Passeggiando per il paesello scopriamo che ci sono ben 5 case associate a Shakespeare, la casa natale di shakespeare in henley street dove William trascorse l’infanzia, la Nash house, dove morì, la Hall’s Croft, casa della figlia di Shakespeare, la Anne Hathaway’s Cottage, dove viveva la moglie di Shakespeare da nubile ed infine la Mary Arden’s Farm dove viveva la madre di William.

Finito lo Shakespeare tour attraverso caratteristiche casette e caratteristici negozietti, ci dirigiamo verso il fiume,dove ci sono carinissime chiatte adibite a gelaterie o ristoranti e decidiamo di fermarci a mangiare un boccone in un grande pub probabilmente di una catena inglese “Great British Pub” dove rimaniamo piacevolmente sorpresi dalla bontà delle birre Ale spillate a caduta..oltre che dal cibo!

Dopo cena ( che per noi era più una merenda vista l’ora) facciamo una seconda passeggiata, ci dirigiamo verso il piccolo cimitero immerso nel verde e scattata qualche foto, vista la desolazione che ci circondava e la stanchezza del viaggio, torniamo verso “casa”, facciamo un the caldo con biscotti ed andiamo a letto caldi caldi!

TAPPA 2: LICHFIELD

Al mattino, dopo una rifocillante colazione all’inglese, salutiamo il proprietario e ripartiamo.

Rimaniamo ancora nello Warwickshire e ci fermiamo a Lichfield, una piccola cittadella di mercato dove si ritiene sia nato Erasmus Darwin nonno del celebre Darwin teorico dell’evoluzionismo.

Meritano sicuramente uno sguardo la bellissima Lichfield Cathedral e la casa natale di Darwin dove all’esterno abbiamo trovato una vasta gamma di coniglietti da accarezzare.

TAPPA 3: CHESTER

Lasciata Lichfield ci dirigiamo verso Chester, che la guida definisce uno dei doni più grandi che le storia inglese possa offrire al visitatore… ed effettivamente! Chester ci accoglie sotto una leggera ma costante pioggerellina, dalla quale ci ripariamo facilmente camminando sotto i portici rialzati (rows) che circondano il centro storico.

Chester è circondata da splendide mura romane di colore rossastro..che magari ci saremmo goduti di più senza la pioggia, sulla porta Eastgate si trova un bellissimo orologio che merita almeno una fotografia.

Purtroppo il tempo stringe e non abbiamo modo di visitare Chester come vorremmo, ma troviamo comunque il tempo per una pausa thè all’inglese accompagnato da Carrot cake e Blueberry cake… mmmh che goduria i dolci inglesi.

Dopo la pausa ristoratrice salutiamo a malincuore Chester e ci dirigiamo verso la meta prescelta per passare la notte…

TAPPA 4: LIVERPOOL

Ci dirigiamo verso Liverpool e già cominciamo a notare un certo cambiamento nel paesaggio che passa da casette rossicce in mattoncini ad un tipo di architettura più moderna..per entrare a Liverpool ci tocca un’oretta di fila.. l’unica di tutta l’inghilterra…ma alla fine ce la facciamo! Liverpool è una città moderna..che sembra abbia una costante voglia di crescere..per prima cosa cerchiamo un posto dove dormire, ed abbiamo fortuna! A pochi passi dalla Metropolitan Cathedral, un imponente edificio moderno a forma di tenda indiana, troviamo l’Aachen Hotel (www.aachenhotel.co.uk), ben arredato, in stile più cittadino rispetto a quello di Stratford, con la colazione inclusa a “sole” 65£ per una notte.

Parcheggiamo la macchina di fronte all’hotel, ed abbiamo fortuna perchè dopo le 18.00 i parcheggi sono gratuiti fino alle 8 della mattina, ci facciamo una doccia e decidiamo di uscire per cenare e fare una prima passeggiata.

Ci fermiamo a cena in un Pub-Bistro in Hope Street, il “The Clove”, dove ci deliziamo con un Fish and Chips & pea mash accompagnato da Ale e caff finale (ovviamente non sto parlando di caffè espresso) a 33£.

Finalmente satolli ci dirigiamo verso il centrostorico, che di storico ha ben poco, facilmente riconoscibile dalla presenza dell’imponente Radio City; una volta in centro ci troviamo avvolti da un perfetto mix di edifici in stile classico e costruzioni moderne.

Liverpool è una città che dà l’impressione di essere sempre sveglia e frenetica al di là della fama di città di porto fatiscente famosa solo per i Beatles e per il Tate Liverpool… in realtà a noi è piaciuta veramente molto, ci sono tante cose da vedere, molti negozi megagalattici (sopratutto all’interno dell’area chiamata Liverpool One) viuzzole tappezzate di foto dei nostri amici Beatles ai tempi d’oro ed infine il magnifico Albert Dock, un bacino d’acqua delimitata da pilastri in ferro e magazzini alti cinque piani, dichiarato patrimonio dell’UNESCO, circondato da musei quali il Beatles Story, l’International slavery museum o il Tate Liverpool..c’è solo l’imbarazzo della scelta, per non parlare dell’aspetto romantico che conferisce un bacino d’acqua con vista Oceano di notte!

Il vero gioiello all’occhiello di Liverpool, di cui si parla anche nella guida, sono i suoi abitanti, chiamati SCOUSER.

Gli abitanti di Liverpool sono cortesi e allegri e conferiscono a questa città un’allegria un po’ distante dal classico grigiore inglese.

Alla fine del nostro giro turistico decidiamo di tornare verso “casa”, prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso lo stadio di Anfield Road, su “gentile” richiesta di Samuele, ovviamente!Lo stadio si trova in una zona periferica di Liverpool, circondato dalle case, e sinceramente vedendolo dall’esterno non ha assolutamente niente di mastodontico come si vede in tv.

Facciamo un piccolo tour turistico in auto ed infine torniamo all’Hotel.

La mattina sveglia presto, full english breakfast, check-out (con multa scampata per un secondo in quanto IO ho visto dalla finestra il vigile che alle 8:02 controllava i Pay&Display sulle auto parchaggiate lungo la strada e mi sono letteralmente fiondata in strada pregandolo di non multarci visto che ce ne saremmo andati immediatamente) e partenza in direzione ultimo giro di Liverpool.

Parcheggiamo la macchina in un comodo parcheggio centrale, proprio di fronte alla Philarmonic Hall, e facciamo un giretto per le vie principali della città, passiamo per il Cavern Quarter, torniamo a fare il giro dei negozietti al Liverpool One ed al Queen Square Centre ed infine a malincuore salutiamo Liverpool con l’idea di tornarci un giorno e passarci più tempo.

TAPPA 5: HAWORTH

Finalmente arriviamo nella parte clou della vacanza. Entriamo nello Yorkshire, una delle regioni più affascinanti e collinari dell’inghilterra.

Notiamo immediatamente un cambio nel paesaggio,che passa dalle pianure del centro sud alle brughiere e colline del nord, un diminuire della concentrazione di abitanti, nello Yorkshire si passano intere zone di colline sconfinate e laghi desolati, e un cambio nell’architettura… le case diventano grigie anziché rosse e l’atmosfera si fa più… nordica.

Haworth, come del resto lo Yorkshire, è stata una meta da me scelta, in quanto residenza delle sorelle Bronte, e quindi della mia amatissima Emily scrittrice di Wuthering Heights-alias Cime tempestose.

Haworth è un paese molto piccolo, arrampicato su una collina in mezzo alla brughiera inglese, con qualche ristorante, qualche pub che la sera si trasforma in Karaoke-discoteca e una foltissima cornice di negozietti e punti informazione che ruotano intorno al turismo portato dalle sorelle Bronte.

Troviamo alloggio per le 2 notti che decidiamo di passare in questo incantevole paese presso il B&B Ye Sleeping House (www.yesleepinghouse.co.uk), in Main street dove ce la caviamo con 50£ a notte con bagno in comune.

Questo B&B merita due parole in più:già dall’esterno ci accorgiamo che non è come tutti gli altri, una serie di ninnoli posti tutt’intorno alla porta e nel piccolo spazio antistante ci attirano immediatamente..appena entrati all’interno il B&B ha l’aspetto di una tipica casa di campagna dello Yorkshire e ci accolgono 2 meravigliosi gattoni pelosi, infine arriva il proprietario, un “omone” sorridente che ispira accoglienza da tutti i pori, il quale convocata a rapporto la moglie ci mostra la stanza.

Lo Ye Sleeping House ha solo 2 camere con il bagno in comune, la nostra era quella che dava su Main Street, mentre l’altra, che purtroppo era occupata, ha una magnifica vista sulla vallata sottostante.

Stare per 2 giorni alla Ye Sleeping House è stato come essere in vacanza da uno zio dello Yorkshire, le camere non sembrano camere di un B&B ma camere dei bambini, piene di orsacchiotti, videocassette, libri, coperte,cuscini e soprammobili, dove non manca mai un bel thè caldo con biscotti.

Anche il bagno mantiene lo stesso aspetto di tutta la casa, pieno di asciugamani e di prodotti di bellezza.. in pratica se non siete maniaci dello spazio e vi piace immergervi nell’atmosfera di un paese questo B&B è quello che fa per voi…ed infatti era quello che faceva per noi! Dopo esserci sistemati ed aver preso un thè, ci cambiamo ed usciamo per una passeggiata.

Ad Haworth per fare una passeggita ci vuole ben poco, basta percorrere la Main Street che dal B&B arriva al parcheggio del paese ed il gioco è fatto…tutto qui.

Quindi dopo esserci soffermati più volte di fronte alle originali vetrine dei negozi ci concediamo una cenetta nel Pub-Hotel “The old white lion” dove abbiamo diritto al 10% di sconto in quanto clienti dello Ya Sleeping. All’ Old white lion possiamo scegliere se mangiare al ristorante oppure al pub..ovviamente scegliamo il pub, e mangiamo 2 portate di carne più un finale di formaggi dello yorkshire ad una cifra più che ragionevole.

Dopo cena, ci rimane il tempo per una birra nel pub di fronte al ristorante, e poi a “casa” per riposarci un po’!

Al mattino ci svegliamo di buon ora e scendiamo al piano di sotto per la colazione..la cucina è piccola,ha solo 2 tavoli ed offre ,come al solito, un’atmosfera terribilmente casalinga… la full english breakfast dello Ya sleeping house è stata in assoluto la miglior colazione inglese da noi sperimentata…comprensiva di tutte le tipiche pietanze della “full english” aveva in aggiunta una fetta di Black pudding, un piatto tipico dello Yorkshire composto da carne macinata, farina di avena, grasso e sangue… delizioso, ovviamente per gli amanti del genere (Samuele non ha molto apprezzato).

I proprietari durante la colazione ci consigliano di fare una passeggiata ( per smaltire) fino a Top Withins, una fattoria in rovina, che si dice abbia ispirato Emily Bronte nella stesura di Cime tempestose… come perdersela!

Partiamo e facciamo una tappa al centro di informazioni turistiche per prendere la cartina geografica che ci avrebbe guidato lungo i 5km di cammino fino alla fattoria (0,50£)

La cartina è ben dettagliata e dice esattamente qual’è la strada da seguire… una volta attraversato il paese entriamo in piena brughiera, non ci sono molte salite e la passeggiata è veramente gradevole, circondati da pecore libere e vegetazione.

Attraversiamo il Bronte Bridge, dove facciamo una piccola sosta lungo il fiume color rame e arrivati in cima a Top Withins ci concediamo una piccola merenda con uno snack acquistato a Liverpool.

La fattoria non è un gran che, mezza crollata e con una targa che indica che non è assolutamente in nessun modo provato che sia stata proprio quella ad ispirare la nostra Emily..tuttavia il panorama è magnifico, non si vedono case, né macchine, né niente che ricordi la civiltà.. siamo sperduti in mezzo ad una brughiera collinare da dove vediamo soltanto pecore e prati a perdita d’occhio, e per gli amanti delle passeggiate è sicuramente una tappa da fare!

Torniamo verso il paese e, ormai carichi, decidiamo di visitare i dintorni di Haworth..

Per prima cosa decidiamo di visitare le stazioni storiche che seguono il percorso dei Vintage Train, dei treni a vapore che si muovono su e giù lungo la ferrovia da Keighley a Oxenhope.

Infine ci fermiamo ad Hebden Bridge, di cui ci ha parlato peraltro il proprietario del B&B perchè vittima di numerose inondazioni.

Hebden Bridge è situata in una posizione riparata a ridosso di una vallata dalle pareti ripide è definita dalla nostra guida la cittadina più originale dello Yorkshire..

L’atmosfera di questa cittadella è molto bohemienne, numerosi bar e negozietti che circondano il centro storico ed infine un bellissimo e grande parco attraversato dal Rochdale Canal. Hebden Bridge seppur poco più grande di Haworth merita sicuramente una visita. Quando vediamo tramontare il sole decidiamo che è l’ora di farsi una doccia ed andare a cena. Per questa sera decidiamo di cenare “a modo” e scegliamo il “Weavers” in West Lane ad Haworth, un ristorante che gode di un’ottima fama. Appena arriviamo ci concediamo una birra al piano di sotto mentre aspettiamo che si liberi un tavolo..dopodichè il cameriere ci chiama e ci accomodiamo in sala. Il ristorante ha un aspetto molto elegante seppur conservando sempre la classica atmosfera un po’ montanina dello Yorkshire. Io scelgo un piatto di agnello cotto sulla griglia ( avevo sentito dire che la carne di agnello dello yorkshire è davvero speciale) mentre Samuele si butta sul più semplice pollo cucinato con una serie di salsette dall’origine ignota. Da bere prendiamo, ovviamente, birra e per dessert una selezione di formaggi formidabili dello chef serviti all’inglese (ovvero con digestive,burro, sedano e uva) per Samuele e per me un chocolate pudding ( una vera goduria per il palato), poi ovviamente caffè per entrambi ed infine il conto..50£ totali..ma ne è veramente valsa la pena!

Dopo la cena, mentre meditiamo sul da farsi, visto che le risorse locali offrono ben poco, sentiamo una musica assordante uscire dal pub dove abbiamo passato anche la sera precedente e decidiamo di entrare..scoprendo così di essere capitati nella Sera Karaoke.

Il tempo di bere 1 birra ed il locale si inizia a riempire di persone… giovani, vecchi, mezze età, tutti al pub per cantare le loro canzoni a squarciagola!

Alla fine siamo rimasti tutta la sera al pub, io ho incontrato il Sidro, la bevuta preferita delle donne inglesi servito alla spina o in bottiglia aromatizzato a diversi gusti.

Devo dire che per gli inglesi il Karaoke ha tutto un altro valore rispetto a noi italiani..dopo qualche birra tutti sono amici e cantano tutti insieme..gli unici che non cantavano eravamo praticamente io e Samuele..anche se ci lasciavamo trascinare dall’atmosfera euforica che aveva preso la serata.

Passata l’ora X, quando il pub iniziava a svuotarsi ed il sonno a farsi sentire, usciamo dal pub, e sotto la pioggia torniamo verso lo Ya Sleeping House.

TAPPA 6: SKIPTON

Dopo la colazione, salutiamo il proprietario ed i suoi gatti e ripartiamo in direzione Skipton. Oggi è giorno di mercato, ed è proprio questo che ci attrae.. parcheggiamo proprio dietro lo Skipton Castle, un bellissimo castello medievale, molto ben conservato ma dove non entriamo per mancanza di tempo ( e di £ ) dalla piazza di fronte al castello lungo High street si dilunga il mercato cittadino che vende di tutto, da abbigliamento a prodotti gastronomici locali; la scelta è dura..che comprare? Noi optiamo per 2 tipi di formaggi inglesi presso il Lawson’s cheeses direct (www.cheesesdirect.com) il Blue Stilton ed una specie di Shropshire affumicato, che purtroppo io non ho assaggiato a causa dell’infiammazione dovuta alle mangiatacce mattutine.

Dopo aver percorso tre o quattro volte il mercato in su ed in giù facciamo una breve passeggiata per il paese e risaliamo in macchina in direzione Bolton Abbey.

TAPPA 7: BOLTON ABBEY

Appena arrivati a Bolton Abbey, 8 km da Skipton, scopriamo che non esiste un vero e proprio paese ma solo un abbazia (Bolton Priory) in rovina conservata in modo eccezionale. Decidiamo quindi di parcheggiare nel parcheggio vicino all’abbazia, dove siamo costretti a pagare il biglietto per l’intera giornata, e di fare un giro a piedi. L’abbazia è veramente suggestiva e ben conservata, i suoi altissimi archi e le grandi finestre hanno ispirato artisti come Wordsworth e Turner. Dopo aver letteralmente toccato le rovine con mano, ci concediamo un gelato presso uno dei baldacchini locali ed infine attraversiamo il fiumiciattolo ( river Wharfe) che passa lì di fronte utilizzando le apposite pietre che permettono di attraversarlo in modo più “avventuroso”. Bolton Abbey è un posto molto frequentato da famiglie che vogliono fare un picnic o da chi, come noi, si vuole concedere un momento di relax lungo il fiume in compagnia delle paperelle prima di ripartire.

TAPPA 8: WHITEHAVEN

Inizialmente l’idea era quella di fermarci per la notte nel Lake district, uno dei luoghi per eccellenza più romantici dello Yorkshire, oltre che uno dei più cari dal punto di vista economico..tuttavia ad Agosto il turismo sembra letteralmente riversarsi in questa zona e non abbiamo trovato nemmeno un B&B libero!

Abbiamo quindi optato per la Cumbria, decisamente meno pittoresca ma anche meno affollata e meno cara rispetto al lake district… (anche se devo ammettere di esserci rimasta davvero male… la prossima volta mi dovrò ricordare di prenotare in anticipo in questa zona).

Scegliamo, stavolta veramente a caso basandoci su ciò che ci dice la guida, Whitehaven, che nel XVIII secolo era il principale porto della Cumbria ed oggi è una località balneare da gita di un giorno.

Troviamo alloggio presso il “Glenfield Guest House” (www.glenfield-whitehaven.co.uk) un edificio vittoriano veramente ben conservato dove ci ha accolto una cordiale coppia dall’accento strano ed un micio davvero socievole.

Le camere sono veramente molto belle e spaziose, così come l’intera abitazione, e al mattino la colazione è stata deliziosa (con buonissime marmellate fatte in casa dal marito).

La sera abbiamo cenato in camera con i formaggi acquistati al mercato e con un insalata gigante (ogni tanto fa bene del cibo sano) e poi siamo usciti in macchina per andare a visitare il centro della città, cercando di resistere alla stanchezza.

Whitehaven è una cittadella di mare, con il suo faro, il suo pontile sul mare dal quale si vedono le coste della Scozia, e le sue casette bianche ed illuminate.

Questa sera però siamo piuttosto stanchi e dopo un giro sul lungomare decidiamo di tornare in camera e prepararci per la traversata del giorno successivo.

TAPPA 9: COAST-TO-COAST DA WHITEHAVEN A WHITBY

Dopo il coast-to-coast, abbastanza veloce devo dire, arriviamo a Whitby, una vivace cittadina marittima che ci ha veramente colpito!

Questa città conserva perfettamente l’atmosfera che presumo abbia avuto in passato, un po’ tetra, dominata da un’abbazia in rovina circondata da un cimitero dalle lapidi storte (si dice che al tramonto la luce del sole filtri attraverso le finestre dell’abbazia facendola sembrare una faccia dagli occhi rosso fuoco) un po’ piratesca con tutti i suoi negozi e le sue stradine arrampicate e i numerosissimi fish&chips lungo il mare.

Appena arrivati ci rendiamo conto che questo posto ci piace, sarà che oggi c’è il sole, troviamo immediatamente il B&B consigliato dalla guida, il “Rosslyn House” (www.guesthousewhitby.co.uk) dove ci accolgono 2 simpatiche signore e ci mostrano la nostra stanza, ci sistemiamo, facciamo due chiacchiere con le proprietarie e ci dirigiamo a piedi verso il lungo mare, dove si trovano una parte delle attrazioni turistiche della città.

Arrivati sulla spiaggia decido di provare l’esperienza estrema di “inzuppare” i piedi nell’acqua del Mar del Nord… decisamente fredda..sulla spiaggia un “rodeo” di asinelli fa fare il giro turistico e, camminando sulla sabbia morbida e fine ( che se l’acqua ed il tempo fossero meno gelidi sarebbe perfetta per stendersi a prendere il sole) ammiriamo le scogliere scure che circondano la città da entrambi i lati.

Poi risaliamo verso la “passeggiata” e ci dirigiamo sul pontile di legno, dove pescatori di tutte le età si dilettano nella loro attività preferita; mentre osserviamo il mare ed i pescatori ammirati iniziamo a sentire una tipica pioggerellina inglese che nel giro di qualche minuto diventa un acquazzone e ci costringe ad entrare in una delle numerose sala giochi che si trovano sul lungo mare.

Una volta finita la pioggia degustiamo 4 ostriche appena pescate (4£) ad un chioschettino affacciato sul mare ed infine ci dirigiamo verso l’abbazia e l’annesso cimitero sull’East Cliff.

Ma Whitby cela anche un suo lato oscuro non troppo nascosto, è infatti qui che Bram Stoker ideò ed ambientò il suo romanzo Dracula.

La Whitby Abbey sembra infatti costruita per un set di un film horror, come dice la nostra guida, da li parte Church Street una via gremita di negozi con i suoi 199 scalini ( che si sentono tutti).

Scendendo verso la città iniziamo a sentire un certo languore e decidiamo di fermarci a mangiare appena finiti i gradini… arriviamo al pub decisamente bagnati, direi più mezzi, ovviamente colti alla sprovvista da una tipica acquata inglese.

Ci fermiamo a mangiare al “Duke of York” (www.dukeofyork.co.uk) dove con 23£ ci deliziamo il palato con una fish pie a dir poco favolosa, un piatto di scampi and chips e 2 pinte di birra.

Intanto abbiamo avuto modo di asciugarci e di osservare il mare dalle finestre che si affacciano sulla baia di Whitby.

Dopo un paio d’ore di rifocillamento, stanchi e bagnati decidiamo di ri-bagnarci e tornare verso casa.

Al mattino solita colazione all’inglese con le 2 proprietarie davvero simpatiche e cordiali e partenza in direzione Goathland.

TAPPA 10: GOATHLAND

Alla fine ho vinto io! Sono riuscita a convincere Samuele a fermarci a Goathland, la stazione di Hogwards, ovvero la stazione dove Harry Potter ed i suoi compagni scendono e si incontrano con il gigante Hagrid ogni anno prima di rientrare a scuola.

Questa stazione non è poi molto diversa da tutte le altre visitate nello Yorkshire, solo che è quella originale.

Saliamo sul ponticino che sovrasta la ferrovia ed attendiamo l’arrivo del treno a vapore che rende l’atmosfera più caratteristica, poi, visto che il tempo stringe, abbandoniamo Goathland alla volta della Robin Hood’s Bay

TAPPA 11: ROBIN HOOD’S BAY

La Robin Hood’s Bay è una località molto pittoresca, che sicuramente merita una visita, sebbene non siano ancora conosciute le cause del suo nome, visto che il paese non ha niente a che vedere con Robin Hood… infatti la gente del posto continua a chiamarla Bay Town o Bay.

E’ un piccolo villaggio di pescatori, arrampicato sulla costa, perfettamente incastonato nella scogliera come una piccola perla.

Si può lasciare la macchina nella parte alta del villaggio, dove si trovano le ville vittoriane ed un’infinita serie di B&B e Guest House, e poi discendere a piedi lungo un’infinita scalinata che porta alla parte vecchia chiamata Old Bay.Lungo tutta la via che porta alla baia si trovano negozietti e locali dove fermarsi a bivaccare nel caso in cui la scalinata sia troppo stancante…una volta raggiunta la spiaggia, ovviamente in caso di bassa marea, che fortunatamente noi abbiamo trovato, lo spettacolo è magnifico! Si formano “piscine” naturali tra gli scogli, famiglie intere si fermano a far giocare i bambini con la sabbia e l’intera baia è circondata da alte ed imponenti scogliere!

TAPPA 12: YORK

Lasciata la Robin Hood’s Bay ci dirigiamo fino all’ultima tappa del nostro viaggio attraverso l’Inghilterra… York! La sera precedente, visto che eravamo rientrati presto in camera, abbiamo cercato su internet qualche Hotel in cui stare a York… ed abbiamo trovato tramite l’opuscolo “Visit York” (www.visityork.org gli inglesi ne hanno uno per ogni città e sono disponibili per la consultazione online) una camera al Guy Fawkes Inn (www.guy-fawkes-hotel.co.uk) per 64£ a notte con colazione compresa e parcheggio a circa 1km dall’hotel, una vera fortuna! L’hotel si trova esattamente di fronte alla meravigliosa cattedrale di York; il pub all’interno è arredato in vecchio stile gotico, con tavoli di legno, candele, e lampade a gas.

La struttura comprende un Cottage in cui si presume sia nato Guy Fawkes, il cattolico che tentò di assassinare Giacomo I in un’esplosione e che ha ispirato il noto film “V per Vendetta” (ecco perchè all’esterno dell’Hotel si trova l’insegna con raffigurata la famosa maschera simbolo del film).

L’hotel è molto bello e ben servito, ci tocca una camera con entrata indipendente attraverso il cortile del pub ed il giovane della reception ci aiuta perfino a portare le valigie fino alla nostra stanza. Sistemati i bagagli, decidiamo di fare un primo giretto per York!

York è una città meravigliosa ed ovviamente molto frequentata dai turisti… seconda solo a Londra! La città è riuscita a conservare intatta l’atmosfera dell’epoca medioevale, basti pensare alla magnifica cattedrale o alle Shambles (una vecchia via di York, ora circondata di negozi e boutique ma che in passato era il punto di ritrovo delle macellerie “Yorkesi”; i tetti delle case sembrano quasi toccarsi tanto sono piegati ed al centro della strada si trova un rigagnolo che in passato serviva a raccogliere il sangue degli animali macellati).

Dopo essersi soffermati a fare acquisti lungo le shambles, due maglioni di lana scozzese alla modica cifra di 35£, decidiamo di percorrere a piedi le mura che circondano la città! La passeggiata lungo le mura è ideale per conoscere un po’ meglio la città, orientarsi e godere di una splendida vista… l’intero percorso è di circa 7km e noi gli abbiamo percorsi tutti!

Alla fine del percorso sulle mura, vista la vicinanza dell’hotel, ci siamo cambiati e siamo andati a cena in un fish and chips da asporto… A York comunque ci sono un sacco di posti dove fermarsi per la cena o per uno spuntino.

Dopo cena è partita la ricerca caffè e con nostra immensa fortuna siamo riusciti a trovare un ristorante italiano dove abbiamo gustato un ottimo espresso e conversato un po’ con la proprietaria.

Dopo cena York acquista un’atmosfera tutta sua, sarà anche grazie alle numerose gite alla ricerca dei fantasmi organizzate in tutta la città, o sarò merito della sua architettura decisamente diversa dalla nostra, ma credo che valga sempre la pena fare una passeggiata notturna lungo le stradine Yorkesi.

Tornati all’hotel ci soffermiamo un’oretta al pub per bere qualcosa ed alla fine andiamo a letto.

Al mattino sveglia prestissimo perchè ci aspetta un lungo viaggio fino a Londra dove staremo per 9 giorni.

Saliamo in auto, salutiamo a malincuore York, consapevoli del fatto che avrebbe meritato una visita decisamente più lunga, e ci dirigiamo verso Londra.

Le strade inglesi sono quasi tutte a scorrimento veloce, quindi non è molto faticoso raggiungere Londra… è solo leggermente lungo.

Facciamo qualche sosta lungo il tragitto, giusto per sgranchirci le gambe e verso le 2 del pomeriggio arriviamo a Londra, lasciamo la macchina al deposito Hertz ed a malincuore diciamo addio alla nostra amatissima Inghilterra!



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