Bali, Flores, Rinca e Komodo

Tour di 20 giorni nelle isole indonesiane
Scritto da: tikal
bali, flores, rinca e komodo
Partenza il: 07/10/2014
Ritorno il: 25/10/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

Indonesia 2014

Decidiamo di andare in Indonesia per la seconda volta (nel nostro primo viaggio visitammo Java e le isole Gili) per vedere Bali, Flores e Komodo.

Ci fermiamo un giorno a Seminyak in completo riposo per riprenderci dalle fatiche del viaggio e facciamo proprio bene…

Abbiamo prenotato al Puri Saron ed alloggiamo nella chalet bungalow che è una normale stanza ma di dimensioni decisamente comode. Il posto è carino, pulito, tutti molto gentili e scegliamo due bei lettini comodi vista mare: che pacchia!!!

Bali è il paradiso dei surfisti ed anche qui a Seminyak ce n’è una gran quantità, soprattutto australiani.

La temperatura è perfetta, caldo ventilato, e la passeggiata sulla sabbia è un bel piacere per gli occhi e per lo spirito.

Per mangiare non c’è che l’imbarazzo della scelta: ristorantini ovunque e per tutti i gusti.

Ne scegliamo uno a caso e ritroviamo la nostra cara Bintang…

La cosa più scenografica è l’happy hour: centinaia di persone tutte in spiaggia che bevono e mangiano aspettando il tramonto: che spettacolo!

L’indomani mattina partiamo con la nostra guida Pande Wirta per due giorni di tour a Bali. Lui parla molto bene italiano poiché ha lavorato tanti anni per agenzie italiane. La nostra prima tappa è Jatiluwih, località rinomata per le splendide risaie e dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Facciamo proprio una bella passeggiata tra i campi coltivati e scattiamo decine di foto per portare con noi questo splendido paesaggio. Proseguiamo per il Pura ulun danu bratan, il Tempio sul lago. Il posto è molto bello, pieno di gente locale poiché si stanno svolgendo riti religiosi. C’è una gran pace, tutto è curato nei minimi particolari: i templi, gli addobbi, i giardini… Dopo pranzo ci fermiamo in un bel mercato e riusciamo a comprare una quantità di spezie e delle buonissime fragole. Ci dirigiamo al tempio reale di Mengwi e per il gran finale aspettiamo il tramonto al Pura Tanah Lot. Questo è uno dei posti più gettonati: infatti siamo circondati da turisti tutti intenti a farsi i selfie con l’apposito bastoncino… Noi preferiamo scattare le foto dall’alto ed andiamo ad accomodarci in uno dei bar sovrastanti godendoci il tramonto e bevendo una buona birra fresca! Abbiamo prenotato due notti ad Ubud al Pondok Pundi e veniamo subito sistemati in una bella stanza con veranda vista piscina e jungla. La piscina è così allettante che appoggiamo le valigie ed in un baleno ci tuffiamo… degno relax per concludere una giornata molto soddisfacente.

Il mattino seguente la nostra guida è già pronta per il secondo giorno di tour e noi pure. Visitiamo per primo un bel tempio addobbato e con tante offerte poiché si sta svolgendo una festa e tutti i relativi riti. Qui a Bali la popolazione è induista ma non è esattamente come l’induismo indiano….hanno dei e modi di preghiera che attingono tanto alle credenze animiste qui molto diffuse e potenti. Gli spiriti per loro sono importantissimi e tutti i riti vengono svolti per non dispiacerli anzi per ingraziarseli il più possibile.

Assistiamo ad un bel rito di purificazione con abluzioni che simulano quelle nel Gange da sette diverse fontane. C’è una bella aria di festa con canti ed un continuo entrare di offerte confezionate in modo impeccabile come solo in oriente sanno fare.

Si prosegue il giro e ci fermiamo per la vista panoramica del vulcano Batur e una bella sosta in una piantagione di spezie.

Ci fanno assaggiare diversi tipi di tè e caffè: la specialità è il caffè luwak, per interderci , quello mangiato e defecato dagli zibetti delle palme. Compriamo del buon tè allo zenzero.

Chicca del giorno e di Bali forse, il Tempio Madre di Besakih. La struttura è imponente e nello stesso tempo affascinante. All’interno del complesso si stavano svolgendo funzioni religiose e tutto era addobbato a festa. Abbiamo potuto visitare il Tempio con tutta tranquillità con la nostra guida Pande Wirta che ci ha vestiti, prima di entrare, con il sarong.

Per rispetto verso i luoghi di culto è necessario indossarlo in quanto risulta disdicevole mostrare le ginocchia. E’ senza dubbio un posto da non perdere se si viene a Bali…

Ritorniamo al nostro albergo e ci rilassiamo in quella che sembra la nostra piscina privata visto che siamo gli unici clienti dell’hotel.

Ci siamo tenuti una giornata free per girare Ubud da soli senza meta nelle vie di questa piccola città.

Dopo colazione decidiamo di visitare la Monkey Forest che, come si intuisce, è il regno delle scimmie. All’ingresso si avvertono i visitatori di non tenere la mani in tasca e di non indossare nulla di valore, poiché le scimmie ti possono saltare addosso e strappartela..a noi hanno “rubato” una bottiglietta dallo zaino… Comunque il luogo è bello e si fa volentieri una bella passeggiata in questa foresta che mitiga un po’ il clima caldo-umido. C’è anche un grande mercato ed un’infinità di bancarelle che vendono tutte le stesse cose, ma dove c’è turismo… Ci sono anche tanti negozi che hanno articoli più carini e particolari a prezzi chiaramente più alti: insomma per gli amanti dello shopping ce n’è per tutti i gusti. Anche per quanto riguarda i ristoranti l’offerta è notevole e si riesce a mangiare anche una buona pizza.

Il giorno seguente ci dirigiamo all’aeroporto per prendere il volo che ci porta a Maumere nell’isola di Flores dove ci aspetta Adriano per il tour dell’isola. La nostra prima tappa è Moni, un piccolo villaggio di montagna dove i turisti passano la notte per essere già sul posto all’alba , pronti per l’escursione al vulcano Kelimutu. Certo che da Bali all’isola di Flores il salto è bello grosso. Il turismo qui è agli albori, quindi c’è poco da aspettarsi per quello che riguarda l’accoglienza turistica, gli alberghi, i ristoranti… Comunque, capito da subito che qui bisogna “adattarsi”, cominciamo la nostra avventura a Flores.

Il nostro autista-guida parlicchia italiano ed ha per fortuna la grande dote di essere un bravo autista. Come guida sa poco e niente dei posti che visitiamo, ma fa tutto quello che può per soddisfare ogni nostra esigenza.

Come dicevo, siamo a Moni al Christin Lodge alloggiati in una bella stanza spartana, pulita e tutta rosa….Il target delle sistemazioni qui è pressocchè uguale in tutto il paese, ma qualcuno che ha fiutato il business ed ha disponibilità, sta facendo costruire nuovi bungalows che sembrano davvero carini….chissà…

Ci alziamo quindi alle 4 di mattina per dirigerci al Kelimutu. É un bel freschino e per fortuna siamo ben coperti. La caratteristica del Kelimutu è che all’interno dei suoi crateri si sono formati tre laghi che cambiano colore a seconda delle quantità e tipi di metalli contenuti nell’acqua al loro interno. Quindi i colori dei laghi sono mutevoli ed è questa la loro principale caratteristica. Non capiamo però il motivo dell’alzataccia per essere sul posto all’alba, quando i colori dei laghi si vedono e si apprezzano bene solo con il sole pieno!

Proseguiamo per Bajawa facendo sosta alla Blue Stone Beach: bellissima. Non tanto la spiaggia in sé, quanto questa splendida distesa di sassi turchesi in varie sfumature, dal più chiaro al più acceso. Arrivati al nostro hotel di Bajawa, il Silverin, appoggiamo le valigie, ci portano un bel caffè e ripartiamo in direzione delle sorgenti calde. Queste “terme” sono ad uso quasi esclusivo dei locali vista la scarsa quantità di turisti, ed il posto è tenuto veramente male. La temperatura dell’acqua è intorno ai 40 gradi e le mamme del villaggio ne approfittano per fare il bagnetto ai bambini.

Lasciata Bajawa ci dirigiamo al villaggio di Bena. Davvero molto bello e caratteristico: le case più vecchie hanno circa 100 anni ed anche quelle di nuova costruzione sono ancora costruite come allora. Sembra di essere fuori dal mondo, in questo posto ricco di tradizioni e rituali tipici indonesiani: pare che tutto giri sempre intorno agli spiriti, come scacciare quelli cattivi e come ingraziarsi quelli buoni.

Sosta ad una distilleria di arak, la grappa locale estratta dalle palme, che viene ancora prodotta con metodi molto casalinghi. Arriviamo a Ruteng dove per fortuna dormiamo in un convento. Le suore affittano alcune camere ai turisti ed il posto è pulitissimo e molto ben organizzato.

Ceniamo in un bel ristorante gestito da cinesi: qui a Flores sembra che tutto quello che funziona ( in particolar modo le attività commerciali) sia in mano ai cinesi….

Dopo una buona notte di sonno partiamo alla volta di Labuan Bajo. Facciamo la prima sosta in un villaggio tradizionale che ha come caratteristica le case a forma ottagonale ed il tetto formato da foglie di palma. Ma lo spettacolo che ci entusiasma di più in questa giornata sono le Spider Rice Fields: risaie con la caratteristica forma a ragnatela, dove ogni triangolo è di un proprietario diverso. Questa divisione la decide il capo villaggio per dividere equamente la risaia fra tutti gli abitanti. La vista dall’alto di queste risaie è mozzafiato e le foto si sprecano…

Giungiamo infine a Labuan Bajo dove alloggiamo al CF Komodo Hotel di proprietà di Veronika che ci ha organizzato tutto il tour di Flores. L’hotel è semplice ma abbastanza pulito, le stanze sono comode e c’è un bel bagno all’aperto stile indonesiano. Un problema molto diffuso qui è costituito dagli scarichi dei wc, che nella maggioranza dei casi sono maleodoranti…

Al mattino la colazione ci viene servita nella nostra veranda, ed è piacevole per noi ospiti quanto scomodo per i camerieri che si devono abbarbicare fino alle nostre stanze in salita.

Il tour continua per andare a visitare le isole di Rinca e Komodo. Per comodità passiamo la notte in barca per essere già pronti e vicini ai luoghi da visitare. Le barche che la maggior parte dei tour organizzati usano, sono veramente spartane e non proprio pulite, ma i luoghi che visitiamo sono talmente belli, che tutto passa in secondo piano. Anzi, il cuoco si fa in quattro per cucinare quanto di meglio sa fare ed è tutto ottimo.

Rinca e Komodo sono due isole famose per essere abitate dai noti dragoni, grandi lucertoloni simili ai varani e molto pericolosi. Infatti per le visite in queste isole siamo sempre scortati dai rangers che ci fanno anche da guida. Durante il trekking in queste isole incontriamo cervi, cinghiali, bufali e numerosi draghi, soprattutto vicino alle cucine dei rangers.

Facciamo anche belle soste in meravigliose spiagge coralline bianchissime, molti pesci e la maestosa manta!

Diciamo che dormire in barca non è il massimo, viste le precarie condizioni igieniche, quindi dopo due giorni, siamo ben felici di toccare terra.

Dormiamo ancora una notte al CF Komodo hotel (ce la potevamo risparmiare) e l’indomani mattina la navetta dell’hotel ci porta al Sylvia Resort.

Il tragitto è breve, ma per un po’ la strada è asfaltata e per metà sembra di fare il Camel Trophy… Vediamo molto fermento riguardo ai nuovi resort in costruzione e magari fra qualche tempo si decideranno anche ad asfaltare!

Questo resort, composto da un corpo centrale con reception e ristorante e diversi bungalows, ci fa subito una buona impressione. Complice il fatto che veniamo da sistemazioni appena sufficienti. Visto che la nostra stanza non è ancora pronta decidiamo di stenderci sotto un bell’albero frondoso e di goderci questa bella vista mare in totale relax. Siamo in una piccola baia sulla quale si affacciano diversi hotel, ma questa è la posizione migliore per ampiezza e bellezza della spiaggia. Consigliamo di prenotare una stanza vista mare: c’è una comoda verandina e l’ampia finestra ti fa sempre godere di una vista splendida.

L’uso della canoa è gratuito: un motivo in più per fare dei bei giretti ed ispezionare i dintorni. Anche lo snorkeling si rivela meglio del previsto.

La tranquillità è garantita a meno che non ci siano gruppi o famigliole asiatiche…

L’aspetto negativo è la mancanza di cura per una natura così bella: ovunque sporcizia, composta soprattutto da rifiuti di plastica, sia in spiaggia che in acqua. Anche la spiaggia a fianco al Sylvia, sempre proprietà dell’hotel ma senza strutture, è una discarica a cielo aperto: fa proprio male al cuore!

Abbiamo capito che se non c’è una persona “illuminata” a dirigere il tutto, il personale fa quello che può e spesso anche meno. A colazione infatti ci sono diversi camerieri ma, sia i tavoli che i banchi del buffet sono sempre sporchi e zeppi di mosche che pasteggiano coi residui di cibo.

Visto che siamo un po’ decentrati decidiamo di usufruire della navetta che l’hotel mette a disposizione dei clienti ad orari prestabiliti ed al costo di 50,000 rupie per tratta a camera.

E dopo tanti giorni di cucina indonesiana ci dirigiamo subito al ristorante italiano Mediterraneo, dove il nostro stomaco trova finalmente pace!

Sembra strano, ma una località apparentemente insignificante come Labuan Bajo ha 5 ristoranti italiani, e noi li proviamo tutti.

I più meritevoli sono senza dubbio Mediterraneo e Made in Italy: gli altri pur essendo carini ed accoglienti non arrivano alla qualità dei piatti preparati nei due menzionati.

Prenotiamo ancora con Veronica quella che si rivelerà proprio una bella uscita snorkeling!

Ci fermiamo per due volte: in un posto bello ed un altro bellissimo…

Infatti in pochi metri d’acqua nuotiamo su di una splendida barriera circondati da migliaia di pesci: non crediamo ai nostri occhi!

Labuan Bajo per bruttina che sia, vale assolutamente la pena per godere del mare con tutte le sue bellezze.

Anche questa seconda esperienza in Indonesia ci ha affascinato, dalla turistica Bali alla più selvaggia Flores, e ci torneremo ancora…



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