Girovagando tra Bali, Komodo e Lombok

Una vacanza, tre mondi diversi. Viaggiare per le isole dell'Indonesia è come spostarsi da un paese all'altro. I territori, i popoli e le loro culture sono così diverse che è impossibile annoiarsi e non trovare qualcosa che affascina
Scritto da: Fef
girovagando tra bali, komodo e lombok
Partenza il: 08/08/2015
Ritorno il: 23/08/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Un posto caldo, con il clima ideale per viaggiare, con il mare, ma anche qualche cosa di interessante da visitare nel mese d’agosto… Ecco l’Indonesia! Queste sono state le ragioni che ci hanno spinto a scegliere le isole indonesiane come destinazione delle nostre vacanze estive.

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Come al solito volevamo fare una vacanza molto varia e con un po’ di mare per cui ci siamo messi a studiare il tour migliore da fare. Con il senno di poi possiamo dire che l’Indonesia è un paese vastissimo e che offre tante cose da vedere anche molto diverse tra loro. Noi abbiamo visitato tre zone ed è stato come spostarci da una nazione all’altra tanto sono state diverse.

TAPPE: Bali – Komodo & Rinca – Lombok

CLIMA AD AGOSTO: fantastico! Si tratta del periodo per loro “più freddo” ma in realtà per viaggiare è stato ottimo. Abbiamo sempre trovato bel tempo, sole caldo ma non afoso. Anche al mare ci siamo trovati benissimo. Solo una sera c’è stato un brevissimo acquazzone, forse è durato una mezz’ora.

SOLDI: solo all’aeroporto di Jakarta non siamo riusciti a prelevare nè con bancomat nè con carte di credito. In qualsiasi altro posto non abbiamo avuto problemi.

VOLI INTERNI: abbiamo viaggiato sia con Air Asia che con la compagnia di bandiera e non ci sono mai stati problemi nè ritardi.

CIBO: per chi ama la cucina asiatica, anche l’Indonesia non delude! Ed è economica: la cena di pesce pagata meno, ci è costata 9€ per due persone a Lombok; la sera in cui abbiamo pagato di più, abbiamo speso 40€ in due a Bali

ALLOGGI: abbiamo dormito in piccoli hotel e a Lombok ci siamo presi un bungalow. Le strutture erano tutte carine e pulite. Spesa a notte dai 13 ai 65 euro.

BALI

La prima tappa del nostro viaggio è stata Bali, la più nota e conosciuta isola dell’Indonesia. Sapevamo che qui il mare non sarebbe stato entusiasmante per cui abbiamo deciso di dedicarci maggiormente all’espolarazione dell’interno. Siamo arrivati a Bali dopo un lungo viaggio e due scali, a Dubai e a Jakarta. Sapendo di arrivare di sera, ci siamo prenotati una macchina con autista per raggiungere il nostro hotel (prenotata per 10€ con Joged bali Tour). Appena arrivati nel ns hotel a Semyniak (Maison at C Boutique Hotel & spa), abbiamo deciso di uscire subito a piedi per andare a mangiare qualcosa nei dintorni scoprendo così che anche in Indonesia si cena presto! Siamo riusciti a trovare un ristorantino aperto ma ci hanno dato il minimo indispensabile perchè ormai era tardi. Per il primo giorno, abbiamo deciso di noleggiare uno scooter a 4-5€ direttamente dal ns hotel per fare un giro tra le spiagge dei dintorni.

L’impatto con l’isola non è stato dei migliori. La cosa che ci ha stupiti maggiormente è stato il traffico. Per spostarci da Semyniak a Kuta, ci abbiamo impiegato un’eternità e, ciliegina sulla torta, mentre cercavamo di adattarci alla guida locale, siamo stati affiancati e poi fermati dalla polizia. Naturalmente la patente internazionale è rimasta dimenticata in un cassetto del comodino in Italia per cui abbiamo tentato un teatrino pietoso per cercare di convincere i due poliziotti che la patente era internazionale. I due naturalmente non hanno abboccato ma a loro volta hanno recitato la parte dei cattivi minacciando multa, sequestro del mezzo e problematiche varie. Il tutto si è concluso con una breve contrattazione per arrivare ad una multa di 30€. Abbiamo scoperto in seguito che ce la saremmo potuta cavare con molto meno. Naturalmente i due sono spariti senza lasciarci alcune multa nè ricevuta… A quel punto ce ne siamo andati in spiaggia a Kuta e ci siamo rilassati per il resto della giornata prendendo il sole, guardando i surfisti in azione e passeggiando sul lungo mare. Verso l’ora del tramonto ci siamo spostati sulla spiaggia di Semyniak molto più viva ed organizzata. Qui i locali si susseguono sulla spiaggia, è pieno di gente, di gruppi che suonano, ambiente molto carino. Abbiamo deciso di tenere lo scooter anche il secondo giorno per andare a visitare il tempio a Nord di Seminyak, un tempio famoso che si affaccia sul mare.

La strada verso Nord è molto più tranquilla e il traffico si va diradano man mano che si avanza, decisamente meglio! Abbiamo cominciato ad apprezzare i paesaggi dell’Isola e l’ambiente che ci circondava. Bello il sito del tempio. Siamo rientrati in tempo in hotel per un pranzo leggero a bordo piscina e un po’ di relax sotto il sole. Un nuovo autista prenotato con la stessa agenzia, ci è poi venuto a prendere per portarci prima a visitare il sito di Uluwatu e poi a Ubud. Di nuovo ci siamo imbattuti nel traffico allucinante di Kuta e abbiamo perso o un sacco di tempo bloccati in maachina ma almeno siamo arrivati ad Uluwatu quando il sole cominciava a scendere. Anche questo sito è molto bello, non esiste un vero e proprio tempio ma si visita la zona che si trova in cima ad un’alta e splendida scogliera. Dopo la visita ci siamo rimessi in macchina per altre ore di tragitto in mezzo al traffico. Siamo arrivati ad Ubud con il buio e così abbiamo optato per una cena veggy in hotel. (Swasti Eco Cottage) Anche ad Ubud abbiamo deciso di affittare lo scooter per un paio di giorni in modo da poterci muovere in autonomia non solo per la cittadina ma anche nelle zone più lontane alla ricerca di siti storici e templi vari. Tutti molto belli. Inutile dire che la natura lussureggiante e il verde brillante delle risaie sono uno splendido scenario. Un giorno abbiamo noleggiato le biciclette per fare dei giri più brevi nelle campagne di Ubud. Anche questo ci è piaciuto ma il continuo sali scendi per le colline non è proprio rilassante. Inoltre anche ad Ubud il traffico è opprimente e fastidioso. In alcuni tratti si rimane bloccati anche con la bicicletta.

FLORES & DINTORNI

Il 6° giorno abbiamo preso un volo Garuda diretto a Labuan Bajo sull’isola di Flores. Labuan Bajo è il punto di partenza per le escursioni nel parco di Komodo per cui è una tappa abbastanza obbligata per cui vuole visitare la zona. Il paese in sè non ha niente da offrire, è piccolo e bruttino e non c’è niente da fare. Noi abbiamo trascorso il pomeriggio nella piscina dell’hotel Luwansa Beach in attesa del giorno successivo durante il quale era prevista la partenza per la ns mini crociera. L’hotel è un po’ fuori dal paese ma non è male, probabilmente una delle strutture migliori disponibili in zona. La notte in hotel era parte del pacchetto che avevo prenotato dall’Italia con un’agenzia locale. Purtroppo quando mi sono messa alla ricerca di una barca per la ns gita a Komodo, tutte quelle indicate dalla LP o recensite su Tripadvisor, non avevano più disponibilità. Alla fine ho optato per il rischio pur di non perdere la tappa del viaggio e mi sono affidata ad un’agenzia sconosciuta trovata in rete. Ho dovuto inviare 50% dell’importo come caparra al momento della prenotazione e devo dire che con una certa ansia abbiamo preso il volo per Labuan Bajo. Non appena siamo usciti dall’aeroporto, nel bel mezzo del nulla, ci siamo trovati davanti ad una schiera di autisti delle varie agenzie che venivano a prendere gli ospiti atterrati con il ns stesso volo. Noi ci siamo trovati a piedi e da soli fuori dall’aeroporto… dopo qualche minuto di panico e nervosismo, abbiamo rintracciato il “NS uomo” che tra una scusa e l’altra, ci ha fatto attendere 45 minuti ma almeno alla fine è venuto a prenderci. Il servizio del primo giorno per fortuna si è esaurio così.

L giorno successivo, la ns partenza era prevista alle 8.30 ma di nuovo il pick up è arrivato tardi… Con un certo nervosismo, siamo andati verso il porto ma prima di imbarcarci, ci siamo dovuti noleggiare l’attrezzatura per lo snorkelling e soprattutto siamo stati invitati a fare tappa al supermercato per prenderci da bere visto che in barca era prevista solo l’acqua. Visto l’inizio non proprio eccellente e i personaggi che ci circondavano, abbiamo deciso di essere prudenti e di farci anche una scorta di biscotti e stuzzicchini vari per affrontare un’eventuale dieta forzata nei 3 giorni di barca che avremmo avuto davanti. E’ finalmente giunto il momento di salire nella famosa barca… che dire? Alla fine il mezzo era esattamente quello delle foto che il tipo mi aveva mandato prima di prenotare per cui non ci sono state brutte sorprese. Inoltre è stato a quel punto che abbiamo scoperto di essere gli unici ospiti della barca anche se in realtà avrebbe potuto ospitare altre persone. Questo è stato il primo momento positivo della giornata. In realtà l’avventura a quel punto è solo cominciata. Per uscire dal porticciolo, ci abbiamo impiegato almento 40 minuti perchè il ns capitano e i suoi aiutanti hanno fatto un pasticcio e ci siamo andati ad incastrare tra corde, ancore e quant’altro delle altre barche ormeggiate… molto rassicurante devo dire. Abbiamo cercato di rilassarci non guardando più il ns equipaggio ma prendendo un po’ di sole sul ponte e finalmente siamo usciti dal porto.

Dopo circa un’ora di navigazione quando eravamo già abbastanza distanti dal porto e dalla costa in generale, è calato di colpo il silenzio e magicamente ci siamo trovati a galleggiare in mezzo al mare. La mia prima reazione è stata di verificare se i telefoni ricevevano ancora segnale per chiamare aiuto. Il ns piccolo accompagnatore (piccolo perchè poco più che ventenne) è arrivato subito a rassicurarci, a dirci che la situazione era sotto controllo e che nel frattempo avremmo potuto pranzare. Vabbè, di nuovo abbiamo cercato di pensare ad altro anche se qualche parola gliel’avrei tirata volentieri. Poi è arrivato il pranzo e abbiamo rivalutato il tutto…Ci hanno servito un ottimo pranzo di 4 portate tutte buonissime, di carne, pesce e verdure. E’ stata una bella consolazione! La giornata della sfiga comunque non si è conclusa lì perchè il motore ha fatto ancora le bizze e ci siamo trovati a galleggiare ancora una volta prima di riuscire a raggiungere l’isola di Rinca. Qui devo esprimere tutto il mio disappunto. Per visitare l’isola ovviamente si paga un biglietto e bisogna farsi accompagnare da una guida “pronta a proteggerci” in caso di attacco da parte dei famosi draghi. C’è da dire che la guida è munita di un bastone secco e lungo e mi domando quale drago si farebbe spaventare da un bastone del genere… in più, ci ha portato a fare un giretto preimpostato di circa un’ora durante il quale abbiamo visto i draghi solo intorno alle casette delle guide che sono costrette a soggiornare sull’isola durante il loro turno di 20 giorni. I draghi girano intorno per cercare cibo senza fare fatica fondamentalmente e badano poco ai turisti. Una tristezza insomma. Durante il giro abbiamo trovato solo una femmina che si stava scavando la buca per deporre le uova e questo è stato l’unico momento carino della nostra gita. Io poi mi sono arrabbiata ancora di più quando la nostra guida, per sbaglio, ha fatto una gaffes e si è lasciata sfuggire che nel giro che stavamo facendo non avremmo mai incrociato altri draghi. Inutile dire che me la sarei mangiata e il bastone glielo avrei spaccato in testa volentieri. Siamo tornati alla barca abbastanza infastiditi e rattristati per aver buttato soldi e tempo per visitare un posto così triste, una trappola per turisti. Almeno in quest’occasione però il motore della nostra barca è partito subito e così siamo riusciti a trasferirci nei dintorni di un’altra isola. Siamo entrati in una splendida baia dove già si erano sistemate altre imbarcazioni e finalmente ci siamo goduti uno dei momenti migliori della nostra piccola crociera: un fantastico tramonto sorseggiando una birra fresca. Abbiamo cominciato a rilassarci e a goderci la pace di quel posto da sogno. La cena è stata ancora più buona del pranzo, ci siamo mangiati di tutto ed è stato proprio piacevole. Prima notte a bordo perfetta, pace, mare piatto e solo un leggero sciabordio come sottofondo per il ns sonno. Meraviglia.

L’alba non è stata da meno soprattutto quando ci siamo trovati a fare colazione con branchi di delfini che ci nuotavano intorno, fantastico. Ah ho dimenticato di dire che la sera, mentre noi ci gustavamo la nostra cenetta, dal buio in mezzo al mare si è materializzata una canoa con due uomini che ci hanno portato una tanica d’olio. Inutile dire che i problemi della nostra barca non erano ancora stati risolti e la mattina dopo ce ne siamo ben accorti quando tutte le altre barche sono partite e noi siamo rimasti nella baia a sperare che il nostro capitano riuscisse a far partire quel benedetto motore! A quel punto abbiamo deciso di arrenderci, di prenderla con filosofia e di goderci comunque i panorami che ci circondavano. Siamo riusciti a raggiunger l’isola di Komodo e qui mi sono dovuta ricredere. Siamo stati costretti a prendere di nuovo una guida ma abbiamo camminato molto di più del giorno precedente e siamo riusciti a trovare qualche drago che gironzolava per la foresta. Credo che la lontananza di quest’isola da labuan bajo, impedisca le gite in giornata che si fanno invece a Rinca e ciò permette di salvaguardare meglio la realtà di questo piccolo angolo di natura. Bella gita insomma. Abbiamo continuato la nostra crociera passando per il Manta Point dove effettivamente si vedevano della mante giganti sfrecciare intorno alla barca e poi abbiamo proseguito il nostro giro fino a Kanawa Island. Quest’isola mi aveva incuriosito prima di partire ed ero stata tentata di prenotare un bungalow nell’unico resort di quest’isola. Per fortuna non l’ho fatto! La spiaggia è molto bella e anche lo snorkelling che vi si può fare è bello ma la struttura presente sull’isola cade a pezzi, è bruttina e non invita per niente a fermarsi. Siamo stati ben contenti di goderci un’altra notte sulla nostra barca scassata! Alla fine abbiamo anche scoperto come funzionava la cucina della nostra barca. Mentre noi facevamo le nostre escursioni o le nostre nuotate, il cuoco si metteva a pescare e così ci ha fatto avere pesce fresco ogni giorno risolvendo anche il problema della mancanza di un frigo (c’era solo un cassone con il ghiaccio per tenere bibite e poche altre cose). Abbiamo continuato a goderci i nostri momenti di relax in barca, le super mangiate, le banane fritte con il the a merenda e alla fine devo dire che nonostante tutti i problemi tecnici e i ritardi, la nostra piccola crociera ci è proprio piaciuta.

L’unica cosa che abbiamo preteso per l’ultimo giorno, è stato che mettessero in moto la barca con un certo anticipo per avere la certezza (o quasi) di riuscire a toccare terra in tempo per arrivare in aeroporto e imbarcarci sul nostro volo per raggiuneger Lombok come da programma!

LOMBOK

Siamo arrivati a Lombok dopo uno scalo obbligato a Bali. Ci è venuto a prendere in aeroporto un autista mandato dal piccolo resort dove avevamo prenotato il bungalow per gli ultimi giorni di vacanza. inizilamente avevamo pensato di trascorre gli ultimi giorni di mare alle Gili. All’ultimo però non me la sono sentita perchè temevo di finire in un posto troppo turistico e così ho prenotato un piccolo bungalow al Bombora nel paese di Kuta Lombok, costa Sud dell’isola, esattamente dalla parte opposta rispetto alle Gili. Che dire, la scelta è stata azzeccata.

Kuta Lombok è ancora un paesino con poche strutture turistiche, ci sono due strade in croce anche male asfaltate (di sera rischi di finire in qualche buco), quando cala il sole non c’è praticamente niente da fare se non scegliersi il ristorante o la frasca dove cenare, contrattare per il pesce migliore e godersi la serata dopo una giornata passata in giro alla ricerca degli angoli di mare più belli. Anche a Kuta abbiamo preso uno scooter per poter girare le spiagge della zona. Ci sono lingue di sabbia bianca completamente selvagge, non c’è niente. Passano solo ragazzini e donne per venderti un ananas appena raccolto e nulla di più. Mare, sole caldo e pace. La temperatura che abbiamo trovato ad agosto era perfetta per poter stare tutto il giorno sotto il sole senza soffrire particolarmente. La temperatura dell’acqua magnifica. Che dire di più? Questi sono i veri paradisi che uno si aspetta di trovare quando vuole immergersi completamente nella natura senza curarsi di niente. i quattro giorni a Lombok sono stati splendidi, rilassanti e rigeneranti. Ci torneremmo subito. Purtroppo non rimarranno a lungo così. Abbiamo visto decine e decine di pagine pubblicitarie che sponsorizzavano la vendita di terreni a Lombok. Tutta l’area è destinata a venire invasa da resort, turisti, motori e sporcizia, speriamo solo che questo accada il più tardi possibile e che nel frattempo tanti altri come noi possano godersi quei piccoli angoli di paradiso.

Insomma, per concludere, questo viaggio è stato bello e rilassante. Eravamo partiti un po’ prevenuti e ci aspettavamo qualche fregatura ma alla fine l’Indonesia e i suoi popoli così diversi ci sono piaciuti e ci hanno fatto stare bene. Un viaggio che consigliamo sicuramente.



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